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martedì 6 settembre 2011

Mercati assassini per un paese allo sbando, lo spread vola e l'Italia affonda

Speriamo che sia l'ultima modifica per questa manovra estiva: non perchè mi piaccia ovviamente... ma perchè le speranze di vedere qualcosa di decente sono ormai spente e ogni giorno che passa diventa sempre peggio.
Eliminati i pochi provvedimenti condivisibili e passabili per la lotta all'evasione fiscale, rimane solamente la galera per chi evade più di 3 milioni di euro, un provvedimento ridicolo che fa quasi ridere finchè non si vanno a guardare gli andamenti dei mercati italiani: Milano perde il 5% e lo spread vola a 370!

Come se non bastasse questo a rallegrarci gli animi, l'agenzia Moody's ha annunciato che il nostro rating è sotto esame per un declassamento. Per essere chiari il nostro rating rappresenta la credibilità e la capacità percepita a livello internazionale di ripagare il proprio debito e un declassamento in questo campo con un debito pubblico come il nostro... beh mi sembra chiaro che sia tutto meno che un toccasana.

Napolitano invece lancia appelli, sono anni che li lancia e non ha ancora colpito nessuno, è il presidente della repubblica più inutile della storia. 

Ma se il problema fossero proprio i mercati? Non voglio essere frainteso: i responsabili della condizione in cui si trova il nostro paese sono i politici degli ultimi quarant'anni. Sono infatti i politici aiutati dall'economista e dal banchiere di turno che negli anni hanno costruito un sistema finanziario malato per il quale la crescita economica ha posato le fondamenta sul debito pubblico: accumulando debito hanno accumulato ricchezza, anche un bambino avrebbe capito che continuando a spendere più di quel che si guadagnava alla fine il sistema sarebbe esploso. Invece Tremonti l'ha capito questa estate!
Sono loro e i signori della finanza che creano profitto privato sfruttando il debito pubblico accumulato con soldi pubblici.

Come in Islanda questi signori sono da prendere, mettere in galera e buttare via la chiave: solo allora si potrà costruire un capitalismo sano, onesto e concreto basato quindi su ricchezza reale piuttosto che su ricchezze virtuali.

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