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venerdì 30 dicembre 2011

Monti minaccia gli italiani

Monti dice tutto e niente nella conferenza stampa di fine anno. Tutto perchè promette di intervenire sul lavoro, sugli ammortizzatori sociali e sulla crescita (non so voi ma io le ho prese come minacce), il tutto ovviamente a tutela dei giovani, come al solito.

Tuttavia ha già annunciato cose meravigliose: ad esempio il finanziamento pubblico all'editoria sarà mantenuto in modo che noi cittadini potremo trovare tutti i giorni in edicola meravigliosa carta straccia che non compra più o meno nessuno ma che comunque dovremo pagare con i nostri soldi.

Inoltre ha fatto intendere che possiamo anche sognarci una nuova legge elettorale passando la palla ai partiti (stiamo freschi) con la conseguenza che probabilmente ci ritroveremo nel 2013 (maya permettendo) a votare con il Porcellum

Speriamo in bene e buon anno a tutti


mercoledì 28 dicembre 2011

I consiglieri regionali del Piemonte rinunciano ai vitalizi... dalla prossima legislatura

Anche il Consiglio Regionale del Piemonte si adegua alla tendenza nazionale e rinuncia ai vitalizi... ovviamente dopo aver respinto tutte le proposte a tal riguardo dell'anno scorso dei consiglieri del Movimento 5 Stelle.
Ora che il provvedimento è richiesto dal governo centrale non hanno proprio potuto farne a meno e la rinuncia è ufficiale!

Ovviamente gli attuali consiglieri il vitalizio ce l'avranno eccome, sia mai che rinuncino a qualcosa di loro. Il "sacrificio" è infatti valido solo dalla prossima legislatura, con comodo. Intanto i cittadini piemontesi devono pagare SUBITO la benzina a peso d'oro per finanziare il trasporto locale.

Davide Bono, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, ci spiega nel dettaglio in soli cinque minuti la vicenda.

Personalmente mi accodo alla sua curiosità nel verificare la certa rivolta dei consiglieri della prossima legislatura per questa somma ingiustizia!


lunedì 26 dicembre 2011

Grecia: è emergenza umanitaria

Ricopio fedelmente da "LIBRE-associazione di idee" un post che parla dell'attuale crisi in Grecia, è un articolo che, personalmente, mi ha fatto venire i brividi.


Duecento casi di bambini in pericolo, denutriti, «perchè i loro genitori non sono in grado di alimentarli come si deve». Non è il medioevo, è la Grecia del 2011. «Quando ho letto questa notizia – confessa Debora Billi – pensavo fosse l’esagerazione di qualche blog catastrofista, tanto mi sembrava incredibile». Invece è l’Ansa, che cita il sito “Newsit”. E’ la maggiore agenzia di stampa italiana a confermare la storia: quei 200 piccoli europei sono davvero alle prese con la fame, e i loro insegnanti «fanno la fila per prendere un piatto di cibo per i loro alunni che non hanno da mangiare». Questa non è più crisi, è catastrofe umanitaria: «Il ministero della pubblica istruzione, che in un primo momento aveva definito la denuncia come “propaganda”, si è visto costretto a riconoscere la gravità del problema».
Come hanno riferito alcuni insegnanti al quotidiano “To Vima”, il problema della denutrizione ormai esiste e, in Grecia, viene individuato più facilmente nelle scuole a tempo pieno: «Molti ragazzi vengono in classe senza il pranzo e dicono di averlo dimenticato a casa perché si vergognano di dire la verità». E non mancano nemmeno i casi di pazienti che, dopo essere guariti, non vogliono lasciare l’ospedale perché non hanno dove andare a dormire, continua la cronaca greca, ripresa dal blog “Crisis.Blogosfere”. «Stanno uccidendo i greci, e non solo con la fame», osserva Debora Billi: l’altra emergenza, ormai drammatica, riguarda l’assistenza sanitaria: la Grecia sembra stia scivolando verso una disperazione sociale da terzo mondo.
«I ricoveri nelle strutture private sono crollati del 30% tra il 2009 e il 2010», scrive “L’Unità” in un recente servizio da Atene, «mentre quelli negli ospedali pubblici sono aumentati del 24%». Contemporaneamente, i centri sanitari statali hanno subito tagli per il 40% del loro budget: il personale è gravemente carente, perché molti lavoratori sono stati licenziati per effetto dei tagli al sistema di protezione sociale imposto dalla terapia d’urto voluta dall’Europa. Risultato, la disperazione ormai diffusa, che incoraggia la peggiore forma di corruzione: «Le code per una visita o per un ricovero sono diventate lunghissime, tanto da scoraggiare i pazienti e da alimentare il sistema delle bustarelle elargite a medici e infermieri».
Inoltre, aggiunge “L’Unità”, cominciano a scarseggiare alcuni medicinali: molte ditte farmaceutiche hanno infatti deciso di sospendere l’approvvigionamento di farmaci agli ospedali greci perché le fatture non venivano pagate da anni. Un esponente della Roche ha dichiarato al “Wall Street Journal” che il gruppo svizzero ha interrotto la fornitura di alcuni farmaci anti-cancro, mentre Novo Nordisk ha smesso di rifornire gli ospedali greci di insulina e Leo Pharma ha cessato di spedire ad Atene due medicinali importanti, un anticoagulante e un farmaco contro la psoriasi.
Già nel 2008, cioè tre anni fa, sapevamo che i greci sarebbero stati “i primi”, scrive Debora Billi, segnalando che il suo blog ha avviato dal 2010 un monitoraggio ravvicinato delle sofferenze sociali provocate in Grecia dal “rigore” imposto dalla Bce dopo lo scoppio della crisi finanziaria, lasciata marcire dai bilanci statali “truccati” dai consulenti della Goldman Sachs. Debora Billi è “sul pezzo” da anni: «Malgrado ciò – scrive ora – sono stupita dalla rapidità con cui la situazione si sta deteriorando. Non possiamo fare altro che assistere inorriditi alla tragedia che si consuma a poche ore di navigazione dalle nostre coste, con la sempre più ineluttabile consapevolezza che i prossimi saremo noi».


sabato 24 dicembre 2011

Trenitalia lascia a casa i lavoratori per finanziare il TAV

L'Italia si conferma il paese dell'assurdo: mentre i lavoratori di Wagon lits, che operavano sui treni notturni appena soppressi, perdono il lavoro, Trenitalia dirotta tutte le risorse sull'alta velocità.

E' la malattia delle grandi opere, è un morbo che ci fa preferire investire su un TAV usato da una piccola fetta di popolazione piuttosto che investire sui treni locali e regionali usati da milioni di persone.
E' una malattia pericolosa, perchè lo Stato crede che un buco in una montagna lungo 80km abbia la precedenza, per esempio, sulla sicurezza delle scuole: a livello nazionale, l'80% delle scuole non sono in regola con le norme di sicurezza.
QUI in dettaglio tutta la vicenda della Torino-Lione e i motivi per cui essa sarebbe comunque una tratta inutile.

Poi ci sono i fenomeni, coloro che giustificano quel buco con posti di lavoro, come se al contrario, la piccola manutenzione, che in Italia sarebbe una necessità primaria, non riuscisse a crearli.

Stesso discorso per il ponte sullo stretto: ci è già costato 500 milioni e non è stata posata nemmeno una pietra.
Nel video qui sotto Travaglio spiega la vicenda molto meglio di me.

Buon Natale Italia.

giovedì 22 dicembre 2011

Ecco da dove arriva il costo della benzina


La benzina senza piombo è venduta a 1,700 euro/litro. Di tale somma ben 0,898 euro sono imposte dello Stato. Significa che 0,802 euro è il prezzo effettivo del carburante al litro. Le imposte: 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro); 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro); 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro); 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro); 10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro); 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro); 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro); 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro); 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro); 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004; 0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 0,040 euro per l'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica 2011; 0,0089 euro per l'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel 2011. Sommando al totale l'imposta fabbricazione carburanti, e applicando in seguito l'IVA, si giunge alla cifra di cui sopra.

E poi c'è chi si chiede perchè lo stato non investe nelle rinnovabili, il petrolio è una miniera d'oro.

martedì 20 dicembre 2011

Ruotolo risponde a chi si lamenta dei politici a Servizio Pubblico

Con interesse, ho seguito qualche giorno fa il programma in diretta streaming "Feedback" condotto dalla Innocenzi e da Ruotolo, appuntamento che ruota attorno alla trasmissione "Servizio Pubblico" di Santoro in cui si tenta di rispondere alle migliaia di commenti sulla pagina Facebook e dar voce, tramite telefonata, agli ascoltatori.

Premesso che questa è una iniziativa degna di lode, trovo curiosa la risposta di Ruotolo alle centinaia di messaggi lasciati dagli spettatori di Servizio Pubblico contro l'invito in trasmissione dei politici.

Il giornalista in merito dice che Servizio Pubblico deve garantire la pluralità dell'informazione e come da ampio spazio a piccoli imprenditori, operai e quindi persone comuni, deve anche dar voce alla politica per fornire un'informazione veramente plurale.

Ok tutto bellissimo, tuttavia da questa risposta traspare una miopia che non ci si aspetterebbe da un giornalista di tale calibro: le persone non rifiutano un globale confronto di opinioni, rifiutano semplicemente di essere presi in giro. Perchè dobbiamo ospitare in questa trasmissione persone che hanno governato negli ultimi 30 anni e che sono la causa diretta della crisi odierna? Il cittadino che ha donato volentieri dieci euro al progetto di Servizio Pubblico, sente giustamente la trasmissione anche un po' sua; di conseguenza ascoltare il politico che fa campagna elettorale nel SUO programma e che parla come se al governo non ci fosse mai stato, fa francamente ribrezzo. Non si tratta quindi di confronto di opinioni, si tratta di USARE Servizio Pubblico per la propria campagna elettorale.

C'è quindi da stupirsi se lo share rispetto alla prima puntata è praticamente dimezzato? Il risultato resta comunque eclatante, sia chiaro, rimane sempre la prima trasmissione di approfondimento politico, anche perchè il fatto che dia voce alle persone comuni è indubitabile. Tuttavia c'è anche quest'altra faccia della medaglia che Santoro farebbe bene a considerare. Il pubblico resta pur sempre un suo creditore.


domenica 18 dicembre 2011

Terra 2150 (terza e ultima puntata)


 Si conclude la rubrica sul mio personale e utopico futuro, ecco la terza puntata. 
(QUI la prima e QUI la seconda puntata).


Anno 2150
L’Italia è il paese più ricco del pianeta, il suo esempio è seguito da tempo da tutta Europa, i governi “politici” sono infatti caduti ormai da decenni e la democrazia diretta, resa possibile grazie alla capillare copertura della fibra ottica sta prendendo piede in tutto il continente. Perfino l’autoritario governo cinese che ha dominato il mondo fino a pochi decenni fa è appena caduto sotto la ribellione del proprio popolo.
Gli Stati Uniti, resi poveri dalle continue guerre per il petrolio, si stanno man mano risollevando grazie all’aiuto ed alla consulenza degli esperti italiani.
Gli stati africani, un tempo considerati Terzo Mondo, sono stati abbastanza furbi da indirizzare il proprio sviluppo verso una green economy sempre più spinta. L’installazione in massa di pannelli solari nel bel mezzo del Sahara li ha resi grandi esportatori di energia pulita che oggi rivendono a quei Paesi che sono stati così stolti da puntare tutto sul petrolio e il gas.
Il mondo è pronto per una nuova era.

venerdì 16 dicembre 2011

Napolitano perde colpi mentre la manovra passa alla Camera

La manovra è passata ieri alla Camera con i soli voti contro dell'Italia dei Valori e ovviamente della Lega Nord più qualche "cane sciolto". Tutto quindi secondo programma.

Il Parlamento poi, ha anche approvato un paio di ordini del giorno piuttosto importanti: l'asta per le frequenze tv del digitale terrestre, che rappresenta un vero e proprio schiaffo in faccia a B., e la possibilità di inserire l'IMU (la vecchia ICI solo più salata) anche per la Chiesa e altre organizzazioni senza fini di lucro.
Ovviamente prima di gioire per questi provvedimenti finalmente sensati, bisognerà verificare con quali modalità le vorranno mettere in atto.

In tutto questo destano parecchie perplessità le dichiarazioni di Giorgio Napolitano, non vorrei fosse un inizio di demenza senile, infatti il presidente della Repubblica ieri mattina ha puntualizzato:

"l'Italia deve far fronte a grossi rischi per la propria finanza, per la propria economia e quindi chiede sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia” 

Ora, caro Giorgio, "ANCHE" i ceti meno abbienti? Questa è una manovra fatta su misura per colpire i pensionati e lavoratori dipendenti, LORO pagano la crisi, non i ricchi. A meno che non si voglia pensare che la tassa sugli elicotteri manderà in rovina qualche Paperone nostrano.
Questi qui prima ti derubano e salvano il Paese con i tuoi soldi e dopo non ti dicono nemmeno grazie.


Il pronto soccorso del nuovo millennio

Quest'oggi riporto semplicemente un trafiletto apparso sul blog di Beppe Grillo, fa capire in poche righe lo stato della sanità italiana, è una lettura estremamente interessante ed è firmata da "un cittadino qualunque".

"Ieri mattina mi è sembrato di vivere in un sogno surreale: mia madre cadendo si è fratturata un piede cosi l'ho portata al pronto soccorso. Il parcheggio dell'auto era solo a pagamento ed è stato inevitabile pagare, poi entrati dentro verso mezzogiorno ci siamo subito impressionati per le sale e i corridoi che erano piene di barelle con gente semi nuda, senza tendine, senza camere, con un brusio costante di parenti. Gli infermieri si muovevano in continuazione, ognuno aveva lo stesso tragitto da percorrere e l'aria viziata era irrespirabile, non c'era una sedia dove appoggiarsi e le attrezzature non erano sufficienti per accogliere tutti, i barellieri si fottevano le barelle e le sedie a rotelle,....e noi in piedi, fermi a osservare il marasma e ad attendere il nostro turno. Gente ferita che era li dalle quattro di mattina, sembrava un pò di essere in guerra e nel mentre pensavo:"...per lavorare in ospedale ci vuole del coraggio, io non ci riuscirei mai..." ..dopo un ora ci chiama una specie di infermiere un pò agitato. Ci fa entrare nella stanza e mentre preparava l'occorrente per mettere il gesso, di punto in bianco mi disse che era napoletano e che si trovava a Genova da trenta giorni con disinvoltura, poi mi guardava in faccia chiedendomi se lo potevo aiutare e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere mi mise un camice bianco e in conclusione l'ho aiutato a mettere il gambaletto di gesso a mia madre...infine, per ricevere il foglio della pratica di soccorso abbiamo aspettato almeno un'ora e mezza per una firma della dottoressa . Mentre mi ha consegnato il foglio le ho chiesto che cosa c'era scritto e lei di tutta fretta mi ha risposto : "Non lo so.." ...il servizio fai da te...al pronto soccorso ".

Ah ovviamente c'è anche chi deve fare le notti in ospedale perchè manca il personale per guardare tutti i pazienti. Tagliamo ancora un po' i fondi per la sanità.

giovedì 15 dicembre 2011

Avercene di Mentana in Italia

Enrico Mentana fa ancora parlare di sè: dopo l'abbandono di Matrix e quindi di Mediaset, arrivano le dimissioni anche da direttore del TG di La7.

Ancora una volta la motivazione risiede nell'autonomia professionale: il sindacato dei giornalisti pretendeva che lui leggesse un comunicato e lui si è rifiutato di farlo. Il comunicato riguardava semplicemente l'appoggio e solidarietà del sindacato con lo sciopero dei poligrafi, notizia che Mentana non ha ritenuto più meritevole di altre ad essere mandata in onda. Quel giorno, per inciso, lo sciopero generale ha avuto ampio spazio nel corso del telegiornale, essendo stato raccontato con la consueta professionalità.

Per questa scelta è stato denunciato dall'Associazione Stampa romana con l'appoggio del cdr. Di conseguenza il giornalista non ha ritenuto possibile la continuazione di questa esperienza lavorativa: come dice lui stesso è "impossibile lavorare con chi ti denuncia".

Indubbiamente non sono sempre d'accordo con le idee di Mentana, tuttavia è impossibile non stimare la sua professionalità e l'attaccamento alla sua autonomia.
Nel filmato che conclude questo post, il giornalista ha anche prospettato un futuro "alla Santoro" fuori dalla televisione e dentro il web.

Avercene di Mentana in Italia...


mercoledì 14 dicembre 2011

Emendamenti alla manovra: resta una porcheria

La manovra è stata modificata su proposta del governo stesso.
Le uniche note positive sono l'indicizzazione delle pensioni fino a circa 1450 euro e l'aumento della tassazione sui capitali scudati (pur rimanendo ancora TROPPO bassa).

Tutto il resto rimane uno scempio a cominciare dai tagli ai costi della politica demandati al Parlamento. Tradotto, i parlamentari dovranno autoridursi lo stipendio, è un po' come chiedere ad un criminale di incarcerarsi da solo.

Le liberalizzazioni tanto annunciate sono di fatto saltate, le lobby possono stare tranquille.
Per quanto riguarda i pensionamenti anticipati (vecchie pensioni di anzianità) vengono ridotte leggermente le penalità per chi vorrà andare in pensione prima dei 62 anni, niente di più.

Mentre Monti prende a schiaffi i soliti poveracci se la prende anche con i partiti, rei di essersi lamentati della manovra sottolineando come non ci fosse bisogno dei "tecnici" per vararne una simile. Il premier a questo proposito ha dichiarato che un governo tecnico è stato reso necessario dalla palese incapacità di agire dei partiti stessi. In questo caso come dargli torto?


lunedì 12 dicembre 2011

In India vengono usate cavie umane

Il quotidiano inglese "The Indipendent" porta alla luce una vicenda che ha dell'incredibile: grazie ad una legislazione rilassata e all'analfabetismo, i colossi farmaceutici hanno di fatto colonizzato l'India per effettuare sui suoi cittadini esperimenti clinici per i nuovi farmaci.

Si pensa siano oltre 150 mila le persone "usate" a questo scopo. I medici infatti consigliano ai propri pazienti di assumere un determinato farmaco senza informare della natura sperimentale dello stesso. I cittadini indiani diventano quinde vere e proprie cavie umane.

Le grandi aziende farmaceutiche, delocalizzando la produzione e la sperimentazione in oriente riescono a produrre sulla pelle di queste persone profitti incredibili. Gli indiani sperimentano un farmaco e noi occidentali andiamo a comprarlo. E' lo stesso meccanismo della scarpa alla moda sporca del sangue di un bambino sudafricano e poi comprata da noi altri.

E' un capitalismo malato, il solo concetto di far soldi sulla sanità e sui farmaci è aberrante. Dovrebbe essere un settore interamente pubblico, il primo nazionale e il secondo interamente globale in modo che la comunità scientifica possa cooperare e che i fondi per la ricerca siano adeguati.

Ma a volte mi perdo nelle mie utopie, colpa di questa realtà.


Aria irrespirabile, ma ci pensa Pisapia

L'aria che respiriamo in questi giorni contiene una gran bella dose di inquinanti pericolosi e la mancanza di piogge non aiuta di certo. C'è il sospetto che quel che vediamo nel nord Italia non sia nebbia ma inquinamento.

Per far fronte a questa ennesima emergenza, in particolar modo, il sindaco di Milano Pisapia ha deciso di imporre due giorni di stop alla circolazione delle auto il che fa abbastanza specie.
Soprattutto perchè uno dei primi provvedimenti della sua giunta è stato alzare del 50% il biglietto per i mezzi pubblici, della serie: "incentiviamo il loro utilizzo".

Ma anche perchè la decisione di continuare la pazzia della Moratti dell'Expo 2015 nonostante la presenza dell'immenso polo fieristico di Rho, decreta il versamento di ingenti quantità di cemento su una zona "verde".
Questa è la reale attenzione che la giunta di Pisapia pone sul problema ambiente, il resto è solo un inutile palliativo.


domenica 11 dicembre 2011

Province e capitali scudati potrebbero essere salvati

Poche luci e tante ombre: questo fu il mio commento riguardante l'iniqua manovra di Monti. Le poche luci erano riferite all'esautoramento delle province e alla tassazione (seppur troppo bassa) dei capitali scudati.

Tuttavia, pure queste poche luci rischiano di spegnersi. Infatti, sembrerebbe che l'esautoramento delle province debba passare tramite legge parlamentare, quindi attraverso i partiti che in questi anni le hanno sempre salvaguardate. Difficilmente quindi passeranno un provvedimento simile. Il discorso sarebbe diverso se il governo Monti ponesse la fiducia sul decreto legge, che comprende appunto la decisione sulle province. In quel caso i partiti non potrebbero che avallare.

Anche la tassazione dei capitali scudati è a rischio: quei capitali infatti non potrebbero essere più disponibili, vuoi perchè spesi, vuoi perchè spostati altrove. D'altronde le banche dovrebbero essere a conoscenza della collocazione odierna di quei capitali ma la loro volontà di collaborare con lo Stato è francamente in dubbio. Il che fa specie visto e considerato che sono state le banche a creare la crisi e che nonostante ciò gli Stati le hanno salvate.

Della manovra di questo governo tecnico quindi, resterebbero solo i provvedimenti a carico dei soliti poveracci, in pieno stile governo politico. L'avranno capito anche coloro che erano in piazza a festeggiare le dimissioni di Berlusconi.


venerdì 9 dicembre 2011

Lega Nord: siamo al ridicolo

La Lega Nord ha avvallato nell'ultimo decennio qualsiasi legge ad personam che a Berlusconi venisse in mente senza mai fiatare neppure per le porcate più macroscopiche.

Tra le altre, troviamo il provvedimento per il quale le frequenze del digitale terrestre vengono assegnate d'ufficio alle emittenti già esistenti, soprattutto, neanche a dirlo, a RAI e Mediaset invece di metterle all'asta e ricavare dai 4 ai 6 miliardi di euro.

Oggi la Lega si sconfessa e dice che quella decisione non va più bene e presenta un emendamento alla manovra per introdurre l'asta! Certo se magari l'avessero scoperto qualche mese prima quando erano al governo forse non sarebbe stata necessaria una manovra così pesante ma tant'è, i nostri politici hanno i loro ritmi.

A proposito di coerenza, che dire dell'avvocato Ghedini? In aula, in veste da deputato, ha sempre sostenuto che le intercettazioni non devono essere pubblicate pena la galera per i giornalisti, mentre in tribunale, in difesa di (indovina un po'?) Berlusconi, le intercettazioni vanno pubblicate per dovere di cronaca.
Guardate un po' qui sotto!!!

Il peccato originale di Santoro

Dopo cinque puntate di Servizio Pubblico, nuova trasmissione di Santoro direi che si può azzardare un primo bilancio. In effetti la trasmissione da veramente quel che ci si aspetterebbe: ampia voce a chi altrove non riesce a dire la sua. Troviamo quindi l'operaio, l'impiegata e anche il piccolo imprenditore, accomunati dal cappio al collo messo dai politici e dai "tecnici", parlare della propria situazione personale e delle proprie difficoltà. In più troviamo costantemente l'opinione di giornalisti di diversa provenienza, primo fra tutti ovviamente, Travaglio; senza trascurare la voce dei banchieri e degli economisti sempre obiettivamente utili al dibattito.

Quel che proprio non va giu è la presenza dei politici e dei sindacalisti, eternamente impegnati a fare la loro campagna elettorale. Ascoltare poi Brunetta e Gasparri parlare come se fossero stati per vent'anni all'opposizione fa solo salire il sangue al cervello.
E' questo il peccato originale di Servizio Pubblico: la schiavitù dimostrata nei confronti della casta. Sembra quasi ci sia l'obbligo di invitarla questa gente. Ma allora perchè si è deciso di fare una trasmissione senza un editore? Non ha senso guadagnarsi la libertà se poi non la si esercita.

Il pubblico su Facebook ha dimostrato di non volerle ascoltare queste persone: ogni volta che uno di questi prendeva la parola venivano scritti centinaia di messaggi di insulti e chi ha donato volentieri dieci euro ritratta "ve li richiedere indietro i miei soldi".

Che Santoro ascolti il suo pubblico, perchè il suo è spesso un pubblico critico, non è quello del Grande Fratello.


giovedì 8 dicembre 2011

I Radicali smascherano le bugie del Vaticano

La stampa cattolica insorge contro la protesta che dilaga sul web sul mancato pagamento dell'ICI sugli immobili della Chiesa dicendo che sono tutte bugie e che sulle proprie attività commerciali le tasse le paga eccome.

Benissimo, i Radicali, che ogni tanto fanno qualcosa di utile, hanno montato un video "stile iene" nel quale si rende palese come strutture esentate dalle tasse, in teoria dedicate solo a ospitare membri del clero di passaggio, siano invece utilizzate come veri e propri hotel.

Il Vaticano si conferma una vera e propria istutuzione politica in quanto si comporta allo stesso modo: negare l'evidenza con tutte le proprie forze con i propri organi di stampa: QUI si può "apprezzare" l'articolo di protesta comparso sull'Avvenire e qui sotto invece, il video montato dai Radicali che con i fatti smentisce i contenuti dell'articolo stesso.


mercoledì 7 dicembre 2011

L'equità di Monti e il ridicolo giornalismo italiano

Ho perso 30 minuti della mia vita a guardare l'intervista di Vespa al Presidente del Consiglio Monti, illudendomi che sarebbe emerso qualcosa di interessante. Nel pieno rispetto della tendenza degli ultimi anni del giornalismo italiano, il giornalista diventa microfono e non fa una sola domanda che possa essere definitita tale.

Monti ha quindi potuto limitarsi a fare la cronaca della sua manovra, cioè niente di nuovo rispetto all'esposizione fatta a Camera e Senato.

Sarebbe stato tuttavia interessante chiedere Monti dove diavolo ha lasciato l'equità a lui tanto cara. Cosa c'è di equo nel colpire le pensioni da 1000 euro al mese e non toccare con l'ICI le proprietà della Chiesa? A questo proposito c'è pure la presa per il culo del cardinal Bertone: "i sacrifici fanno parte della vita"; incommentabile.
Cosa c'è poi di così equo nell'aumento del prezzo della benzina senza toccare i finanziamenti pubblici all'editoria, ai partiti e senza mettere all'asta le frequenze del digitale terrestre?

Per avere una sola domanda sul mancato ICI per il Vaticano c'è stato bisogno di un giornalista straniero che come risposta ha ricevuto "non abbiamo ancora vagliato questa ipotesi". Con comodo.


lunedì 5 dicembre 2011

Lo spread crolla, il cambiamento portato dal governo Monti

L'effetto della manovra si fa sentire sui mercati: lo spread è di fatto crollato scendendo sotto i 400 punti dopo quasi due mesi. Il valore al termine della giornata di ieri era di 375 punti. Questa è la dimostrazione tangibile che le misure prese dal governo Monti piacciono ai mercati e che i mercati non sono esattamente interessati al benessere di noi cittadini italiani, anzi. L'importante è ottenere soldi, il "come" è un dettaglio che interessa solo a noi comuni mortali.

Cosa è cambiato in sostanza rispetto ai governi politici che ci hanno portato ad un passo dal default? Sostanzialmente nulla: questo governo tecnico è vincolato dalle richieste e dagli interessi dei partiti che controllano il Parlamento e appoggiano il governo stesso. Colpire ad esempio lo Stato Vaticano facendogli pagare l'ICI (si stimano in due miliardi all'anno la somma totale che sarebbe possibile raccogliere) diventa oltremodo difficile, come resta difficile, se non impossibile, mettere all'asta le frequenze del digitale terrestre con Silvio Berlusconi quasi monopolista del settore.

Formalmente tuttavia la situazione è cambiata parecchio, perchè se è vero che siamo abituati a essere presi in giro dalle pagliacciate dei politici di turno, siamo totalmente impreparati a ricevere "supposte" di questa entità da un premier che fa della serietà il suo biglietto da visita. Insomma, Berlusconi ci tirava gli schiaffi in faccia vestito da clown, Monti lo fa in giacca e cravatta con una sobria e inquietante freddezza.

QUI i dettagli del decreto legge "salva-Italia" e, aggiungo io, "ammazza cittadini".

QUI invece, quello che si poteva e doveva fare.




Ecco la manovra "salva-Italia". Ministro in lacrime: piangono mentre ti accoltellano alla schiena.

I dettagli della manovra (contenuta in un unico decreto legge) che dovrebbe salvarci dal baratro pesa come un macigno sui normali cittadini. Qui sotto ne trovate un'introduzione, esposta dallo stesso Presidente del Consiglio:


Ma veniamo ai contenuti che vedono poche luci e parecchie ombre.
Il lato più positivo della manovra è sicuramente l'esautoramento delle province: non potendo eliminarle (servirebbe una lunga legge costituzionale) si è deciso di eliminare le giunte e di abbassare il numero di consiglieri provinciali a dieci unità elette dai consigli comunali, rendendo al contempo il loro incarico gratuito, puramente onorifico.

Altro elemento positivo è l'ulteriore tassazione dell'1,5% sui capitali rientrati con lo scudo fiscale voluto da Tremonti visto che ogni tanto fa piacere vedere pagare anche i ladri. Certamente si poteva fare di più, tuttavia è già una grande cosa che almeno questo governo ci abbia pensato.

Ultima luce di questa manovra è la decisione, certamente simbolica, di Monti, di rinunciare allo stipendio di Presidente del Consiglio e di Ministro dell'Economia. Tanto per citare un politico a caso, Berlusconi non ha nemmeno mai pensato di farlo nonostante sia ben più ricco dell'attuale premier.

Ed ora le numerosissime ombre.

L'attesa sberla all'evasione fiscale si rivela una carezza: vietato il pagamento in contanti sopra i 1000 euro. Gli evasori se la stanno già facendo sotto... ma resto in attesa per conoscere ulteriori dettagli, non si sa mai che i provvedimenti in tal senso nascondano qualche sorpresa.

Capitolo pensioni, il più duro, che colpisce tutti gli under 55 ma che beffa in modo vergognoso chi ha iniziato a lavorare molto presto ed ha circa 50 anni. Infatti dai 41 anni e un mese attuali necessari per andare in pensione prima dell'età minima, saranno necessari 42 anni e un mese di contributi. Un anno intero di lavoro in più che può sembrare poco solo per chi non sa cosa significa lavorare. Ma non è finita qui, l'età minima per percepire la pensione di vecchiaia passa immediatamente dai 60 a 63 anni, chi ci andrà prima, anche se avrà pagato i famosi 42 anni di contributi, dovrà rinunciare al 3% per ogni anno mancante alla soglia minima. Una soglia minima che gradualmente, nel 2022, arriverà a 67 anni.
La mazzata finisce qui? NO! L'indicizzazione delle pensioni, cioè il loro adeguamento all'inflazione e quindi al costo della vita è abolito per le pensioni superiori ai 960 euro, come se chi ne prendesse 1000 fosse salvo dalle conseguenze di un simile provvedimento.

Inoltre torna L'ICI e l'IVA che aumenta di un altro 2% (cosa non da poco).

Dopo aver esposto tutto questo la minaccia di Monti: "Siamo ben determinati ad andare oltre, soprattutto sul terreno del lavoro e del welfare". Si insomma, non è finita...

Vi lascio con le lacrime del Ministro al Lavoro e alla Previdenza Sociale che si commuove in diretta mentre parla delle pensioni. Invito la signora Fornero a leggere QUI una lista di provvedimenti che si sarebbero potuti adottare per evitare di toccare il sistema pensionistico e di versare di conseguenza lacrime da coccodrillo.

Siamo governati da ipocriti, piangono mentre ti accoltellano alla schiena.



domenica 4 dicembre 2011

Monti e la terza Camera dello Stato

Si conferma Terza Camera dello Stato lo studio di Porta a Porta condotto da Vespa. Anche il tecnico e sobrio Monti cede alle lusinghe del conduttore della Rai continuando la tradizione che vuole ogni sacrosanto presidente del Consiglio presentarsi da Vespa. Rimarrà negli annali la sceneggiata di Berlusconi quando nel 2001 firmò in diretta quel fantomatico contratto con gli italiani mai rispettato.

Ad ogni modo il problema non è Vespa, bensì una questione di opportunità: è un talk show il mezzo più consono a spiegare una manovra lacrime e sangue in un momento di emergenza nazionale? Non lo so, in questi momenti tutti i leader del pianeta farebbero una comunizione a reti unificate per parlare alla nazione, non penserebbero mai ad un talk show. Ma tant'è, siamo speciali, siamo italiani.

E meno male che al momento della nomina si prospettava un governo del fare poco propenso alle chiacchere mediatiche... d'altronde un dubbio doveva già venirci quando il nuovo ministro dell'ambiente dopo mezzo minuto dalla sua nomina si precipitava ad "un giorno da pecora".


sabato 3 dicembre 2011

Italia 2100 (seconda puntata)


 Prosegue la rubrica sul mio personale e utopico futuro, ecco la seconda puntata. (QUI la prima).

Anno 2100

La parola “politico” è diventata una parolaccia, un insulto, un brutto ricordo del passato. Esistono solo un centinaio di portavoce della volontà popolare che eseguono il loro compito come servizio civile con un massimo di due mandati.
L’evasore fiscale e il corrotto sono razze estinte e nel corso degli anni le tasse sono sensibilmente diminuite per tutti aumentando al contempo la qualità della vita. Ormai da anni l’Italia ha superato la Norvegia in questa speciale classifica, soprattutto grazie agli investimenti sulle fonti rinnovabili che forniscono al paese quasi la totalità dell’energia necessaria riducendo drasticamente anche la mortalità per tumori e malattie respiratorie.
In Italia non esistono più veicoli alimentati da combustibili fossili ma solo veicoli elettrici che possono caricarsi gratuitamente ai generatori messi a disposizione da ogni comune. Tuttavia, grazie all’aria pulita e al massiccio aumento delle piste ciclabili, gli italiani preferiscono sempre più spesso spostarsi in bicicletta.
Anche l’etica e la morale è drasticamente cambiata rispetto agli anni bui di inizio secolo: l’omosessualità non è più discriminata e l’esistenza stessa della chiesa cattolica ed i suoi dogmi è messa in discussione. Ogni cittadino pretende di essere libero di vivere la sua spiritualità come meglio crede.
Il testamento biologico è infine un diritto inalienabile, tutti ricordano con orrore un passato in cui l'individuo non era padrone della propria vita e della propria morte .


venerdì 2 dicembre 2011

Italiani popolo di rassegnati, lunedì arriva la stangata

Le indiscrezioni che vedrebbero una stangata sulle pensioni come principale provvedimento per uscire dalla crisi si fanno sempre più insistenti. Si fa sempre un gran parlare di questo argomento e solo questo è semplicemente scandaloso. Protagonisti di queste sproloqui sono i politici e le figure dell'alta finanza descrivendo tali provvedimenti come fondamentali.

Quel che tuttavia fa ancora più arrabbiare è sentire gli stessi argomenti riportati da persone comuni, che fanno i fenomeni con pensieri politici inculcati a forza nelle loro menti da certi organi di informazione. E' l'illusione di non avere un'alternativa, la rassegnazione a dover fare sacrifici.

Poco tempo fa ho riportato sul blog venti misure a costo zero che ci permetterebbero di uscire da questo pantano. Sono misure che nessuno prende in considerazioni come se, per esempio, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che ci costa un miliardo all'anno fosse una bestialità.

A queste venti idee a costo zero se ne aggiungono parecchie altre, come ad esempio la legalizzazione della marijuana. In termini di tassazione quanti soldi potrebbe farci lo stato? Si ha paura che se si facesse una cosa del genere scoppierebbe il caos e tutti diventerebbero dei drogati? L'Olanda è uno dei paesi più civili al mondo ed è li a dimostrare che un tale rischio è semplicemente ridicolo. Non fumo marijuana, non sono spinto da interessi personali, uso semplicemente la logica: ci sono fior di studi che dimostrano come questa droga leggera non porti dipendenza e che fa male al pari di un bicchiere di alcol e di una sigaretta. Quindi qual è il vero motivo per cui ci si vuole privare di una tale rendita?

Il fatto stesso di chiederci sacrifici è semplicemente assurdo, eppure, lunedì, quando il governo Monti ci renderà finalmente partecipi delle sue idee, chineremo la testa e subiremo in silenzio. A quanto sembra tunisini, egiziani e libici valgono molto di più degli italiani.


giovedì 1 dicembre 2011

Iran, sarà guerra?

I rapporti tra Gran Bretagna e Iran sono sempre più tesi: in seguito all'attacco degli studenti all'ambasciata inglese, il governo di Londra ha deciso di espellere i diplomatici iraniani dalla capitale.
L'Iran fa parte della lista americana degli "stati canaglia" già da tempo e i rapporti, col tempo, non fanno altro che peggiorare, senza contare le pressioni di Israele affinché si intervenga.

La NATO ha appena concluso le operazioni in Libia e già una nuova guerra è quindi all'orizzonte.

Il paradosso è che il problema Iran è il risultato  diretto della politica estera statunitense dell'ultimo decennio: l'equilibrio della regione era garantito dal bipolarismo tra Iran e Iraq, venendo a mancare quest'ultimo, l'equilibrio si è spezzato e il regime di Ahmadinejad è diventata una potenza regionale incontrastata.

La prima causa dell'attuale forza dell'Iran è dunque la caduta del regime di Saddam Hussein, George Bush senior, nei primissimi anni '90, con la prima guerra del Golfo, capì perfettamente l'importanza strategica dell'Iraq e non fece cadere il regime. Peccato che tale lungimiranza non sia stata tramandata al figlio.



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