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domenica 27 novembre 2011

Referendum calpestato: l'acqua rimane gestita dai privati

Il piccolo miracolo democratico compiuto da noi cittadini a giugno rischia di essere inutile, almeno per quanto riguarda la gestione pubblica dell'acqua. Il motivo? Le grosse società private che hanno investito e lucrato pesantemente sulle risorse idriche (Acea in testa) si attaccano ad ogni cavillo giuridico per rendere impossibile il ritorno della gestione dell'acqua nel settore pubblico.

I dettagli, non riassumibili in poche righe, sono ben spiegati in QUESTO articolo.

Sta di fatto che ci troviamo di fronte all'ennesimo attentato alla nostra democrazia, i cittadini si sono espressi e la loro volontà è stata schiacciata dagli interessi economici. Gli unici a mobilitarsi di fronte a questo scempio sono quegli stessi Comitati che hanno promosso il referendum ed hanno festeggiato insieme a 27 milioni di italiani la vittoria del si.

Il tutto ovviamente accade alla pensate ombra del silenzio dei media che alimentano in questo modo fenomeni ritenuti scandalosi in qualsiasi paese pienamente democratico e civile.


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