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sabato 13 agosto 2011

Il cuore di Silvio gronda sangue... sapessi il nostro!

Sono tornato dalle vacanze e nulla è cambiato, se non che siamo sempre più vicini ad un inevitabile default.

Il mio ultimo post è stato drammaticamente profetico e il governo le mani nelle tasche degli italiani le metterà eccome per ammissione dello stesso premier dal cui cuore "gronda sangue".... pensa al nostro caro B.

Tremonti l'altro giorno in conferenza stampa ha scoperto che non si può spendere più di quello che prendi (ma va?) e per far fronte alla crisi, come sempre accade, spennerà noi morti di fame. I maggiormenti colpiti, da quanto emerso in consiglio dei ministri, saranno i dipendenti pubblici che hanno la sola colpa di lavorare per il paese delle banane: essi potranno vedersi addirittura negata la tredicesima a seconda dei conti dell'amministrazione per cui lavorano; inoltre quanto dovutogli dal trattamento di fine rapporto verrà versato solo dopo due anni.

Il forbicione andrà poi a colpire gli incentivi alle fonti rinnovabili, tipica cosa da fare per un paese moderno e proiettato al futuro. Si tasseranno le rendite finanziarie fino al 20% (guadagni 10, lo stato prende 2) dal 12,5 attuale, le donne andranno in pensione a 65 anni e le ferie verranno accorpate al lunedì per diminuire i ponti e quindi aumentare i giorni di lavoro (fortuna che ci sono i parlamentati a dare l'esempio!)

La cosa più grave però, sarà la mannaia che si abbatterà sugli enti locali: 9 mld di euro che non permetteranno loro di garantire tutti quei servizi che finora hanno erogato. E' un attacco puro e semplice allo stato sociale; indiretto ma comunque devastante.

Una cosa positiva della manovra è la soppressione delle province con meno di 300000 abitanti che creeranno un risparmio strutturale per il paese (ogni anno si risparmieranno miliardi). Mi chiedo perchè non abolirle tutte ma la risposta è evidente: le poltrone, e quindi le posizioni di potere, delle province più importanti vanno salvate per non intaccare troppo la pervasività dei partiti nelle istituzioni.

Ovviamente una riforma vera della giustizia e una vera norma antievasione fiscale avrebbero evitato di far pagare la crisi solo a noi altri... ma tant'è.



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