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domenica 6 novembre 2011

La rivoluzione di Santoro tra una maggioranza che non esiste più

Martedì si tornerà a votare in aula il rendiconto dello Stato già bocciato l'11 ottobre alla Camera e i numeri per porre la fiducia sull'atto non ci sono. Secondo Verdini, non l'ultimo arrivato nel PDL, la maggioranza conta 306 membri dopo le numerose defezioni degli ultimi giorni, numero non sufficiente a definire la maggioranza tale.

L'appello di Napolitano di salvaguardare la credibilità dell'Italia evitando una imbarazzante bocciatura del rendiconto di Stato potrebbe, paradossalmente, essere un salvagente per il governo, sta di fatto che un governo che arranca non aiuta minimamente il paese.

In molti invocano una rivoluzione. A modo suo Michele Santoro l'ha già fatta con la prima puntata del suo Servizio Pubblico: oltre il 12% di share ottenuto tramite Sky, Internet e soprattutto televisioni private che hanno trovato nel programma di Santoro una vera e propria miniera d'oro, un risultato straordinario.
I numeri sono impressionanti: le sole tv private hanno collezionato più di due milioni di telespettatori, Sky quasi 650 mila e su internet si sono contati un totale di 5 milioni di contatti con un'utenza media di 300 mila.

Il Paese vuole avere la libertà di informarsi e di essere informato, possibilmente non dai Minzolini e dai Fede di turno. La fiamma della protesta che arde in tutta Italia viene accusata di essere demagogica, di fare solo antipolitica. Personalmente invece, credo che non si sia mai vista negli ultimi vent'anni una così grande voglia di cambiare, di migliorare, di lottare per i diritti, per la scuola e per il lavoro. E questa, non è forse politica? ...quella vera?


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