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sabato 1 febbraio 2014

Cosa rimane della democrazia in Italia?

Quella del titolo è una domanda lecita da porsi visti i recentissimi episodi in Parlamento.

Una premessa: l'uso smodato di decreti legge da parte del governo è, da anni, una prassi consolidata. E' bene ricordare che la Costituzione ne permette l'uso SOLO per casi di straordinaria necessità ed urgenza. Inoltre un decreto deve essere OMOGENEO, cioè non deve contenere testi che non centrano nulla tra loro.

L'esempio lampante di decreto "incostituzionale" è quello dell'IMU-BANKITALIA. Aldilà infatti del vergognoso regalo di 7,5 miliardi di euro alle banche private (di cui ho parlato QUI), si è mischiato ad esso l'abrogazione parziale dell'IMU che, con la Banca d'Italia, centra ben poco. La scusa dell'IMU è comunque tornata utile per avere "l'urgenza" e dunque applicare la ghigliottina. Ovviamente si poteva scorporare la parte IMU e approvarla a parte ma ai partiti viene comodo coprire le loro porcate con qualcosa che può anche lontanamente essere definito sensato. Un'altra strada l'ha sottolineata Mentana QUI, contraddicendo Franceschini e dando luogo ad un raro esempio di buon giornalismo italiano.

La ghigliottina che, lo ricordo, consiste nel tagliare tutti gli interventi dell'opposizione e procedere immediatamente al voto, è un'altra cosa che non esiste nei regolamenti parlamentari; la Boldrini ha pertanto palesemente abusato dei suoi poteri.

Pensate che sia finita? Assolutamente no, leggete questo estratto:

Il testo della legge elettorale arriva in aula senza il voto della commissione Affari costituzionali. “Il presidente Sisto si è dato il mandato come relatore della legge elettorale ma non ha contato i voti. Abbiamo denunciato il mancato conteggio dei voti e il presidente Sisto, per tutta risposta, è andato via”. Ciò che inquieta è che, nelle stesse ore, la medesima cosa è avvenuta in commissione giustizia con il decreto “svuota-carceri”. “La presidente della commissione giustizia ci ha impedito di poter discutere gli emendamenti” spiegano i deputati a cinque stelle. “Evidentemente, anche i presidenti di commissione si stanno allineando al metodo dittatoriale della Boldrini”.

In Italia siamo abituati a cose allucinanti che, le pessime abitudini, hanno reso lecite e normali. C'è chi non capisce perché il Movimento 5 Stelle non ha incontrato Renzi per la legge elettorale: la risposta, chiara e semplice, è che le leggi non si discutono in una stanza a porte chiuse lontani dalle istituzioni. Il luogo del confronto è il Parlamento e le Commissioni parlamentari. In quei luoghi il Movimento si confronta con tutti perché sono le istituzioni il luogo di discussione.

Per citare Di Maio, gli italiani pagano un migliaio di parlamentari affinché facciano i passacarte di Renzi e Berlusconi. I parlamentari sono li per lavorare, non per riferire la volontà di un condannato in via definitiva per frode fiscale e un condannato in primo grado per danno erariale.

Le istituzioni tuttavia, come abbiamo visto, vengono svuotate progressivamente del loro significato: i decreti leggi e i voti di fiducia svuotano il Parlamento dal proprio ruolo ormai da anni e, adesso, nemmeno più le Commissioni possono essere luogo di confronto.

E' chiaro che in una situazione simile, un cittadino dentro le istituzioni, possa perdere le staffe ed esagerare nei toni. Sbagliato, sbagliatissimo; anche perché i telegiornali non aspettano altro che sentire una sillaba fuori posto di un membro del Movimento per montarci servizi infiniti. Le doverose scuse del gruppo parlamentare invece non vengono passate in tv, ci mancherebbe. Come nei telegiornali non si parla mai degli insulti giornalieri che i partiti rivolgono ai parlamentari a 5 stelle, quelli sono, a quanto pare, leciti e giusti. 
E' da giovedì che viene messa in atto una campagna mediatica per diffamare il Movimento 5 Stelle e farlo apparire come un gruppo di folli che hanno solo voglia di buttarla in "caciara". Viene dato ampio spazio ai principali esponenti degli altri partiti, compatti nel condannare il Movimento riempiendosi la bocca di paroloni come "fascisti" e "squadristi" mentre, tranquillamente, svuotano di significato ogni luogo di confronto democratico.
Epici i deputati di SEL che cantano, in risposta alle proteste del M5S, "oh bella ciao" mentre regalano 7,5 mld di euro alle banche. Ma che credibilità possono avere queste persone?
A proposito di buon giornalismo: Pierluigi Battista, Corriere della Sera, su Twitter, ha scritto che Dambruoso, il questore che ha dato uno schiaffo a Loredana Lupo, "ha esercitato una forza legittima". Questa è l'informazione in Italia.

Tornando a noi, un'opposizione a cui non è permesso di esprimersi è un'opposizione svuotata dei propri diritti, ed i loro elettori non possono di conseguenza essere rappresentati adeguatamente. In un tale stato di cose l'opposizione si dovrebbe rivolgere al Presidente della Repubblica e della Camera in quanto figure di garanzia, peccato che siano essi stessi i primi complici di tale sistema.
Dunque, tornando alla domanda iniziale, cosa rimane della democrazia in questo Paese?


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