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mercoledì 7 dicembre 2011

L'equità di Monti e il ridicolo giornalismo italiano

Ho perso 30 minuti della mia vita a guardare l'intervista di Vespa al Presidente del Consiglio Monti, illudendomi che sarebbe emerso qualcosa di interessante. Nel pieno rispetto della tendenza degli ultimi anni del giornalismo italiano, il giornalista diventa microfono e non fa una sola domanda che possa essere definitita tale.

Monti ha quindi potuto limitarsi a fare la cronaca della sua manovra, cioè niente di nuovo rispetto all'esposizione fatta a Camera e Senato.

Sarebbe stato tuttavia interessante chiedere Monti dove diavolo ha lasciato l'equità a lui tanto cara. Cosa c'è di equo nel colpire le pensioni da 1000 euro al mese e non toccare con l'ICI le proprietà della Chiesa? A questo proposito c'è pure la presa per il culo del cardinal Bertone: "i sacrifici fanno parte della vita"; incommentabile.
Cosa c'è poi di così equo nell'aumento del prezzo della benzina senza toccare i finanziamenti pubblici all'editoria, ai partiti e senza mettere all'asta le frequenze del digitale terrestre?

Per avere una sola domanda sul mancato ICI per il Vaticano c'è stato bisogno di un giornalista straniero che come risposta ha ricevuto "non abbiamo ancora vagliato questa ipotesi". Con comodo.


1 commento:

  1. Già e la cosa più triste e che davvero moltissimi italiani, credevano che educazione, garbo e sobrietà, potessero far del prof. Monti un uomo del popolo.... Siamo più fessi che dritti, dicevano i nostri nonni, riferendosi alle future generazioni, cielo quanto è vero.

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