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venerdì 4 novembre 2011

Italia commissariata dal Fondo Monetario Internazionale

Mi viene da pensare che un po' tutti i politici europei abbiano una malattia che impedisca loro di mettere un filtro tra i loro pensieri e le loro parole. Non si spiegherebbe altrimenti il possibile ripensamento di Papandreou per quanto riguarda il referendum per il piano sul debito greco deciso da Bruxelles il 27 ottobre.

Parlare di un referendum del genere e poi non farlo serve solo a bruciare miliardi di euro sui mercati e supera in stupidità le parole di Bossi per il quale l'Italia non durerà un giorno. Parole al vento come se non sapessero che ogni sillaba che questi signori pronunciano va a riflettersi sull'andamento delle borse.

Per carità è una notizia tutta da verificare ma se fosse vero forse sarebbe il caso di regalare al premier greco una museruola. Non è molto consolante sapere che un premier straniero è probabilmente pari o addirittura peggiore del nostro.

Nel frattempo l'Italia viene commisariata: il Fondo Monetario Internazionale effettuerà ogni tre mesi una relazione sulle misure adottate dal nostro governo per aiutare la crescita. Roma smentisce mentre Barroso, presidente della Commissione europea, dichiara addirittura che è stata l'Italia a chiedere aiuto.
Insomma, per i nostri politici il concetto di trasparenza è proprio qualcosa di estraneo.


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