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mercoledì 30 gennaio 2013

I tabù dell'Occidente

Sono secoli che ogni comunità umana abbatte, attraverso lotte dure e spesso sanguinose, dei tabù e, purtroppo, spesso ne crea di nuovi.

Pensiamo ad esempio alla guerra civile americana: una guerra fra due modelli economici diversi e, di conseguenza, una lotta per l'abolizione della schiavitù, ritenuta indispensabile per l'economia del Sud.
In quei giorni, un gran numero di individui, riteneva impensabile che un nero fosse un uomo libero: "come può la legge dichiarare uguali ciò che Dio ha creato diversi?". Eppure oggi sono liberi e un presidente di colore, anche se non afroamericano, è presidente degli Stati Uniti d'America.

Le donne: chi prima del XX secolo riteneva che dovessero avere il diritto di voto? Chi credeva che potessero lavorare come gli uomini? Chi avrebbe pensato che una donna potesse guidare un intero Paese?

L'omosessualità nell'antica Grecia era la normalità ed è stata la culla della civiltà occidentale. Molte cose sono cambiate da allora e nel XXI secolo siamo ancora qui a discutere se permettere o meno il matrimonio fra omosessuali come se l'amore fra due persone fosse un affare di stato.

E' chiaro che il percorso di emancipazione non è chiuso per nessuno ma il punto è che, fortunatamente, la storia dell'umanità ci ha portato, fra alti e bassi, una maggiore libertà sul piano etico, morale e, a volte, politico. La speranza è che tutto questo continui in modo da permettere ad ogni individuo di esprimere se stesso nel modo più libero possibile.


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