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giovedì 28 giugno 2012

Cicchitto, Polillo e Fornero: prese in giro alla luce del sole

L'ormai celebre battuta di Travaglio "ci pisciano in testa e ci dicono che piove" sta conoscendo, in questi giorni, un'ulteriore evoluzione. Ormai politici e tecnici non tentano nemmeno più di giustificare le loro dichiarazioni vergognose.

Basti pensare alle ultime perle che ci hanno regalato: l'ultima, in ordine cronologico, è di Cicchitto che, all'annuncio della necessità di approvare dei decreti fino a metà agosto, dichiara: "se volete farci rimanere a lavorare fino al 13 agosto trovatevi una nuova maggioranza".
Il prode capogruppo del PDL è prontamente appoggiato dal bolscevico Bersani la cui ultima dichiarazione di sinistra è ormai persa nei meandri della preistoria: "abbiamo diritto a stare un paio di giorni con la famiglia".

Insomma, i parlamentari hanno il sacrosanto diritto di godersi le ferie, gli italiani NO! A dirlo è il sottosegretario all'economia Polillo, uno dei nostri favolosi tecnici che ha partorito la ricetta ideale per promuovere la crescita: "Sull’orario di lavoro mi permetto di insistere, questa crisi che l’Italia sta vivendo non è figlia di un destino cinico e baro ma dipende dai vizi della società italiana. Abbiamo avuto uno dei più alti tenori di vita, ora bisogna che ci rimbocchiamo le maniche e che lavoriamo come gli altri"

Benissimo! Lavoriamo come gli altri come chiede questo genio!

Uno studio dell'OCSE ha stilato questa classifica:


Come si può facilmente leggere dalla tabella, la Grecia, il paese sull'orlo del baratro, è quello che fa lavorare di più i propri cittadini, nel nostro caso specifico siamo settimi, ben lontani dalle ore lavorative della Germania che è il secondo paese dell'OCSE che lavora MENO dopo l'Olanda pur essendo ormai stabilmente un paese in crescita.
Dunque un rapporto diretto tra ore lavorative e crescita è una balla bella e buona, anzi, si può notare, al limite, una correlazione inversa tra gli stessi parametri: meno si lavora più si cresce. Ovvio che la discriminante nel nostro caso, come in quello della Grecia o della Polonia è la produttività, ma questa ha ben poco a che fare con le ore lavorative. Semmai bisognerebbe cercare di puntare sulla ricerca e quindi sul progresso tecnologico, vero motore di una crescita costante, lo sa chiunque abbia fatto un corso di macroeconomia ed, evidentemente, non è il caso del nostro sottosegretario al ministero dell'economia. 

Per concludere la rassegna delle stronzate che ci propinano i nostri politici ecco la Fornero con la clamorosa dichiarazione per cui il lavoro non è un diritto ma una conquista.
La Fornero, dopo aver fatto approvare la riforma del lavoro e, in seguito a quest'ultima perla, è riuscita infine a riscrivere il primo articolo della nostra Costituzione, aggiungendo, in rosso come una perfetta maestrina, le sue correzioni: "l'Italia è una repubblica democratica basta sulla conquista del posto di lavoro... precario!"

lunedì 18 giugno 2012

Una politica energetica inesistente

Nel 2012 l'Italia dovrà pagare la bellezza di 66 miliardi di euro per le spese energetiche. Inutile dire che una grossa fetta di questi miliardi sarà usata per il petrolio.

I tecnici hanno confermato la sostanziale nullità della politica energetica italiana: è uno dei più grossi problemi del nostro paese e, deliri sul nucleare di Berlusconi a parte, nessuno è mai riuscito a tirare fuori qualche idea sensata.

L'Italia ha un potenziale enorme per quanto riguarda l'energia geotermica (fonte: analystgroup), la nostra ricchezza, sotto questo profilo, è seconda solo all'Islanda. Le ricerche, ferme dagli anni '90, sembrano smuoversi dopo l'approvazione del protocollo di Kyoto; tuttavia gli investimenti risultano essere ancora troppo esigui.

E per quanto riguarda il fotovoltaico? La posizione geografica dell'Italia, inutile dirlo, è assolutamente ideale per lo sfruttamento di questo tipo di energia, ben più della Germania ovviamente che, comunque, ci sta investendo parecchio. Sul piano politico tuttavia, la situazione è tutt'altro che ideale visto che ci sono addirittura aziende specializzate sull'orlo del fallimento in un settore che dovrebbe essere florido e in crescita.

Aldilà del geotermico una produzione "fai da te" dell'energia è la strada da percorrere in futuro. Una strada su cui investire e su cui porre forti incentivi. Perfino la Norvegia, grosso esportatore di petrolio, dal 2015 non venderà più auto a benzina.

D'altronde c'è chi ha lungimiranza... e poi c'è l'Italia.


giovedì 7 giugno 2012

La sostanziale inutilità del governo tecnico

Se qualcuno mi spiegasse l'utilità di avere questi professoroni al governo gliene sarei grato: finora il governo tecnico è servito per mettere in atto quei provvedimenti che i partiti non hanno voluto ne potuto promulgare (pena il suicidio politico alle prossime elezioni), vale a dire tutte quelle simpatiche tasse che i soliti poveracci devono pagare per sostenere questo Paese allo sfascio.

Adesso ok, siamo usciti dalla situazione catastrofica che Silvio ci ha lasciato e il governo tecnico ha finalmente annunciato provvedimenti per la crescita, dunque cosa fa?
Rende più semplici i licenziamenti! D'altronde in un Paese con un tasso di disoccupazione mostruoso il problema è proprio licenziare, una logica eccezionale!

In che modo questo provvedimento dovrebbe sostenere la crescita? Quando anche la Camera approverà ci saranno semplicemente più disoccupati perchè se il lavoro in Italia non esiste e continuano a chiudere aziende ogni giorno, l'equazione "licenziamenti facili" = "flessibilità del lavoro" non regge!
L'unico effetto a cui assisteremo sarà una diminuzione dei consumi con conseguente stimolo per la recessione. Altro che crescita.

Ma siccome non voglio essere etichettato come demagogo, populista e sostenitore della tesi "sono tutti uguali", voglio provare a proporre una parziale soluzione a questa crisi, già peraltro citata da altre fonti:

ABOLIRE IL CONTANTE

Senza contante ogni pagamento sarà effettuato tramite carte di credito, bancomat, carte prepagate e assegni. In questo modo ogni pagamento sarà tracciabile rendendo IMPOSSIBILE qualsiasi forma di evasione fiscale e soprattutto di corruzione.

Si eliminerebbero in un colpo solo i due più grandi problemi del nostro Paese. Al contempo ovviamente, visto che lo Stato in questo modo potrebbe incassare il doppio di quanto avviene attualmente, si dovrebbe abbattere pesantemente la pressione fiscale, specialmente per le aziende.

Questo genere di intervento si che farebbe crescere il Paese.

Invece il governo tecnico resta a guardare: lo stesso Monti ha dichiarato che determinate tematiche non possono essere affrontate perchè potrebbero spaccare la maggioranza del suo governo, nell'intervista ha portato l'esempio della cittadinanza ai figli minorenni di stranieri.

Queste dichiarazioni sono la conferma di qualcosa che ufficiosamente si sapeva da tempo: il governo Monti POTREBBE essere non incompetente, bensì, impossibilitato a prendere determinate decisioni in quanto ostaggio dei politici.

Ma se le cose stanno così, cosa ci sta a fare un governo illeggittimo e antidemocratico di nominati?




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