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venerdì 10 maggio 2013

Le cinque notizie della settimana

1) Com'era ampiamente prevedibile PD e PDL si sono spartiti le presidenze delle commissioni: il pieno compimento dell'inciucio. Formigoni indagato per lo scandalo sulla sanità in Lombardia messo all'agricoltura è qualcosa di epico. Cicchitto e Casini si prendono altre presidenze contribuendo a completare quel cambiamento chiesto dagli elettori. Riesco a fare un po' meno umorismo su La Russa presidente della giunta per le autorizzazioni alla Camera.

2) Quest'ultima presidenza è senz'altro funzionale a B. che, STRANAMENTE, è stato condannato anche in appello a 4 anni con interdizione dai pubblici uffici per il processo Mediaset. Sarà interessante vedere la legge sull'evasione fiscale proposta dal partito di un condannato per evasione fiscale. Ma tranquilli: il suo partito e l'alleato di sempre del PD (che non si vergogna nemmeno un po' di essersi alleato con quel signore) riusciranno a tirarlo ancora una volta fuori dai guai. Intanto il PDL va in piazza per protestare contro la sentenza come se fosse una cosa normale manifestare contro il potere giudiziario dello Stato (libero e indipendente così come il potere esecutivo e legislativo: si chiama stato di diritto). E' una follia, per di più eversiva. Se ne è accorto perfino Napolitano; non che abbia fatto sfracelli ma ha almeno aperto bocca.

3) Si parla di una Convenzione per le riforme e si è anche parlato di Berlusconi presidente. E' chiaro che il solo pensiero fa rabbrividire ma tanto, comunque vada, il PDL ha vinto in ogni caso: se si faranno le riforme potrà dettare l'agenda politica, se non si faranno si andrà in tempi brevi alle elezioni e in campagna elettorale B. potrà accusare il PD di non aver permesso riforme "importanti per il Paese". Il tutto grazie alla lungimiranza politica del PD, sia chiaro: tutti conoscono il PDL, un po' meno ci si aspettava il suicidio politico dei democratici.

4) Andreotti è morto ed è diventato immediatamente un santo, un "grande statista". Tutti dimenticano che una condanna per associazione a delinquere ha accertato rapporti con Cosa Nostra almeno fino al 1980 e che è stato salvato solo dalla prescrizione. Ma non importa: destra e sinistra uniti nel ricordare con plausi e affetto il padre costituente. Ipocrisia di Stato.

5) A tenere banco (invece di lavoro, sanità, istruzione, ricerca e altri argomenti di minore importanza) sono gli stipendi dei parlamentari a 5 stelle che nell'ordine hanno rinunciato: ai rimborsi elettorali (42 milioni), a metà indennità (prendono 5000 lordi), al bonus per il doppio incarico all'interno del Parlamento e all'assegno di fine mandato. Si discute tuttavia sulla diaria (massimo 8000 euro), alcuni parlamentari infatti vorrebbero restituirla su base volontaria mentre, la maggioranza, vorrebbe restituire tutto ciò che non è redicontato con scontrini alla mano. Da qui la polemica. Per dirla alla Beppe Grillo, che ha invitato tutti a restituire fino all'ultimo centesimo, qualche "pezzo di merda" ci sarà sicuramente, è la natura umana, ma da qui a creare un caso nazionale mi sembra eccessivo. Mi piacerebbe che tale veemenza la stampa ce la mettesse con chi invece non rinuncia nemmeno ad una lira... ma sull'informazione italiana è meglio stendere un velo pietoso. Quel che è certo è che ci sarà qualcuno che i soldi se li terrà ben stretti: dovrà essere allontanato dal gruppo parlamentare come quel genio di Mastrangeli che passava il tempo da Barbara D'Urso mentre il gruppo parlamentare lavorava. Che facciano i ladri nel gruppo misto e se la vedano con i loro elettori.


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