Amazon

venerdì 6 luglio 2012

La Spending Review e l'equità dimenticata

La spending review in primo piano in questi giorni è una finanziaria mascherata, e come ovvio da alcuni anni, una manovra economica si traduce in tagli ai nostri danni.
Infatti, pur essendoci una lista di voci infinita su cui è possibile tagliare, il governo tecnico ha scelto, ancora una volta, di punire noi altri.

Il bello è che i tecnici vanno in tv dicendo che tutto questo è necessario per non aumentare l'IVA, insomma, per farci un favore. Peccato che se poi tagli i fondi a servizi fondamentali poi, quegli stessi servizi, dovranno essere pagati dai cittadini, dunque, da una parte o dall'altra, i soldi li dovremo tirare comunque fuori.

Tanto per cambiare ci saranno tagli alla sanità (è da quando sono nato che continuano a tagliare in questo settore): gli ospedali con meno di 120 posti letto dovranno essere chiusi e si arriverà ad un taglio, su scala nazionale di 18000 posti letto. Visto e considerato che attualmente, di posti letto, se ne sente già la mancanza, non oso immaginare quale potrà essere la situazione nell'immediato futuro. Saranno inoltre tagliati del 5% gli acquisti di beni e servizi.

I buoni pasto per gli statali non potranno superare i 7 euro, peccato che nel mondo reale un pasto non costa come nel ristorante di Camera e Senato e i dipendenti pubblici potranno permettersi, per quella cifra, al massimo una economica merenda.

Ma quello dei buoni pasto è probabilmente il taglio meno oneroso per noi altri, ben più grave appare il taglio dei fondi alle regioni di 700 milioni nel 2013 e di 1 miliardo nel 2014: questo significherà aumenti significativi delle accise regionali e comunali per pagare i servizi forniti dalle regioni stesse nonché dai comuni

Non è finita! Ricordate quando nell'ultimo post facevo notare al sottosegretario Polillo che la chiave della crescita è il progresso tecnologico e dunque la ricerca? Ecco! I tecnici fanno l'esatto opposto: affossano la ricerca come se non fosse già abbastanza martoriata tagliando altri 200 milioni di euro alle università pubbliche pur non lesinando i fondi per le scuole private. Semplicemente scandaloso per chi va ripentendo da mesi che bisogna crescere.

L'unica cosa che cresce in Italia è la rabbia: al posto di eliminare completamente le province si parla solo di una diminuzione che, per altro, ancora non si capisce se e quando si farà; le "missioni di pace" sono riconfermate; le pensioni d'oro e gli stipendi faraonici dei manager pubblici non sono toccati; vengono ridotti i contributi statali a radio e tv locali ma non si toccano i finanziamenti pubblici all'editoria e soprattutto ai partiti e, al posto di eliminare completamente il privilegio delle auto blu si parla solo di una riduzione della spesa.

Si usa come al solito la mannaia sulle nostre teste e le carezze dove si dovrebbe colpire con decisione e, a mesi di distanza, provvedimenti per la crescita non se ne sono visti. Questa è solo l'ennesima manovra recessiva.


Nessun commento:

Posta un commento

Amazon