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lunedì 16 dicembre 2013

Il ricatto di Renzi

All'assemblea nazionale del Partito Democratico, il nuovo segretario, svela la sua sorpresina (annunciata) per Beppe Grillo: rinuncerà ai 40 milioni di euro di rimborsi elettorali del prossimo anno SE il Movimento 5 Stelle appoggerà le riforme dei democratici in Parlamento che prevedono l'abolizione delle province, una nuova legge elettorale e il superamento del Senato.

Interessante come la  rinuncia doverosa di rimborsi dichiarati illegittimi dalla Corte dei Conti debba passare attraverso un ricatto (rinuncio se tu fai come dico). Dovrebbe essere una rinuncia dovuta e, anzi, dovrebbe implicare la restituzione delle somme già incassate, non solo la rinuncia delle somme ancora nelle casse dello Stato. Ma dell'argomento ho parlato diffusamente QUI.

Beppe Grillo risponde alla provocazione di Renzi spiegando come l'abolizione delle province sia nel programma del Movimento 5 Stelle e che un tale provvedimento verrà votato indipendentemente da chi lo presenterà. Tuttavia, aggiungo io, è interessante constatare come il PD abbia votato in aula, all'interno del decreto sul femminicidio,  un emendamento che le province le ha salvate per l'ennesima volta (clicca QUI se te lo sei perso). Si parla di un mese e mezzo fa e in quei giorni il M5S passava in tv e sui giornali per un gruppo contrario a contrastare la violenza di genere solo perchè si è rifiutato di votare l'ennesima porcata a favore della casta che, stavolta, ha utilizzato in modo ignobile un problema serio per salvare poltrone.
Adesso Renzi scopre di voler abolire le province, benissimo: se il PD proporrà qualcosa di serio il M5S voterà a favore.

Beppe Grillo chiude poi le porte per la legge elettorale in quanto questo Parlamento non ha legittimità costituzionale e, soprattutto, morale, per farne una. Non ha torto ma probabilmente la netta chiusura è anche dettata dalla paura che i partiti possano inventarsi una legge elettorale anti-movimento. A parer mio ha perfettamente ragione ad averne, non mi aspetterei nulla di meno dai partiti. Il M5S è stato anche accusato di voler a tutti i costi il Porcellum ma, è giusto ricordare, che è stato l'unico gruppo in Parlamento a votare a luglio a favore della mozione Giachetti che il Porcellum l'avrebbe eliminato per ripristinare il Mattarellum.

A proposito di Mattarellum, è' mia opinione personale (e non solo in certa misura) che l'attuale Parlamento non sia legittimato a fare un bel niente (riforme intelligenti o stupide che siano): la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale buona parte del Porcellum, ne consegue dunque che anche buona parte del Parlamento lo sia in quanto eletto da quella legge elettorale. Bisognerebbe subito tornare al Mattarellum (ultima legge elettorale valida, non certo perchè sia meravigliosa) e lasciare alla prossima legislatura il compito di fare le riforme.


 



sabato 14 dicembre 2013

Letta mantiene la sua promessa

Letta mantiene la promessa di abolire i tanto odiati rimborsi elettorali... o forse no?

I rimborsi elettorali sono stati dichiarati illegittimi dalla Corte dei Conti con molto comodo dopo vent'anni e, finalmente, sono stati aboliti dal governo di Letta... o forse no, appunto. I rimborsi elettorali spariranno completamente solo dal 2018 dopo che dal 2015 verranno progressivamente abbassati.

Già questa sarebbe una presa per il culo bella e buona perchè se la Corte dei Conti dice che i partiti hanno rubato dal '93 quasi tre miliardi di euro non vedo perchè debba rubare altri milioni fino al 2017 compreso; anzi bisognerebbe prendere provvedimenti affinché i partiti restituiscano il maltolto. Ma figuriamoci, sarebbe utopia, questi ladri non hanno nemmeno la decenza di restituire ciò che hanno preso a luglio (quando Letta con una mano scriveva di voler abolire i rimborsi e con l'altra mano incassava).

Come se non bastasse sarà previsto il due per mille che i cittadini potranno devolvere al partito che vorranno (questo da subito, così i partiti avranno una doppia entrata fino al 2017), se non verrà indicata una preferenza la somma resterà allo Stato. La cosa, in questi termini, potrebbe anche andare bene se non fosse che è previsto un apposito fondo dello Stato che coprirà tutte le donazioni che i cittadini non faranno. Insomma, alla fin fine a pagare sono sempre gli stessi: cambia solo la forma e le modalità.

E' finita? Assolutamente no: i corsi di formazione politica promossi dai partiti infatti, godranno di detrazioni che arriveranno fino al 75%. In altre parole se un corso costerà 100 euro, 75 li mette lo Stato e 25 il partecipante. Queste detrazioni sono ovviamente di gran lunga superiori a quelle di cui gode l'istruzione ordinaria e permette ai partiti che lo vorranno di creare un gran numero di corsi inutili semplicemente per far cassa.
Voi direte: "possibile che non abbiano messo nessun paletto a riguardo?". Certo che l'hanno messo: ci sarà una "Commissione di garanzia" che ogni anno dovrà approvare questi corsi di formazione e assicurarsi che non siano "fuori tema", cioè messi li appunto solo per incassare. Peccato che questa commissione sarà di natura parlamentare e dunque composta dai partiti stessi: il controllore corrisponde al controllato, un classico all'italiana!

Infine, esistono dei paletti per le donazioni private? Perché la politica americana dominata dalle lobbies che finanziano i partiti in cambio "di qualcos'altro" non è esattamente un bel modello a cui ispirarsi.

Tuttavia Letta può andare in televisione a dire che ha eliminato i rimborsi elettorali, cinguettare su Twitter che lui è uno che mantiene le promesse e far sì che i renziani possano esultare di questo benefico "effetto Renzi" non meglio identificato. A me sembra il solito "effetto presa per il culo" che piace tanto agli italiani.


* fonte: ilfattoquotidiano.it

lunedì 9 dicembre 2013

Chi era Renzi

Avevo già pronto un post che parlava di Europa sulla scia di quanto detto e proposto da Beppe Grillo al VDay; dimenticavo tuttavia le primarie del PD, probabilmente perché non me ne fregava assolutamente niente: qualunque candidato avesse vinto ero, e sono sicuro, che non cambierà sostanzialmente nulla in quel partito.

Certo, con Renzi magari il PD avrà qualche dinosauro in meno, ma quale sarà la linea del partito? Matteo Renzi era quello che in televisione risultava convinto della sicurezza degli inceneritori, arrivando addirittura ad inveire contro una povera oncologa che sosteneva il contrario (clicca QUI se te lo sei perso), era quello delle cene con banchieri e finanzieri che uscivano tutti entusiasti (interessante capire come gli interessi di quella categoria possano coincidere con quelli del "popolino", clicca QUI se te lo sei perso), era quello favorevole al TAV, era quello favorevole alla politica aziendale di Marchionne, era quello della cena ad Arcore da B. e, a proposito di B., era quello che voleva sconfiggerlo con le urne e non con le sentenze, come se fosse una questione di "onore" e non di giustizia (clicca QUI se te lo sei perso, questo video è veramente epico, ed è talmente bravo a muovere la bocca che sembra dica qualcosa di intelligente, sembra).

In molte di queste tematiche Renzi ha poi cambiato idea, casualmente spesso a ridosso delle primarie. L'impressione è che sia l'ennesimo animale da televisione tanto bravo a chiacchierare e a capire in che direzione soffia il vento.

Spero ovviamente di essere smentito, sono sempre pronto a ricredermi. Il nuovo segretario, per esempio, potrebbe iniziare a fare forti pressioni per tornare in fretta al Mattarellum e andare al voto, visto e considerato che la Corte Costituzionale, dopo otto anni, ha scoperto che il Porcellum non rispetta la Costituzione dichiarando di fatto illegittimi un notevole numero di parlamentari. Anche l'eventuale adozione di una nuova legge elettorale sarebbe viziata, a cascata, di illegittimità se fatta da un Parlamento illegittimo in quanto eletto con una legge elettorale in buona parte incostituzionale.

Per finire, l'accento e l'entusiasmo posto sulla partecipazione alle primarie con oltre due milioni di votanti lo trovo piuttosto immotivato essendo questo il trend:


Direi che è la "naturale" diminuzione di partecipazione dovuta alla malapolitica degli ultimi anni. Flop clamorosi comunque non ce ne sono stati. Da una parte fa piacere: la gente ha ancora voglia di dire la sua. Dall'altro lato tuttavia risulta incredibile come quasi tre milioni di persone abbiano speso due euro per esprimere il loro voto, non tanto per la modesta somma quanto per una semplice questione etica: la Corte dei Conti infatti, con calma dopo vent'anni, si è accorta che non è stato rispettato il referendum del 1993 che aveva abolito il finanziamento pubblico ai partiti e i rimborsi sono dunque incostituzionali (quando lo diceva prima Beppe Grillo e poi il M5S erano populisti demagoghi). I partiti dovrebbero restituire alla collettività un totale di 2,7 miliardi di euro e il Partito Democratico ha avuto ancora il coraggio di chiedere due euro ai propri elettori. Quasi tre milioni di persone ci sono state, dunque che dire? Contenti loro...



lunedì 2 dicembre 2013

La mia personale cronaca del V3Day

Quello di ieri è stato il mio primo Vday, i primi due li avevo saltati perchè ero ancora impegnato a credere ai partiti, alle parole vuote e ai fatti inesistenti. L'unico mio punto di paragone era la visita di Beppe Grillo nella mia città in occasione delle amministrative: ricordo infatti con piacere la piazza della mia città gremita all'inverosimile. Inutile sottolineare come Piazza della Vittoria di Genova non sia nemmeno paragonabile alla nostra piccola Piazza Martiri!!!

Nelle settimane prima dell'evento ho iniziato a chiedere chi volesse accompagnarmi con risultati piuttosto scarsi, tuttavia, alla fine, mia madre ha deciso di venire con me... peccato che sia stata poco bene poco prima della partenza! Non potevo tuttavia mancare, infatti, pur non conoscendo nessuno, mi sono recato al ritrovo stabilito dal Movimento Cinque Stelle di Novara che ha organizzato un autobus per raggiungere l'evento ad un prezzo assolutamente conveniente.

Con mio grande piacere, sull'autobus con noi, c'era anche un deputato novarese del Movimento che ha passato buona parte del viaggio a rispondere alle nostre domande. Si trattava di Davide Crippa, vicepresidente della Commissione attività produttive, turismo e commercio. Mentre questo ragazzo rispondeva con competenza alle nostre curiosità ripassavo mentalmente le interviste ai politici "classici", quelli dove la competenza è un optional e l'apparenza è l'unica cosa che conta. Avevo di fronte un deputato un po' spettinato, vestito con jeans e una semplice felpa, una persona che non solo dava l'impressione di essere uno di noi ma lo era realmente.

Nella piazza gremita infatti, in mezzo a noi, c'era un gran numero di parlamentari del Movimento 5 Stelle che, come Davide, rispondevano con piacere alle nostre domande: quando mai in Italia si è vista una cosa del genere? I membri dei partiti non si muovono senza scorta nemmeno per andare al supermercato, figuriamoci stare liberamente in mezzo alla gente durante una manifestazione politica.

Siamo arrivati in Piazza della Vittoria poco prima dell'una e la prima cosa che mi ha colpito è la sua grandezza in quanto non c'ero mai stato neanche per altri motivi. Sinceramente ho pensato che sarebbe stato impossibile riempirla tutta... non sapevo quanto mi stavo sbagliando!!! Dopo aver mangiato un panino velocemente ho deciso di avvicinarmi il più possibile al palco: mica ero arrivato fino a Genova per vedere i protagonisti solo sul megaschermo posto fra il palco e l'arco della Piazza! Sono riuscito, alla fine, ad arrivare a una decina di metri dal palco, un po' spostato sulla sinistra.

Da quel momento, pian piano, la gente intorno a me aumentava esponenzialmente: intorno alle due non vedevo fisicamente la fine della marea umana che mi circondava nonostante i miei 192cm di altezza. Dalle foto "aeree" viste poi in serata avrei scoperto che la piazza era gremita dal palco all'arco: chi conosce quella piazza sa cosa vuol dire. Non saprei quantificare numericamente le presenze, so solo che sono partito da solo e sono arrivato in una famiglia di decine di migliaia di persone, tutte unite nel pretendere un cambiamento.

Ma chi sono stati i protagonisti di questa giornata? 

Alle due e mezza circa ha parlato Beppe Grillo alla sua maniera, illustrando le sue "modeste" proposte di cambiamento per l'Europa, lanciando, in tal modo, la campagna elettorale per le europee. Sulla bontà di tali proposte ci sarà tempo per discutere, non è la giornata della polemica ma una vera e propria festa. E' significativo, a parer mio, anche il passaggio in cui ammette "voi mi avete superato", il Movimento infatti non è più solo Beppe Grillo e a testimoniarlo c'è la partecipazione numerosissima agli incontri promossi dai parlamentari cinque stelle che nei week end girano l'Italia per incontrare i propri elettori.

Dopo Beppe si è presentato sul palco l'ospite che, forse, ho gradito più di tutti gli altri: Micah White, uno dei fondatori di Occupy Wall Street, uno dei movimenti di contestazione pacifica più celebri al mondo, ha parlato alla Piazza del Movimento 5 Stelle con ammirazione per i risultati raggiunti dallo stesso qui in Italia dicendo che Occupy Wall Street deve prenderne ispirazione ed esempio.

Paul Connett, che non credevo fosse un così bravo oratore, è l'ideatore della strategia "rifiuti zero" e, anche lui, è intervenuto di persona al VDay, sottolineando la partecipazione di 72 comuni italiani a tale strategia.

Il successivo ospite è Helena Norberg Hodge, fondatrice dell'International Society for Ecology and Culture. Questa signora è ormai considerata fra le dieci ambientaliste più influenti al mondo e si occupa dell'impatto dell'economia globale sulle culture e sull’agricoltura. Missione dell’Istituto ISEC è quella di esaminare le cause profonde della nostra crisi sociale ed ambientale, promuovendo modelli di produzione, di consumi e di vita più equi e sostenibili sia a nord che a sud del nostro pianeta.

E' intervenuto anche Riccardo Petrella, economista politico che ha pubblicato, nel 2001, il Manifesto mondiale dell'acqua che, generalmente parlando, pone l'attenzione sull'acqua come fonte insostituibile di vita e, in quanto tale, il suo accesso deve essere un diritto umano e sociale imprescindibile. Con tale premessa è ovvio che la gestione dell'acqua deve essere pubblica: a tal proposito Petrella ha ricordato l'esito del referendum sull'acqua pubblica completamente ignorato dalle istituzioni.

Si è anche parlato di architettura sostenibile: il relatore ha mostrato come sia possibile ristrutturare edifici, anche storici e con gli inquilini dentro, in modo da farli diventare strutture con una classe energetica adeguata. E' stato infatti sottolineato come il 98% degli edifici in Italia siano "vecchi" e dunque inefficienti sotto il profilo del risparmio energetico.

Il criminologo norvegese di fama mondiale Nils Christie è stato l'ultimo ospite ad apparire sul palco del VDay, ha parlato della sua avversità verso le prigioni in quanto vere e proprie "università del crimine" esponendo una visione di società che, per noi italiani, è totalmente estranea così presi dal ritenere la carcerazione un provvedimento punitivo piuttosto che riabilitativo.

Prima di lui tuttavia ha parlato il premio nobel per la letteratura Dario Fò che, alla sua età, risulta più lucido che mai. Il suo intervento, tutt'altro che banale, ha colpito parecchio la piazza; quasi commovente il momento in cui ha ricordato sua moglie Franca: "sarebbe felice di essere qui con noi quest'oggi".

Grande assente della giornata è Julian Assange, fondatore di Wikileaks, ricercato in mezzo mondo per aver divulgato segreti di stato. Oggi vive come un ostaggio a Londra all'ambasciata dell'Ecuador che gli ha concesso asilo politico. Avrebbe voluto mandare un video ma gliel'hanno sconsigliato: è comunque una persona che negli Stati Uniti sarebbe condannata a morte. La sua simpatia per il Movimento 5 Stelle non è certo un mistero; fra l'altro, poche settimane fa, sono andati a trovarlo una delegazione del Movimento stesso. 

Il sostegno di cui gode il Movimento 5 Stelle anche all'estero da personaggi così importanti e influenti è sorprendente. Rende chiaro come si possano superare perfino i confini nazionali.

Sono tornato a casa decisamente infreddolito, ma anche contento e soddisfatto di poter dire "io c'ero", e chissà che non possa diventare un giorno, spero non troppo lontano, "io ero fra le decine di migliaia di persone che in Piazza della Vittoria a Genova volevano un cambiamento e l'hanno ottenuto".

 

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