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domenica 9 ottobre 2011

Gli indignati invadono anche gli States

Spagna, Grecia, Tunisia, Egitto, Israele e infine Stati Uniti. Cosa hanno in comune? Le feroci proteste dei cittadini. Ovviamente c'è una differenza di fondo tra i problemi dei cittadini occidentali e gli oppressi che hanno dato vita alla cosiddetta primavera araba, tuttavia è impossibile non accostare un malessere che attraversa milioni di persone in un periodo storico non certo facile.

Gli indignati americani si ispirano proprio ai loro predecessori, spagnoli in testa, che proprio pochi giorni fa hanno dovuto sopportare l'arresto 4 membri dell'ormai celebre Movimento-15M (QUI i dettagli).
Il movimento statunitense è in attività da ormai un paio di settimane ed è nato a New York, davanti a Wall Street, simbolo di una crisi creata da politicanti incapaci e grandi finanzieri, una crisi che le persone comuni non vogliono pagare.

I manifestanti hanno sfilato sul ponte di Brooklyn, bloccandolo. Si stima che gli arresti siano circa 700.
Tuttavia non sono bastate le manette facili a fermare il movimento: esso si sta espandendo in tutte le grandi metropoli americane: Los Angeles, Boston, Chicago... e perfino Washington dove gli attivisti hanno sfilato davanti alla Casa Bianca.
Loro hanno capito che i cambiamenti devono iniziare dal basso, quando verrà il turno di noi italiani?


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