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lunedì 12 settembre 2011

Il ritorno di Santoro

Si fa attendere Michele Santoro sul palco della seconda festa del Fatto Quotidiano. Tiene banco il suo ritorno con un nuovo progetto: televisione senza padroni e un programma che ricalcherà il modello sperimentato da "Rai per una Notte" e "Tutti in Piedi". Una scelta che, spiega il conduttore, trova le sue radici esattamente dieci anni fa, quell'11 settembre 2001 che ci ha travolto con una valanga di emotività che ci ha fatto sentire tutti americani, ma sta proprio qui l'altro lato della medaglia: abbiamo iniziato a vedere ciò che era accaduto esclusivamente come americani e questo, di fatto, ha appiatito l'informazione omologandola ad un unico modello.

La realtà non è unica ed indivisibile, essa cambia a seconda di come la si rappresenti ed è esattamente per questo motivo che tutti i punti di vista devono trovare il proprio spazio.
Secondo Santoro non è stato casuale che l'editto bulgaro (in QUESTO articolo ulteriori particolari) sia avvenuto poco dopo quell'avvenimento, far tacere i pochi punti di vista che si discostavano da quello predominante era in quel periodo una possibilità praticabile. Da quel momento è nato una sorta di bipolarismo tra il buono e giusto occidente e il resto del mondo, il bianco o il nero. Chi tentava di rappresentare gli altri colori venivano lasciato solo ed emarginato

Chiede Santoro: "chi nel 2001 era contro la guerra aveva diritto di esistere? E allo stesso modo chi affolla gli spettacoli di Travaglio e le migliaia di persone di "Rai per una Notte" hanno diritto di essere parte di un'opinione pubblica? Se la risposta è no allora è chiaro che la nostra è una democrazia incompleta"

Il conduttore continua spiegando come la realtà sia scomparsa dai nostri schermi tanto che essa è stata confinata nei reality nella sua forma più grezza, e per risposta il pubblico ha imparato a cercare quei programmi dove la realtà, quella vera, sopravviveva, tanto che i reality sono quasi passati di moda.
Il sistema non poteva più tollerare programmi come annozero e ha montato un sacco di cavilli burocratici per impedirne la messa in onda.

La creazione di un'associazione che punti alla formazione di un servizio pubblico senza alcun tipo di censura e di proprietà dei cittadini, i quali potranno eleggere gli amministratori delle reti, è l'obiettivo di Michele Santoro, il quale produrrà il nuovo programma "Comizi d'amore" finanziato dagli ascoltatori e che sarà "una grande manifestazione televisiva di protesta contro lo status quo ma anche la proposta di una strada nuova".

Qui sotto il suo discorso integrale

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