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venerdì 16 settembre 2011

La salvezza dell'informazione italiana

Berlusconi è sempre più nei guai, ogni dettaglio in più delle sue intercettazioni contribuisce ad affossare il suo futuro politico e, probabilmente, giudiziario. Anche per lui sta diventando impossibile salvarsi: un ritorno di fiamma per la legge bavaglio infatti è stata fortunatamente stroncata dal Colle e l'oceano di rivelazioni riescono a passare perfino per i telegiornali italiani, tutti, chi più chi meno, al suo servizio.

La fiducia che così abilmente era riuscito ad instillare in molti italiani sta svanendo goccia dopo goccia, pure i berlusconiani più convinti iniziano a farsi domande serie e i giudici non paiono più quegli orchi cattivi descritti da certi organi di stampa. D'altronde davanti a certe intercettazioni i giudici possono fare ben poco se non prendere atto e punire i reati.

Tuttavia il problema informazione resta. A urlare la verità al paese erano i soliti 3-4 giornalisti considerati dei comunisti facinorosi... Oggi salta fuori che avevano ragione. In un paese come l'Italia dove metà televisioni sono in mano a Berlusconi ed alla sua parte politica e l'altra metà è nelle mani dei partiti, la scelta di Michele Santoro di tornare con un programma autoprodotto sul web è di fondamentale importanza.
Può piacere o non piacere, ma il suo lavoro lo sa fare dannatamente bene, non avrebbe altrimenti avuto un seguito di 8 milioni di telespettatori a puntata nell'ultima stagione di Annozero.

La scelta di Santoro di usare il web è importantissima perchè scardina il sistema per cui un editore produce e manda in onda un programma. In quel modo si da potere all'editore di turno che può imporre una certa linea editoriale; sul web invece ci si autoproduce e si vende alle tv che lo vorranno mandare in onda il prodotto finito.

E' chiaro come questo sistema "al contrario" riesca a tutelare al meglio la libertà d'espressione, e fa anche un controllo qualità severissimo: infatti se le persone non apprezzeranno un determinato programma quest'ultimo non potrà finanziarsi con entrate pubblicitarie ne essere acquistato di conseguenza dalle televisioni.

Il futuro non può che essere questo e bisognare dare merito a Santoro di essere stato il primo grande giornalista a crederci: basti vedere gli esperimenti di "Rai per una notte" e "Tutti in piedi". Successi epocali.
Informazione, web e libertà d'espressione andranno sempre più a braccetto.

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