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mercoledì 10 luglio 2013

I processi di Berlusconi tengono in ostaggio l'intero Paese

La Corte di Cassazione fissa al 30 luglio l'udienza per il processo Mediaset per cui Berlusconi è già stato condannato a quattro anni di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.
Il primo agosto sarebbe andato in prescrizione una parte del reato e si è dunque decisa una data antecedente per evitarlo così come prescrive la legge. Il magistrato ha infatti il dovere di cercare di evitare la prescrizione nonostante i provvedimenti politici del centrodestra (comunque mai annullati o modificati dal centrosinistra) che, negli anni, l'hanno accorciata sempre di più rendendo tale operazione un'impresa non da poco.

Nessuna persecuzione e nessun colpo di stato dunque, si chiama solo giustizia. Qualcuno lo insegni a Brunetta e compagnia bella.

Proprio oggi il PDL blocca le attività parlamentari per protesta contro la magistratura chiedendo la sospensione dei lavori per tre giorni. La Santanché minaccia che, nel caso di un rifiuto a tale richiesta, cadrà il governo. L'intero Parlamento e quindi l'attività politica della Repubblica italiana sono ostaggio dei processi di Silvio Berlusconi e dei membri del suo partito. Malan blatera di "crisi della democrazia" ed io ogni giorno mi chiedo se credano davvero in ciò che affermano o siano semplicemente in malafede.

Ancora una volta il dibattito politico italiano è monopolizzato dal PDL che si erge a difesa del suo leader ignorando tutto il resto: lavoro, sanità e istruzione. Ringraziamo ancora il Partito Democratico che per vent'anni l'ha sostenuto e ha reso possibili queste mirabolanti opere e che, dopo una condanna in secondo grado, fa finta di nulla e resta al governo con lui come se fosse la cosa più normale del mondo. Anche se il governo cadesse oggi il PD ha comunque perso la poca dignità che gli rimaneva.




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