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mercoledì 19 dicembre 2012

Il momento più alto della televisione pubblica italiana

Lunedì sera ho guardato uno dei momenti più alti della televisione pubblica italiana: non si tratta della satira iniziale, l'argomento della serata non era da ridere, era uno dei più seri che si potessero immaginare! Uno straordinario Roberto Benigni infatti, ha spiegato la bellezza e l'eterna adeguatezza dei principi fondamentali della nostra Costituzione.

E' stato un inno all'italianità: Benigni ha risvegliato l'orgoglio di essere italiani semplicemente ricordando la grandezza dei primi 12 articoli della nostra costituzione e ciò che rappresentano.

Ho amato tutto di quello spettacolo ma, in modo particolare, un concetto semplice e banale: amare la politica in quanto interessarsi di politica è interessarsi della propria vita e di quella dei propri figli. Mi ha emozionato quando Benigni l'ha detto; d'altronde quando chi pronuncia una banalità la fa diventare poesia allora è chiaro che siamo di fronte ad un Artista (e la maiuscola non è casuale).

C'è chi lo ha criticato con aria da professore e atteggiamento sprezzante dichiarando che Benigni non è un costituzionalista sottolineando la sua inadeguatezza in quel ruolo come se avesse mai avuto l'intenzione di esserlo. La bellezza di quella serata sta proprio in questo: spiegare la costituzione ad un pubblico che per il 95% non la conosceva affatto e in un modo tale da farla apprezzare anche da un bambino.

Non parliamo poi dei fenomeni che parlano del suo compenso con intento polemico; ebbene dico loro che probabilmente l'unico spettacolo annuale di Benigni è uno dei pochissimi motivi per cui varebbe la pena pagare il canone. Senza ovviamente considerare il non trascurabile guadagno, sicuramente superiore all'ingaggio di Benigni, che l'azienda acquisirà dalla sua apparizione.

Se poi si fanno i confronti con un altro tipo di televisione allora i commenti si sprecano. Bruno Vespa ad esempio... ma come non citare la recentissima apparizione di Berlusconi da Barbara d'Urso che, con il suo caratteristico sguardo da cane bastonato, ha ascoltato la struggente confessione di Berlusconi che si sentiva solo dopo il divorzio e la morte della mamma.
Una confessione che ha seguito la promessa di togliere l'IMU (dopo che in Parlamento il suo partito l'ha approvata) senza la minima copertura finanziaria per mantenerla: ma d'altronde si sa, gli italiani sono un popolo variegato; c'è chi ricorda come un bene prezioso la Costituzione di 65 anni fa e chi dimentica la storia politica dell'anno prima.

Scusate la mia vena polemica, questo voglio che sia un giorno di festa, perchè per una volta ho sentito che la RAI ha reso un vero servizio pubblico ai cittadini.
Per i pochi "folli" che si fossero persi lo spettacolo, lo ripropongo qui sotto sperando di fare cosa gradita; insieme ovviamente agli assoluti protagonisti dello show: i principi fondamentali della Costituzione italiana.

 






venerdì 14 dicembre 2012

il Papa stavolta ha passato il segno

Qualcuno mi chiarisca le idee: ma il papa non è quel tizio che si sporge dal balcone a fare omelie di pace tutte le domeniche? No perchè proprio oggi, durante la giornata mondiale per la pace, ha lanciato parole tutt'altro che pacate e concilianti.

Il papa ha infatti definito i matrimoni gay "un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”. 

Come se non bastassero queste parole a definire il papa con aggettivi ben poco santi, nella giornata di ieri è riuscito a ricevere e benedire il presidente del parlamento ugandese Rebecca Kadaga che, lo scorso 12 novembre, aveva annunciato che la pena di morte per gli omosessuali sarebbe stata un ”regalo di Natale” per tutti gli ugandesi anti gay. L'Uganda è infatti uno dei pochi paesi al mondo in cui essere omosessuali è un reato punito dal codice penale: la pena di morte sarebbe la ciliegina sulla torta.

In altre parole, secondo il papa, la vita è sacra e se abortisci o pratichi l'eutanasia andrai all'inferno MA, se sei omosessuale, non hai diritto a sposare chi ami e puoi essere ammazzato perchè a letto ti piace portarti persone del tuo stesso sesso.

Ecco a voi la giustizia e la pace professata dalla Chiesa cattolica.



 

lunedì 10 dicembre 2012

E' tornato il Circo

Dopo aver tenuto col fiato sospeso il mondo, Silvio ha acceso la sua risposta definitiva: ri-ri-riscende in campo e ridicolizza il suo partito che credeva di esserselo tolto di mezzo.

Alfano prende a testate ogni muro che incontra ma tant'è: "bisogna crescere per essere leader", dice Silvio.

Il nano è partito subito in quarta con la prima perla di una campagna elettorale che si annuncia elettrizzante: "il nostro governo è stato migliore di quello tecnico". Certo! Alla fine del 2011 non aveva nemmeno i soldi per pagare gli stipendi agli statali e il suo partito ha votato ogni singolo provvedimento del governo tecnico che ora denigra ma c'è comunque da esserne convinti: la memoria da lombrico degli italiani gli concederà un buon numero di voti anche se insufficienti a vincere.

Infatti le prossime politiche, nemmeno il PD riuscirebbe a perderle. Oddio perdere l'impossibile è proprio la sua specialità ma in questo caso mi sembra veramente troppo anche per lui.

Quel che conta è che è tornato il circo della nostra politica, addio a quella noiosa sobrietà tecnica e riecco la nostra, cara, vecchia politica fatta di barzellette, metafore, prostituzione e corruzione: era ora!

Ma parliamo di cose ancora più serie: Borghezio, europarlamentare della Lega (rappresenta quindi l'Italia in Europa), al Parlamento Europeo ha accusato NATO e Russia di nascondere alla popolazione l'esistenza degli alieni che ci spiano e ci temono per il nucleare. Attenti quindi a cosa fate e con chi parlate.


mercoledì 28 novembre 2012

Sistema sanitario nazionale a rischio

Il sistema sanitario nazionale è a rischio a meno che non si trovino nuove forme di finanziamento. Queste le parole di Monti dopo essere riuscito a mangiare in tasse la tredicesima di ogni lavoratore italiano.

Non che non si fosse capito il fine ultimo di questo governo: smantellare lo stato sociale. Tuttavia sentirlo dire chiaramente fa un certo effetto.

Il premier ha aggiunto in perfetto politichese che comunque il governo è "un prezioso alleato della sanità" e che l'innovazione medico-scientifica può essere decisiva. Mi piacerebbe capire come può l'innovazione e la ricerca ricoprire un ruolo di primo piano nella salvezza della sanità pubblica se è già stata tagliata per prima insieme ai fondi per l'istruzione e la scuola pubblica e, in questo contesto, mi piacerebbe anche capire come si possa affermare di essere un "prezioso alleato" della sanità stessa.

Ma non c'è da preoccuparsi, dalle primarie del PD uscirà il nuovo premier che sistemerà tutto: Bersani ripristinerà la pensione a 60 anni, Renzi farà pagare la crisi agli istituti finanziari, banche e assicurazioni investendo nella ricerca e nell'energia rinnovabile.... o no? Più probabile che Bersani renderà le bocce sport nazionale e Renzi ci costruirà sotto casa un inceneritore a testa.

venerdì 9 novembre 2012

La giusta misura

A parer mio uno dei difetti principali della nostra informazione sta nel peso che da ad un fatto rispetto ad un altro.

Prendiamo Di Pietro: Report come al solito non fa sconti a nessuno e ha parlato delle proprietà del leader IDV.
Non c'è niente di penalmente rilevante, Di Pietro è probabilmente una delle poche persone oneste che siedono in parlamento. Quel che gli si può contestare è al limite una questione di opportunità e trasparenza, oltre ovviamente all'indiscutibile fatto che si sia mischiato e aver partecipato al disgustoso spettacolo politico degli ultimi dieci anni.
Tuttavia la trasmissione parla di 56 particelle catastali che non corrispondono assolutamente a 56 appartamenti, sono infatti compresi terreni, cantine e box; gli appartamenti sono, in verità, undici.
Non c'è alcun nesso tra la ricchezza di Di Pietro e i finanziamenti pubblici presi dall'Italia dei Valori, l'ha già provato in passato la magistratura.
Dunque per cosa ci si indigna e di cosa si sta parlando? E' normale dare tutto questo peso alla vicenda? E' normale che invece nessuno parli di ALTRE puntate di Report, una su tutte quella su Comunione e Liberazione?

Poi c'è la furiosa polemica che ha investito Beppe Grillo per il divieto agli eletti e candidati di andare nei talk show televisvi. Ho già espresso il mio parere negativo poco tempo addietro ma forse, anche qui, si è persa la misura dell'accaduto. Cos'è una regola interna ad un movimento politico rispetto agli scandali veri che ha investito praticamente ogni partito italiano? Se non piace la regola, non ti iscrivi al movimento, è semplice. L'ha spiegato benissimo ieri Travaglio a Servizio Pubblico.
Ecco a voi il video.



sabato 3 novembre 2012

Antiabortisti che non hanno motivo di esistere

Sono particolarmente interessato ai temi etici e morali, ne parlo poco ma spesso il moralismo di stampo cattolico mi fa imbestialire. E' il caso del movimento antiabortista.
Fortunatamente almeno in Italia non sembra godere di particolare seguito: proprio ieri la maratona di 24 ore contro la legge 194 (quella che permette, a certe condizioni, di abortire) si è ridotta ad un presidio di una decina di persone davanti all'ospedale Mangiagalli di Milano.

Essi ritengono, a ragione o torto, che dal momento del concepimento nella pancia della mamma c'è una vita e che l'aborto sia da considerare un omicidio. Giusto o sbagliato che sia non importa, l'aborto c'è sempre stato, è una pratica che va avanti da secoli!
Quel che è cambiato con la legge 194 è che lo si può fare in un ospedale con l'assistenza di medici e infermieri e in un ambiente sterile che rende l'operazione sicura per la vita della donna che prende questa difficile decisione.

Se si togliesse la legge non si risolverebbe quindi il presunto problema etico e morale, l'aborto continuerebbe ad esistere come è sempre stato ma con il rischio aggiuntivo della morte della madre.

Per di più, trovo addirittura ripugnante la presunta superiorità morale con cui le persone antiabortiste si rivolgono alle donne che prendono la decisione di abortire: cosa ne sanno loro di quanto travagliata possa essere una tale decisione? Chi sono per giudicare gli altri?
L'aborto è una scelta, togliere la possibiltà di scegliere va contro ogni principio democratico per cui l'occidente ha sempre combattuto. Dovremmo poter scegliere anche come morire, estendere queste libertà, non limitarle.

Negli anni '70 la legge 194 venne vista come una conquista, ora c'è chi la condanna, eppure scegliere è ciò che ci rende liberi.


giovedì 1 novembre 2012

Un nuovo miracolo politico e atteggiamenti da leader

Come descrivere altrimenti il clamoroso successo del MoVimento 5 stelle in una regione storicamente indietro per quanto riguarda internet e adsl?
Il 18% in Sicilia significa almeno il 25% a livello nazionale e marzo è ancora lontano: c'è ancora tempo affinché i partiti possano spingere qualche altro migliaio di voti alla lista 5 stelle.

I partiti, sono proprio loro i veri sconfitti delle elezioni regionali in Sicilia. I loro numeri rispetto alle elezioni del 2008 sono infatti imbarazzanti, quelli del PDL particolarmente disastrosi:


I partiti sono talmente allo sbando che se ne è accorto pure Monti che, recentemente se nè uscito con questa dichiarazione: "Questo governo maledetto piace comunque più dei partiti".
Il che è vero ed è anche tutto dire visto che l'attuale governo non ha fatto altro che smantellare lo stato sociale.

Tuttavia non c'è solo gioia ed abbracci nel Movimento. A far discutere sono le regole imposte da Grillo per le elezioni politiche di marzo. Infatti sul suo blog compare un vero e proprio codice di comportamento che i candidati dovranno accettare per essere tali.
In particolare, sotto la voce "comunicazione" compare il divieto di partecipare ai talk show televisivi.
Conosciamo tutti l'avversione di Grillo verso le televisioni e il già noto "consiglio" agli eletti del MoVimento di non parteciparvi, ma imporre una regola vera e propria mi sembra assolutamente fuori luogo.
L'indipendenza delle liste civiche territoriali nel decidere programma e candidati è stata ampiamente testimoniata da tutti, perchè ora si vuole limitare tale indipendenza imponendo una regola scritta sgradita a molti?
La comunicazione è uno degli aspetti decisivi di una campagna elettorale e, i candidati, dovrebbero poter agire autonomamente senza imposizioni dall'alto.

A far discutere è anche uno dei requisiti per poter essere un candidato: bisogna infatti essersi presentati ad elezioni comunali e regionali in una lista del MoVimento. Tale requisito taglia fuori una fetta notevole di persone tra le quali, probabilmente, ci sono competenze non indifferenti. E' giusto premiare chi si è mosso in prima linea già da tempo ma, come ogni cosa, ha i suoi pro e i suoi contro.

Insomma, Grillo sta facendo troppo il leader, nonostante abbia detto ai giornalisti che tale termine non gli è gradito insieme a moltissimi altri... per la cronaca, le istruzioni ai giornalisti si davano in altri tempi e altri contesti.






sabato 27 ottobre 2012

Berlusconi cambia idea e "resta in campo"

Dopo la freschissima condanna a 4 anni per frode fiscale sui diritti televisivi il Silvio nazionale ci ripensa e resta fra noi ad animare la fauna politica di questo Paese.
Uno non fa nemmeno in tempo a stappare una bottiglia di spumante alla notizia che non si sarebbe più candidato che ecco arrivare il ripensamento.

D'altronde lo fa per noi: "non deve capitare ad altri quello che sta capitando a me"
EROE!


Un promemoria per i più disinformati o smemorati:

6 prescrizioni (reato non più punibile perchè decorso un certo lasso di tempo che ovviamente è stato sempre più ridotto negli anni dalla politica);
2 amnistie (rinuncia da parte dello stato a perseguire il reato);
2 assoluzioni perchè il fatto non costituisce più reato (leggi ad personam);
8 archiviazioni (insufficienza di prove) ;
2 procedimenti ancora in corso;
1 condanna, come detto, per frode fiscale;
8 assoluzioni vere.

Fate la somma dei processi che ha affrontato quest'uomo ed ora considerate che, lo stesso, vuole riformare la giustizia. E' ridicola solo l'idea ma lui è drammaticamente convinto.
E' troppo confidare nell'intelligenza degli italiani nel non cascarci per l'ennesima volta?

Nel frattempo una legge inquietante potrebbe essere approvata.
Copio e incollo l'annuncio di Wikipedia

Gentili lettori,
ancora una volta l'indipendenza di Wikipedia è sotto minaccia.
In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491) che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni pecuniarie fino a 100 000 euro in caso di mancata rimozione. Simili iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno e i volontari che vi contribuiscono gratuitamente già si adoperano quotidianamente per garantirla. L'approvazione di questa norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità. Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali di Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua autonomia e una pesante minaccia all'attività dei suoi 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano: in 12 anni è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. L'edizione in lingua italiana ha quasi un milione di voci, che ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre


martedì 23 ottobre 2012

Matteo Renzi invade l'Italia, i fiorentini ringraziano

Di tutta questa battaglia per le primarie del Partito Democratico non mi è ben chiara una cosa: chi diavolo sta facendo il sindaco di Firenze? Mi era sembrato di capire che Matteo Renzi fosse stato eletto per quel ruolo. Evidentemente sono caduto in errore perchè una persona ligia al dovere non abbandonerebbe mai l'incarico che migliaia di persone hanno deciso di affidargli in nome dell'ambizione personale.

Con questo non voglio dare un giudizio su chi sia la persona migliore (o la meno peggio) per guidare il Partito Democratico alle elezioni. Potrebbero far diventare segretario di partito perfino uno scimpanzè che tanto le elezioni le vincerebbero ugualmente. E' l'inevitabile risultato dell'oculata amministrazione del centrodestra condita con i recenti scandali giudiziari che si succedono uno dietro l'altro senza sosta.

Tuttavia lo sappiamo, il centrosinistra sarà vittorioso quanto masochista: vedo già all'orizzonte l'inciucio con PDL e UDC in nome di un governo di responsabilità nazionale che responsabilizzerà noi altri a mandarli a *******.
Nel 2018 il Movimento 5 Stelle raggiungerà la maggioranza assoluta anche senza fare nulla, ci penseranno i partiti ad autodistruggersi.

Quel che sta accadendo in questi giorni è solo la punta dell'iceberg di questa tendenza: il Movimento sale nei sondaggi di un punto percentuale a settimana semplicemente stando a guardare. Beppe Grillo ormai non dice più niente di nuovo e riesce ugualmente a riempire ogni sacrosanta piazza siciliana su cui mette piede. Perchè?

Semplicemente perchè è l'unica alternativa accettabile.
Questo non significa che il Movimento sia solo protesta; tutt'altro!  Ma indubbiamente gli italiani sono stati ampiamente aiutati nell'avvicinamento a questa forza politica dall'attuale status quo.

Un ultimo appunto: il ministro Cancellieri ha recentemente detto che l'antipolitica e il populismo portano alla dittatura facendo chiaro riferimento al Movimento 5 Stelle... il che fa specie detto da un membro di un governo che non è stato eletto democraticamente. Qual è la dittatura allora?


venerdì 5 ottobre 2012

Il carcere: punizione o riabilitazione?

"Dovrebbero metterlo dentro e buttare via la chiave"
"Va in prigione e può addirittura vedere la tv, è una vergogna"
"Ha stuprato una donna e dopo poco tempo è già fuori"

Avete mai pensato o sentito dire una di queste frasi? Scommetto di si.
Sono pensieri che passano per la testa a chi ritiene che il carcere debba punire un crimine commesso.
Ma è veramente il ragionamento giusto da fare?

In Norvegia i detenuti, se così si possono chiamare, possiedono un loro appartamento, dispongono di un portatile, di tv, di campi da calcio, da tennis, gli è addirittura consentito andare a cavallo e nuotare nell'oceano.
I secondini non hanno pistole (neanche la comune polizia le possiede) e vivono costantemente a contatto con i "prigionieri". Essi passano le giornate a lavorare nei boschi, nelle fattorie e gestiscono dei veri e propri negozi.
Il sistema carcerario norvegese ha quindi tutto un altro approccio rispetto al pensiero americano (e anche italiano), non punisce ma cerca di riabilitare (clicca QUI per saperne di più e vedere con i tuoi occhi).
Anche Breivik, neonazista autore della recentissima strage in Norvegia avrà questo trattamento: 21 anni (pena massima nel Paese in questione) di permanenza in queste "prigioni" di lusso nonostante al processo sia risultato sano di mente e dispiaciuto per non aver ucciso più persone.

I risultati dei due approcci? In Norvegia il tasso di recidività (cioè un detenuto che dopo la pena torna in carcere) è al 40%, in Italia e negli Stati Uniti è al 70%
Allora chi ha ragione? I norvegesi che trattato i prigionieri come turisti in un villaggio vacanza o americani e italiani che puniscono a oltranza provocando anche un considerevole numero di suicidi?

La risposta non ce l'ho, provo un senso di ammirazione per la società norvegese ma, lo confesso, anche io ho spesso pensato le frasi citate all'inizio di questo post.  Il dato sui tassi di recidività tuttavia dovrebbe quanto meno far riflettere, sbaglio?


mercoledì 3 ottobre 2012

Gli scandali nelle regioni sono il frutto della partitocrazia

Il governo ha appena promesso che non ci saranno più condannati in Parlamento.
La stampa esalta la promessa dimenticando che 5 anni fa Beppe Grillo riuscì a raccogliere 350 mila firme proprio a tale scopo, firme che, lo ricordiamo, per tutto questo tempo sono marcite in un cassetto del Senato.
Dov'era quella stessa stampa cinque anni fa?

Ovviamente tutti si augurano che un provvedimento del genere passi prima o poi, anche perchè non è facile capire come un Parlamento in cui siedono un centinaio di indagati possa approvare un disegno di legge contro, per esempio, la corruzione.

Nel frattempo i scandali nelle regioni continuano a dilagare. Sette consigli regionali sono sotto indagine, i soldi pubblici spariscono ovunque a dimostrazione di come il passaggio di poteri dal centro (stato) alla periferia (regioni) sia stato attuato in un modo tutto italiano; cioè col solo fine di aprire nuovi spazi di potere che i partiti potessero occupare.

Tutto questo è il frutto del regime politico in cui viviamo: una partitocrazia dove il potere non appartiene al popolo ma ai partiti stessi che, si badi bene, non sono più da tempo espressione dell'opinione pubblica.
Quanti di voi ascoltano ogni giorno commenti smarriti di conoscenti che non sanno chi votare?

Vi lascio con due video: il primo è il ritorno di Saviano, che come al solito fa un monologo intelligente, capace di far riflettere; il secondo è l'intervento di Maurizio Crozza a Ballarò che ai politici ridendo e scherzando riesce a dirne più di chiunque altro (d'altronde visti gli ospiti...).



giovedì 20 settembre 2012

La prospettiva di Renzi premier!

Ditemi che è uno scherzo: Berlusconi propone di togliere l'IMU e abbassare le tasse.

Fammi capire, in Parlamento voti a favore dell'introduzione dell'IMU ed ora che le elezioni si avvicinano te ne dimentichi e proponi di levarlo? In effetti Silvio fa bene: gli italiani hanno la memoria politica di un lombrico e già sento voci di elogio per le belle parole del cavaliere.

Nel frattempo il suo partito deve fare i conti con l'ennesimo scandalo, questa volta nel Lazio. Il tutto mentre la presidente della regione Polverini si ancora alla sua poltrona dichiarando di non voler pagare le colpe degli altri.
Le colpe sono sempre degli altri, ci mancherebbe, scommetto anche quelle che hanno portato al rinvio della seduta del Senato di oggi. Infatti, primo caso nella storia della repubblica, chi doveva presiedere l'aula non si è presentato. Di turno era Domenico Nania (PDL) ma probabilmente sarà stato trattenuto dalla sua soap opera preferita o da chissà quali altri improrogabili impegni.

Alla Camera intanto, viene approvata la verifica di soggetti terzi sui bilanci dei gruppi parlamentari. Un minimo di spesa risulta inevitabile per le funzioni del Parlamento, tuttavia sarebbe bene anche mettere in chiaro quali spese siano lecite e quali no. Altrimenti si tornerebbe al punto di partenza.
Al momento sembra che quest'ultimo tipo di controllo non sarà di competenza della società delegata ai controlli rendendola, a mio parere, di fatto impotente.
Sembrerebbe dunque un'operazione di facciata per salvare le apparenze, anche perchè, se si volesse veramente fare luce sulle spese dei nostri amati politici, basterebbe imporre una trasparenza totale sulle spese dei parlamentari rendendo obbligatoria la pubblicazione sul web delle spese effettuate.

Ad ogni modo non bisogna preoccuparsi troppo. Può essere infatti che il prossimo premier sia Matteo Renzi, il nuovo che avanza, uno che pensa che gli inceneritori emettano nell'aria bolle di sapone profumate. Infatti, parole sue, chi osa dire sulla base di dati scientifici che gli inceneritori provochino tumori è colpevole di terrirorismo psicologico.
Inoltre Berlusconi stesso ha detto che Renzi gli piace: ha le sue stesse idee... sicuramente questa dichiarazione fa curriculum!
Saremo in buone mani!


martedì 4 settembre 2012

TAV e intercettazioni, temi di berlusconiana memoria

Agosto è finito e, con esso, si spera anche il soporifero clima politico che ha avvolto il paese.
Le novità sono pressoché zero, il che, visti i precedenti, è anche un bene: significa che il governo tecnico non ha fatto altri danni!

Tuttavia la stampa i giornali li deve pur riempire ed ecco che, ad esempio, troviamo Libero che ci delizia con una foto di Beppe Grillo che fa il saluto fascista. Peccato che la foto sia tratta da un film, e questi giornalai l'hanno spacciata per vera. Complimenti!
Questo è ovviamente solo uno degli innumerevoli episodi che vedono protagonista Grillo o il Movimento 5 Stelle sui giornali. Il 95% delle volte si tratta di falsità, ennesima conferma di come televisioni e giornali siano solo emanazioni del potere dei partiti, tutti interessati ad attaccare il Movimento.
Per fare un altro esempio, il Corriere ha caricato sul suo sito web un video in cui Grillo avrebbe fatto affermazioni xenofobe e razziste, peccato che abbiano tagliato una parte di video distorcendo contenuti ben diversi da quelli che hanno voluto far apparire.

Per il resto il Paese continua sui soliti inutili temi: il TAV! Oggi Mario Monti si è detto felice che il prossimo incontro bilaterale con Hollande avverrà a Lione per dare un segnale forte della volontà di Italia e Francia di costruire quell'abominio di ferrovia. Dell'argomento ne ho parlato ampiamente più di un anno fa e i motivi per cui l'alta velocità NON si deve fare non sono cambiati di una virgola (QUI i dettagli).
Fa comunque piacere capire qual è la priorità di questo governo: TAV e intercettazioni mentre la gente arranca per sopravvivere (non vivere).

Già le intercettazioni, il tormentone di berlusconiana memoria torna in voga in difesa del Quirinale che ospita, fortunatamente ancora per poco, uno dei peggiori presidenti della Repubblica che questo Paese abbia mai visto.
Con Berlusconi era il Presidente del "firmo qualunque legge mi mettano sotto al naso", oggi con Monti è il Presidente frignone del "sono stato intercettato buuuu".
Scherzi a parte, chi non ha niente da nascondere non avrebbe nulla da temere. L'ostentazione nel nascondere i contenuti di quella telefonata è invece motivo di sospetto.


giovedì 16 agosto 2012

Spazi tv pagati con denaro pubblico: un'altra polemica sul MoVimento

E' recentissima la notizia secondo cui gli esponenti del Movimento 5 Stelle avrebbero pagato, con soldi pubblici le loro comparsate sulle televisioni.

Tuttavia, prima di indignarsi è necessario fare alcune osservazioni: innanzitutto questa è una prassi radicata da sempre e che vale per tutti gli esponenti politici: vuol dire che paghiamo anche quando vediamo la faccia di Borghezio in qualche talk show.

Va poi sottolineata la frequenza con cui gli esponenti del MoVimento vanno in televisione: cento volte meno dei componenti dei partiti tradizionali. Inoltre, bisogna rilevare che la lista a 5 stelle ha rinunciato ai rimborsi elettorati, unica forza politica a farlo, e che ogni eletto nelle istituzioni si abbassa lo stipendio a 2.500 euro.

E' proprio da tale autoriduzione che provengono i fondi per le comparsate in tv, in altre parole si pagano le ospitate con i propri stipendi: parlando dei consiglieri regionali, ogni mese dovrebbero percepire per legge (non si può rifiutare) una cifra che si aggira intorno ai 10.000 euro; sottraendo a tale cifra i 2.500 euro spettanti agli eletti, il resto lo si versa in un fondo che viene utilizzato, ad esempio, per tutele legali gratuire, progetti di utilità collettiva e anche per stampare volantini, opuscoli e manifesti. Nel mezzo di questa attività ci sta anche il pagamento delle rare comparsate nelle televisioni.

La differenza con i partiti, chiaramente, è abissale. Questa non è altro che l'ennesima polemica montata ad arte che indica la foglia senza guardare il tronco, in una sorta di grande coalizione che vede i partiti tutti uniti per la causa "antigrillina".

Poi per carità, discutere è lecito: Beppe Grillo sostiene che pagare per andare in tv è come pagare per andare ad un funerale e, come lui, sono in molti a sostenere l'inutilità di tale spesa. E' anche vero tuttavia che la televisione è ancora il mezzo di informazione più seguito dagli italiani che, neanche a dirlo, vivono in un Paese che è il terzo mondo di internet.

L'argomento è ambiguo: è giusto rinunciare a tale visibilità in nome di un ulteriore risparmio?


sabato 4 agosto 2012

Calcioscommesse, politica e furti

C'è qualcosa di sbagliato in un paese i cui abitanti si indignano per il calcioscommesse senza conoscere minimamente quel che lo costringe ad una vita da disoccupato o precario. Lo si dice tutti i giorni ma l'assuefazione non passa: ed è così che diventa possibile sul sottofondo della preoccupazione per la possibile squalifica di  Conte, ignorare che la casta si è regalata dieci milioni in più in un fondo di spesa dei gruppi parlamentari.

In totale, in due anni, i partiti avranno 160 milioni dai 150 precedentemente previsti. Soldi che, sia chiaro, sono un "di più" rispetto al finanziamento pubblico ai partiti, ci mancherebbe! Per onestà bisogna però specificare che il PD devolve il denaro in beneficienza e l'IDV non partecipa, come è più corretto che sia, alla spartizione.

Il provvedimento, per portare la presa per i fondelli ai nostri danni a livelli più elevati, è contenuto nello stesso decreto che mette in ginocchio gli enti locali tagliando sulla sanità e che non è riuscito a trovare una soluzione per duemila esodati di Finmeccanica.

Il blog di Grillo ha poi pubblicato un post dove viene reso noto il numero delle pensioni d'oro: sarebbero 100000 e costerebbero ai contribuenti la bellezza di 13 miliardi di euro. Se queste pensioni venissero abbassate a 5000 euro netti al mese si risparmierebbero 7 miliardi.

A proposito di soldi buttati, su queste pagine avevo annunciato con gioia che il beauty contest che avrebbe regalato (unico paese al mondo) le frequenze del digitale a rai e mediaset sarebbe stato sostituito da un'asta pubblica. Beh tutte palle, anche il governo tecnico decide di rinunciare ad almeno 5 miliardi di euro e travestirsi da Babbo Natale prima del tempo.

Nel frattempo la disoccupazione sale, le tasse aumentano e siamo sempre più in recessione, ma l'importante è la squalifica di Conte.


martedì 24 luglio 2012

Finanziamento pubblico all'editoria: qualche cifra

Il finanziamento pubblico all'editoria, anche quest'anno, è stato riconfermato a dispetto della crisi e a dispetto degli italiani, i quali farebbero volentieri a meno, se qualcuno glielo chiedesse, di finanziare certa carta straccia.

Partiamo dalla Padania che potrà godere di euro 3.406.422,86. Al giornale della Lega Nord i soldi di Roma ladrona, l'abbiamo imparato bene negli ultimi vent'anni, fanno tutt'altro che schifo.

Poi abbiamo Il Foglio di Ferrara, carta rubata alla carta igienica, che potrà usufruire di 2.985.120,88 di euro.

Infine c'è l'Unità, incapace di vendere copie pure ai loro parenti: 5.267.860,38 di euro.

Questi sono solo alcuni esempi, i giornali complessivamente ruberanno alle casse pubbliche 120 milioni di euro. Uno stanziamento che, è bene ricordarlo, è stato approvato 455 deputati con solo 22 voti contrari e 15 astenuti.

Se un giornale non vende deve chiudere, non è difficile, è il mercato.


venerdì 6 luglio 2012

La Spending Review e l'equità dimenticata

La spending review in primo piano in questi giorni è una finanziaria mascherata, e come ovvio da alcuni anni, una manovra economica si traduce in tagli ai nostri danni.
Infatti, pur essendoci una lista di voci infinita su cui è possibile tagliare, il governo tecnico ha scelto, ancora una volta, di punire noi altri.

Il bello è che i tecnici vanno in tv dicendo che tutto questo è necessario per non aumentare l'IVA, insomma, per farci un favore. Peccato che se poi tagli i fondi a servizi fondamentali poi, quegli stessi servizi, dovranno essere pagati dai cittadini, dunque, da una parte o dall'altra, i soldi li dovremo tirare comunque fuori.

Tanto per cambiare ci saranno tagli alla sanità (è da quando sono nato che continuano a tagliare in questo settore): gli ospedali con meno di 120 posti letto dovranno essere chiusi e si arriverà ad un taglio, su scala nazionale di 18000 posti letto. Visto e considerato che attualmente, di posti letto, se ne sente già la mancanza, non oso immaginare quale potrà essere la situazione nell'immediato futuro. Saranno inoltre tagliati del 5% gli acquisti di beni e servizi.

I buoni pasto per gli statali non potranno superare i 7 euro, peccato che nel mondo reale un pasto non costa come nel ristorante di Camera e Senato e i dipendenti pubblici potranno permettersi, per quella cifra, al massimo una economica merenda.

Ma quello dei buoni pasto è probabilmente il taglio meno oneroso per noi altri, ben più grave appare il taglio dei fondi alle regioni di 700 milioni nel 2013 e di 1 miliardo nel 2014: questo significherà aumenti significativi delle accise regionali e comunali per pagare i servizi forniti dalle regioni stesse nonché dai comuni

Non è finita! Ricordate quando nell'ultimo post facevo notare al sottosegretario Polillo che la chiave della crescita è il progresso tecnologico e dunque la ricerca? Ecco! I tecnici fanno l'esatto opposto: affossano la ricerca come se non fosse già abbastanza martoriata tagliando altri 200 milioni di euro alle università pubbliche pur non lesinando i fondi per le scuole private. Semplicemente scandaloso per chi va ripentendo da mesi che bisogna crescere.

L'unica cosa che cresce in Italia è la rabbia: al posto di eliminare completamente le province si parla solo di una diminuzione che, per altro, ancora non si capisce se e quando si farà; le "missioni di pace" sono riconfermate; le pensioni d'oro e gli stipendi faraonici dei manager pubblici non sono toccati; vengono ridotti i contributi statali a radio e tv locali ma non si toccano i finanziamenti pubblici all'editoria e soprattutto ai partiti e, al posto di eliminare completamente il privilegio delle auto blu si parla solo di una riduzione della spesa.

Si usa come al solito la mannaia sulle nostre teste e le carezze dove si dovrebbe colpire con decisione e, a mesi di distanza, provvedimenti per la crescita non se ne sono visti. Questa è solo l'ennesima manovra recessiva.


giovedì 28 giugno 2012

Cicchitto, Polillo e Fornero: prese in giro alla luce del sole

L'ormai celebre battuta di Travaglio "ci pisciano in testa e ci dicono che piove" sta conoscendo, in questi giorni, un'ulteriore evoluzione. Ormai politici e tecnici non tentano nemmeno più di giustificare le loro dichiarazioni vergognose.

Basti pensare alle ultime perle che ci hanno regalato: l'ultima, in ordine cronologico, è di Cicchitto che, all'annuncio della necessità di approvare dei decreti fino a metà agosto, dichiara: "se volete farci rimanere a lavorare fino al 13 agosto trovatevi una nuova maggioranza".
Il prode capogruppo del PDL è prontamente appoggiato dal bolscevico Bersani la cui ultima dichiarazione di sinistra è ormai persa nei meandri della preistoria: "abbiamo diritto a stare un paio di giorni con la famiglia".

Insomma, i parlamentari hanno il sacrosanto diritto di godersi le ferie, gli italiani NO! A dirlo è il sottosegretario all'economia Polillo, uno dei nostri favolosi tecnici che ha partorito la ricetta ideale per promuovere la crescita: "Sull’orario di lavoro mi permetto di insistere, questa crisi che l’Italia sta vivendo non è figlia di un destino cinico e baro ma dipende dai vizi della società italiana. Abbiamo avuto uno dei più alti tenori di vita, ora bisogna che ci rimbocchiamo le maniche e che lavoriamo come gli altri"

Benissimo! Lavoriamo come gli altri come chiede questo genio!

Uno studio dell'OCSE ha stilato questa classifica:


Come si può facilmente leggere dalla tabella, la Grecia, il paese sull'orlo del baratro, è quello che fa lavorare di più i propri cittadini, nel nostro caso specifico siamo settimi, ben lontani dalle ore lavorative della Germania che è il secondo paese dell'OCSE che lavora MENO dopo l'Olanda pur essendo ormai stabilmente un paese in crescita.
Dunque un rapporto diretto tra ore lavorative e crescita è una balla bella e buona, anzi, si può notare, al limite, una correlazione inversa tra gli stessi parametri: meno si lavora più si cresce. Ovvio che la discriminante nel nostro caso, come in quello della Grecia o della Polonia è la produttività, ma questa ha ben poco a che fare con le ore lavorative. Semmai bisognerebbe cercare di puntare sulla ricerca e quindi sul progresso tecnologico, vero motore di una crescita costante, lo sa chiunque abbia fatto un corso di macroeconomia ed, evidentemente, non è il caso del nostro sottosegretario al ministero dell'economia. 

Per concludere la rassegna delle stronzate che ci propinano i nostri politici ecco la Fornero con la clamorosa dichiarazione per cui il lavoro non è un diritto ma una conquista.
La Fornero, dopo aver fatto approvare la riforma del lavoro e, in seguito a quest'ultima perla, è riuscita infine a riscrivere il primo articolo della nostra Costituzione, aggiungendo, in rosso come una perfetta maestrina, le sue correzioni: "l'Italia è una repubblica democratica basta sulla conquista del posto di lavoro... precario!"

lunedì 18 giugno 2012

Una politica energetica inesistente

Nel 2012 l'Italia dovrà pagare la bellezza di 66 miliardi di euro per le spese energetiche. Inutile dire che una grossa fetta di questi miliardi sarà usata per il petrolio.

I tecnici hanno confermato la sostanziale nullità della politica energetica italiana: è uno dei più grossi problemi del nostro paese e, deliri sul nucleare di Berlusconi a parte, nessuno è mai riuscito a tirare fuori qualche idea sensata.

L'Italia ha un potenziale enorme per quanto riguarda l'energia geotermica (fonte: analystgroup), la nostra ricchezza, sotto questo profilo, è seconda solo all'Islanda. Le ricerche, ferme dagli anni '90, sembrano smuoversi dopo l'approvazione del protocollo di Kyoto; tuttavia gli investimenti risultano essere ancora troppo esigui.

E per quanto riguarda il fotovoltaico? La posizione geografica dell'Italia, inutile dirlo, è assolutamente ideale per lo sfruttamento di questo tipo di energia, ben più della Germania ovviamente che, comunque, ci sta investendo parecchio. Sul piano politico tuttavia, la situazione è tutt'altro che ideale visto che ci sono addirittura aziende specializzate sull'orlo del fallimento in un settore che dovrebbe essere florido e in crescita.

Aldilà del geotermico una produzione "fai da te" dell'energia è la strada da percorrere in futuro. Una strada su cui investire e su cui porre forti incentivi. Perfino la Norvegia, grosso esportatore di petrolio, dal 2015 non venderà più auto a benzina.

D'altronde c'è chi ha lungimiranza... e poi c'è l'Italia.


giovedì 7 giugno 2012

La sostanziale inutilità del governo tecnico

Se qualcuno mi spiegasse l'utilità di avere questi professoroni al governo gliene sarei grato: finora il governo tecnico è servito per mettere in atto quei provvedimenti che i partiti non hanno voluto ne potuto promulgare (pena il suicidio politico alle prossime elezioni), vale a dire tutte quelle simpatiche tasse che i soliti poveracci devono pagare per sostenere questo Paese allo sfascio.

Adesso ok, siamo usciti dalla situazione catastrofica che Silvio ci ha lasciato e il governo tecnico ha finalmente annunciato provvedimenti per la crescita, dunque cosa fa?
Rende più semplici i licenziamenti! D'altronde in un Paese con un tasso di disoccupazione mostruoso il problema è proprio licenziare, una logica eccezionale!

In che modo questo provvedimento dovrebbe sostenere la crescita? Quando anche la Camera approverà ci saranno semplicemente più disoccupati perchè se il lavoro in Italia non esiste e continuano a chiudere aziende ogni giorno, l'equazione "licenziamenti facili" = "flessibilità del lavoro" non regge!
L'unico effetto a cui assisteremo sarà una diminuzione dei consumi con conseguente stimolo per la recessione. Altro che crescita.

Ma siccome non voglio essere etichettato come demagogo, populista e sostenitore della tesi "sono tutti uguali", voglio provare a proporre una parziale soluzione a questa crisi, già peraltro citata da altre fonti:

ABOLIRE IL CONTANTE

Senza contante ogni pagamento sarà effettuato tramite carte di credito, bancomat, carte prepagate e assegni. In questo modo ogni pagamento sarà tracciabile rendendo IMPOSSIBILE qualsiasi forma di evasione fiscale e soprattutto di corruzione.

Si eliminerebbero in un colpo solo i due più grandi problemi del nostro Paese. Al contempo ovviamente, visto che lo Stato in questo modo potrebbe incassare il doppio di quanto avviene attualmente, si dovrebbe abbattere pesantemente la pressione fiscale, specialmente per le aziende.

Questo genere di intervento si che farebbe crescere il Paese.

Invece il governo tecnico resta a guardare: lo stesso Monti ha dichiarato che determinate tematiche non possono essere affrontate perchè potrebbero spaccare la maggioranza del suo governo, nell'intervista ha portato l'esempio della cittadinanza ai figli minorenni di stranieri.

Queste dichiarazioni sono la conferma di qualcosa che ufficiosamente si sapeva da tempo: il governo Monti POTREBBE essere non incompetente, bensì, impossibilitato a prendere determinate decisioni in quanto ostaggio dei politici.

Ma se le cose stanno così, cosa ci sta a fare un governo illeggittimo e antidemocratico di nominati?




mercoledì 30 maggio 2012

Terremoti: omicidi di Stato

L'Italia è un Paese ad altissimo rischio sismico e nella storia della nostra Repubblica non abbiamo mai avuto norme e regole volte ad assicurare la sicurezza in tal senso, specialmente nel campo dell'edilizia. Le persone che sono morte, le migliaia di sfollate, sono tutte vittime della negligenza e della scarsa lungimiranza della nostra politica.

Poco tempo fa, in questo Paese, c'era chi voleva addirittura costruire delle centrali nucleari.

Il 2 giugno sarà sperperato denaro pubblico per festeggiare lo stesso Paese che ha ucciso le vittime del terremoto: è una vergogna. Il "nostro" presidente della Repubblica ha dichiarato che la parata militare non verrà cancellata per dare un segnale di unità in un momento difficile e che sarà dedicata alle vittime del sisma....... A mio parere sono segnali evidenti di demenza senile: anche se fossero due lire, cancellare la parata e mandare soldi nei territori colpiti sarebbe un segno di vicinanza molto più concreto e utile. Un atto che fu adottato, tra l'altro, nel 1976 da Forlani per il terremo del Friuli (per cui ancora paghiamo accise sulla benzina).

Nel frattempo si discute al Consiglio dei Ministri, di aumentare ulteriormente la benzina per finanziare gli aiuti: giusto e sacrosanto aiutare le popolazioni colpite, un po' meno giusto far pagare il prezzo dell'ennesima tragedia all'italiana ai soliti noti, visto che, come in un milione di altre tematiche, avrei una lista lunga un chilometro di possibilità per recuperare denaro.


lunedì 21 maggio 2012

Terza Repubblica o ingovernabilità?

Federico Pizzarotti, candidato del Movimento 5 stelle, è sindaco di Parma. Come dice Grillo potrebbe essere l'inizio della Terza Repubblica: i cittadini prendono il timone di una città importante e, nei limiti delle possibilità concesse agli enti locali, cercheranno di applicare un programma redatto in rete da 800000 persone.

Se queste sono le premesse attendo con ansia il 2013! Sarà infatti una sfida ambigua: da un lato, se il Movimento ha avuto un risultato così eclatante alle amministrative dove, a rigor di logica, la protesta dovrebbe essere meno sentita in quanto l'operato dei sindaci è certamente più oggettivo rispetto alle politiche dove intervengono più prepotentemente le "ideologie" (o ciò che ne rimane) allora nel 2013 è facile dire che il Movimento 5 Stelle andrà ben oltre le aspettative e i sondaggi.

Dall'altro lato tuttavia, appunto per questi residui ideologici, che sono un'arma a doppio taglio, le persone potrebbero essere orientate a votare un partito per non far vincere l'altro, per scongiurare la sciagura di altri cinque anni di PDL. E' anche vero che oggi come oggi i partiti sono delegittimati nella loro totalità e che hanno problemi di alleanza piuttosto rilevanti: PDL e Lega, nel caso tornassero inisieme, non vinceranno mai le elezioni, ma PD+IDV+SEL arriveranno al 51%? Ho i miei dubbi.

L'unica alleanza sicura di governare sarebbe PDL+PD+UDC, insomma il solito vomitevole inciucio.

D'altra parte, pur essendo auspicabile, pensare al Movimento 5 Stelle che arriva al 51% mi è obiettivamente difficile. Di conseguenza il problema dell'ingovernabilità è qualcosa da tenere a mente: potremmo facilmente ritrovarci nella stessa situazione politica della Grecia dove formare un governo è, di fatto, impossibile.

Il futuro è dunque un'incognita, oggi c'è però la certezza di avere un'Italia migliore.

p.s. Napolitano l'hai sentito il boom?


martedì 15 maggio 2012

Dire addio ai contanti?

A proposito di evasione fiscale, Report scopre l'acqua calda e propone di incentivare l'uso di sistemi di pagamento tracciabili come bancomat, carte di credito e assegni tramite una tassazione sul deposito e sul prelievo dei contanti.
Se i contanti spariscono, sparisce anche l'evasione. E' ovvio. In un contesto come il nostro non sarebbe una via da percorrere al più presto?

lunedì 7 maggio 2012

Trionfo a 5 stelle

Le amministrative si chiudono con una sonora sconfitta per tutti i partiti, specialmente per il PDL, nel suo caso si può tranquillamente parlare di una Waterloo politica.
L'unica forza politica che ne esce vincitrice è il Movimento 5 Stelle: a Sarego, provincia di Vicenza, è stato eletto il primo sindaco del Movimento e a Parma il candidato Federico Pizzarotti andrà al ballottaggio grazie ad ad un consenso pari al 20% dei voti.
Il ballottaggio è stato sfiorato anche a Genova ma i numeri sono eclatanti praticamente ovunque.

Questi sono risultati raggiunti senza un euro di denaro pubblico.
Mentre i militanti del Movimento 5 stelle insegnano al Paese che la politica è essenzialmente volontariato e servizio civile, PD e PDL presentano al Parlamento una proposta per ridurre di un terzo l'ultima tranche dei rimborsi elettorali.

E' come se un ladro proponesse al rapinato di rubargli un po' meno. Il furto dovrebbe essere sempre un reato.
Il popolo sovrano ha votato nel '93 contro il finanziamento pubblico ai partiti, cambiargli nome in rimborsi elettorali è semplicemente una presa per i fondelli, discutere oggi di ridurli o regolamentarli è solo una presa in giro reiterata.

E' solo l'inizio, il 2013 è vicino, le cinque stelle saranno in Parlamento.





mercoledì 2 maggio 2012

Il risveglio del tecnico

Per adesso questo governo di professoroni è riuscito ad ideare solamente nuove tasse il che, come ovvio, ha provocato recessione. In seguito ha deciso che il problema degli scarsi investimenti in Italia fosse dovuto all'articolo 18 e non a mafia, corruzione e tassazione stellare.

Adesso finalmente il torpore sembrerebbe essere finito e all'orrizzonte si intravede qualcosa di buono: Monti avrebbe infatti deciso di avviare i negoziati con Berna per acquisire i capitali nascosti dagli evasori italiani in Svizzera così come già fatto da mezzo continente che, per inciso, non ha i nostri stessi problemi di evasione fiscale.

Ora la domanda da porsi è la seguente: cosa diavolo ha impedito al governo tecnico di agire prima in questa direzione? Dei governi politici che hanno preceduto l'attuale neanche parlo: i nostri politicanti sono probabilmente i primi ad avere conti correnti in qualche paradiso fiscale.
Devo pensare che sia un fattore comune anche ai nostri stimatissimi professori?
E' veramente troppo comodo mettere in fretta nuove tasse restando con le mani in mano su fronti ben più importanti.




venerdì 20 aprile 2012

Il Movimento 5 stelle protagonista: bersaglio dei partiti e dei media

Fa tenerezza ciò a cui stiamo assistendo: PDL, PD e UDC d'accordo sul condannare il supremo nemico Beppe Grillo. Non si spendono più parole per sostenere le proprie ideologie come nella prima repubblica, le ideologie sono morte proprio come la funzione dei partiti stessi, ed ecco che questi ultimi si uniscono a difesa del proprio essere contro l'antipolitica.

Ma cos'è l'antipolitica? Beppe Grillo? O piuttosto la cattiva politica esercitata dai politici? I partiti stessi sono l'antipolitica perchè Beppe Grillo fino a prova contraria fa più politica di tutti loro messi insieme con un programma ben preciso e ben più concreto degli assiomi classici "crescita, grandi opere, banche e cemento".

La posizione dei partiti verso il Movimento 5 stelle dunque la conosciamo. Ma i media come si comportano? Neanche a dirlo in modo vergognoso. Ieri sera a Servizio Pubblico la parola "Movimento 5 stelle" non è mai stata pronunciata, si è parlato solo di Beppe Grillo e di "grillini" come se il Movimento iniziasse e finisse con lui a prescindere dai centinaia di eletti e, a questo punto, da migliaia di militanti in tutta Italia.

Il tutto ovviamente, guarda caso, in concomitanza con le elezioni amministrative.

E' stato invitato in studio il consigliere regionale dell'Emilia Romagna Giovanni Favia... beh ha parlato per circa cinque minuti su tre ore di trasmissione e la metà del tempo lo ha dovuto spendere per rispondere ad una (legittima) domanda di Santoro, il quale ha chiesto come fosse possibile che, essendo Grillo proprietario del marchio del Movimento, "ognuno vale uno", slogan principale della lista a 5 stelle (ne ho parlato anche io QUI sul blog tempo fa)

La domanda di Santoro è l'unica critica legittima che si può fare (finora) al Movimento 5 stelle, tuttavia essa indica la foglia secca trascurando l'albero rigoglioso: non è stato ad esempio detto che mentre i partiti rubavano CENTINAIA DI MILIONI di euro di "rimborsi" elettorali il Movimento 5 stelle ha rifiutato per le elezioni regionali quasi due milioni di euro che, per legge, gli sarebbero spettati. Non è stato detto poi che ogni eletto si è ridotto lo stipendio dell'80% arrivando a prendere 2.500 euro (stipendio comunque faraonico) al posto di 12000. Non è stata poi spesa una parola sul programma del Movimento 5 stelle che, per chi fosse interessato, riporto QUI.

Qualcuna di queste cose sono state dette dallo stesso Beppe Grillo, mandato in onda per parecchi minuti, ribadendo quindi il messaggio implicito della lista civica a 5 stelle personificata nel comico genovese, neanche fosse il candidato premier. Altri principi del Movimento sono stati poi detti da Matteo Renzi, sindaco di Firenze del PD, protagonista assoluto della serata, il quale non ha fatto altro che COPIARE pezzi del programma del Movimento e farli suoi. Peccato che mentre predica bene egli razzola male facendo parte di un partito che ha rubato e continua a rubare con i rimborsi elettorali.

Mi chiedo come sia possibile sostenere l'illegittimità dei rimborsi elettorali, della presenza di politici con più di 2-3 mandati e poi fare parte di un partito che riceve milioni di euro di finanziamento pubblico e presenta tra i suoi elementi di spicco elementi come D'Alema e Fassino. Ci sarebbe un valore che si chiama coerenza.

Ma questo è un problema di Matteo Renzi. Ciò che mi preme è trasmettere un messaggio: quando si parla di Movimento 5 stelle non fidatevi degli esponenti politici, delle televisioni e dei giornali. Cercate su internet: ogni comune e regione d'Italia in cui è presente il Movimento ha un sito internet dove i militanti caricano le loro proposte e soprattutto i video di ciò che fanno nei Consigli comunali e regionali favorendo la tanto acclamata trasparenza che la politica "istituzionale" fa da sempre mancare.

mercoledì 11 aprile 2012

Anche ai politici padani piace l'odore dei soldi

Dopo la morte politica di Berlusconi è il turno di Umberto Bossi che, alla luce degli scandali che hanno travolto la Lega Nord, ha deciso di dimettersi da segretario del partito arrivando addirittura a chiedere scusa ai militanti per i danni che "persone col suo cognome" hanno fatto alla causa leghista.

Il riferimento è ovviamente per il Trota che si è dimesso da consigliere (con una buona uscita da 40mila euro, tanto paghiamo noi). Ora il Consiglio regionale lombardo è un po' più pulito, mancano solo le dimissioni di un'altra ventina di indagati.

In tutto questo siamo al limite del ridicolo quando Bersani invoca nuove regole per i rimborsi elettorali.
Come detto parecchie volte su questo blog, e come ribadito ieri sera da Crozza con la sua consueta ironia, gli italiani nel '93 hanno bocciato il finanziamento pubblico ai partiti. Questi ultimi, per tutta risposta, gli hanno cambiato nome in rimborso elettorale aumentandolo per giunta esponenzialmente negli anni.
Quindi caro Bersani, non servono nuove leggi per regolare i rimborsi elettorali, bisogna proprio eliminarli rispettando, per una volta, la volontà popolare.

Ad oggi siamo il Paese europeo che regala più soldi ai partiti. Per finanziarie questa marea di geni, ogni anno sborsiamo quasi 300 milioni di euro rispetto ai 12 dell'Inghilterra.

A proposito di cose ridicole: Maroni invoca "pulizia" nel partito. Caro Bobo, dove diavolo eri mentre i tuoi colleghi rubavano milioni di euro dalle tasche dei cittadini?

Un'ultima menzione va ai media che non hanno la decenza di nominare l'unica forza politica che ai rimborsi elettorali ha rinunciato: il Movimento 5 Stelle che ha fatto eleggere centinaia di candidati nei comuni di tutta Italia senza un euro di denaro pubblico.
A proposito, il Movimento in un recente sondaggio si è rivelato la terza forza politica del paese arrivando a sfiorare l'8%. Consideriamo poi che il M5S è riuscito ad abbattere ad ogni elezione ogni più rosea aspettativa ed avremo una piccola speranza per questo Paese allo sfascio.




mercoledì 4 aprile 2012

Dopo Lusi è il turno di Belsito: anche la Lega travolta dagli scandali

Anche la Lega travolta dagli scandali: Francesco Belsito, tesoriere del partito "padano", è infatti accusato di truffa ai danni dello stato, di finanziamento illecito ai partiti, riciclaggio e di avere rapporti decennali con la mafia.

Insomma una bellissima persona. Parte dei soldi rubati sono stati anche usati per finanziare i bisogni della famiglia Bossi, tra cui i lavori alla sua villa di Germonio.
Il senatur ha recentemente dichiarato: "denuncerò chiunque abbia finanziato i lavori alla mia casa con i soldi della Lega". Cos'è una barzelletta? Si aggiunge al caso Scajola, colpito al cuore da un malfattore che gli ha pagato la casa.

Ma d'altronde sono cose che capitano, a tutti noi sarà successo di essersi trovati lavori pagati da terzi.... o no?

In ogni caso Belsito è stato immediatamente isolato! Nessun compagno di partito sapeva niente dei suoi loschi traffici, ci mancherebbe. Questi tesorieri sono delle vere e proprie volpi, la fanno sotto al naso a tutti. Che dite, ci dobbiamo credere?


venerdì 30 marzo 2012

Minaccia ai diritti dei lavoratori, il problema dell'articolo 18

La riforma del mercato del lavoro proposta dal governo fa discutere soprattutto per le modifiche all'articolo 18.
Se la riforma andrà in porto i licenziamenti per motivi economici non potranno essere soggetti a ricorso davanti ad un giudice terzo.

In linea di principio ci può anche stare, ma in pratica, chi decide i parametri per i quali una situazione economica impone dei licenziamenti? Chi potrà distinguere un licenziamento per motivi economici da un licenziamento discriminatorio?

Ci hanno raccontato che licenziare in Italia è troppo difficile e che per questo le aziende straniere non investono in Italia. Ebbene, qualcuno mi dovrebbe spiegare da dove arriva quel tasso di disoccupazione sopra la media europea e dovrebbe allo stesso modo spiegare perchè l'articolo 18 dovrebbe essere un ostacolo maggiore agli investimenti rispetto alla nostra impossibile burocrazia, alla corruzione dilagante, alle tasse esorbitanti ed alla criminalità organizzata.

L'assioma stesso per il quale in Italia è difficile licenziare rasenta l'assurdo se si va a guardare la classifica OCSE che elenca, tramite un indice dedicato, il tasso di licenziabilità di ogni Paese. Più il valore è basso, più è semplice licenziare: l'Italia ha un valore di 1,77 mentre la Germania un valore di 3.
In parole povere in Germania è il doppio più difficile licenziare che in Italia in quanto ogni licenziamento può essere oggetto di ricorso. In più gli stipendi sono il doppio di quelli italiani.

Se ci si ispira ad un modello, andrebbe preso in toto.Ma, come al solito, per noi altri, oltre al danno, la beffa.


sabato 24 marzo 2012

La fine della politica

In Italia i protagonisti della vita politica non sono più i partiti ma un governo tecnocratico ed illegittimo frutto del commissariamento del nostro paese da parte dell'Europa.  Non mi si fraintenda: i partiti rimangono a parer mio un cancro per il nostro paese; c'è tuttavia un valore importante che si chiama democrazia, essa va riformata, non abbattuta.

I politici, e qui ha ragione da vendere Beppe Grillo, sono morti che camminano tenuti in piedi da giornalisti che si travestono da medium e li invitano nelle televisioni e ne parlano sui loro giornali. Giovedì a Servizio Pubblico si parlava di Mani Pulite ed è stato invitato Mastella... mi spiego?

Il dibattito vero, concreto, è tra questo governo tecnocratico e le parti sociali che, neanche a dirlo, contano meno di zero; lo dimostra l'attuale dibattito sul mercato del lavoro. Alla fin fine il governo farà ciò che vuole con l'appoggio di un Parlamento completamente svuotato dalle sue funzioni.

La politica si è trasferita nei tribunali dove i consiglieri regionali lombardi fanno la coda per entrare. Siamo veramente al capolinea della politica così come noi la conosciamo?


venerdì 16 marzo 2012

Cicchitto non va a Servizio Pubblico a parlare di mafia

Il sig. Cicchitto ieri, ha deciso di non partecipare alla trasmissione di Servizio Pubblico nella quale si è parlato di mafia a causa di un'intervista a Massimo Ciancimino ritenuto, a ragione o torto, un falso pentito.
La sua assenza ha comunque contribuito a rendere la trasmissione estremamente interessante (la trovate QUI) in quanto sarebbe stato disgustoso, in un simile contesto, vedere a fianco di Borsellino un uomo compagno di partito di Dell'Utri e Schifani.

Ma la politica non smette mai di stupire, perchè dall'altro schieramento, è stato ospitato Veltroni, che si è dimostrato estremamente preparato sull'argomento della serata a dimostrazione che, i politici, a parole sono (quasi) tutti bravi, ma allo stesso tempo lasciano pensare che loro, al governo, non ci siano mai stati.

A proposito di cose disgustose, ecco la foto di Bersani, Casini e Alfano belli sorridenti durante l'incontro con Monti: prepariamoci a vederli insieme alle prossime elezioni per il più grande inciucio di tutti i tempi.


Detto questo vi propongo l'intervento di Travaglio, il quale chiarisce alcuni punti sul processo di Dell'Utri.


giovedì 8 marzo 2012

La morale di Lega e PDL, sempre più ridicoli

Quest'oggi al consiglio regionale del Piemonte Lega e PDL chiederanno la sospensione del consigliere del M5S Davide Bono a causa del suo sostegno al movimento NO-TAV notoriamente, secondo i partiti, violento senza nessuna ragione logica di esistere.

Fa piacere che i due partiti trovino un punto di incontro nell'etica e nella morale, anche se ovviamente distorta. Quel che lascia perplessi è la mancanza di iniziative verso, rispettivamente, il presidente del consiglio lombardo Boni, accusato di corruzione, e ad esempio (ma nel PDL ce ne sono tanti), verso il presidente del Senato Schifani, indagato per mafia.

Si è innocenti fino a prova contraria giusto? Certo! Poi si volge lo sguardo all'estero e si scopre che un politico tedesco si è dimesso dal suo incarico istituzionale perchè accusato di aver fatto scalare i punti della patente alla moglie invece che a lui stesso per un'infrazione di un decennio fa.

Davide Bono invece è messo sul patibolo perchè sostiene una causa sacrosanta, strana l'Italia.


martedì 6 marzo 2012

Il film grottesco della politica italiana e la prima epurazione del M5S

La politica italiana potrebbe passare tranquillamente per un film grottesco: si veda Umberto Bossi che praticamente minaccia di morte Monti ("rischia la vita, il nord lo farà fuori") o si veda il Partito Democratico che perde, per l'ennesima volta, le sue stesse primarie. Il partito di Bersani ormai ha una credibilità prossima allo zero: nei sondaggi è diventato il primo partito solo perchè, gli altri, sono riusciti a fare molto peggio.

Nel frattempo il Movimento 5 Stelle vede il suo primo espulso: Valentino Tavolazzi, consigliere comunale di Ferrara, colpevole di aver organizzato un convegno (per altro abbastanza snobbato dai militanti) molto simile al congresso di un partito in cui si sarebbe discusso dell'organizzazione del Movimento e quindi di un eventuale leader. Sono temi questi che vanno contro l'essenza stessa del Movimento 5 Stelle il cui "non statuto" sancisce l'assenza di una sede e di leader.

Grillo, fondatore del Movimento, si è autonominato controllore dello stesso, ed in virtù di tale qualifica è stato costretto a cacciare il consigliere comunale. Tuttavia c'è un MA: se un leader non ci deve essere l'atto di Grillo come dovrebbe essere interpretato? Il comico potrebbe aver ragione ad aver epurato Tavolazzi, ma se egli ha il potere di decidere chi sta dentro e chi sta fuori beh, ad un leader ci assomiglia eccome, sbaglio?

Si noti bene comunque, che una protezione contro le persone che vogliono trasformare il Movimento in partito è assolutamente necessaria. C'è sempre il pericolo di "farsi prendere la mano". Tuttavia è questo il metodo più corretto? Se si, non si dica più che all'interno del Movimento "uno vale uno" perchè Grillo, evidentemente, vale di più. Giusto o sbagliato che sia.


mercoledì 29 febbraio 2012

Ballarò si unisce alla vergogna mediatica sul TAV

Ieri a Ballarò ho assistito alla solita vergogna mediatica: parlando del TAV e dell'incidente di Luca Abbà, i militanti NO-TAV sono passati per l'ennesima volta come violenti facinorosi che protestano senza nessun motivo logico, contrari ad una Italia sposa della modernità.

Ma le cose stanno veramente così? Le migliaia di persone che si oppongono a questa "opera" sono veramente tutti impazziti? Ad ascoltare i dibattiti in televisione sembrerebbe proprio di si, anzi, a voler ascoltare certa informazione l'opposizione è composta da un centinaio di persone che pensano solo ad insultare e ferire i poliziotti.

Malcolm X in tempi non sospetti disse: "se non state attenti i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono". E' proprio quello che sta accadendo, perchè motivi veri e seri per la protesta esistono eccome. ne parlavo il 7 luglio 2011 in QUESTO post, ed è tutto più che attuale.
Se ti ritieni vittima di una informazione insufficiente, ti prego, leggilo e diffondi.


domenica 26 febbraio 2012

La prescrizione salva ancora Berlusconi

La prescrizione è quel simpatico istituto giuridico che dopo un tot di tempo rende impunibile un reato.
Non è dunque un sinonimo di assoluzione come tanti sostenitori di Berlusconi credono.

Il centrodestra (con la decisiva complicità del centrosinistra) negli ultimi vent'anni si è sempre adoperato affinchè i tempi di prescrizione si accorciassero con la scusa di rendere i processi più brevi.

Qualsiasi paese civile si impegnerebbe a rendere la giustizia più efficiente, in Italia invece preferiamo mutilarla disarmando di fatto la giustizia e inaugurando una serie enorme di processi nei quali la difesa non pensa ad altro che a tirarla lunga per raggiungere l'agognata prescrizione.
Il tutto si traduce ovviamente in una lentezza esorbitante dei processi e quindi in un costo altissimo per lo stato.

D'altronde il motivo per il quale l'Italia decide di avere una giustizia lenta e dispendiosa viene rivelato nel momento in cui si va a vedere quante volte Berlusconi si è avvalso della prescrizione: ben sei volte. L'ultima delle quali ieri, la quale fa decadere l'accusa di aver corrotto l'avvocato Mills.
E' qui necessaria una parentesi: Mills è stato ritenuto colpevole in primo grado di essere stato corrotto da Berlusconi per fare gli interessi di Berlusconi.

Per la giustizia italiana tuttavia, questo non è un elemento utile per verificare la colpevolezza di Berlusconi stesso e, il processo messo in atto per tale funzione, è stato interrotto appunto dalla prescrizione.

Applausi.



venerdì 24 febbraio 2012

L'etica made in Italy

Trovo che l'etica in Italia sia molto flessibile: cambia a seconda dei propri interessi. Marco Travaglio ieri da Santoro ha rivelato il codice etico della RAI capace di essere inesorabile con le voci libere di cui parlavo nel mio ultimo post e assopirsi per tutto ciò che fa comodo ai poteri forti, chiamati politica e Vaticano.

Ma il problema etico non è solo della RAI, parliamo della giustizia: Formigli e la RAI stessa, sono stati condannati a pagare SETTE milioni di euro alla FIAT per un servizio di cinquanta secondi andato in onda su Annozero in cui semplicemente si rilevava che una macchina dell'azienda torinese era, su circuito, più lenta di altri due modelli di altre aziende; un dato per altro, mai confutato.

Il danno procurato è stato quantificato a DUE milioni di euro, i restanti CINQUE milioni sono considerati danni morali. Il che fa specie visto e considerato che un genitore che perde un figlio ha diritto a poco più di 300.000 euro. Il messaggio che passa è che uccidere qualcuno è economicamente meno dannoso che attaccare (per altro con dati oggettivi) la FIAT.
E' una sentenza che non solo è eticamente scorretta, ma è anche concretamente pericolosa: il già martoriato giornalismo italiano cosa dovrebbe trarre da tutto questo? Semplicemente che contro alcuni, certi servizi non vadano proprio fatti con buona pace della cara, vecchia, libertà di critica, di parola e di opinione.

E per quanto riguarda la RAI? E' evidente che il problema sono i partiti, già Berlinguer diceva che essi non sono altro che "macchine di potere e di clientela"; e se questo era vero ai suoi tempi, si può forse dire che oggi le cose sono cambiate? Probabilmente si, e in peggio. Ma allora la speranza?

Ce la spiega Celentano.


lunedì 20 febbraio 2012

Celentano e l'epurazione dei liberi

Adriano Celentano parla, e puntualmente viene attaccato. La colpa? Essere una voce libera. Una voce con cui si può anche non essere d'accordo, ci mancherebbe,  ma è una voce che proprio in quanto libera, dice spesso cose scomode; specialmente delle verità.

Un esempio? Celentano parla del carattere essenzialmente politico di Famiglia Cristiana, quando questo, dovrebbe essere un giornale che parla di Dio e in particolar modo del Paradiso. Come dargli torto? QUI c'è il sito internet del giornale, nel momento in cui l'ho aperto c'è una sola notizia riguardante la Chiesa (neanche la Chiesa fosse Dio, tra l'altro) a fronte di TUTTE le altri riguardanti cronaca e politica.

Un parere se questa sia una cosa giusta o sbagliata lo si lascia al personale giudizio di ognuno; il mio è che se i giornali cattolici e la Chiesa stessa parlassero più di Dio e meno di politica, probabilmente avrebbero entrambi una popolarità maggiore.

Detto questo dare torto a Celentano su questo punto è ridicolo.

Vogliamo parlare della contestazione costruita ad arte a Sanremo? Lo stesso Morandi trova quei fischi "preparati". Tutto questo è semplicemente ridicolo. Ecco cosa succede in Italia a dire certe cose pubblicamente: epurazione.

Con Celentano lo sanno bene i vari Santoro, Travaglio, Luttazzi, persone seguitissime dal pubblico epurate dalla televisione pubblica per cui noi tutti paghiamo un canone. Il fatto che tutte queste persone non siano in RAI è semplicemente scandaloso, la gente li vuole.

Marco Travaglio su facebook conta 1.131.000 fans, come diavolo fa un giornalista così seguito a non avere un contratto per la televisione pubblica? Nel mio piccolo vi propongo l'intervista a Travaglio stesso ospite da Fazio il 18/02, come al solito dice cose veramente interessanti.




sabato 18 febbraio 2012

Barzellette ed ICI alla Chiesa

E' una barzelletta: il PDL per spazzare via dal partito i potenziali mafiosi nomina commissario Verdini, un indagato. Cos'è uno scherzo?

Assolutamente no, siamo in Italia, i cui politici sono capaci di atti inimmaginabili.
Prendiamo Lusi, ex tesoriere della Margherita, che ha rubato 13 milioni di euro dalle casse del suo partito o, a parer mio peggiore del primo, Rutelli, ex leader della Margherita stessa, capace di non accorgersi di un buco nel bilancio di 13 milioni su un capitale totale di 20. Nel migliore dei casi il signore dimostrerebbe incompetenza ai limiti del ritardo mentale, nel peggiore dei casi invece, sarebbe una persona informata dei fatti che ha occultato il reato.

Nel frattempo il governo tecnico lavora per ottenere il pagamento dell'ICI da parte delle proprietà commerciali della Chiesa (cattolica e non). Per adesso ancora nulla di fatto ma si preannunciano barricate in Parlamento dalla solita schiera di politici pronti ad ergersi in difesa del Vaticano, terrorizzati dalla prospettiva di perdere qualche voto dei cattolici. Come se i cattolici, perlomeno quelli con un cervello, guardassero al pagamento o meno dell'ICI da parte della Chiesa nel momento del voto.
Sicuramente saranno più interessati al loro, di ICI.




martedì 14 febbraio 2012

Fu la culla della civiltà occidentale, oggi è in fiamme

La Grecia, patria della democrazia, è oggi guidata da un governo tecnico con il semplice compito di obbedire al FMI, alla BCE e alla Unione Europea. La crisi ha portato nell'ultima parte del 2011 ad una recessione del PIL del 7% rispetto allo stesso periodo del 2010 trascinando nel baratro la vita di migliaia di persone.

La tensione sociale è alle stelle: sono stati dati alle fiamme una decina di edifici, durante gli scontri sono stati riportati una sessantina di feriti, 22 gli arrestati.
Le violenze sono inevitabili e probabilmente questo è solo l'inizio. I cosiddetti "black bloc" sono stati accolti dalla gente comune con gli applausi: è questo ciò che succede quando si minaccia la sopravvivenza stessa di una nazione, si può forse colpevolizzarli con le solite frasi di condanna senza se e senza ma? Le attenuanti ci sono tutte, chiunque abbia almeno intravisto cosa sta succedendo in quel Paese non può che essere d'accordo.

Papandreu ha recentemente dichiarato come il default e la conseguente uscita dall'euro avrebbe effetti catastrofici sulla Grecia. Nel breve periodo questo è sicuramente vero: la dracma oggi come oggi sarebbe carta straccia e l'iperinflazione sarebbe una certezza, esattamente come in Ungheria nel 1922. Per pagare la spesa si dovrebbero portare carriole di banconote e la recessione nel paese sarebbe devastante.

Ma nel lungo periodo cosa succederebbe? Una volta che la Grecia si sarà riappropriata della proprio Banca Centrale e di tutti i suoi strumenti fiscali e monetari, una ripresa non sarebbe possibile? Senza contare la competitività nelle esportazioni acquisita grazie ad una moneta debole.
D'altronde ormai si tratta di scegliere il male minore e non sono certo che rinunciare totalmente alla propria sovranità e cedere ai ricatti dei creditori sia un bene per il popolo greco.


domenica 12 febbraio 2012

Il Papa morirà, il marcio della Chiesa di Roma


A beneficio di chi ancora non conoscesse appieno la vicenda, QUI un piccolo riassunto.

Lo scoop del Fatto Quotidiano mi sorprende fino ad un certo punto: il Vaticano è stato storicamente protagonista di torbide lotte intestine per il potere. Come disse a suo tempo il "poco" amato Andreotti, il potere logora chi non ce l'ha, e questo vale anche per le gerarchie ecclesiastiche.

La vicenda si inserisce quindi in una tradizione fatta di mille contraddizioni, dalla strana morte di papa Luciani alle "piccole" cose di tutti i giorni. Penso ad esempio ai migliaia di senzatetto lasciati morire al gelo ogni sacrosanto inverno, penso all'amato Papa Wojtyla mentre stringe la mano all'assassino Pinochet, penso alle parole contro l'uso del preservativo, penso alle parole di ogni Papa contro la fame del mondo vestiti con oro, gioielli e scarpe di Prada e anche, perchè no, ai dogmi assurdi per cui un suicida non merita il funerale ma gli assassini si, alla discriminazione sistematica degli omosessuali, alla copertura e protezione dei preti pedofili, ai divorziati che non meritano la comunione e via di questo passo.

Grandi e piccole cose che allontanano la gente dalle chiese.

Se il cardinale Romeo sa qualcosa ora DEVE parlare, e se dirà di non sapere nulla, DEVE spiegare perchè ha pronunciato quelle parole in Cina.

Forse per una volta, almeno uno dei segreti della Chiesa di Roma verrà alla luce.



giovedì 9 febbraio 2012

Il Merdellum e la macchina del fango

Mentre i membri del governo tecnico insistono nelle loro meravigliose uscite sul mercato del lavoro, i partiti pensano a salvaguardare i loro interessi (tanto per cambiare).

Arriva dal PDL infatti, la proposta di una nuova legge elettorale che prevederebbe uno sbarramento dell'8%. Per citare il blog di Beppe Grillo, dopo il Porcellum avremmo il Merdellum. Il PD ovviamente appoggia la proposta, non aspettava altro.

Uno sbarramento di questo tipo andrebbe nella direzione di imporre un bipolarismo che tuttavia nel paese è inesistente. Il forte consenso che gli italiani decidono di dare regolarmente ai partiti minori, cioè tutti tranne PDL e PD, non dovrebbe lasciare spazio a leggi elettorali  di questo tipo. E' infatti eticamente scorretto mettere una museruola a una gran fetta di italiani e imporre loro il tanto odiato ragionamento del "voto il meno peggio".

Ma si sa, l'etica questi incapaci non sanno nemmeno cosa sia e PDL e PD preferiscono, in modo utilitaristico, tagliare fuori tutti gli altri partiti-concorrenti; compreso il Movimento 5 Stelle, un nuovo attore che fa sempre più paura, almeno a giudicare dalla macchina del fango messa in moto dai media nazionali.

Ad esempio, qualcuno dovrebbe spiegarmi perchè alla luce dello scandalo sui rimborsi elettorali provocato dal caso Lusi, nessuno ha citato il Movimento, unica forza politica che a questi rimborsi ha rinunciato. Nemmeno il TG di Mentana e il Fatto Quotidiano ne hanno fatto menzione. Eppure mi sembra qualcosa di importante da dire: gli italiani dovrebbero essere informati che non tutte le forze politiche prendono soldi pubblici per finanziarsi. Sbaglio?


venerdì 3 febbraio 2012

La monotonia di un posto fisso

A Matrix, il Presidente del Consiglio abusivo Monti, ha avuto una meravigliosa uscita in cui ha detto ai giovani di sognarsi il posto fisso e che quest'ultimo alla fin fine è monotono.

Eh si caro Monti, che tristezza fare tutta la vita lo stesso lavoro: permetterebbe ai giovani di avere uno stipendio fisso, di comprare una casa (visto che le banche se non hai un lavoro fisso il mutuo non te lo da), di sposarsi, di avere figli, spendere denaro per i propri hobby e, grazie a tutto questo, se si è fortunati, essere felici.
Si il lavoro fisso è veramente di una monotonia allucinante.

Se il signor Monti crede davvero in ciò che dice inizi a dimettersi da senatore a vita: come ha detto Travaglio ieri, non esiste per definizione un lavoro più fisso di quello! Non si annoia il nostro premier?

Ed inoltre, se il problema del posto fisso è la noia, c'è attualmente una norma che impedisca a qualcuno di cambiare lavoro se lo vuole? Il problema, e cito ancora Travaglio, è che la gente non trova nemmeno il primo lavoro, figuriamoci il secondo o il terzo.

Altro che governo tecnico, questo è un governo politico, e della peggior specie: si da aria alla bocca senza pensare e senza avere cognizione di cosa sia veramente la vita reale.

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