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mercoledì 19 ottobre 2011

I politici propongono altre norme liberticide

Dopo che Roma è diventata un campo di battaglia per colpa di 500 teppisti probabilmente mandati da qualcuno (almeno in parte, poi si sa, la madre degli imbecilli è sempre incinta), ora tocca sorbirci le MAGNIFICHE idee dei nostri beneamati politici affinché episodi di questo genere non capitino più.

Di Pietro lancia un generico appello ad una Legge Reale Bis (QUI per capire di che si tratta) mentre il sindaco Alemanno ferma le manifestazioni nel centro di Roma per un mese e i primi a farne le spese saranno gli operai della FIOM.
Maroni, d'altro canto, fa del suo meglio evocando garanzie patrimoniali da chi organizza cortei di protesta, come se una cosa simile possa essere solo lontanamente possibile. Mi sembra più una proposta volta a diminuire sensibilmente le manifestazioni, non certo a renderle più sicure.

Ed ecco quindi cosa è rimasto dei migliaia di indignati che il 15 ottobre hanno invaso Roma: altre discussioni su norme liberticide e l'annullamento mediatico del disagio sociale.

Eppure basterebbe poco a migliorare sensibilmente la situazione: tanto per iniziare i poliziotti dovrebbero essere addestrati e attrezzati come si deve e soprattutto ne andrebbero assunti di nuovi, perchè, come ho rilevato in QUESTO post, il loro numero attuale è insufficiente. Inoltre, gli stessi poliziotti, su ogni casco, dovrebbero avere un numero identificativo che riconduca all'agente che lo indossa, questo per evitare abusi di potere fin troppo frequenti.

Questo resta comunque un discorso da leggere con la premessa iniziale sempre valida, cioè che questi presunti teppisti siano stati mandati, almeno in parte, da "qualcuno" a cui faceva comodo la loro presenza e i loro atti.
A dare ancora più credito a questa tesi ci pensa un poliziotto che ha ravvisato delle macroscopiche mancanze nella gestione della manifestazione da parte della polizia, qui sotto il video.



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