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sabato 8 ottobre 2011

Critica a Beppe Grillo: la questione di Saviano e del Fatto

Premessa: la critica è al personaggio pubblico Beppe Grillo, non al Movimento 5 stelle. Pur essendo vero che il comico è il fondatore del MoVimento, quest'ultimo è arrivato ad un punto tale da acquisire una sua identità.
Beppe Grillo è il megafono di qualcosa di più grande. Se non fosse per il comico sarebbe censurato da tutti i media, televisioni o giornali che siano.La mia critica è dunque rivolta a Grillo in quanto persona e si ferma li.

Venendo al punto trovo sconcertante il suo atteggiamento pieno di astio verso tutto quel che rischia di "rubare" pubblico al suo blog. Mi spiego, due sono gli obiettivi che nell'ultimo anno hanno contraddistinto gli interventi del comico: Saviano ai tempi di "Vieni via con me" e il Fatto Quotidiano.

Cosa hanno in comune Grillo, Saviano e il Fatto? Hanno in comune il pubblico, in quanto chi compra il giornale di Padellaro e Travaglio è spesso assiduo frequentatore del blog di Grillo che, allo stesso modo, legge o guarda con piacere Saviano.

Parliamo prima delle critiche allo scrittore: Saviano fu accusato da Grillo di non fare nomi, il riferimento è all'ultima puntata di "Vieni via con me" dove in uno dei suoi monologhi l'autore di Gomorra fece riferimento a rapporti tra Lega Nord e 'ndrangheta senza entrare nello specifico con nomi e cognomi.
Sono d'accordo che sarebbe stato meglio dire chiaramente chi furono i personaggi coinvolti in tali vicende, tuttavia trovo anche comprensibile che Saviano, un uomo che vive sotto scorta e che rischia quotidianamente la vita per ciò che dice e che scrive, abbia voluto evitare querele e denunce in una trasmissione già scomoda e già intralciata in ogni modo dal cda della RAI.
Criticare ferocemente Saviano dopo che lo stesso ha scritto un libro che ha fatto storia e che ha prodotto probabilmente il miglior programma dell'ultimo decennio visto in RAI, beh, mi sa tanto di voler cercare il pelo nell'uovo e di aver voglia di far polemiche sterili.

Veniamo al Fatto Quotidiano. Le frecciatine non si contano, l'ultima delle quali ha probabilmente provocato l'addio di Marco Travaglio al suo Passaparola (QUI i dettagli). Parlo dell'affermazione di Grillo che definisce Padellaro e Colombo "residuati dell'Unità che ha vissuto con contributi statali".
A sancire la rottura definitiva tra il Fatto e il comico, è il video in cui quest'ultimo ha definito di gran lunga peggiore un giornale che si finanzia con la pubblicità di Enel o Telecom rispetto ad un altro giornale che si finanzia con contributi pubblici.

Il riferimento al Fatto Quotidiano non è stato esplicito ma ampiamente comprensibile sotto le righe, anche perchè di giornali che non prendono finanziamenti pubblici ce ne sono veramente pochi.
Probabilmente Grillo ha paura che l'indipendenza del giornale sia compromessa se finanziati da tali colossi. Tuttavia il comico probabilmente non ricorda l'episodio dell'ottobre 2010, esattamente un anno fa: Il Fatto criticò la politica dell'Enel e quest'ultima ritirò la sua pubblicità (salvo poi rimetterla più avanti, probabilmente gli conveniva economicamente così).
Beh il giornale è sopravvissuto lo stesso perchè vende parecchio, e se vende parecchio tante altre aziende vorranno comprare pubblicità sulle sue colonne. Insomma gli ottimi risultati del Fatto Quotidiano sono una garanzia di indipendenza ed affidabilità. Per ora ovviamente, poi qualora si ravvisassero cambiamenti di condotta si valuterà in futuro com'è giusto che sia.

Dunque caro Beppe, ti lamenti spesso di essere isolato, cerca di non allontanare anche i media potenzialmente alleati e soprattutto il tuo nutrito seguito, che spesso di Saviano e del FQ hanno una gran stima e sono poco propensi a polemizzare con loro inutilmente.

2 commenti:

  1. Ritengo sia giunto il momento per Grillo di farsi da parte.
    E' diventato populista e demagogo come tutti i politici che tanto critica.
    E soprattutto si ritiene cosi al di sopra da criticare tutto e tutti , tranne se stesso; ritengo di dirgli grazie perchè è stato promotore di una "rinascita" in tanti cittadini che hanno deciso di attivarsi e non essere più sdegnati ma spettatori ma ora danneggia il M5S perchè sembra quasi una sorta di setta di cui lui si è auto-nominato santone.
    Isabella.

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  2. Purtropo senza un leader nessun movimento va avanti, e ripeto, purtroppo. Togliere di mezzo Grillo per 2 cazzate su 10 che dice mi sembra eccessivo, che continui a fare il suo lavoro parlando di cose serie come le banche e la finanza.

    Io sono d'accordo, i media non dovrebbero avere nulla a che fare con le industrie, ma lo stesso a maggior ragione dovrebbe valere per la politica. Invece sia politica che media vivono di pubblicità e finanziamenti. Grillo dice di eliminare addirittura i contributi pubblici. E allora che si farà? Si va avanti di solo autofinanziamento? Boh...

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