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mercoledì 20 novembre 2013

L'ipocrisia uccide e l'arte della chiacchiera

Come ho sostenuto poco tempo fa quando morirono circa 250 immigrati vicino alle coste di Lampedusa, l'ipocrisia uccide.

Questa volta a morire sono gli italiani, in Sardegna, a causa di una calamità naturale: sull'isola si è abbattuta, in una sola giornata, l'acqua di sei mesi. Siamo tuttavia sicuri che, la politica, tanto per cambiare, non abbia colpe? La cementificazione distrugge il territorio e la Sardegna non è certo diversa dalla Liguria in tal senso. E' veramente accettabile ascoltare, ancora una volta, parole tanto solidali quanto vuote, di quegli stessi politici che hanno promosso la cementificazione del territorio?

Non è sterile polemica o strumentalizzazione politica, si tratta di capire il perchè di tutte quelle morti: se in Afghanistan un soldato italiano perde la vita, io me la prendo con il politico che ce l'ha mandato inutilmente, non mi limito a dispiacermi. Poche cose sono casuali: ciò che è accaduto in Sardegna e alle Cinque Terre a suo tempo poteva essere evitato semplicemente evitando la cementificazione selvaggia del territorio e mettendo in sicurezza le aree a rischio, l'unica grande opera di cui l'Italia ha bisogno.

Le lacrime del giorno dopo mi ricordano tanto un episodio assai più banale e meno grave: le ferrovie dello Stato che ogni inverno vengono sorprese dalla neve provocando ritardi e soppressioni perchè, in effetti, la neve in inverno è sempre un episodio imprevisto. La natura ogni tanto "reclama il suo spazio", non possiamo sorprenderci ma, piuttosto, fare in modo che certi disastri non accadano più con politiche di gestione del territorio efficaci ed intelligenti.

A proposito di ipocrisia, un applauso a tutti i candidati alla segreteria del Partito Democratico che, in televisione, dicono che la Cancellieri si deve dimettere e, in Parlamento, insieme al proprio seguito, votano in direzione esattamente contraria. E' stata infatti respinta pochi minuti fa la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle. Napolitano, sempre più un monarca, ha ordinato: "la Cancellieri deve rimanere al suo posto!" e, i servi, hanno votato di conseguenza a dispetto delle promesse e dei proclami. E' la loro arte della chiacchiera.



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