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martedì 27 agosto 2013

Priorità: salvare Silvio

Il grottesco spettacolo della politica italiana non si è fermato nemmeno ad agosto. Il pregiudicato Silvio Berlusconi si becca in rapida successione l'apertura da parte di Napolitano per una grazia e la possibilità di mandare la legge Severino in ricorso alla Consulta.

La legge Severino è, per chi non lo sapesse, quella legge votata sotto "l'illuminato" governo Monti che impone l'incandidabilità (o la decadenza dal ruolo se già in carica) per i condannati in via definitiva per più di due anni e votata, pensate un po', anche dal PDL che ora vorrebbe farla passare come incostituzionale.

Un po' come la storia dell'IMU: il PDL vota a favore della sua istituzione sotto il governo Monti e neanche un anno dopo fa un'intera campagna elettorale contro la sua esistenza. E il popolo italiano lo ha votato... io adoro gli italiani.

Se gli italiani avessero tanta voglia di informarsi quanta quella di vedere la moviola di quel presunto calcio di rigore probabilmente darebbero meno peso alle parole e più ai fatti. Non rivoterebbero gli stessi partiti che hanno promesso di non comprare gli F35 e di non prendere rimborsi elettorali per poi votare in senso opposto in Parlamento. Non lo farebbero mai, sarebbe masochismo. Invece nella vita di tutti i giorni è più importante capire se quel rigore c'era o meno.

Ad ogni modo la priorità è solo una: salvare Silvio. A settembre si voterà per la decadenza del senatore Berlusconi (che, per la cronaca, ha messo piede in Senato solo il giorno della fiducia al governo) e sarà interessante vedere come si comporteranno gli alleati piddini.

Non mi si fraintenda, votare per la decadenza dal ruolo è un fatto che dovrebbe essere ovvio come l'alba e il tramonto: nessun merito, solo il minimo dei doveri. Tuttavia al fango non c'è mai fine, non mi stupirei di colpi di scena in tal senso: i migliori alleati di B. d'altronde sono sempre loro, così come ben dimostrato da Violante nel 2003: "Vi avevamo promesso già dal '94 che non avremmo toccato le televisioni", confessando con tale frase oscuri accordi con il presunto nemico. Il matrimonio si è poi celebrato sotto il governo Monti e nell'attuale legislatura in cui i due partiti hanno potuto consumare la loro unione governando insieme (pur mantenendo, a parole, un immancabile astio: è fondamentale per lo show e per i creduloni).



giovedì 8 agosto 2013

Come fate a votarli ancora?

C'era un tempo, definito come "campagna elettorale" in cui PD e PDL facevano proclami ben precisi promettendo, con una sola voce, di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, di investire in modo più intelligente i miliardi degli F35, di diminuire il numero di parlamentari e di cambiare la legge elettorale.

Pur promettendo le stesse cose e pur venendo da un anno e mezzo di alleanza sotto il governo Monti, i due partiti si davano battaglia... in particolare il PD affermava: "mai con Berlusconi!". Seppur un Enrico Letta profetico faceva già presagire che quelle sarebbero state solo parole "piuttosto che M5S meglio che i voti vadano al PDL".

Finito il tempo della campagna elettorale Bersani chiede la fiducia per un governo di minoranza PD al M5S, dunque non un'alleanza come lo stesso ex segretario dei democratici ha recentemente ammesso (guarda QUI il video). Come poteva il Movimento concedere una fiducia basata sul nulla visti i loro precedenti vent'anni di politica malata?

Il PD avrebbe poi, con i fatti, dato ragione al M5S: innanzitutto sceglie di andare al governo col presunto nemico, decide poi per l'acquisto degli F35 senza nemmeno coinvolgere il Parlamento in una discussione, a luglio il M5S presenta una mozione per sospendere i pagamenti dei rimborsi elettorali dopo aver già rinunciato autonomamente a 42 milioni di euro e l'intero Parlamento, PD compreso, rifiuta e passa alla cassa. A questo proposito è proprio di ieri la notizia che la discussione sul finanziamento pubblico ai partiti è spostata a settembre: con calma non c'è problema! E pensare che già mesi fa Letta faceva eclatanti proclami sull'argomento! Anche se, è giusto sottolineare, per rinunciare ai rimborsi elettorali basta la volontà anche senza una legge specifica così come ampiamente dimostrato da quegli irresponsabili del MoVimento 5 Stelle.

Infine c'è l'atteggiamento riguardo la vicenda Berlusconi dove i democratici dimostrano di avere dignità pari ad un cane da compagnia: il padrone ordina e loro scodinzolano felici. Nessuna vergogna nel dichiarare di combattere l'evasione fiscale mentre sono al governo con un condannato per frode fiscale. Nessuna vergogna nello stare al governo con un pregiudicato: ci vuole responsabilità. Ma responsabilità di cosa? L'unica azione responsabile per un governo così moralmente elevato era provare a cambiare la legge elettorale e tornare al voto (tutti in campagna elettorale la vogliono cambiare e nessuno lo fa da oltre sei anni, chi deve rendere conto se non PD e PDL?)

C'è viceversa la volontà di modificare la Costituzione; un condannato che mette mano alla Costituzione... una bestemmia: firma QUI la petizione online per impedirlo, hanno già firmato in 320mila.
 
In questi giorni si parla insistentemente di "riforma della giustizia": è il prezzo da pagare per governare con un condannato in via definitiva. Quale condannato non vorrebbe riformare la giustizia? C'è da capirlo. Un po' meno compresione ne ho per un presidente della Repubblica che si fa ricattare dallo stesso condannato: "o la grazia o il voto". E ancor meno comprensione per quel partito di masochisti dei democratici.

Insomma, il colpo del KO a Berlusconi, gli alleati del PD e Re Giorgio non glielo vogliono dare ma quel che ancora mi chiedo è... COME DIAVOLO FATE A VOTARLI ANCORA?


venerdì 2 agosto 2013

Berlusconi condannato: è la fine?

Silvio Berlusconi è condannato in via definitiva a 4 anni di galera per l'ormai celeberrimo processo Mediaset.

E' la fine di un percorso lungo decenni fatto di 9 processi archiviati, 6 prescrizioni e altri due reati estinti per amnistia. Tutti procedimenti conclusi per motivazioni ben diverse dall'assoluzione.

Chi crede che quest'uomo sia innocente e un perseguitato pecca senza dubbio di ignoranza, un'ignoranza ancora più acuta se condivide la necessità di avere "una magistratura eletta dal popolo". Stiamo scherzando? L'articolo 104 della Costituzione italiana sancisce l'indipendenza da ogni altro potere della magistratura stessa mentre l'articolo 101 ricorda come essi siano soggetti soltanto alla legge.
Su che base poi i magistrati dovrebbero essere votati? Sulle sentenze? Li voteremo in base a chi mettono dentro e a chi non mettono dentro? E' il sogno proibito dei fan di Silvio: tramite il loro voto potrebbero salvare il leader.

Per questo è tuttavia troppo tardi. Da ieri sera Silvio Berlusconi è un pregiudicato. Tramite un video messaggio prega gli elettori di concedergli la maggioranza dei voti "per riformare la giustizia" promettendo in questo modo, ancora una volta, di tenere in ostaggio l'intero Paese mettendolo al servizio dei suoi problemi giudiziari. Come se, in ogni caso, riformare la giustizia fosse la priorità di uno Stato economicamente al collasso come il nostro. Come se la giustizia fosse più importante della gente che, ogni giorno, si ammazza per la crisi.

Solo in Italia è possibile vedere un condannato in via definitiva che dichiara di voler "rimanere in campo".
Solo in Italia è possibile vedere un partito come il PD, alleato senza problemi con il partito di un condannato, voler continuare il governo con loro anche dopo la sentenza di Cassazione.
Solo in Italia è possibile vedere il partito di un condannato per frode fiscale voler modificare una Costituzione scritta da dei giganti: Gasparri che modifica ciò che scrisse De Gasperi. A questo proposito vi invito a firmare la petizione promossa dal Fatto Quotidiano QUI.

Non so se Berlusconi sia finalmente un uomo politicamente morto: applicare la sentenza è un procedimento piuttosto lungo, almeno sei mesi. In teoria non dovrebbe riuscire ad applicare le sue promesse/minacce ma visti i precedenti...


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