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domenica 29 settembre 2013

Il Padrone ordina e c'è la crisi di governo

I ministri del PDL del governo Letta si dimettono per volere del loro padrone e il governo va in crisi. E' l'inevitabile epilogo di un governo vergognoso che in eredità ci ha lasciato:

- 2 miliardi di euro di condono per le slot machine;
- altri miliardi di F35;
- IMU abolita per poter far dire a B. di aver mantenuto le sue promesse (fa niente se ci sarà la Service Tax, lui dirà che ha mantenuto la parola e il gregge lo seguirà);
- aumento dell'IVA che rende vane tutte le porcate di quell'altro fenomeno di Mario Monti.

Questo il breve riepilogo di sei mesi di governo PD-PDL. Li voterete ancora??? Siete soddisfatti???

Per l'ennesima volta una legislatura formata da PD o PDL non riesce a cambiare legge elettorale. E' evidente che questa legge elettorale fa comodo ai partiti: le segreterie possono scegliere liberamente le liste favorendo in tal modo accordi sottobanco e la compravendita di parlamentari promettendo sicure rielezioni. Il signor Razzi, vecchio "responsabile" ed ex Italia dei Valori è stato premiato da Berlusconi per la sua lealtà nel 2011 con la rielezione in questa legislatura. Per chi ancora non sa chi sia questo fenomeno può tranquillamente visionare QUESTO video.

Giachetti, un parlamentare del Partito Democratico, aveva per la verità presentato una mozione in cui si chiedeva di abolire il Porcellum in favore della precedente legge elettorale (Mattarellum) che non era la perfezione ma nemmeno una tale schifezza. A votare a favore sono stati sono stati solo i parlamentari del M5S e il firmatario della mozione. Anche i democratici hanno votato contro nel silenzio generale della stampa e della televisione.

Gli stessi che hanno votato contro in aula sono poi i fenomeni che ci ritroviamo nei talk show a sottolineare l'importanza di cambiare la legge elettorale. E gli italiani ancora che gli credono.

Come evidenziato da Di Maio (M5S) una legge elettorale si può cambiare anche senza governo, o meglio, col governo dimissionario, in appena due settimane. C'è la volontà di farlo? E' evidente che la risposta sia no. C'è anche il pericolo che un Parlamento di tale composizione potrebbe partorire qualcosa di ancora peggiore rispetto al Porcellum (è ciò che teme Grillo come sottolineato nel suo blog) ma andare a votare nelle medesime condizioni di pochi mesi fa renderebbe probabile una situazione di stallo analoga alla presente legislatura se gli italiani non smettono di votare PD e PDL.

Sarebbe stato utile che il sig. Napolitano sei mesi fa, visto che comunque il mandato al M5S non voleva darlo perchè sono brutti e cattivi, dicesse "Non c'è una maggioranza, sapete che c'è? Ora do il mandato a una figura super partes per un governo con il solo compito di fare una nuova legge elettorale, dopo torniamo a votare e mi dimetto". Ecco cosa avrebbe dovuto fare invece di appoggiare queste larghe intese (o larghe vergogne). Questo disastro è diretta responsabilità del nostro amato Presidente della Repubblica e per questo motivo mi aspetto le dimissioni.

L'ipotesi ventilata di un Letta bis fa semplicemente inorridire perchè alle parole e alle promesse preferisco sempre guardare ai fatti. Questi mi parlano di un Letta e di un Partito Democratico sottoposto al volere di un pregiudicato: dovrei essere felice di essere governato da questa gente? Ai ricatti si risponde ribaltando il tavolo, perchè il PD non l'ha fatto? Perchè Napolitano ha avallato tale situazione? Piuttosto che Letta è meglio piuttosto: subito al voto con tutti i rischi che esso comporta visto che la legge elettorale non la vogliono cambiare e speriamo che il M5S finalmente trionfi. Alla fin fine i sondaggi lasciano il tempo che trovano (il penultimo di Ballarò è stato fatto chiamando 10.200 persone e di queste, solo 800 hanno risposto: è un sondaggio affidabile?).





sabato 21 settembre 2013

Napolitano si schiera con B.

Sarà lo stress imposto dal suo ruolo, sarà l'età, sarà che indipendentemente da essa è uno dei peggiori Presidenti della Repubblica della nostra storia... ciò che è certo è che Napolitano ha passato di gran lunga il segno. Lo aveva già fatto firmando qualsiasi porcata venisse in mente a Berlusconi durante il suo governo e a maggior ragione lo fa oggi quando si schiera dalla parte della politica nello scontro istituzionale che sta vivendo il Paese fra politica e magistratura.

Uno scontro che, è bene specificare, è composto da politici che rubano e magistrati che tentano di trattarli come tutti gli altri cittadini italiani. E' questo il cosiddetto scontro istituzionale e ha per protagonista indiscusso Silvio Berlusconi. Napolitano si schiera platealmente con quest'ultimo invocando una riforma della giustizia e dicendo ai magistrati di avere "senso del limite". Per la verità, da un lato, Napolitano invoca anche rispetto per i magistrati ma dall'altro è chiaro come determinate parole nel clima che stiamo vivendo in questi giorni sembrano più che altro una legittimazione delle proteste del PDL che, in qualunque Paese civilizzato, sarebbero considerato eversive.

Gli unici a indignarsi sono come al solito i parlamentari del M5S che invocano le dimissioni. Il PD, al solito, è un sonnambulo che esprime solo commenti di circostanza e il PDL, al discorso di Napolitano, ovviamente risponde esultando. La Santanché dichiara: "anche Napolitano si sta accorgendo della malattia della giustizia".

Mi chiedo quando gli italiani si accorgeranno della "loro" di malattia.


venerdì 13 settembre 2013

Cronache di Ordinaria Follia: Amato alla Corte Costituzionale, deputati del M5S sospesi e Rimborsi Elettorali

Giuliano Amato è il nuovo membro della Corte Costituzionale, giusto riconoscimento ad una carriera piena di successi: amicone di Craxy e apprezzato da Berlusconi, Napolitano nel nominarlo, avrà tenuto sicuramente conto della bellissima idea del suo amichetto che, in una nottata del 1992, invece di dormire, pensò bene di effettuare un prelievo forzoso da ogni conto corrente. La nomina di Amato, famoso più per la sua pensione dorata che per quel che ha dato al Paese lascia quantomeno perplessi ma direi che è una costante della presidenza di re Giorgio.

Bisogna tuttavia stare tranquilli perchè a vigilare sul rispetto delle regole c'è la Boldrini inflessibile a punire quei criminali del Movimento 5 Stelle che hanno occupato il tetto di Montecitorio per srotolare uno striscione con la frase eversiva "la Costituzione è di tutti". Non mi si fraintenda: i gesti di disobbedienza civile infrangono, per definizione, qualche regola e bisogna accettarne le conseguenze; lascia tuttavia l'amaro in bocca vedere sospesi per 5 giorni 12 deputati del M5S e ancora comodamente seduto sulla sua poltrona un condannato per frode fiscale che ha rubato 300 milioni di euro alla collettività.

Insomma se difendi la Costituzione vieni punito, se frodi il fisco non c'è problema. E' un paradosso che non si può accettare con leggerezza.

A proposito di paradossi: la legge per abolire il finanziamento pubblico ai partiti, nonostante i proclami di Letta diffusi a intervalli regolari, trova un nuovo rinvio. Ricordo che ad essi si può rinunciare anche senza legge così come ben dimostrato dal Movimento 5 Stelle e che a luglio i partiti, ad una mozione del Movimento stesso per sospendere i pagamenti in attesa della legge, hanno votato NO.


venerdì 6 settembre 2013

Berlusconi vince ancora

L'ho scritto nel mio ultimo intervento: Berlusconi ha costruito un'intera campagna elettorale sull'abolizione dell'IMU dopo aver votato per la sua istituzione sotto il governo Monti ed ora, grazie agli alleati del Partito Democratico, può dire di essere riuscito ad eliminarla. Il PDL era un partito sconfitto due mesi prima delle elezioni ma, grazie alla scialba (per usare un eufemismo) campagna elettorale del PD è riuscito a recuperare il gap che lo divideva dal presunto nemico; ciò nonostante il PDL è comunque sconfitto ma i democratici gli offrono il governo su un piatto d'argento ed ora, per concludere, gli permettono di chiudere il cerchio abolendo l'IMU.

Non importa niente se al suo posto compare la Service Tax. Berlusconi ha detto che ha abolito l'IMU, ha "mantenuto la promessa" e la schiera dei suoi sostenitori è pronta a credergli comunque; nonostante la nuova tassa pronta a sostituirla, nonostante la condanna e nonostante il vergognoso concetto di tassazione uguale per tutti.

Infatti, è bene sottolineare, che l'uguaglianza fra ricchi e poveri quando si parla di tasse non è democrazia ma ingiustizia sociale. Dovremmo ricordarlo quando si viene a sapere che il sig. Brunetta non pagherà l'IMU per il suo villone con piscina.


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