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giovedì 15 settembre 2011

Trenitalia ed io, un rapporto conflittuale

Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza personale di studente-pendolare a testimonianza dell'inadeguatezza dei servizi pubblici italiani. Ovviamente la mia storia è solo una goccia tra l'oceano, ci saranno esperienze ben peggiori delle mie. Vengo al dunque:
per cinque anni da Novara, città in cui vivo, mi sono recato a Milano per studiare, utilizzando chiaramente il treno. Sono solo 56 km per 40 minuti o un'ora di viaggio a seconda che si scelga di prendere il treno regionale oppure il suburbano di Milano. Novara è una città fortunata sotto questo punto di vista: ci sono praticamente tre treni ogni ora per recarsi nel capoluogo lombardo.

I problemi però sono altri. Innanzitutto i treni suburbani sono talmente sporchi che spesso e volentieri la gente preferisce stare in piedi piuttosto che sedersi, oppure si porta dietro un lenzuolo da mettere sulle "poltrone". I treni hanno poi un odore caratteristico tutto loro e sovente al mattino, dopo colazione, è tutt'altro che piacevole.
Non parliamo poi delle soppressioni. Si perchè i treni suburbani hanno l'incredibile pregio di essere piuttosto puntuali (con un ritardo all'arrivo fisso di circa cinque minuti, ma in Italia è già un successo), in compenso sono soggetti a soppressioni abbastanza frequenti.

I treni regionali sono appena più puliti dei suburbani, vengono soppressi più raramente, in compenso i ritardi non si contano avendo una tratta più lunga (Torino-Milano).

Il discorso sulle soppressioni ovviamente non vale quando nevica, chi viaggia lo saprà: se cadono tre fiocchi di neve conviene non alzarsi proprio dal letto, tanto il treno non partità MAI.

Potrebbero essere tutti inconvenienti sopportabili se il prezzo del biglietto fosse allineato alla qualità del servizio ma purtroppo non è così. Nel 2006 un abbonamento mensile Novara-Milano costava 42 euro. Cinque anni dopo invece, e alla luce dei recentissimi nuovi aumenti, la cifra da sborsare supera abbondantemente i 60 euro. Siamo vicini ai 20 euro di aumento con un servizio che resta sempre e costantemente inadeguato per le migliaia di persone condannate a studiare o lavorare a Milano.
Il prezzo tra l'altro è valido per chi conosce la furbata di richiedere l'abbonamento da Vignale, un paese vicino Novara. Infatti da quest'ultima l'abbonamento costa la bellezza di 82 euro.

Questi con Trenitalia come potete immaginare sono stati anni meravigliosi, ora che il mio percorso di studi si avvia alla sua naturale conclusione spero di avere l'immensa fortuna di non averci più niente a che fare.


1 commento:

  1. :D nessuno sfuggirà a Trenitalia! Cmq l'aumento dei costi senza un miglioramento della qualità è una lunga storia in questo paese.

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