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venerdì 28 ottobre 2011

All'Unione Europea non interessa chi paga

L'Unione Europea, come detto, crede alle promesse fatte dal nostro governo, ma vuole che siano messe in atto in tempi rapidi.
E' esattamente ciò che si sarebbero aspettati gli elettori del centrodestra quando nel 2008 votarono un programma che prevedeva l'abolizione delle province (giusto per fare un esempio!).

Tutta questa fretta da parte dell'Europa di farci attuare la macelleria sociale prevista nella "lettera di intenti" dell'Italia è d'altronde comprensibile: all'Unione non interessa come ci tiriamo fuori dal pasticcio in cui ci troviamo, basta che lo facciamo in fretta perchè in caso contrario l'esistenza stessa dell'Europa è a rischio.
Se noi crolliamo, crolla l'intera unione monetaria, è un dato di fatto.
Poco importa dunque se a pagare la crisi saremo noi altri con i nostri risparmi e soprattutto con i nostri diritti civili, l'importante è non far scattare il domino europeo.

Il sistema bancario francese è esposto per miliardi verso il debito greco e italiano; stessa cosa la si può dire per la Germania. La Merkel e Sarkozy, veri leader dell'Unione non permetteranno mai a questi due paesi di fallire.
La Grecia è economicamente morta ormai da tempo e dichiarare il default sarebbe solo salutare per la sua società civile.

E per quanto riguarda l'Italia? L'Italia è un altro paese fallito, ha un debito pubblico di 2000 miliardi di euro, non scherziamo. Ogni cittadino ha sulle spalle 30000 euro di debito, compresi i neonati.
Tuttavia anche per l'Italia la possibilità di un default non è contemplata, non ci sarà permesso nemmeno di avvicinarci a quella eventualità.

Qual è dunque il pericolo vero per noi italiani?
La povertà: sono 8,3 milioni i cittadini considerati poveri in Italia, frequentemente si tratta di famiglie numerose, monogenitoriali e del sud.
Il trend è chiaro, la stagnazione economica, iniziata ben prima della crisi, non può portare ad altri risultati. Stiamo vivendo il boom economico del dopoguerra al contrario e Berlusconi viene ancora a raccontarci, in una delle solite interviste senza domande del TG1, quanto il governo sia stato bello e bravo a far fronte alla crisi.


Mai nessuno che gli ricordi che ha governato 8 degli ultimi 10 anni e che la stagnazione economica c'era già prima del 2008......

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