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domenica 14 agosto 2011

Credibilità della politica

Mio malgrado, in vacanza ho guardato parecchi telegiornali non potendo disporre di una connessione a internet. Essi elargiscono un'informazione malata: da Studio Aperto che parla di braccialetti e non dice una parola sui 26.000 bambini già morti in Somalia per la siccità al TG5 che parla della crisi finanziaria italiana come un atto di guerra di fantomatici speculatore senza però fare un minimo accenno sui soggetti che sull'Italia speculano da decenni: i politici.

Non è demagogia, ed hanno ragione coloro che dicono che eliminando i costi della politica non si risolve la crisi. Tuttavia se essa vuole avere un minimo di credibilità deve rinunciare ai propri privilegi.
PRIMA rinunci al vitalizio e DOPO mi parli di aumento dell'età pensionabile;
PRIMA tassi coloro che hanno beneficiato dello scudo fiscale e DOPO aumenti le tasse a coloro che hanno sempre pagato onestamente;
PRIMA rinunci ai rimborsi elettorali che valgono miliardi e DOPO tagli sullo stato sociale.
E così via.

A tutti deve essere chiaro come sarebbe stato possibile salvare il paese senza far pagare la crisi ai cittadini:
avrebbero potuto prelevare il 50% (e non il 5% come è già stato fatto) a chi ha usufruito dello scudo fiscale, avrebbero potuto eliminare TUTTE le province, avrebbero potuto mettere la tracciabilità almeno a 500 euro invece che a 3000, avrebbero potuto fare una riforma della giustizia che fosse veramente tale....

Esistono un'infinità di possibilità per mettere sulla retta via questo paese.
La verità è che c'è malafede.


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