Amazon

venerdì 30 settembre 2011

Un bavaglio per tutti

Mentre la crisi economica imperversa in tutta Europa, in Italia si parla solamente di due cose: delle prostitute di Berlusconi e della legge bavaglio che è tornata di moda stranamente nel preciso istante in cui le intercettazioni stanno demolendo l'immagine personale e politica del nostro presidente del consiglio.

Scopo della legge, che nel nostro paese è a quanto pare una priorità, è limitare l'uso delle intercettazioni telefoniche (pressochè fondamentali per incastrare una buona percentuale di delinquenti comuni, non solo il premier) e vietarne la pubblicazione, in modo che i cittadini possano tranquillamente cullarsi nella loro beata ignoranza.

Ciò che desta tuttavia ancor più scalpore è la norma ammazza-blog che obbliga ogni sito informatico, anche amatoriale, a rettificare un determinato contenuto entro 48 ore dalla eventuale segnalazione, pena il pagamento di una multa che potrà arrivare fino a 12.000 euro.
Facciamo un esempio pratico: se io scrivessi che Renzo Bossi non merita di essere consigliere regionale, il trota stesso potrà fare una segnalazione dichiarandosi "leso" ed io sarei obbligato a rettificare e scrivere quanto Renzo Bossi sia bello e bravo a prendere 10000 euro al mese; altrimenti pago la sanzione.
Non importa se ciò che ho scritto corrisponde o meno alla verità: una segnalazione deve portare ad una rettifica, punto.

E' evidente come il sottoscritto non possa permettersi di pagare multe ogni post che scrive. Chiuderei il blog nel giro di un nanosecondo.

Il problema ovviamente è che a chiudere i battenti non sarà solo il "Diario di una Nazione" che da solo conta pressochè zero nel panorama dell'informazione online, ma centinaia di migliaia di blog, i cui autori saranno costretti a tapparsi la bocca, con buona pace della libertà di espressione e di opinione.

Dal 5 ottobre si inizierà a discuterne alla Camera, evidentemente il controllo delle televisioni alla casta non bastava, il web è troppo sovversivo.


giovedì 29 settembre 2011

Romano salvato dalla Lega Nord, non è un gioco di parole

Continuano i salvataggi. Il ministro delle politiche agricole Romano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, rimane ancorato alla sua comoda seggiola. Non ha quindi avuto successo la mozione di sfiducia, respinta da un'ampia maggioranza di 315 voti. D'altronde con un leader come Berlusconi, amico di Dell'Utri e Mangano, c'erano ben pochi dubbi.

Una maggioranza nella quale rientra la sempre "coerentissima" Lega Nord, che un giorno, tramite il ministro dell'interno Maroni, si vanta di aver buttato dentro un sacco di mafiosi (merito per altro della polizia che fa indagini lunghe anche un decennio, non certo di qualche politico) e il giorno dopo protegge un collega accusato di associazione mafiosa.

Desta stupore poi l'astensione dei radicali dalla votazione, l'opposizione si conferma per quello che è: imbarazzante.

Grazie anche all'appoggio dei leghisti Romano ha potuto affrontare con arroganza la votazione, ciarlando, come il padrone, di "magistratura che vuole sostituirsi al Parlamento". Antonio Di Pietro, stavolta a ragione, ipotizza che "ci si sta preparando ad un voto di scambio, così come si fa tra i mafiosi. Lui resta al governo e loro in cambio restano attaccati alle loro poltrone. Questa la chiamo collusione”.
Come dargli torto?

Rinnovo i complimenti a Napolitano per aver fatto giurare cani e porci come ministri della Repubblica. Senza scomodare Pertini, anche solo Ciampi certa gente la avrebbe rispedita al mittente a calci.

Qui sotto i commenti degli "onorevoli" dopo la votazione, all'inizio si può apprezzare la consueta dimostrazione di educazione e civiltà di La Russa.

mercoledì 28 settembre 2011

L'Italia dei "presunti" Valori e la coerenza

La mia città è tappezzata di cartelloni pubblicitari dell'Italia dei Valori dove si dice "basta alla casta". E' un po' come se Selen e Cicciolina (che sta prendendo tra l'altro la pensione da parlamentare) andassero in giro a lottare contro la pornografia.

Ovviamente, il costo di questa campagna pubblicitaria è a carico dei contribuenti grazie ai famosi finanziamenti pubblici ai partiti camuffati da rimborsi elettorali.

Per carità, il tutto è volto alla raccolta di firme per ottenere un referendum che elimini l'attuale legge elettorale, il fine è dunque buono e giusto, il mezzo un po' meno.

Scrivere infatti "basta alla casta" senza rinunciare ai rimborsi elettorali per il proprio partito, senza dimezzarsi lo stipendio e senza rinunciare ai privilegi da parlamentare è un po' come dire "basta alla droga" e farsi quotidianamente di eroina.
Senza contare che il signor Di Pietro ha imposto la candidatura del figlio per le prossime elezioni regionali del Molise... più casta di così!

Nel 2007 Beppe Grillo riuscì a raccogliere 350.000 firme in un solo giorno a costo zero se si escludono le offerte volontarie dei cittadini. Quando la causa è giusta i cittadini rispondono, sempre.
La politica istituzionale tuttavia, non ne sarebbe mai capace semplicemente perchè non è più credibile. E i motivi per i quali non lo è più li viviamo ogni giorno sulla nostra pelle e in campagne incoerenti come quella sopra esposta.

L'Italia dei Valori? Valore ha un senso solo in economia.


martedì 27 settembre 2011

La crisi del debito in Europa e i cattivi maestri


Se i media riportano certe notizie con naturalezza, senza batter ciglio o farsi qualche domanda, vuol dire che siamo davvero giunti ad un livello di assurdità esagerato, quasi schizofrenico.

In questi giorni abbiamo appreso da giornali e TV che il segretario del tesoro americano, Timothy Geithner, parlando al meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale a Washington, ha tirato le orecchie all'Europa: «L'Europa deve fare di più per contrastare la crisi ed evitare la minaccia di default a catena». E anche Mr.Obama, oggi: "L'Europa non ha agito rapidamente".
Parole sensate, se fossero pronunciate dal leader di un paese virtuoso. Dovrebbero invece far ridere, o indignare, se dette dal rappresentante di un'economia, quella statunitense, che a causa della sua irresponsabile ed estrema finanziarizzazione ha già causato una grave crisi economica, quella del 2008, che è ancora in pieno corso, e i cui responsabili sono ancora in libertà e stanno anzi tornando a fare affari. Un paese che già da tempo ha deciso di consegnare le chiavi del governo alle principali istituzioni finanziarie e alle banche. E che preferisce tagliare quel poco di stato sociale che ha (misero, quasi da paese del terzo mondo) invece che introdurre una tassa normale sui ricchi, o dare finalmente un taglio alle esorbitanti spese militari. E invece una parte della popolazione cosa fa? Piuttosto che ribellarsi, crea un movimento, il Tea Party, con idee ancora più estremiste di quelle di chi governa. E guadagnandosi un certo seguito, a quanto pare.

Comunque non si deve dimenticare che anche l'Europa ha le sue colpe. La Grecia ha preso in giro mezzo mondo truccando i bilanci pubblici con l'aiuto di grandi banche, anche americane, come la Goldman Sachs, e vivendo al di sopra delle proprie possibilità. Francia e Germania hanno tacitamente permesso tutto ciò acquistando a piene mani titoli di stato greci, e ora non vogliono lasciare che il paese fallisca e non possa ripagare i propri debiti.
L'Italia, altra fonte di problemi, continua a  mostrare una irresponsabilità fuori dal comune, ignorando l'enorme debito pubblico che si è andato accumulando negli ultimi decenni, e preferendo interessarsi di altre vicende, spesso sfociando nel puro gossip politico. L'elite politica, finanziaria e industriale che governa il nostro paese (dicasi oligarchia) ha preferito dedicarsi ai propri affarrucci - favori e appalti, corruzione, voto di scambio - piuttosto che porre fine alla follia di un debito crescente a fronte di zero investimenti. E l'informazione? L'opinione pubblica? Lasciamo stare...

Dunque, qual è la ricetta per uscire da questa situazione? E, soprattutto, chi decide gli ingredienti? Ovviamente, giusto per restare in tema di assurdo, notiamo che chi è responsabile, direttamente o indirettamente, del disastro in cui ci troviamo, è anche lo stesso che propone le soluzioni.
Mario Draghi, prossimo governatore della Banca centrale Europea e rappresentante di spicco del mondo finanziario pubblico e privato, ben riassume questa ricetta: "irrobustire la competitività, attraverso riforme strutturali da realizzare in tempi stretti». Tradotto: privatizzazioni; vendita del patrimonio pubblico; deregolamentazione; riduzione del welfare state: cose da fare in tempi di crisi presentandole come inevitabili. In modo da, pensano i nuovi leader, rilanciare la crescita, tirare una boccata d'aria e continuare cosi, nel modo sbagliato, fino alla prossima crisi.

E in Italia quali sono le ricette? Il nostro mago dell'Economia, Giulio Tremonti, ha appena varato una manovra che ha effetti recessivi sull'economia. Infatti, le ultime stime hanno rivisto al ribasso la crescita prevista, e di fatto annullano l'efficacia della manovra. Geniale, complimenti.
D'altro lato, abbiamo Silvio che pare non vada molto d'accordo con Giulio. E annuncia: riforma della giustizia e delle intercettazioni. Come dire: la casa va a fuoco e noi, invece di chiamare i Vigili del Fuoco, accendiamo il nostro lettore mp3, mettiamo su le cuffie, ci giriamo e passeggiamo, pensando ad altro, come se nulla fosse.

Articolo originale pubblicato su: Isola di Krino da Shaikailash

Fonti
- http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/421906/
- Il Sole 24 Ore
- http://www.repubblica.it/economia/2011/09/27/news/obama_attacca_ue-22290012/
- Foto di gruppo al meeting della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale a Washington, Settembre 2011. Copyright UPI/Roger L. Wollenberg

lunedì 26 settembre 2011

Il coraggio di Fazio: 15 minuti di monologo per Marco Travaglio

Ieri sera abbiamo assistito ad un ultimo sussulto di televisione pubblica di qualità.
Il merito è di Fazio che ha avuto il coraggio di lasciar parlare Marco Travaglio nella sua trasmissione "Che tempo che fa". Di coraggio si tratta perchè lasciare spazio per un monologo di un quarto d'ora al giornalista più scomodo dell'intero paese non è un atto utile per un conduttore che vuole lavorare tranquillamente in QUESTA rai.

In un paese normale Marco Travaglio sarebbe corteggiato da qualunque trasmissione televisiva a sfondo politico, in Italia è un facinoroso comunista (poco importa se si dichiara un liberale di destra), d'altronde per esserlo basta provare a dire la verità.

Qui sotto il suo intervento integrale dove parla delle manovre economiche, dura solo 13 minuti e, come spesso capita per i suoi monologhi, è tempo davvero ben speso.


Di seguito l'intervista di Fazio a Marzo Travaglio, antecedente il monologo, anche questa molto interessante.


domenica 25 settembre 2011

Il tunnel della Gelmini

E' recentissima la notizia che un esperimento del CERN di Ginevra sia riuscito a dimostrare che i neutrini, particelle minuscole 1 milione di volte più di un elettrone, possono viaggiare ad una velocità superiore a quella della luce. Una scoperta che ha dell'incredibile in quanto viene smentito uno degli assiomi base della fisica moderna per il quale in natura è impossibile superare tale velocità.

Il fascio di neutrini è stato sparato da Ginevra al Gran Sasso in soli 2,4 millisecondi. Il tutto chiaramente senza l'ausilio di un tunnel, cosa che sarebbe il caso di spiegare al ministro Gelmini.

Lei stessa infatti si è vantata di un'Italia che ha contribuito con 45 milioni di euro alla costruzione di un fantomatico tunnel lungo 732km necessario per l'esperimento. Inutile dire che un'opera simile non esiste e che la sua costruzione sarebbe un incubo per qualsiasi progettista, il più lungo mai realizzato è infatti lungo solo 57km.

Fortunatamente il fascio di neutrini è stato fotografato da un rilevatore senza il bisogno di altre grandi opere inutili. Ci basta l'inutilità del TAV e del ponte sullo stretto di Messina.
Sarà che i tagli alla scuola pubblica iniziano a fare effetto sul ministro stesso?

D'altronde dopo aver conquistato con fatica il titolo di zimbelli d'Europa definendo "culona inchiavabile" Angela Merkel, è giusto lottare per mantenere questa reputazione.

Intanto David Letterman, l'archorman più famoso al mondo il cui programma va in onda sottotitolato in tutto il globo, commenta così il nostro presidente del consiglio:


sabato 24 settembre 2011

Deliri fascisti di Romano La Russa

Il parlamento ha salvato dalla prigione anche il braccio destro di Tremonti, Milanese. Quest'ultimo non solo è stato salvato dalle manette ma ha potuto essere protagonista assoluto di Porta a Porta, il programma di Vespa, andato in onda sulla tv pubblica.
L'Italia è l'unico paese al mondo dove i criminali al posto che in galera stanno in televisione.

Tuttavia questo non fa notizia, la casta che tutela se stessa è ormai un dato certo come la infima qualità della televisione di stato.

Oggi voglio piuttosto parlarvi delle dinastie oligarchiche italiane. Si perchè nel nostro paese si pensava di aver scelto la repubblica, ma invece il potere passa di parente in parente come nelle monarchie.
Basta citare il caso più celebre: Renzo Bossi candidato dal suo stesso padre a prendere le redini del partito dopo di lui e che, intanto, fa il consigliere regionale a 10000 euro al mese.

Oppure prendiamo il nuovo arrivato: Cristiano Di Pietro candidato alle elezioni regionali del Molise dal padre Antonio. Risultato? Il circolo di Termoli si stacca dal partito per protesta.

Storie di questo tipo ne è piena l'Italia. Quello che desta tuttavia più stupore è l'assessore della regione Lombardia Romano La Russa, fratello del più celebre Ignazio.
La famiglia La Russa è infatti una famiglia cresciuta sulle spalle dei contribuenti: tre fratelli politici figli di un senatore del Movimento Sociale Italiano. Neanche uno che volesse fare il muratore...!

Ad ogni modo a destare stupore non è "l'impegno politico" comune all'intera famiglia ma le parole di Romano La Russa alla trasmissione radiofonica "La Zanzara" il quale si lascia andare ad un monologo intriso di apologia del fascismo.
Godetevi questa serie di perle di saggezza, e se avete la sventura di abitare in Lombardia potete anche incazzarvi:


venerdì 23 settembre 2011

Giuliano Ferrara visto da Marco Travaglio

Quest'oggi non posso fare altro che proporvi la lettura di questo articolo di Marco Travaglio che col suo consueto stile descrive il raffinato giornalismo di Giuliano Ferrara.

Ecco l'articolo:

L’altra sera Giuliano Ferrara ha riattaccato i suoi comizietti serali su Rai1 con una lode sperticata al suo padrone: “eroe popolare”, “anomalia felice della Storia”, “uomo umile e sorridente”. Ma anche bello, elegante, slanciato. E fin qui nessuna novità: la voluttà con cui questo fenomeno da baraccone, scambiato per “molto intelligente” a destra e a sinistra, slinguazza chiunque comandi e gli passi uno stipendio è ormai leggenda.

Semmai ci sarebbe da obiettare sul titolo Radio Londra, che evoca un che di scomodo, pericoloso, catacombale, come gli appelli dall’esilio del generale De Gaulle dopo l’occupazione nazista della Francia. Invece è la voce del regime che parla dal primo canale della Rai di regime sciogliendo inni al capo del regime. Ma neppure questa è una novità: sono trent’anni che noi cittadini stipendiamo questo giullare di tutte le corti: prima come consigliere comunale Pci, poi come europarlamentare Psi, poi come trombettiere garofaniero su Rai2, poi come ministro e portavoce del primo governo Banana, poi come direttore del Foglio clandestino coi sussidi della Presidenza del Consiglio, ora come primo trombone del Cavalier Patonza su Rai1.

L’altra sera il noto campione d’indipendenza raccontava agli italiani sfortunatamente capitati alla visione e all’ascolto che del suo padrone non possiamo fare a meno perchè “ha introdotto in Italia alcune cose importanti”: 1) “la possibilità di scegliere chi va a Palazzo Chigi” (forse non sa che il premier lo sceglie il capo dello Stato, non gli elettori, visto che siamo e restiamo una Repubblica parlamentare); 2) “un nuovo modo di guardare l’economia” (poche ore dopo ha provveduto Standard & Poor’s a guardare la nostra economia in un nuovo modo: declassandola); 3) “un nuovo linguaggio della politica”. E almeno questo è vero. Un tempo, per quanto malavitosi, i politici italiani si sforzavano di parlare una lingua diversa da quella della malavita. Ora i linguaggi coincidono, e Ferrara modestamente è all’avanguardia.

Commentando l’indagine di “questi ragazzotti in cerca di protagonismo” (i pm di Napoli) sul ricatto a B. di Lavitola & Tarantini ha dichiarato: “Che c’entra col ricatto il fatto che degli amici sono un po’ insistenti e alla fine ti spillano dei quattrini? Io li proteggo, embè? È un ricatto questo? No, è protezione di un amico. Io sono molto ricco e generoso, gli ho dato dei soldi. È reato questo?”. Provate ora a rileggere queste parole con un lieve accento siciliano, meglio se con inflessione corleonese: “Minchia, signor commerciante, scusasse se sono tanticchia insistente, ma vossia è motto ricco, c’ha i piccioli pure int’u culu e abbiamo saputo puro che c’ha delle bedde criaturi che vanno alla scola in cima alla strata, ma bisogna starci attenti a ‘sti picciriddi, quacchiduno potrebbe facci del male, e noi li vogliamo sempre in salute, infatti siamo qui a offrirci la protezione, che costa puro poco… E me lo chiama pizzu chistu? Ma quali pizzu, quali riato! Chista protezione è! Generosità è! Ci siamo capiti, ah? Che facciamo, ripassamo domani?”.

Basta tradurre in corleonese le ultime esternazioni del premier e dei suoi turiferari per coglierne il senso profondo. “Valter, rimani all’estero”. “Te l’avevo detto che ci intercettavano”. “Non vado a testimoniare per non darla vinta ai pm”. “I magistrati hanno ridotto in miseria Tarantini”. “L’indagine deve passare a Roma”. E anche la chicca di Ferrara sui pm “ragazzotti”. Viene in mente il giudice Rosario Livatino che, appena osò indagare su mafia, politica e massoneria nell’Agrigentino, fu subito insultato dal presidente Cossiga: “Possiamo continuare con questo tabù, che ogni ragazzino che ha vinto il concorso ritiene di dover esercitare l’azione penale a diritto e a rovescio, come gli pare e gli piace, senza rispondere a nessuno?”. La mafia risolse il problema ammazzando il giudice ragazzino il 21 settembre 1990. Trentun anni a oggi. Ferrara, commosso, l’ha voluto commemorare da par suo.

Il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2011

Qui sotto le farneticazioni di Ferrara:



giovedì 22 settembre 2011

Per la casta 350mila cittadini non contano niente

Nella giornata di ieri la conferenza dei capi-gruppo del Senato ha rifiutato di mettere in discussione la proposta di legge popolare "Parlamento Pulito". Tutto inutile il recentissimo "Cozza Day", evento che ha avuto risonanza in tutto il mondo meno che in Italia, scomparso da tutti i media nazionali (ad eccezione del FQ).
La casta ha dunque scelto di ignorare 350 mila cittadini, i quali avevano firmato ben quattro anni fa per poter esprimere una preferenza per le elezioni di camera e senato, per l'ineleggibilità dei condannati in via definitiva e per il limite di due mandati per incarichi istituzionali.

E' giusto e sacrosanto elencare i nomi dei politici che hanno detto no alla discussione:
  • Maurizio Gasparri (PdL)
  • Anna Finocchiaro (PD)
  • Francesco Rutelli (Terzo Polo)
  • Federico Bricolo (Lega Nord)
  • Giampiero D'Alia (UDC)
  • Pasquale Viespoli (Forza Sud)
  • Giovanni Pistorio (gruppo misto)
L'unico politico che ha votato a favore, lo si deve dire per onor di cronaca, è stato Felice Belisario (IdV).

La proposta di legge integrale la si trova QUI e si può dire senza paura che piacerebbe a qualsiasi cittadino con un minimo di onestà intellettuale e di buon senso.
La casta tuttavia il buon senso l'ha dimenticato da tempo in favore della malafede e degli interessi personali: come chieder loro di approvare un limite di due legislature quando molti sono già al quarto, quinto, sesto, o addirittura settimo mandato? Come chieder loro di mandare in galera i propri compagni? Sarebbe come chiedere al galeotto di chiudere bene a chiave la sua cella. Non scherziamo.

Questo paese i cittadini devono lottare per riprenderselo, loro non molleranno MAI la presa.


mercoledì 21 settembre 2011

Collasso dell'Unione Europea, arrivano conferme

Solo pochi giorni fa avevo ipotizzato il crollo dell'Unione Europea e per adesso i fatti sembrano darmi ragione.
Si ritiene infatti che la salvezza della Grecia possa passare solo da un default controllato e dall'abbandono spontaneo della moneta unica. A dirlo è Nouriel Roubini, docente della NY university, il più ricercato guru della crisi finanziaria da lui stesso predetta in tempi non sospetti... insomma non un pinco pallino qualunque.

In un editoriale sul Financial Times, Roubini ha spiegato come la Grecia sia entrata in un circolo vizioso provocato dall'erogazione di aiuta pecuniari previa stretta sulla spesa pubblica la quale ha provocato recessione. E' un po' lo stesso meccanismo in cui sta entranto l'Italia e, in soldoni, è il banale discorso da bar per il quale "se i cittadini non hanno soldi non comprano, e se non comprano l'economia va male".

L'uscita della Grecia dall'Unione avrebbe effetti non certo positivi per quest'ultima, ma tutto sommato gestibili. Lo stesso Roubini cita l'Islanda come esempio positivo di un paese che ha scelto il default e la successiva ristrutturazione con ottimi risultati.

Questa opzione tuttavia è intollerabile per Angela Merkel la quale punta a rimpolpare il fondo salva-stati. Lei stessa ha dichiarato che il crollo dell'euro significherebbe il crollo dell'Europa confermando che l'Unione Europea nient'altro è che un'unione economica e non politica.
D'altronde in tutte le tematiche importanti non si è mai raggiunta un'intesa: dall'immigrazione alla guerra ogni paese ha sempre scelto la sua strada, tant'è che ancora l'Unione non ha neanche una bozza di politica estera comune se si esclude la figura istituzionale con poteri pari a zero "dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza".

E' sicuramente più lungo il suo titolo che la lista dei suoi poteri.

L'attuale crisi finanziaria è un gran colpo per gli europeisti convinti. Tutti i loro sogni stanno svanendo, l'Europa ha dimostrato che i tempi per una seppur minima unione politica non sono ancora giunti, tant'è vero che gli stati del vecchio continente non sono nemmeno riusciti a reggere 20 anni di collaborazione economica.


martedì 20 settembre 2011

ITALIA DECLASSATA

Un declassamento che definirei annunciato quello di Standard & Poor's. Il rating italiano viene infatti tagliato da A+ ad A ma niente paura. Il nostro premier ha già identificato il colpevole: la stampa italiana.

Come se fosse la stampa a governare e fare manovre finanziarie. Probabilmente se le cose stessero davvero così il paese andrebbe meglio; certo, a patto di escludere Belpietro, l'uomo dagli attentati immaginari, e Sallusti, dipendente della famiglia Berlusconi.

Come dicevo ieri il danno è stato fatto ma il colpevole non è al governo. Ci mancherebbe! Non conta che tra le motivazioni esposte dall'agenzia di rating venga citata la crescita zero e la fragilità del governo.

Tra l'altro, il declassamento ha pure outlook negativo, il che significa che l'Italia potrà essere soggetta ad un ulteriore taglio di rating. Il tutto mentre in queste in queste ore lo spread supera i 400 punti.

Grecia arriviamo.


lunedì 19 settembre 2011

Lega Nord Circus

E' tornato lo slogan originale della Lega Nord, Bossi annuncia infatti la secessione!
Stavolta però da perseguire tramite referendum, niente fucili, niente lotta; onestamente sono un po' deluso: in questa ricerca della via democratica quel che perde è lo spettacolo, il circo.

Desta stupore ascoltare questi politicanti vestiti di verde che con i fatti hanno rinnegato loro stessi e le loro origini. Con i soldi di Roma hanno dimenticato in fretta l'obiettivo della secessione a favore di un più morbido federalismo e di una lotta all'immigrazione che spesso ha rasentato il razzismo. La base leghista in questi anni è sempre stata presa in giro ed oggi, che inizia ad essere stufa, ecco il "senatur" annunciare di nuovo la secessione!

Perfino i sindaci sono in rivolta contro la Lega, il partito che più di tutti dovrebbe essere vicino agli enti locali e alle loro esigenze. I sindaci protestano e Bossi gli da dei cornuti. E' tutto normale, fa parte di questo immenso circo verde messo su dalla Lega Nord.
Per salvare il tendone cercano di abbandonare la nave prima che affondi, tuttavia non ci conterei troppo sul fatto che riescano a uscirne puliti da uno dei governi peggiori della storia del paese.

Sicuramente nei prossimi mesi i ministri leghisti tenteranno di lavarsene le mani cercando di far ricadere le loro colpe sui colleghi del PDL, è un film già visto: i danni sono stati fatti ma nessuno è il colpevole, neanche se ha governato per un decennio negli ultimi vent'anni.

domenica 18 settembre 2011

Scandalo rifiuti tossici: 95 imputati finiranno in prescrizione

La notizia è di quelle gravi, gravissime. Eppure, provate a fare una ricerca sui principali motori di ricerca, e noterete che praticamente nessuno quotidiano rilevante, da Repubblica al Corriere, al Fatto, ha pensato di dedicarle un articolo, o addirittura una prima pagina. Qualche riferimento solo su Corriere Napoli, e sul Mattino, ovviamente.*

Ma di che si tratta? In breve, una delle più importanti e maggiori inchieste sullo smaltimento illecito di rifiuti tossici, denominata Cassiopea, e a cui si è ispirato Roberto Saviano per il suo "Gomorra", iniziata nel 2003 è finita oggi in prescrizione. Liberi 95 imputati, tra cui imprenditori, autotrasportatori e proprietari terrieri, accusati di aver smaltito illegamente tonnellate di rifiuti nocivi nelle campagne di Caserta. Il meccanismo è semplice: industrie soprattutto del Nord Italia (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana) si sono liberate dei loro rifiuti tossici industriali affidandoli a ditte che li trasferivano in Campania e li smaltivano illegalmente. Perchè? Per risparmiare, ovviamente, rispetto ai costi di uno smaltimento legale presso centri autorizzati. Cassiopea è solo una delle decine di inchieste che hanno svelato un sistematico sistema criminale di trasferimento di rifiuti tossici in Campania, che va avanti da anni.
Questo è quello che gli imprenditori chiamano necessità di essere "competitivi". Quando Confindustria parla di competitività, ricordatevi anche di questo.

Per maggiori informazioni e dettagli, potete leggere questi due articoli:
- http://affaritaliani.libero.it/cronache/rifiuti_tossici_casssiopea170911.html
- http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/16-settembre-2011/fa-flop-inchiesta-che-ispiro-gomorranon-luogo-procedere-95-imputati-1901559458946.shtml

Questi 95 criminali sono stati accusati solo di disastro ambientale e avvelenamento di acque; per questi due reati, i più gravi, la prescrizione non è ancora scattata, ma a quanto pare non si procederà col processo per mancanza di prove. Certo, non è facile provare i collegamenti tra imprenditori lontani centinaia di chilometri e discariche abusive che nascono come funghi in una sola notte. Ci si può rifare a qualche intercettazione, e poco più.

Ora, cosa è più grave? Il fatto che queste notizie passano inosservate su tutti i media nazionali? Il fatto che queste 95 persone non saranno mai processate?
Queste sono certamente cose gravissime. Ma mi permetto di aggiungere una considerazione. Tra i reati ipotizzati non c'è nulla che riguardi la vita delle persone. Chi sversa illegalmente rifiuti tossici, come amianto, fanghi industriali, rifiuti sanitari e radioattivi, è direttamente colpevole della morte di migliaia di persone, che verranno contaminate inconsapevolmente, magari mangiando una carota o una patata coltivata in quei terreni, e svilupperanno malattie e tumori negli anni successivi. Ovviamente il collegamento diretto tra questi eventi e di conseguenza i reati collegati sono molto difficili da dimostrare, ma mi chiedo: è possibile che non esista un reato connesso alla morte di persone innocenti? E' possibile che reati come questi godano della prescrizione? E, soprattutto, è normale che in questo paese il sistema di smaltimento dei rifiuti industriali sia un segreto di Stato, ben protetto da politici e media?

* Sul sito de "La Repubblica", oggi Roberto Saviano pubblica un suo articolo sulla notizia.

Articolo originale pubblicato su: Isola di Krino

Stefano Esposito


sabato 17 settembre 2011

Castelli è povero... colletta?

Roberto Castelli è povero. A dichiararlo è lui stesso al talk show politico "Piazza Pulita" del bravissimo Corrado Formigli. Infatti, sostiene il vice ministro, "anche nella vecchia generazione di politici c'è chi opera per l'interesse dei cittadini senza diventare ricco. Io per esempio sono povero, guadagno solo 145.000 euro l'anno".

Adesso le possibilità sono due:
  • Castelli ci sta prendendo tutti per il culo;
  • Non ha la minima idea di cosa sia la vita reale e di come vivano il 97% dei cittadini italiani.
C'è da sperare che sia la prima perchè noi altri, ad essere presi in giro da questi "statisti" siamo abituati. Se come sembra invece parlasse sul serio la situazione sarebbe veramente grave ed avremmo una spiegazione logica delle demenzialità messe in atto da questo governo. Infatti, se un vice ministro ha questa concezione di povertà, è chiaro che i provvedimenti che andrà ad adottare per le fasce più deboli non potranno che essere inadeguati (per usare un eufemismo).

Che dite, facciamo una colletta per aiutare questa povera anima? Curioso comunque che non ci abbia ancora pensato Silvio a dargli una mano: è così generoso ultimamente...

Qui sotto vi lascio il video.

venerdì 16 settembre 2011

La salvezza dell'informazione italiana

Berlusconi è sempre più nei guai, ogni dettaglio in più delle sue intercettazioni contribuisce ad affossare il suo futuro politico e, probabilmente, giudiziario. Anche per lui sta diventando impossibile salvarsi: un ritorno di fiamma per la legge bavaglio infatti è stata fortunatamente stroncata dal Colle e l'oceano di rivelazioni riescono a passare perfino per i telegiornali italiani, tutti, chi più chi meno, al suo servizio.

La fiducia che così abilmente era riuscito ad instillare in molti italiani sta svanendo goccia dopo goccia, pure i berlusconiani più convinti iniziano a farsi domande serie e i giudici non paiono più quegli orchi cattivi descritti da certi organi di stampa. D'altronde davanti a certe intercettazioni i giudici possono fare ben poco se non prendere atto e punire i reati.

Tuttavia il problema informazione resta. A urlare la verità al paese erano i soliti 3-4 giornalisti considerati dei comunisti facinorosi... Oggi salta fuori che avevano ragione. In un paese come l'Italia dove metà televisioni sono in mano a Berlusconi ed alla sua parte politica e l'altra metà è nelle mani dei partiti, la scelta di Michele Santoro di tornare con un programma autoprodotto sul web è di fondamentale importanza.
Può piacere o non piacere, ma il suo lavoro lo sa fare dannatamente bene, non avrebbe altrimenti avuto un seguito di 8 milioni di telespettatori a puntata nell'ultima stagione di Annozero.

La scelta di Santoro di usare il web è importantissima perchè scardina il sistema per cui un editore produce e manda in onda un programma. In quel modo si da potere all'editore di turno che può imporre una certa linea editoriale; sul web invece ci si autoproduce e si vende alle tv che lo vorranno mandare in onda il prodotto finito.

E' chiaro come questo sistema "al contrario" riesca a tutelare al meglio la libertà d'espressione, e fa anche un controllo qualità severissimo: infatti se le persone non apprezzeranno un determinato programma quest'ultimo non potrà finanziarsi con entrate pubblicitarie ne essere acquistato di conseguenza dalle televisioni.

Il futuro non può che essere questo e bisognare dare merito a Santoro di essere stato il primo grande giornalista a crederci: basti vedere gli esperimenti di "Rai per una notte" e "Tutti in piedi". Successi epocali.
Informazione, web e libertà d'espressione andranno sempre più a braccetto.

giovedì 15 settembre 2011

Trenitalia ed io, un rapporto conflittuale

Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza personale di studente-pendolare a testimonianza dell'inadeguatezza dei servizi pubblici italiani. Ovviamente la mia storia è solo una goccia tra l'oceano, ci saranno esperienze ben peggiori delle mie. Vengo al dunque:
per cinque anni da Novara, città in cui vivo, mi sono recato a Milano per studiare, utilizzando chiaramente il treno. Sono solo 56 km per 40 minuti o un'ora di viaggio a seconda che si scelga di prendere il treno regionale oppure il suburbano di Milano. Novara è una città fortunata sotto questo punto di vista: ci sono praticamente tre treni ogni ora per recarsi nel capoluogo lombardo.

I problemi però sono altri. Innanzitutto i treni suburbani sono talmente sporchi che spesso e volentieri la gente preferisce stare in piedi piuttosto che sedersi, oppure si porta dietro un lenzuolo da mettere sulle "poltrone". I treni hanno poi un odore caratteristico tutto loro e sovente al mattino, dopo colazione, è tutt'altro che piacevole.
Non parliamo poi delle soppressioni. Si perchè i treni suburbani hanno l'incredibile pregio di essere piuttosto puntuali (con un ritardo all'arrivo fisso di circa cinque minuti, ma in Italia è già un successo), in compenso sono soggetti a soppressioni abbastanza frequenti.

I treni regionali sono appena più puliti dei suburbani, vengono soppressi più raramente, in compenso i ritardi non si contano avendo una tratta più lunga (Torino-Milano).

Il discorso sulle soppressioni ovviamente non vale quando nevica, chi viaggia lo saprà: se cadono tre fiocchi di neve conviene non alzarsi proprio dal letto, tanto il treno non partità MAI.

Potrebbero essere tutti inconvenienti sopportabili se il prezzo del biglietto fosse allineato alla qualità del servizio ma purtroppo non è così. Nel 2006 un abbonamento mensile Novara-Milano costava 42 euro. Cinque anni dopo invece, e alla luce dei recentissimi nuovi aumenti, la cifra da sborsare supera abbondantemente i 60 euro. Siamo vicini ai 20 euro di aumento con un servizio che resta sempre e costantemente inadeguato per le migliaia di persone condannate a studiare o lavorare a Milano.
Il prezzo tra l'altro è valido per chi conosce la furbata di richiedere l'abbonamento da Vignale, un paese vicino Novara. Infatti da quest'ultima l'abbonamento costa la bellezza di 82 euro.

Questi con Trenitalia come potete immaginare sono stati anni meravigliosi, ora che il mio percorso di studi si avvia alla sua naturale conclusione spero di avere l'immensa fortuna di non averci più niente a che fare.


mercoledì 14 settembre 2011

La fine dell'Unione Europea ad un passo

L'Unione Europea non ha un futuro. Già prima della crisi essa non era nient'altro che un'unione economica ben lontana da divenire un'unione politica come i più spinti "europeisti" volevano. Ogni Stato ha sempre pensato di salvaguardare le proprie prerogative concedendo poco o nulla all'Unione. Come se non bastasse essa ha sempre mostrato una forte e palese carenza di legittimità democratica a causa degli scarsi poteri del parlamento europeo.

Se a questo si aggiunge una crisi economica senza precedenti è chiaro che tutta la struttura inizi a traballare.
Berlino infatti, trascinatrice dell'economia continentale, è sempre più restia a concedere aiuti ai paesi in difficoltà e le sue incertezze continuano a far sprofondare le borse. Inoltre, recentemente, il premier inglese Cameron si è visto recapitare 100 mila firme che richiedono un referendum per uscire dall'Unione Europea. La legge inglese impone al parlamento di discutere la proposta e visto l'euroscetticismo che ha sempre contraddistinto Londra c'è la seria possibilità che la richiesta possa essere accolta.

Lo scenario sembra quindi chiarissimo: i paesi più forti vogliono lasciare la barca prima che i paesi più deboli la facciano affondare.

Una possibile soluzione potrebbe essere l'istituzione di un euro di "serie b" svalutato per i paesi in difficoltà, in modo che questi possano applicare in tutta libertà politiche economiche indipendenti e adeguate alle loro situazioni senza coinvolgere i paesi più virtuosi.
A quel punto tuttavia, l'unione economica sarebbe spezzata e con essa l'Unione Europea.

martedì 13 settembre 2011

Il nucleare sicuro

Il nucleare sicuro è il nucleare che non esiste. Lo dimostrano il centinaio di incidenti minori che costellano la storia di questa pericolosa fonte di energia a cui va ad aggiungersi, nella giornata di ieri lo scoppio di un forno nello stabilimento che produce combustibile nucleare a Marcoule, vicino Nimes. Un morto e quattro feriti. Il sito si trova a circa 242 chilometri da Ventimiglia, a 257 da Torino e a 342 da Genova. Un portavoce della Cea, il commissariato per l’energia atomica, ha precisato: "Nessuna fuoriuscita radioattiva si è verificata al momento" (sul FQ i dettagli).

Come dicevo, gli incidenti di minor entità non si contano più, non fanno nemmeno notizia. Quest'ultimo evento ha avuto risonanza solo perchè il mondo è ancora scosso da quel che è successo in Giappone. Una catastrofe quest'ultima, che è l'epilogo di una lista di 14 gravi incidenti che vado qui ad elencare aiutato da Wikipedia:


  • 21 agosto 1945, 4º livello INES, (Los Alamos, Nuovo Messico, USA)
Harry K. Daghlian Jr. un tecnico incaricato a lavorare nel settore Omega del Los Alamos National Laboratory provoca involontariamente una massa critica lasciando cadere un cubetto di plutonio e di Carburo di tungsteno. Nonostante i due cubetti di materiali si separino istanti dopo essere caduti a terra a causa del colpo che ricevono, Daghlian viene esposto ad una dose letale di radiazione e muore qualche giorno più tardi il 15 settembre.[1]
  • 21 maggio 1946, 4º livello INES, (Los Alamos, Nuovo Messico, USA)
Durante una dimostrazione scientifica alla presenza di diversi scienziati, il fisico Louis Slotin avvicina due semisfere di plutonio, generando involontariamente una massa critica a causa della precedente rimozione del meccanismo di separazione delle due semisfere composto da una molla. Nonostante Slotin avesse separato immediatamente le due semisfere gli osservatori riferirono di aver percepito un'ondata di calore e di aver osservato un lieve bagliore causato dalla ionizzazione dell'aria circostante, e non come alcuni ritengono dall'Effetto Čerenkov che si verifica soltanto in mezzi più densi dell'aria. A causa della sua prossimità alle due semisfere Slotin assorbì però una dose letale di radiazioni e morì il 30 maggio dello stesso anno, mentre gli spettatori verranno esposti ad una dose di 1,7 Gray. Questo episodio fu successivamente anche riportato nel film Fat Man and Little Boy[1].
  • 12 dicembre 1952 5º livello INES (Chalk River, Canada)
Si tratta del primo incidente che ha interessato un reattore nucleare. L'evento interessò il cosiddetto reattore NRX presso i Chalk River Laboratories nei pressi di Ottawa. Durante alcuni test a causa delle incomprensioni tra il personale addetto al reattori furono inviati dati errati presso la sezione di controllo del reattore che causarono la parziale fusione del nocciolo del reattore. A causa del successivo surriscaldamento del refrigerante del reattore vi fu una esplosione che provocò la fuoriuscita di liquido refrigerante contaminato che fu fatto confluire in una cava abbandonata per evitare la contaminazione del fiume Ottawa. Tra il personale inviato sul posto per partecipare alle operazioni di bonifica vi fu anche il futuro presidente Jimmy Carter, all'epoca tecnico della marina.[2]
  • 1957, 5º livello INES, Windscale (Gran Bretagna)
Nella centrale nucleare di Windscale (l'odierna Sellafield) si assistette alla combustione lenta della grafite del reattore senza che i tecnici se ne rendessero conto, se non dopo un paio di giorni. A causa di ciò vi fu una fuga abbastanza consistente di radioattività, benché parecchio minore di Chernobyl. Attraverso la ciminiera della centrale, infatti, i fumi finirono in atmosfera e si dovettero prendere misure precauzionali per la popolazione inglese. In seguito all'incidente, comunque, ci si prodigò per la progettazione di misure di sicurezza più efficaci in Gran Bretagna.
  • 1957, 6º livello INES, Majak (Urali dell'URSS)
Nell'impianto di Majak, in una zona degli Urali dell'URSS, si verificò nel 1957 un incidente del 6º livello della scala INES. È il terzo incidente nucleare più grave della storia dopo quelli di Chernobyl e di Fukushima. Di questo incidente si conosce poco per il fatto di aver interessato un sito militare segreto. Infatti in realtà l'incidente non coinvolse una centrale nucleare ma piuttosto un deposito di materiali radioattivi di un sito militare. Il rilascio di radioattività nell'ambiente costrinse la autorità a interdire l'area circostante che fortunatamente non era molto popolata.
  • 1969, 4º livello INES, Lucens (Svizzera)
La fusione del reattore in seguito ad un difetto di raffreddamento causò una massiccia contaminazione della caverna nella quale era collocato il reattore. Non si registrò alcuna contaminazione ne tra gli addetti della centrale ne tantomeno all'esterno dell'impianto.
  • 1973, 4º livello INES, Windscale (Gran Bretagna)
Ulteriore incidente nucleare a Windscale.
  • 1979, 5º livello INES, Three Mile Island (Pennsylvania, USA)
L'incidente di Three Mile Island che si verificò nella omonima centrale situata nei pressi dell'abitato di Harrisburg causò un rilascio di radioattività nell'ambiente a seguito dello scarico all'esterno di un eccesso di vapore che aveva saturato il circuito primario. In seguito al surriscaldamento del reattore vi fu una fuga di radionuclidi gassosi quali lo Xeno e vapori di Iodio. La popolazione della città poco distante che contava 140.000 persone venne evacuata per precauzione e secondo le stime ufficiali non vi furono conseguenze sanitarie. Tuttavia, la parziale fusione del nocciolo a causa del surriscaldamento dello stesso, rese inutilizzabile il reattore con conseguenti gravi danni finanziari per i proprietari della centrale.
  • 1980, 4º livello INES, Saint-Laurent-Nouan (Francia)
'incidente fu causato dalla fusione di un canale del carburante del reattore. Non vi fu tuttavia rilascio di radiazione al di fuori dell'impianto.
  • 1986, 7º livello INES, Chernobyl (Ucraina)
L'incidente di Chernobyl si verificò in una centrale nucleare nei pressi della cittadina di Pripyat e comportò la fusione del combustibile, l'esplosione e lo scoperchiamento del reattore, la fuga in aria di combustibile polverizzato, scorie radioattive e vari materiali radioattivi. In parte l'incidente fu provocato da alcune caratteristiche problematiche del reattore ma in gran parte è da imputarsi ad un errore umano, dal momento che i tecnici esclusero manualmente tutti i sistemi di sicurezza. La conseguenza dello scoperchiamento del reattore e della fuga in atmosfera di isotopi radioattivi fu una vasta contaminazione ambientale. Il rapporto ufficiale[3] redatto da agenzie dell'ONU (OMS, UNSCEAR, IAEA e altre) stila un bilancio di 65 morti accertati con sicurezza più altri 4 000 morti presunti (che non sarà possibile associare direttamente al disastro) per tumori e leucemie su un arco di 80 anni. Secondo Greenpeace invece, i decessi direttamente o indirettamente imputabili a Chernobyl sarebbero fino all'ordine dei 6.000.000 di 100.000 individui nei successivi 70 anni per tutti i tumori[4].
  • 1987, 5º livello INES, Goiânia (Brasile)
L'incidente causò la morte di 4 persone, mentre 6 ricevettero dosi radioattive di alcuni Gray. È uno fra gli incidenti nucleari più gravi della storia, essendo stati raggiunti livelli di radiazione all'esterno di un impianto nucleare che furono superati solo dagli incidenti di Chernobyl e Majak. L'incidente fu causato da un apparecchio di radioterapia abbandonato in un ospedale che fu recuperato da alcuni ferrovecchi per rivenderne il metallo. Il cesio-137, prodotto attivo dell'apparecchio, fu disperso nell'ambiente attirando numerosi curiosi a causa dalla luce blu prodotta dalla ionizzazione dell'aria circostante. Oltre alle 4 persone morte nel giro di 75 giorni, 249 persone furono contaminate, di cui 49 dovettero essere ospitalizzate, e 21 furono trasferite in terapia intensiva. Fu necessario rimuovere 3 500 m³ di scorie radioattive per decontaminare il sito nel quale fu disperso il Cesio.[5][6] Uno studio epidemiologico realizzato nel 2006 ha studiato le conseguenze di questo incidente sull'incidenza del cancro fra la popolazione che fu a contatto con il materiale radioattivo, ma nessun aumento statisticamente significativo dell'incidenza di cancro è stata registrata.
  • 1999, 4º livello INES, Tokaimura (Giappone)
Incidente che causò la sovraesposizione radiologica dei lavoratori dell'impianto di fabbricazione di combustibile nucleare in seguito ad un evento critico.
  • 2006, 4º livello INES, Fleurus (Belgio)
Causò gravi effetti sulla salute di un lavoratore di un impianto radiologico commerciale in seguito a un'elevata dose di radiazioni assorbite.
  • 2011 (in corso), 7º livello INES, Fukushima (Giappone)
A seguito del grave terremoto dell'11 marzo 2011, l'unità 1 della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, dopo circa 24 ore dall'evento, durante una ulteriore scossa di terremoto, ha registrato una esplosione con fuoriuscita di fumo bianco, presumibilmente idrogeno rilasciato dal liquido di raffreddamento in condizioni di alta temperatura e pressione, con conseguente dispersione di materiale irradiato all'esterno e crollo del tetto di un edificio di servizio, non ospitante il reattore. Il 13 marzo si è verificata una analoga esplosione all'unità 3. Nella mattina del 15 marzo, dopo numerosi allarmi riguardanti la mancata ricopertura delle barre del reattore dell'unità 2, si è verificata una esplosione che ad una prima indagine potrebbe aver danneggiato il rivestimento esterno del nucleo, rimasto intatto nelle unità 1 e 3. Anche le 4 unità della centrale di Fukushima Dai-ni, situata a 11 km dall'altra, e che erano in funzione al momento del sisma, sono state spente automaticamente dai sistemi di sicurezza, ma il malfunzionamento degli impianti di raffreddamento dei reattori ha provocato una situazione di allarme, di grado inferiore in quanto senza rilascio di radioattività all'esterno degli impianti. L'incidente è stato classificato pari a quello di Chernobyl, ossia di livello 7.


lunedì 12 settembre 2011

Il ritorno di Santoro

Si fa attendere Michele Santoro sul palco della seconda festa del Fatto Quotidiano. Tiene banco il suo ritorno con un nuovo progetto: televisione senza padroni e un programma che ricalcherà il modello sperimentato da "Rai per una Notte" e "Tutti in Piedi". Una scelta che, spiega il conduttore, trova le sue radici esattamente dieci anni fa, quell'11 settembre 2001 che ci ha travolto con una valanga di emotività che ci ha fatto sentire tutti americani, ma sta proprio qui l'altro lato della medaglia: abbiamo iniziato a vedere ciò che era accaduto esclusivamente come americani e questo, di fatto, ha appiatito l'informazione omologandola ad un unico modello.

La realtà non è unica ed indivisibile, essa cambia a seconda di come la si rappresenti ed è esattamente per questo motivo che tutti i punti di vista devono trovare il proprio spazio.
Secondo Santoro non è stato casuale che l'editto bulgaro (in QUESTO articolo ulteriori particolari) sia avvenuto poco dopo quell'avvenimento, far tacere i pochi punti di vista che si discostavano da quello predominante era in quel periodo una possibilità praticabile. Da quel momento è nato una sorta di bipolarismo tra il buono e giusto occidente e il resto del mondo, il bianco o il nero. Chi tentava di rappresentare gli altri colori venivano lasciato solo ed emarginato

Chiede Santoro: "chi nel 2001 era contro la guerra aveva diritto di esistere? E allo stesso modo chi affolla gli spettacoli di Travaglio e le migliaia di persone di "Rai per una Notte" hanno diritto di essere parte di un'opinione pubblica? Se la risposta è no allora è chiaro che la nostra è una democrazia incompleta"

Il conduttore continua spiegando come la realtà sia scomparsa dai nostri schermi tanto che essa è stata confinata nei reality nella sua forma più grezza, e per risposta il pubblico ha imparato a cercare quei programmi dove la realtà, quella vera, sopravviveva, tanto che i reality sono quasi passati di moda.
Il sistema non poteva più tollerare programmi come annozero e ha montato un sacco di cavilli burocratici per impedirne la messa in onda.

La creazione di un'associazione che punti alla formazione di un servizio pubblico senza alcun tipo di censura e di proprietà dei cittadini, i quali potranno eleggere gli amministratori delle reti, è l'obiettivo di Michele Santoro, il quale produrrà il nuovo programma "Comizi d'amore" finanziato dagli ascoltatori e che sarà "una grande manifestazione televisiva di protesta contro lo status quo ma anche la proposta di una strada nuova".

Qui sotto il suo discorso integrale

domenica 11 settembre 2011

Belgio esempio per l'Europa, il segreto? Non ha un governo

Il Belgio sta vedendo migliorare il suo deficit pubblico di mese in mese e mostra una crescita decisamente superiore alla media europea. Il tutto non è frutto di un governo illuminato, ma di un'assenza del governo stesso che manca da oltre 450 giorni. Le elezioni del 2010 si sono concluse con l'eclatante risultato di un 30% per il partito separatista fiammingo con gli altri partiti immobilizzati per l'incapacità di giungere ad un accordo e formare così un esecutivo.

Per tenere le redini del paese in realtà un governo cè: è quello presieduto da Yves Leterme che avrebbe dovuto curare gli "affari correnti" in attesa della formazione di un esecutivo pienamente politico e legittimato dalle urne.
A mancare a questo eterno governo di transizione non è solo la legittimità democratica ma anche le continue pressioni dello scontro tra valloni e fiamminghi, cioè la questione che da sempre limita le politiche belghe: ne nasce quindi un governo che si può basare esclusivamente sul buonsenso e non su interessi localistici.

Un'analogia importante anche per il nostro paese: lungi da me considerare legittimo un governo non eletto, desta tuttavia curiosità poter vedere cosa sarebbe capace di fare il nostro paese senza il gioco al massacro dei partiti. Essi si confermano non solo il cancro della nostra Italia, ma pandemia dell'intera Europa. Il buonsenso sarebbe il principio che guiderebbe ogni cittadino con un minimo di raziocinio, capace di vedere aldilà dei propri interessi personali. Un principio che i politici italiani hanno smarrito da troppo tempo.

sabato 10 settembre 2011

L'arroganza delle cozze

Oggi 10 settembre è una data importantissima: a Montecitorio infatti ci sarà una manifestazione organizzata dal MoVimento 5 stelle che vuole ricalcare il modello di protesta degli "indignados" spagnoli con un possibile presidio permanente, ovviamente pacifico.
Non è dato per certo in quanto bisognerà verificare disponibilità e partecipazione; sta di fatto che già da adesso questa manifestazione ha quel sapore di spontaneità che si percepisce quando capita di ascoltare la gente indignata per questa classe politica: è una rabbia che cresce dentro da anni e la fatidica goccia che farà traboccare il vaso è sempre più vicina.

Non ci può essere dialogo con questi "onorevoli", sono attaccati ad una poltrona e ai loro privilegi come cozze sugli scogli. E' da qui che prende il nome la manifestazione: il Cozza day. Non si staccheranno mai di loro iniziativa, sono i cittadini che li devono licenziare e sbattere fuori a calci dal parlamento. Ne hanno tutto il diritto in quanto i politici non sono altro che loro dipendenti.

Non è populismo ne demagogia, sono fatti. I politici dimostrano di non saper (e voler) ascoltare tutti i giorni. L'ultimo esempio è la trasmissione "cominciamo bene", vi riporto il riassunto dell'accaduto direttamente dal fatto quotidiano:

"Durante la trasmissione “Cominciamo Bene”, talk show mattutino in onda su Rai Tre, scontro acceso tra il pubblico in studio, rappresentato da attivisti del Movimento 5 Stelle, e tre ospiti politici: Giorgio Stracquadanio (PDL), Italo Bocchino (FLI) e, in collegamento da Milano, Matteo Salvini (Lega Nord). A Bocchino è stato detto: “Lei è da quattro legislature in Parlamento. Non dovrebbe ricandidarsi”. La risposta: “E lo decidi tu?”. E a Stracquadanio: “Lei sa che il 12 e 13 Giugno i cittadini si sono pronunciati con un Referendum?”. Risposta: “Hanno fatto una cazzata”."

Arroganza senza fine: qui sotto il video in modo che voi tutti possiate farvi un'idea. Dura solo un quarto d'ora.






venerdì 9 settembre 2011

Premier o clown?

Berlusconi è con l'acqua alla gola, il tempo delle barzellette e delle corna nelle foto è ampiamente finito. Ovviamente non mi riferisco alle vicende politiche di questi giorni con la manovra criminale in primissimo piano; di quella al Silvio nazionale non gliene frega niente. Quel che invece segue con molto interesse sono le nuove imbarazzanti intercettazioni telefoniche che escono ogni giorno con lui protagonista!!! E l'ultima ha davvero dell'incredibile:
Berlusconi infatti avrebbe consigliato a Lavitola, accusato di aver ricattato il premier stesso, di restare all'estero e non comparire davanti ai giudici.
Il risultato è che oggi Lavitola è un latitante in quanto è già scattato l'ordine di arresto.

L'Italia ha un premier che va allegramente a prostitute (si, si chiamano prostitute, non escort), per farle stare zitte elargisce loro quantità di denaro notevoli e, soprattutto, regala loro poltrone nei vari consigli comunali e regionali. Solo io vedo qualcosa di immorale in Nicole Minetti consigliere regionale in Lombardia?
Come se non bastasse il sig. Silvio Berlusconi viene ricattato anche da coloro che forniscono queste ragazze, basta andare a vedere l'ultimissimo caso con Tarantini. Può un ricattato essere un buon primo ministro? Ho i miei dubbi. Per non parlare delle scuse che va dicendo ai media: "Tarantini? Ho aiutato una famiglia in difficoltà". Ma per favore, come dicevo all'inizio il tempo delle barzellette e dei numeri da circo è finito.

Come se questi ultimi avvenimenti non bastassero a qualificare Berlusconi come inadeguato a guidare un paese c'è anche il suo passato a dare una mano:

La storia di Berlusconi è costellata da 25 processi di cui
  • 6 in corso;
  • 7 archiviazioni per insufficienza di prove;
  • 5 assoluzioni a cui se ne aggiungono 2 che però non valgono, nel senso che lui stesso ha depenalizzato il reato di cui era accusato, cioè il "falso in bilancio" (quando si dice conflitto di interessi...);
  • 3 prescrizioni, i cui tempi di attuazione sono stati sistematicamente diminuiti dai suoi governi nel corso degli anni;
  • altri 2 in cui è stata concessa l'amnistia
Per un approfondimento sui processi di Berlusconi clicca QUI

Riassunto: le assoluzione VERE sono cinque su venticinque processi. Un quadro drammatico se si considera il ruolo che quest'uomo ha avuto nel nostro paese.
Non credo che sia necessario essere di estrema sinistra per capire come un personaggio simile possa fare tutto meno che il politico, figuriamoci il primo ministro.

P.S. Giusto per chiarire la mia posizione, criticare Berlusconi non significa tifare per lo schieramente opposto, infatti se i membri del centro-sinistra non possono "vantare" un curriculum penale pari a quello del premier, sicuramente con lui condividono competenza politica e concezione dell'etica.

giovedì 8 settembre 2011

Manovra lacrime e sangue solo per i soliti noti, per la casta è acqua fresca

Quest'oggi al Senato è stata approvata la versione definitiva della manovra:

l'iva è aumentata di un punto fino al 21%, le donne subiranno un aumento dell'età pensionabile dal 2014 e il contributo di solidarietà per i redditi più ricchi sarà fissato al 3%. Quest'ultimo provvedimento porterà alle casse dello stato la miseria di una cinquantina di milioni, segno che in ogni caso a pagare la crisi saranno sempre i soliti noti.
D'altro canto, glli evasori fiscali possono stare tranquilli, infatti il misero provvedimento che prevede il carcere per i grandi evasori è stato attenuato dalla clausola che l’ammontare dell’imposta evasa deve essere superiore al 30% del volume d’affari affinché scattino le manette.
Se vi state già mangiando le mani aspettate, perchè oltre a salvare gli evasori fiscali questa manovra definitiva prevede ridimensionamenti degli stipendi dei parlamentari ancora più ridicoli di quelli precedentemente previsti.

Niente di nuovo sotto il sole, il paradosso di tutto questo è che ci impongono manovre da lacrime e sangue ogni tre mesi per poi investire i soldi ottenuti nelle grandi opere inutili: 20 miliardi al TAV (a questo proposito vi invito a leggere il mio intervento del 7 luglio, dove spiego PERCHE' esiste un movimento no-tav), 5 miliardi per lo stretto di Messina, altre cifre astronomiche per gli F35 (l'Italia non ripudiava la guerra nella costituzione ancora in vigore del 1948?) e via di questo passo.

Ricordo per l'ennesima volta (giuro l'ultima!) come i soldi potrebbero essere ottenuti ALTROVE senza toccare i risparmi dei cittadini onesti (QUI l'approfondimento del primo settembre).
Si fa altrimenti perchè c'è la chiara volontà di farlo, non perchè obbligati come ci raccontano. Tenendo ben presente questo è facile evitare di commuoversi mentre Silvio in tv ci spiega che "gli gronda sangue dal cuore".

Vi lascio con un video di Davide Bono, consigliere della regione Piemonte del MoVimento 5 stelle. Dura solo una decina di minuta e dice parecchie cose interessanti sulla manovra e sulla manifestazione del 10 settembre a Roma. Buona visione

mercoledì 7 settembre 2011

La maggioranza resiste.... anche in stato confusionale

Quest'oggi voglio proporvi un articolo di Peter Gomez apparso sul Fatto Quotidiano Online, descrive perfettamente l'attuale situazione sull'odissea di questa manovra che stenta ad arrivare alla fine. E' un peccato che invece i mercati non stentino affatto, continua infatti la loro inarrestabile discesa.

Basta un dato per capire come lo stato confusionale, che alberga ormai da mesi nella testa del presidente del Consiglio, abbia irrimediabilmente contagiato tutto il governo. Alle 16.31 le agenzie di stampa battono una nota di Palazzo Chigi. Vengono annunciati il voto di fiducia, l’aumento di un punto dell’Iva, gli interventi sulle pensioni delle donne, e l’istituzione di “un contributo del 3%” per chi dichiara un reddito superiore ai 500.000 euro.

Alle 19,46, quando ormai è chiaro che il risultato dell’operazione supertassa ai ricchi è quasi nullo – riguarda solo 11mila contribuenti e porterà nelle casse dello Stato poco più di 35 milioni di euro – il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, lancia il contrordine. Sarà tassato, dice, chi ha un imponibile superiore ai 300.000 euro. Le entrate previste restano poca roba (80 milioni circa). Ma, visto che l’aumento dell’Iva e i tagli agli enti locali colpiscono i più deboli, l’esecutivo può tentare di far credere che questa volta paga anche chi sta meglio. Sempre che La Russa non abbia preso un abbaglio. Nel momento in cui scriviamo, infatti, il comunicato ufficiale pubblicato sul sito del governo continua a parlare di 500mila euro.

Ma, in fondo, è quasi ininfluente sapere come sono andate esattamente le cose. Di sicuro c’è che la manovra è iniqua (non colpisce la Casta e chi evade il fisco), carica di effetti recessivi e soprattutto insufficiente. Anche Palazzo Chigi lo sa, ma non si scompone.

Intanto l’interesse del premier e quello della sua maggioranza è uno solo: resistere.

Berlusconi vuole restare in sella un po’ per psichiatrico puntiglio e molto per timore. Niente di veramente nuovo. Il suo problema, anzi la sua grande ossessione è quella di sempre: la magistratura e le indagini giudiziarie. Il Cavaliere pensa di essere ormai arrivato allo scontro finale e ritiene che solo continuando ad essere presidente del Consiglio potrà se non vincere, almeno trovare una via di uscita.

Nuovo invece è quello che accade in larghi settori della maggioranza. Anche loro, è vero, vogliono resistere. Ma paradossalmente non hanno più l’obbiettivo di mantenere per sempre il vecchio Cavaliere sulla sua poltrona. La missione (impossibile?) che si sono dati è un’altra. Avere il tempo per trovare qualcuno, magari un tecnico, che lo sostituisca. Per poi farlo governare fino alla scadenza naturale della legislatura.

I parlamentari di Pdl, Lega e ancor più quelli dei cosiddetti Responsabili si rendono infatti benissimo conto che in queste condizioni quasi la metà di loro non sarà rieletta. Così in molti vorrebbero far decantare la situazione. Come? Passando la palla nelle mani di un nuovo premier che faccia dimenticare il vecchio. E che, sopratutto, approvi una terza manovra (quella vera, presto di nuovo richiesta dai mercati) e una riforma elettorale anche con il voto di centrosinistra e terzo polo.

A quel punto, nel 2013, forse (lo sperano) qualcosa sarà cambiato. Qualche italiano potrebbe persino aver scordato il loro disastro. La partita, almeno in teoria, se la potrebbero rigiocare. E se poi le elezioni andranno lo stesso male, non importa. A partire dai 4 anni e 6 mesi di legislatura scatta, pure per chi finora non ne ha avuto diritto (circa 400 parlamentari), il vitalizio.

Da quel giorno tutti nel Palazzo potranno davvero respirare. Gli altri, quelli fuori, no. Ma questo, ovviamente, è solo un dettaglio.


martedì 6 settembre 2011

Mercati assassini per un paese allo sbando, lo spread vola e l'Italia affonda

Speriamo che sia l'ultima modifica per questa manovra estiva: non perchè mi piaccia ovviamente... ma perchè le speranze di vedere qualcosa di decente sono ormai spente e ogni giorno che passa diventa sempre peggio.
Eliminati i pochi provvedimenti condivisibili e passabili per la lotta all'evasione fiscale, rimane solamente la galera per chi evade più di 3 milioni di euro, un provvedimento ridicolo che fa quasi ridere finchè non si vanno a guardare gli andamenti dei mercati italiani: Milano perde il 5% e lo spread vola a 370!

Come se non bastasse questo a rallegrarci gli animi, l'agenzia Moody's ha annunciato che il nostro rating è sotto esame per un declassamento. Per essere chiari il nostro rating rappresenta la credibilità e la capacità percepita a livello internazionale di ripagare il proprio debito e un declassamento in questo campo con un debito pubblico come il nostro... beh mi sembra chiaro che sia tutto meno che un toccasana.

Napolitano invece lancia appelli, sono anni che li lancia e non ha ancora colpito nessuno, è il presidente della repubblica più inutile della storia. 

Ma se il problema fossero proprio i mercati? Non voglio essere frainteso: i responsabili della condizione in cui si trova il nostro paese sono i politici degli ultimi quarant'anni. Sono infatti i politici aiutati dall'economista e dal banchiere di turno che negli anni hanno costruito un sistema finanziario malato per il quale la crescita economica ha posato le fondamenta sul debito pubblico: accumulando debito hanno accumulato ricchezza, anche un bambino avrebbe capito che continuando a spendere più di quel che si guadagnava alla fine il sistema sarebbe esploso. Invece Tremonti l'ha capito questa estate!
Sono loro e i signori della finanza che creano profitto privato sfruttando il debito pubblico accumulato con soldi pubblici.

Come in Islanda questi signori sono da prendere, mettere in galera e buttare via la chiave: solo allora si potrà costruire un capitalismo sano, onesto e concreto basato quindi su ricchezza reale piuttosto che su ricchezze virtuali.

lunedì 5 settembre 2011

Islanda e Movimento-15M, sono le persone che devono licenziare i politici

La manovra viene modificata tutti i giorni e sempre di bene in meglio: in queste ore si vuole affrontare la crisi rendendo i licenziamenti più facili.
Personalmente mi piacerebbe che fosse più facile licenziare 630 deputati e 315 senatori visto e considerato che sono dipendenti miei e di altri 60 milioni di italiani, ma tant'è.

Il problema degli italiani è che non hanno il coraggio di seguire determinati esempi.
Nel mio intervento di mercoledì 24 agosto "Il Nord Europa detta la via" spiegai come i paesi del nord stessero affrontando nel migliore dei modi la crisi, in particolare portando l'esempio dell'Islanda, paese fallito risorto dalle sue ceneri grazie alla volontà di un popolo (per chi non l'avesse ancora fatto invito a leggere la sua storia QUI).
La verità è che se un popolo alza la testa, la politica non può far altro che rispondere perchè a quel punto è il cittadino stesso che diventa politico.
L'Islanda è la via che tutti i paesi in crisi dovrebbero seguire: l'economia dei banchieri e degli speculatori deve essere sconfitta.

Tuttavia, in un paese a noi più vicino, sia geograficamente sia per le drammatiche condizioni economiche, c'è l'esempio di un popolo di indignati che ha deciso di dire basta.
L'urlo di cittadini spagnoli che non ne possono più di una politica malata ha investito l'intera Europa (tranne l'Italia se non marginalmente, dove i telegiornali, come sappiamo, preferiscono passare mandare in onda servizi sulle influenze stagionali di turno oppure su quali e quanti ragazzi bacia Federica Pellegrini).

La protesta è denominata "Movimento-15m" (dalla data di nascita: 15 maggio), ne ho già parlato in questo blog agli inizi della sua attività, ma merita a parer mio di essere ripreso, perchè da allora nulla è cambiato ed è tutto drammatticamente attuale. Le caratteristiche di fondo del movimento spagnolo sono piuttosto simili al nostrano MoVimento 5 stelle. La loro storia è trattata in modo esemplare in questi due video, guardateli perchè è tempo ben speso!





Per chi volesse approfondire la storia del movimento di protesta spagnolo clicchi QUI

La morale è solo una: gli italiani non possono più fare finta di niente, bisogna prendere in mano la situazione, questi politicanti corrotti ed incapaci hanno già deciso troppi destini.

domenica 4 settembre 2011

Una carezza all'evasione fiscale, per gli schiaffi c'è tempo

Nel lontano 1996 Silvio Berlusconi dichiara al Tribunale di Torino durante il processo di Dell'Utri: "“Quando lo Stato chiede al cittadino più di un terzo del frutto del suo lavoro, il cittadino si sente moralmente in contrasto con lo Stato”".

Un inno all'evasione fiscale insomma! Ma non oggi, non nel 2011! Infatti se la manovra verrà approvata sarà galera per chi evaderà le tasse! Con un dettaglio però: in carcere ci firanno solo coloro che evaderanno dai tre milioni di euro in su. Una cifra che potrà essere evasa solo da coloro che guadagneranno un minimo di sei milioni e che non paggheranno neanche un centesimo di tasse. Si insomma è una norma che riguarderà venti persone in tutta Italia. Gli evasori fiscali sono già TERRORIZZATI.

A chi evada un milione o due invece cosa gli facciamo? Stretta di mano?

Non ci si può d'altronde aspettare molto di più da un premier che ha letteralmente fatto collezione di reati fiscali e finanziari e se l'è sempre cavata semplicemente depenalizzando il reato (come il falso in bilancio) oppure rincorrendo con successo una prescrizione che da vent'anni accorcia costantemente.

Inoltre la manovra perde pezzi, nel senso che i conti non tornano: accorpando le feste laiche alla domenica, togliendo la tredicesima ai dipendenti statali il cui istituto non fosse virtuoso e infine togliendo gli anni di università e militare dal conteggio dell'età pensionabile si riusciva a ricavare 10.
Dopo l'eliminazione di questi provvedimenti e l'inserimento di questa "forma di lotta" all'evasione fiscale non si sa nemmeno se si riuscirà a guadagnare 2.
Allora su cosa si basano le certezze del governo? Non che l'eliminazione di certi provvedimenti mi dispiaccia sia chiaro, erano porcate che non dovevano nemmeno essere concepite, tuttavia restano i dubbi sull'efficacia del resto della manovra; e i dubbi come avrete sentito non sono solo miei ma anche dei mercati che hanno ricominciato a sprofondare.

Ricordo ai nostri politici il mio spassionato aiuto nel post di giovedì primo settembre, dove trovare i soldi con tanto di applausi dei cittadini.

Vi lascio con un'immagine emblematica di questa grande guerra messa in piedi contro l'evasione fiscale...


sabato 3 settembre 2011

Beppe Grillo e la censura. Dia spiegazioni.

Un articolo del FQ porta alla luce una strana vicenda che vede protagonista Beppe Grillo, egli avrebbe infatti censurato un video satirico di youtube nel quale si prendeva in giro Grillo stesso e il Movimento 5 stelle. La vincenda l'ho definita strana non per la censura, che in Italia è la normalità, ma per il soggetto a cui è riferita in quanto il comico passarebbe da storico censurato a censore.

La satira è un bene prezioso e andrebbe sempre tutelato e lo dico da convinto e dichiarato sostenitore del MoVimento. Il video poi è obiettivamente molto simpatico.
I suoi contenuti inoltre fanno critiche più che sensate e danno spunti di riflessione parecchio interessanti come il ruolo di Grillo nel MoVimento: è davvero solo il suo megafono, il mezzo per dare visibilità o è invece un leader che detta regole e linea politica tale e quale ai leader di tutti gli altri partiti?
Il video fa poi riflettere sulla presunta trasformazione del MoVimento da movimento politico a vero e proprio partito.

Inutile dire che se quest'ultima presunzione si rivelasse in futuro vera, le cinque stelle perderebbero senz'altro il mio voto e scommetto, quello di tantissimi altri.
Sul web c'è chi dice che il video fa parte di una sistematica campagna antiGrillo messa in atto per rancori personali derivati dal fatto che gli autori dovevano esibirsi a Woodstock 5 stelle il 26 settembre 2010 e che poi la loro esibizione sia saltata per motivi legati alla SIAE. La trovo quantomeno una spiegazione semplicistica. Il punto è capire se la censura c'è stata e nel caso il motivo per quale è stata messa in atto.

Quel che è certo è che ci si aspetta una risposta esauriente dal diretto interessato, sperando di non attendere invano.Anche perchè se il fondatore del MoVimento perde punti in trasparenza sarebbe un'incoerenza pesante.

Vi lascio con il video satirico oggetto del post.


venerdì 2 settembre 2011

I problemi e le qualità della scuola pubblica viste dall'interno: intervista ad una insegnante di sostegno

Ciao Valentina, grazie per la disponibilità, qual è il tuo mestiere?
Ciao Stefano!! Figurati! E’ un piacere! Dall’anno scorso sono un’insegnante specializzata sul sostegno nella scuola primaria, lavoro, quello della maestra, che sogno di fare fin da quand’ero piccina!


Com’è andato il tuo primo anno di lavoro? Quale bambino hai dovuto seguire e con quali problemi?
Tutto sommato è andato molto bene, anche se è stato molto diverso da quello che mi aspettavo! Come al solito all’università  vengono presentare realtà ipotetiche ed idilliache, scorci di come DOVREBBE essere la scuola, il lavoro con il bambino e il team, che poi però nella realtà non sono così!
L’anno scorso mi  sono occupata di  due bambini di 5^ in una piccola scuola di paese; i due alunni erano nella stessa classe ma avevano due bisogni educativi speciali completamente diversi!!
Con  A.  ho lavorato  in classe, affiancandolo durante lo svolgimento di alcune lezioni, semplificando per lui consegne e spiegazioni , rendendo i materiali più accessibili e ideando strategie per mantenere la sua concentrazione sul compito, mentre con C. ho dovuto praticamente fare la maestra unica, studiando per lui una programmazione personalizzata che ho attuato in una classe diversa, in rapporto 1:1 . Il bambino infatti, pur essendo in 5^ era ad un livello di 3^ e da li sono dovuta ripartire per aiutarlo a raggiungere le competenze a lui necessarie!

Due bambini? Ma un’insegnante di sostegno non dovrebbe seguirne uno solo e a tempo pieno?
Si, ma ormai la copertura totale è un’utopia! Tanto più che ormai anche alcuni disturbi per cui prima veniva assegnato il sostegno ora non vengono più ritenuti come “bisognosi”. I bambini che presentano questo tipo di difficoltà non hanno più diritto al sostegno nonostante essi  abbiano disturbi nell'apprendimento di alcune abilità specifiche che non permettono una completa autosufficienza nell'apprendimento! 

Quest’anno invece quanti ne dovrai seguire?
Quest’anno dovrò seguire tre bambini, di cui ancora però non ho preso visione delle diagnosi funzionali!

Di bene in meglio insomma, la carenza di investimenti nella scuola pubblica mi sembra che soprattutto nel tuo campo sia piuttosto palese non credi?
Il nostro dirigente stamattina, trovandosi accerchiato da donne che gli chiedevano perché ci fossero cosi tanti bambini da seguire e cosi poche insegnanti di sostegno ( una collega ha addirittura 5 bambini da seguire!!! Che lavoro di qualità può svolgere con 5 ore spezzettate lungo la settimana??) ha cercato di spiegarci come avvengono le assegnazioni dei posti. Provo a spiegarti quello che ho capito io.
Praticamente, prima si fa il conteggio di quante insegnanti servono  in tutto un istituto comprensivo ( infanzia, primaria, media); le prime che vengono assegnate sono le insegnanti su posto normale della primaria, poi si sistemano l’infanzia e infine la media, solo dopo tutto questo , se avanzano ancora posti, allora si assegnano le insegnanti di sostegno! Quindi, questi bambini certificati, che dovrebbero avere bisogni educativi speciali ancor più tenuti in conto rispetto agli altri ( si, perché tutti i bambini hanno dei bisogno speciali! Ognuno a suo modo!) finiscono per beccarsi gli “scarti” ( si, da come ci ha spiegato stamattina sembriamo davvero questo!) e SOLO  se ne rimangono!

Passiamo ad un altro argomento: si discute spesso del malfunzionamento organizzativo della scuola pubblica, tu che ci hai lavorato come pensi siano spesi i pochi soldi investiti nel settore?
I soldi sono sempre meno e quei pochi che ci sono o sono usati per pagare arretrati degli anni precedenti o vengono mal utilizzati!!
Purtroppo ho visto persone usare la scuola come un supermercato: ciò che serve si porta a casa! Ho saputo di  personale ATA che dava porzioni ridotte ai bambini per poi portare a casa teglie intere di cibo, che portava a casa quaderni, penne, colle e risme di carta etc. e che passava mattinate intere al telefono o al pc... Fortunatamente poi il dirigente scolastico è venuto a saperlo e ha preso provvedimenti (non il licenziamento).

L’avidità non conosce limiti, addirittura rubare il cibo ai bambini è qualcosa che non mi sarei mai immaginato. Episodi come questi danno credito alla tesi che ogni popolo ha i governanti che merita. Sono convinto che controlli più severi e puntuali potrebbero rendere migliore la scuola pubblica in generale, non solo dove hai lavorato.
Tuttavia essa svolge una funzione fondamentale nell’educare le giovani generazioni e la nostra scuola primaria è tra le più invidiate d’Europa per la sua qualità formativa. Sei d’accordo nel ritenere che tale patrimonio vada tutelato e non affossato come invece sembra stia avvenendo in questi ultimi anni? Sembra che la scuola pubblica sia la prima scelta quando si tratta di tagliare le spese…
Purtroppo ho “l’impressione” che il governo cerchi di far fuori la scuola pubblica perché se davvero l’avesse a cuore come dice, al posto dei continui tagli che sta effettuando, dovrebbe investire! Se uno crede in un progetto ci investe tempo, impegno e denaro! Invece il nostro governo non solo non investe, ma addirittura TAGLIA!! Quindi . . .direi che è evidente il triste obiettivo purtroppo...
La scuola forma gli uomini di domani! Bisogna investirci tempo, passione e anche qualche soldino!
In che cosa dobbiamo investire i soldi se non nel NOSTRO FUTURO????? Io amo i bambini e amo la scuola! Non sono una persona esente da difetti e come sbaglio io, può sbagliare chiunque, ma siccome ho conosciuto realtà scolastiche molto belle, ben organizzate, con un clima sereno e creativo . . . mi chiedo perché non possa essere ovunque cosi!!!
La scuola italiana ERA una delle migliori, ma con tutte queste ultime riforme e gli ultimi tagli... stiamo perdendo punti purtroppo!!
Detto tutto questo però c’è da dire che la scuola è un luogo positivo e aperto,dove ognuno può trovare il suo spazio e crescere Ho visto cose molto brutte (in questi pochi anni) ma ho anche vissuto esperienze molto positive:
ho conosciuto insegnanti innamorate della loro professione, piene di creatività e passione;
ho scoperto con piacere che i bambini sanno stupirti nei momenti più impensati;
ho capito che si può insegnare in tanti modi, persino con i giochi;
ho visto alunni disperarsi perché l’anno dopo avrebbero cambiato insegnante;
ho provato la bellezza di imparare dai bambini e dai colleghi;
…e sono le cose belle e positive che mi spingono a vivere attivamente la scuola, a gustarmela e a fare il mio lavoro dando sempre il meglio!

Grazie ancora e in bocca al lupo per il proseguo della tua carriera!

 

Amazon