Monti dice tutto e niente nella conferenza stampa di fine anno. Tutto perchè promette di intervenire sul lavoro, sugli ammortizzatori sociali e sulla crescita (non so voi ma io le ho prese come minacce), il tutto ovviamente a tutela dei giovani, come al solito.
Tuttavia ha già annunciato cose meravigliose: ad esempio il finanziamento pubblico all'editoria sarà mantenuto in modo che noi cittadini potremo trovare tutti i giorni in edicola meravigliosa carta straccia che non compra più o meno nessuno ma che comunque dovremo pagare con i nostri soldi.
Inoltre ha fatto intendere che possiamo anche sognarci una nuova legge elettorale passando la palla ai partiti (stiamo freschi) con la conseguenza che probabilmente ci ritroveremo nel 2013 (maya permettendo) a votare con il Porcellum
Speriamo in bene e buon anno a tutti
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venerdì 30 dicembre 2011
mercoledì 28 dicembre 2011
I consiglieri regionali del Piemonte rinunciano ai vitalizi... dalla prossima legislatura
Anche il Consiglio Regionale del Piemonte si adegua alla tendenza nazionale e rinuncia ai vitalizi... ovviamente dopo aver respinto tutte le proposte a tal riguardo dell'anno scorso dei consiglieri del Movimento 5 Stelle.
Ora che il provvedimento è richiesto dal governo centrale non hanno proprio potuto farne a meno e la rinuncia è ufficiale!
Ovviamente gli attuali consiglieri il vitalizio ce l'avranno eccome, sia mai che rinuncino a qualcosa di loro. Il "sacrificio" è infatti valido solo dalla prossima legislatura, con comodo. Intanto i cittadini piemontesi devono pagare SUBITO la benzina a peso d'oro per finanziare il trasporto locale.
Davide Bono, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, ci spiega nel dettaglio in soli cinque minuti la vicenda.
Personalmente mi accodo alla sua curiosità nel verificare la certa rivolta dei consiglieri della prossima legislatura per questa somma ingiustizia!
Ora che il provvedimento è richiesto dal governo centrale non hanno proprio potuto farne a meno e la rinuncia è ufficiale!
Ovviamente gli attuali consiglieri il vitalizio ce l'avranno eccome, sia mai che rinuncino a qualcosa di loro. Il "sacrificio" è infatti valido solo dalla prossima legislatura, con comodo. Intanto i cittadini piemontesi devono pagare SUBITO la benzina a peso d'oro per finanziare il trasporto locale.
Davide Bono, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, ci spiega nel dettaglio in soli cinque minuti la vicenda.
Personalmente mi accodo alla sua curiosità nel verificare la certa rivolta dei consiglieri della prossima legislatura per questa somma ingiustizia!
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lunedì 26 dicembre 2011
Grecia: è emergenza umanitaria
Ricopio fedelmente da "LIBRE-associazione di idee" un post che parla dell'attuale crisi in Grecia, è un articolo che, personalmente, mi ha fatto venire i brividi.
Duecento casi di bambini in pericolo, denutriti, «perchè i loro genitori non sono in grado di alimentarli come si deve». Non è il medioevo, è la Grecia del 2011. «Quando ho letto questa notizia – confessa Debora Billi – pensavo fosse l’esagerazione di qualche blog catastrofista, tanto mi sembrava incredibile». Invece è l’Ansa, che cita il sito “Newsit”. E’ la maggiore agenzia di stampa italiana a confermare la storia: quei 200 piccoli europei sono davvero alle prese con la fame, e i loro insegnanti «fanno la fila per prendere un piatto di cibo per i loro alunni che non hanno da mangiare». Questa non è più crisi, è catastrofe umanitaria: «Il ministero della pubblica istruzione, che in un primo momento aveva definito la denuncia come “propaganda”, si è visto costretto a riconoscere la gravità del problema».
Come hanno riferito alcuni insegnanti al quotidiano “To Vima”, il problema della denutrizione ormai esiste e, in Grecia, viene individuato più facilmente nelle scuole a tempo pieno: «Molti ragazzi vengono in classe senza il pranzo e dicono di averlo dimenticato a casa perché si vergognano di dire la verità». E non mancano nemmeno i casi di pazienti che, dopo essere guariti, non vogliono lasciare l’ospedale perché non hanno dove andare a dormire, continua la cronaca greca, ripresa dal blog “Crisis.Blogosfere”. «Stanno uccidendo i greci, e non solo con la fame», osserva Debora Billi: l’altra emergenza, ormai drammatica, riguarda l’assistenza sanitaria: la Grecia sembra stia scivolando verso una disperazione sociale da terzo mondo.
«I ricoveri nelle strutture private sono crollati del 30% tra il 2009 e il 2010», scrive “L’Unità” in un recente servizio da Atene, «mentre quelli negli ospedali pubblici sono aumentati del 24%». Contemporaneamente, i centri sanitari statali hanno subito tagli per il 40% del loro budget: il personale è gravemente carente, perché molti lavoratori sono stati licenziati per effetto dei tagli al sistema di protezione sociale imposto dalla terapia d’urto voluta dall’Europa. Risultato, la disperazione ormai diffusa, che incoraggia la peggiore forma di corruzione: «Le code per una visita o per un ricovero sono diventate lunghissime, tanto da scoraggiare i pazienti e da alimentare il sistema delle bustarelle elargite a medici e infermieri».
Inoltre, aggiunge “L’Unità”, cominciano a scarseggiare alcuni medicinali: molte ditte farmaceutiche hanno infatti deciso di sospendere l’approvvigionamento di farmaci agli ospedali greci perché le fatture non venivano pagate da anni. Un esponente della Roche ha dichiarato al “Wall Street Journal” che il gruppo svizzero ha interrotto la fornitura di alcuni farmaci anti-cancro, mentre Novo Nordisk ha smesso di rifornire gli ospedali greci di insulina e Leo Pharma ha cessato di spedire ad Atene due medicinali importanti, un anticoagulante e un farmaco contro la psoriasi.
Già nel 2008, cioè tre anni fa, sapevamo che i greci sarebbero stati “i primi”, scrive Debora Billi, segnalando che il suo blog ha avviato dal 2010 un monitoraggio ravvicinato delle sofferenze sociali provocate in Grecia dal “rigore” imposto dalla Bce dopo lo scoppio della crisi finanziaria, lasciata marcire dai bilanci statali “truccati” dai consulenti della Goldman Sachs. Debora Billi è “sul pezzo” da anni: «Malgrado ciò – scrive ora – sono stupita dalla rapidità con cui la situazione si sta deteriorando. Non possiamo fare altro che assistere inorriditi alla tragedia che si consuma a poche ore di navigazione dalle nostre coste, con la sempre più ineluttabile consapevolezza che i prossimi saremo noi».
Duecento casi di bambini in pericolo, denutriti, «perchè i loro genitori non sono in grado di alimentarli come si deve». Non è il medioevo, è la Grecia del 2011. «Quando ho letto questa notizia – confessa Debora Billi – pensavo fosse l’esagerazione di qualche blog catastrofista, tanto mi sembrava incredibile». Invece è l’Ansa, che cita il sito “Newsit”. E’ la maggiore agenzia di stampa italiana a confermare la storia: quei 200 piccoli europei sono davvero alle prese con la fame, e i loro insegnanti «fanno la fila per prendere un piatto di cibo per i loro alunni che non hanno da mangiare». Questa non è più crisi, è catastrofe umanitaria: «Il ministero della pubblica istruzione, che in un primo momento aveva definito la denuncia come “propaganda”, si è visto costretto a riconoscere la gravità del problema».
Come hanno riferito alcuni insegnanti al quotidiano “To Vima”, il problema della denutrizione ormai esiste e, in Grecia, viene individuato più facilmente nelle scuole a tempo pieno: «Molti ragazzi vengono in classe senza il pranzo e dicono di averlo dimenticato a casa perché si vergognano di dire la verità». E non mancano nemmeno i casi di pazienti che, dopo essere guariti, non vogliono lasciare l’ospedale perché non hanno dove andare a dormire, continua la cronaca greca, ripresa dal blog “Crisis.Blogosfere”. «Stanno uccidendo i greci, e non solo con la fame», osserva Debora Billi: l’altra emergenza, ormai drammatica, riguarda l’assistenza sanitaria: la Grecia sembra stia scivolando verso una disperazione sociale da terzo mondo.
«I ricoveri nelle strutture private sono crollati del 30% tra il 2009 e il 2010», scrive “L’Unità” in un recente servizio da Atene, «mentre quelli negli ospedali pubblici sono aumentati del 24%». Contemporaneamente, i centri sanitari statali hanno subito tagli per il 40% del loro budget: il personale è gravemente carente, perché molti lavoratori sono stati licenziati per effetto dei tagli al sistema di protezione sociale imposto dalla terapia d’urto voluta dall’Europa. Risultato, la disperazione ormai diffusa, che incoraggia la peggiore forma di corruzione: «Le code per una visita o per un ricovero sono diventate lunghissime, tanto da scoraggiare i pazienti e da alimentare il sistema delle bustarelle elargite a medici e infermieri».
Inoltre, aggiunge “L’Unità”, cominciano a scarseggiare alcuni medicinali: molte ditte farmaceutiche hanno infatti deciso di sospendere l’approvvigionamento di farmaci agli ospedali greci perché le fatture non venivano pagate da anni. Un esponente della Roche ha dichiarato al “Wall Street Journal” che il gruppo svizzero ha interrotto la fornitura di alcuni farmaci anti-cancro, mentre Novo Nordisk ha smesso di rifornire gli ospedali greci di insulina e Leo Pharma ha cessato di spedire ad Atene due medicinali importanti, un anticoagulante e un farmaco contro la psoriasi.
Già nel 2008, cioè tre anni fa, sapevamo che i greci sarebbero stati “i primi”, scrive Debora Billi, segnalando che il suo blog ha avviato dal 2010 un monitoraggio ravvicinato delle sofferenze sociali provocate in Grecia dal “rigore” imposto dalla Bce dopo lo scoppio della crisi finanziaria, lasciata marcire dai bilanci statali “truccati” dai consulenti della Goldman Sachs. Debora Billi è “sul pezzo” da anni: «Malgrado ciò – scrive ora – sono stupita dalla rapidità con cui la situazione si sta deteriorando. Non possiamo fare altro che assistere inorriditi alla tragedia che si consuma a poche ore di navigazione dalle nostre coste, con la sempre più ineluttabile consapevolezza che i prossimi saremo noi».
sabato 24 dicembre 2011
Trenitalia lascia a casa i lavoratori per finanziare il TAV
L'Italia si conferma il paese dell'assurdo: mentre i lavoratori di Wagon lits, che operavano sui treni notturni appena soppressi, perdono il lavoro, Trenitalia dirotta tutte le risorse sull'alta velocità.
E' la malattia delle grandi opere, è un morbo che ci fa preferire investire su un TAV usato da una piccola fetta di popolazione piuttosto che investire sui treni locali e regionali usati da milioni di persone.
E' una malattia pericolosa, perchè lo Stato crede che un buco in una montagna lungo 80km abbia la precedenza, per esempio, sulla sicurezza delle scuole: a livello nazionale, l'80% delle scuole non sono in regola con le norme di sicurezza.
QUI in dettaglio tutta la vicenda della Torino-Lione e i motivi per cui essa sarebbe comunque una tratta inutile.
Poi ci sono i fenomeni, coloro che giustificano quel buco con posti di lavoro, come se al contrario, la piccola manutenzione, che in Italia sarebbe una necessità primaria, non riuscisse a crearli.
Stesso discorso per il ponte sullo stretto: ci è già costato 500 milioni e non è stata posata nemmeno una pietra.
Nel video qui sotto Travaglio spiega la vicenda molto meglio di me.
Buon Natale Italia.
E' la malattia delle grandi opere, è un morbo che ci fa preferire investire su un TAV usato da una piccola fetta di popolazione piuttosto che investire sui treni locali e regionali usati da milioni di persone.
E' una malattia pericolosa, perchè lo Stato crede che un buco in una montagna lungo 80km abbia la precedenza, per esempio, sulla sicurezza delle scuole: a livello nazionale, l'80% delle scuole non sono in regola con le norme di sicurezza.
QUI in dettaglio tutta la vicenda della Torino-Lione e i motivi per cui essa sarebbe comunque una tratta inutile.
Poi ci sono i fenomeni, coloro che giustificano quel buco con posti di lavoro, come se al contrario, la piccola manutenzione, che in Italia sarebbe una necessità primaria, non riuscisse a crearli.
Stesso discorso per il ponte sullo stretto: ci è già costato 500 milioni e non è stata posata nemmeno una pietra.
Nel video qui sotto Travaglio spiega la vicenda molto meglio di me.
Buon Natale Italia.
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giovedì 22 dicembre 2011
Ecco da dove arriva il costo della benzina
La benzina senza piombo è venduta a 1,700 euro/litro. Di tale somma ben 0,898 euro sono imposte dello Stato. Significa che 0,802 euro è il prezzo effettivo del carburante al litro. Le imposte: 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro); 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro); 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro); 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro); 10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro); 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro); 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro); 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro); 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro); 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004; 0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 0,040 euro per l'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica 2011; 0,0089 euro per l'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel 2011. Sommando al totale l'imposta fabbricazione carburanti, e applicando in seguito l'IVA, si giunge alla cifra di cui sopra.
E poi c'è chi si chiede perchè lo stato non investe nelle rinnovabili, il petrolio è una miniera d'oro.
martedì 20 dicembre 2011
Ruotolo risponde a chi si lamenta dei politici a Servizio Pubblico
Con interesse, ho seguito qualche giorno fa il programma in diretta streaming "Feedback" condotto dalla Innocenzi e da Ruotolo, appuntamento che ruota attorno alla trasmissione "Servizio Pubblico" di Santoro in cui si tenta di rispondere alle migliaia di commenti sulla pagina Facebook e dar voce, tramite telefonata, agli ascoltatori.
Premesso che questa è una iniziativa degna di lode, trovo curiosa la risposta di Ruotolo alle centinaia di messaggi lasciati dagli spettatori di Servizio Pubblico contro l'invito in trasmissione dei politici.
Il giornalista in merito dice che Servizio Pubblico deve garantire la pluralità dell'informazione e come da ampio spazio a piccoli imprenditori, operai e quindi persone comuni, deve anche dar voce alla politica per fornire un'informazione veramente plurale.
Ok tutto bellissimo, tuttavia da questa risposta traspare una miopia che non ci si aspetterebbe da un giornalista di tale calibro: le persone non rifiutano un globale confronto di opinioni, rifiutano semplicemente di essere presi in giro. Perchè dobbiamo ospitare in questa trasmissione persone che hanno governato negli ultimi 30 anni e che sono la causa diretta della crisi odierna? Il cittadino che ha donato volentieri dieci euro al progetto di Servizio Pubblico, sente giustamente la trasmissione anche un po' sua; di conseguenza ascoltare il politico che fa campagna elettorale nel SUO programma e che parla come se al governo non ci fosse mai stato, fa francamente ribrezzo. Non si tratta quindi di confronto di opinioni, si tratta di USARE Servizio Pubblico per la propria campagna elettorale.
C'è quindi da stupirsi se lo share rispetto alla prima puntata è praticamente dimezzato? Il risultato resta comunque eclatante, sia chiaro, rimane sempre la prima trasmissione di approfondimento politico, anche perchè il fatto che dia voce alle persone comuni è indubitabile. Tuttavia c'è anche quest'altra faccia della medaglia che Santoro farebbe bene a considerare. Il pubblico resta pur sempre un suo creditore.
Premesso che questa è una iniziativa degna di lode, trovo curiosa la risposta di Ruotolo alle centinaia di messaggi lasciati dagli spettatori di Servizio Pubblico contro l'invito in trasmissione dei politici.
Il giornalista in merito dice che Servizio Pubblico deve garantire la pluralità dell'informazione e come da ampio spazio a piccoli imprenditori, operai e quindi persone comuni, deve anche dar voce alla politica per fornire un'informazione veramente plurale.
Ok tutto bellissimo, tuttavia da questa risposta traspare una miopia che non ci si aspetterebbe da un giornalista di tale calibro: le persone non rifiutano un globale confronto di opinioni, rifiutano semplicemente di essere presi in giro. Perchè dobbiamo ospitare in questa trasmissione persone che hanno governato negli ultimi 30 anni e che sono la causa diretta della crisi odierna? Il cittadino che ha donato volentieri dieci euro al progetto di Servizio Pubblico, sente giustamente la trasmissione anche un po' sua; di conseguenza ascoltare il politico che fa campagna elettorale nel SUO programma e che parla come se al governo non ci fosse mai stato, fa francamente ribrezzo. Non si tratta quindi di confronto di opinioni, si tratta di USARE Servizio Pubblico per la propria campagna elettorale.
C'è quindi da stupirsi se lo share rispetto alla prima puntata è praticamente dimezzato? Il risultato resta comunque eclatante, sia chiaro, rimane sempre la prima trasmissione di approfondimento politico, anche perchè il fatto che dia voce alle persone comuni è indubitabile. Tuttavia c'è anche quest'altra faccia della medaglia che Santoro farebbe bene a considerare. Il pubblico resta pur sempre un suo creditore.
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domenica 18 dicembre 2011
Terra 2150 (terza e ultima puntata)
Si conclude la rubrica sul mio personale e utopico futuro, ecco la terza puntata.
Anno 2150
L’Italia è il paese più ricco del pianeta, il suo esempio è
seguito da tempo da tutta Europa, i governi “politici” sono infatti caduti
ormai da decenni e la democrazia diretta, resa possibile grazie alla capillare
copertura della fibra ottica sta prendendo piede in tutto il continente.
Perfino l’autoritario governo cinese che ha dominato il mondo fino a pochi
decenni fa è appena caduto sotto la ribellione del proprio popolo.
Gli Stati Uniti, resi poveri dalle continue guerre per il petrolio, si stanno man mano risollevando grazie all’aiuto ed alla consulenza degli esperti italiani.
Gli Stati Uniti, resi poveri dalle continue guerre per il petrolio, si stanno man mano risollevando grazie all’aiuto ed alla consulenza degli esperti italiani.
Gli stati africani, un tempo considerati Terzo Mondo, sono
stati abbastanza furbi da indirizzare il proprio sviluppo verso una green economy
sempre più spinta. L’installazione in massa di pannelli solari nel bel mezzo
del Sahara li ha resi grandi esportatori di energia pulita che oggi rivendono a
quei Paesi che sono stati così stolti da puntare tutto sul petrolio e il gas.
venerdì 16 dicembre 2011
Napolitano perde colpi mentre la manovra passa alla Camera
La manovra è passata ieri alla Camera con i soli voti contro dell'Italia dei Valori e ovviamente della Lega Nord più qualche "cane sciolto". Tutto quindi secondo programma.
Il Parlamento poi, ha anche approvato un paio di ordini del giorno piuttosto importanti: l'asta per le frequenze tv del digitale terrestre, che rappresenta un vero e proprio schiaffo in faccia a B., e la possibilità di inserire l'IMU (la vecchia ICI solo più salata) anche per la Chiesa e altre organizzazioni senza fini di lucro.
Ovviamente prima di gioire per questi provvedimenti finalmente sensati, bisognerà verificare con quali modalità le vorranno mettere in atto.
In tutto questo destano parecchie perplessità le dichiarazioni di Giorgio Napolitano, non vorrei fosse un inizio di demenza senile, infatti il presidente della Repubblica ieri mattina ha puntualizzato:
"l'Italia deve far fronte a grossi rischi per la propria finanza, per la propria economia e quindi chiede sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia”
Ora, caro Giorgio, "ANCHE" i ceti meno abbienti? Questa è una manovra fatta su misura per colpire i pensionati e lavoratori dipendenti, LORO pagano la crisi, non i ricchi. A meno che non si voglia pensare che la tassa sugli elicotteri manderà in rovina qualche Paperone nostrano.
Questi qui prima ti derubano e salvano il Paese con i tuoi soldi e dopo non ti dicono nemmeno grazie.
Il Parlamento poi, ha anche approvato un paio di ordini del giorno piuttosto importanti: l'asta per le frequenze tv del digitale terrestre, che rappresenta un vero e proprio schiaffo in faccia a B., e la possibilità di inserire l'IMU (la vecchia ICI solo più salata) anche per la Chiesa e altre organizzazioni senza fini di lucro.
Ovviamente prima di gioire per questi provvedimenti finalmente sensati, bisognerà verificare con quali modalità le vorranno mettere in atto.
In tutto questo destano parecchie perplessità le dichiarazioni di Giorgio Napolitano, non vorrei fosse un inizio di demenza senile, infatti il presidente della Repubblica ieri mattina ha puntualizzato:
"l'Italia deve far fronte a grossi rischi per la propria finanza, per la propria economia e quindi chiede sacrifici agli italiani di tutti i ceti sociali, anche agli italiani dei ceti meno abbienti, perché si facciano le scelte indispensabili al fine di preservare lo sviluppo della nostra economia”
Ora, caro Giorgio, "ANCHE" i ceti meno abbienti? Questa è una manovra fatta su misura per colpire i pensionati e lavoratori dipendenti, LORO pagano la crisi, non i ricchi. A meno che non si voglia pensare che la tassa sugli elicotteri manderà in rovina qualche Paperone nostrano.
Questi qui prima ti derubano e salvano il Paese con i tuoi soldi e dopo non ti dicono nemmeno grazie.
Il pronto soccorso del nuovo millennio
Quest'oggi riporto semplicemente un trafiletto apparso sul blog di Beppe Grillo, fa capire in poche righe lo stato della sanità italiana, è una lettura estremamente interessante ed è firmata da "un cittadino qualunque".
"Ieri mattina mi è sembrato di vivere in un sogno surreale: mia madre cadendo si è fratturata un piede cosi l'ho portata al pronto soccorso. Il parcheggio dell'auto era solo a pagamento ed è stato inevitabile pagare, poi entrati dentro verso mezzogiorno ci siamo subito impressionati per le sale e i corridoi che erano piene di barelle con gente semi nuda, senza tendine, senza camere, con un brusio costante di parenti. Gli infermieri si muovevano in continuazione, ognuno aveva lo stesso tragitto da percorrere e l'aria viziata era irrespirabile, non c'era una sedia dove appoggiarsi e le attrezzature non erano sufficienti per accogliere tutti, i barellieri si fottevano le barelle e le sedie a rotelle,....e noi in piedi, fermi a osservare il marasma e ad attendere il nostro turno. Gente ferita che era li dalle quattro di mattina, sembrava un pò di essere in guerra e nel mentre pensavo:"...per lavorare in ospedale ci vuole del coraggio, io non ci riuscirei mai..." ..dopo un ora ci chiama una specie di infermiere un pò agitato. Ci fa entrare nella stanza e mentre preparava l'occorrente per mettere il gesso, di punto in bianco mi disse che era napoletano e che si trovava a Genova da trenta giorni con disinvoltura, poi mi guardava in faccia chiedendomi se lo potevo aiutare e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere mi mise un camice bianco e in conclusione l'ho aiutato a mettere il gambaletto di gesso a mia madre...infine, per ricevere il foglio della pratica di soccorso abbiamo aspettato almeno un'ora e mezza per una firma della dottoressa . Mentre mi ha consegnato il foglio le ho chiesto che cosa c'era scritto e lei di tutta fretta mi ha risposto : "Non lo so.." ...il servizio fai da te...al pronto soccorso ".
Ah ovviamente c'è anche chi deve fare le notti in ospedale perchè manca il personale per guardare tutti i pazienti. Tagliamo ancora un po' i fondi per la sanità.
"Ieri mattina mi è sembrato di vivere in un sogno surreale: mia madre cadendo si è fratturata un piede cosi l'ho portata al pronto soccorso. Il parcheggio dell'auto era solo a pagamento ed è stato inevitabile pagare, poi entrati dentro verso mezzogiorno ci siamo subito impressionati per le sale e i corridoi che erano piene di barelle con gente semi nuda, senza tendine, senza camere, con un brusio costante di parenti. Gli infermieri si muovevano in continuazione, ognuno aveva lo stesso tragitto da percorrere e l'aria viziata era irrespirabile, non c'era una sedia dove appoggiarsi e le attrezzature non erano sufficienti per accogliere tutti, i barellieri si fottevano le barelle e le sedie a rotelle,....e noi in piedi, fermi a osservare il marasma e ad attendere il nostro turno. Gente ferita che era li dalle quattro di mattina, sembrava un pò di essere in guerra e nel mentre pensavo:"...per lavorare in ospedale ci vuole del coraggio, io non ci riuscirei mai..." ..dopo un ora ci chiama una specie di infermiere un pò agitato. Ci fa entrare nella stanza e mentre preparava l'occorrente per mettere il gesso, di punto in bianco mi disse che era napoletano e che si trovava a Genova da trenta giorni con disinvoltura, poi mi guardava in faccia chiedendomi se lo potevo aiutare e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere mi mise un camice bianco e in conclusione l'ho aiutato a mettere il gambaletto di gesso a mia madre...infine, per ricevere il foglio della pratica di soccorso abbiamo aspettato almeno un'ora e mezza per una firma della dottoressa . Mentre mi ha consegnato il foglio le ho chiesto che cosa c'era scritto e lei di tutta fretta mi ha risposto : "Non lo so.." ...il servizio fai da te...al pronto soccorso ".
Ah ovviamente c'è anche chi deve fare le notti in ospedale perchè manca il personale per guardare tutti i pazienti. Tagliamo ancora un po' i fondi per la sanità.
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giovedì 15 dicembre 2011
Avercene di Mentana in Italia
Enrico Mentana fa ancora parlare di sè: dopo l'abbandono di Matrix e quindi di Mediaset, arrivano le dimissioni anche da direttore del TG di La7.
Ancora una volta la motivazione risiede nell'autonomia professionale: il sindacato dei giornalisti pretendeva che lui leggesse un comunicato e lui si è rifiutato di farlo. Il comunicato riguardava semplicemente l'appoggio e solidarietà del sindacato con lo sciopero dei poligrafi, notizia che Mentana non ha ritenuto più meritevole di altre ad essere mandata in onda. Quel giorno, per inciso, lo sciopero generale ha avuto ampio spazio nel corso del telegiornale, essendo stato raccontato con la consueta professionalità.
Per questa scelta è stato denunciato dall'Associazione Stampa romana con l'appoggio del cdr. Di conseguenza il giornalista non ha ritenuto possibile la continuazione di questa esperienza lavorativa: come dice lui stesso è "impossibile lavorare con chi ti denuncia".
Indubbiamente non sono sempre d'accordo con le idee di Mentana, tuttavia è impossibile non stimare la sua professionalità e l'attaccamento alla sua autonomia.
Nel filmato che conclude questo post, il giornalista ha anche prospettato un futuro "alla Santoro" fuori dalla televisione e dentro il web.
Avercene di Mentana in Italia...
Ancora una volta la motivazione risiede nell'autonomia professionale: il sindacato dei giornalisti pretendeva che lui leggesse un comunicato e lui si è rifiutato di farlo. Il comunicato riguardava semplicemente l'appoggio e solidarietà del sindacato con lo sciopero dei poligrafi, notizia che Mentana non ha ritenuto più meritevole di altre ad essere mandata in onda. Quel giorno, per inciso, lo sciopero generale ha avuto ampio spazio nel corso del telegiornale, essendo stato raccontato con la consueta professionalità.
Per questa scelta è stato denunciato dall'Associazione Stampa romana con l'appoggio del cdr. Di conseguenza il giornalista non ha ritenuto possibile la continuazione di questa esperienza lavorativa: come dice lui stesso è "impossibile lavorare con chi ti denuncia".
Indubbiamente non sono sempre d'accordo con le idee di Mentana, tuttavia è impossibile non stimare la sua professionalità e l'attaccamento alla sua autonomia.
Nel filmato che conclude questo post, il giornalista ha anche prospettato un futuro "alla Santoro" fuori dalla televisione e dentro il web.
Avercene di Mentana in Italia...
mercoledì 14 dicembre 2011
Emendamenti alla manovra: resta una porcheria
La manovra è stata modificata su proposta del governo stesso.
Le uniche note positive sono l'indicizzazione delle pensioni fino a circa 1450 euro e l'aumento della tassazione sui capitali scudati (pur rimanendo ancora TROPPO bassa).
Tutto il resto rimane uno scempio a cominciare dai tagli ai costi della politica demandati al Parlamento. Tradotto, i parlamentari dovranno autoridursi lo stipendio, è un po' come chiedere ad un criminale di incarcerarsi da solo.
Le liberalizzazioni tanto annunciate sono di fatto saltate, le lobby possono stare tranquille.
Per quanto riguarda i pensionamenti anticipati (vecchie pensioni di anzianità) vengono ridotte leggermente le penalità per chi vorrà andare in pensione prima dei 62 anni, niente di più.
Mentre Monti prende a schiaffi i soliti poveracci se la prende anche con i partiti, rei di essersi lamentati della manovra sottolineando come non ci fosse bisogno dei "tecnici" per vararne una simile. Il premier a questo proposito ha dichiarato che un governo tecnico è stato reso necessario dalla palese incapacità di agire dei partiti stessi. In questo caso come dargli torto?
Le uniche note positive sono l'indicizzazione delle pensioni fino a circa 1450 euro e l'aumento della tassazione sui capitali scudati (pur rimanendo ancora TROPPO bassa).
Tutto il resto rimane uno scempio a cominciare dai tagli ai costi della politica demandati al Parlamento. Tradotto, i parlamentari dovranno autoridursi lo stipendio, è un po' come chiedere ad un criminale di incarcerarsi da solo.
Le liberalizzazioni tanto annunciate sono di fatto saltate, le lobby possono stare tranquille.
Per quanto riguarda i pensionamenti anticipati (vecchie pensioni di anzianità) vengono ridotte leggermente le penalità per chi vorrà andare in pensione prima dei 62 anni, niente di più.
Mentre Monti prende a schiaffi i soliti poveracci se la prende anche con i partiti, rei di essersi lamentati della manovra sottolineando come non ci fosse bisogno dei "tecnici" per vararne una simile. Il premier a questo proposito ha dichiarato che un governo tecnico è stato reso necessario dalla palese incapacità di agire dei partiti stessi. In questo caso come dargli torto?
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lunedì 12 dicembre 2011
In India vengono usate cavie umane
Il quotidiano inglese "The Indipendent" porta alla luce una vicenda che ha dell'incredibile: grazie ad una legislazione rilassata e all'analfabetismo, i colossi farmaceutici hanno di fatto colonizzato l'India per effettuare sui suoi cittadini esperimenti clinici per i nuovi farmaci.
Si pensa siano oltre 150 mila le persone "usate" a questo scopo. I medici infatti consigliano ai propri pazienti di assumere un determinato farmaco senza informare della natura sperimentale dello stesso. I cittadini indiani diventano quinde vere e proprie cavie umane.
Le grandi aziende farmaceutiche, delocalizzando la produzione e la sperimentazione in oriente riescono a produrre sulla pelle di queste persone profitti incredibili. Gli indiani sperimentano un farmaco e noi occidentali andiamo a comprarlo. E' lo stesso meccanismo della scarpa alla moda sporca del sangue di un bambino sudafricano e poi comprata da noi altri.
E' un capitalismo malato, il solo concetto di far soldi sulla sanità e sui farmaci è aberrante. Dovrebbe essere un settore interamente pubblico, il primo nazionale e il secondo interamente globale in modo che la comunità scientifica possa cooperare e che i fondi per la ricerca siano adeguati.
Ma a volte mi perdo nelle mie utopie, colpa di questa realtà.
Si pensa siano oltre 150 mila le persone "usate" a questo scopo. I medici infatti consigliano ai propri pazienti di assumere un determinato farmaco senza informare della natura sperimentale dello stesso. I cittadini indiani diventano quinde vere e proprie cavie umane.
Le grandi aziende farmaceutiche, delocalizzando la produzione e la sperimentazione in oriente riescono a produrre sulla pelle di queste persone profitti incredibili. Gli indiani sperimentano un farmaco e noi occidentali andiamo a comprarlo. E' lo stesso meccanismo della scarpa alla moda sporca del sangue di un bambino sudafricano e poi comprata da noi altri.
E' un capitalismo malato, il solo concetto di far soldi sulla sanità e sui farmaci è aberrante. Dovrebbe essere un settore interamente pubblico, il primo nazionale e il secondo interamente globale in modo che la comunità scientifica possa cooperare e che i fondi per la ricerca siano adeguati.
Ma a volte mi perdo nelle mie utopie, colpa di questa realtà.
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Aria irrespirabile, ma ci pensa Pisapia
L'aria che respiriamo in questi giorni contiene una gran bella dose di inquinanti pericolosi e la mancanza di piogge non aiuta di certo. C'è il sospetto che quel che vediamo nel nord Italia non sia nebbia ma inquinamento.
Per far fronte a questa ennesima emergenza, in particolar modo, il sindaco di Milano Pisapia ha deciso di imporre due giorni di stop alla circolazione delle auto il che fa abbastanza specie.
Soprattutto perchè uno dei primi provvedimenti della sua giunta è stato alzare del 50% il biglietto per i mezzi pubblici, della serie: "incentiviamo il loro utilizzo".
Ma anche perchè la decisione di continuare la pazzia della Moratti dell'Expo 2015 nonostante la presenza dell'immenso polo fieristico di Rho, decreta il versamento di ingenti quantità di cemento su una zona "verde".
Questa è la reale attenzione che la giunta di Pisapia pone sul problema ambiente, il resto è solo un inutile palliativo.
Per far fronte a questa ennesima emergenza, in particolar modo, il sindaco di Milano Pisapia ha deciso di imporre due giorni di stop alla circolazione delle auto il che fa abbastanza specie.
Soprattutto perchè uno dei primi provvedimenti della sua giunta è stato alzare del 50% il biglietto per i mezzi pubblici, della serie: "incentiviamo il loro utilizzo".
Ma anche perchè la decisione di continuare la pazzia della Moratti dell'Expo 2015 nonostante la presenza dell'immenso polo fieristico di Rho, decreta il versamento di ingenti quantità di cemento su una zona "verde".
Questa è la reale attenzione che la giunta di Pisapia pone sul problema ambiente, il resto è solo un inutile palliativo.
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domenica 11 dicembre 2011
Province e capitali scudati potrebbero essere salvati
Poche luci e tante ombre: questo fu il mio commento riguardante l'iniqua manovra di Monti. Le poche luci erano riferite all'esautoramento delle province e alla tassazione (seppur troppo bassa) dei capitali scudati.
Tuttavia, pure queste poche luci rischiano di spegnersi. Infatti, sembrerebbe che l'esautoramento delle province debba passare tramite legge parlamentare, quindi attraverso i partiti che in questi anni le hanno sempre salvaguardate. Difficilmente quindi passeranno un provvedimento simile. Il discorso sarebbe diverso se il governo Monti ponesse la fiducia sul decreto legge, che comprende appunto la decisione sulle province. In quel caso i partiti non potrebbero che avallare.
Anche la tassazione dei capitali scudati è a rischio: quei capitali infatti non potrebbero essere più disponibili, vuoi perchè spesi, vuoi perchè spostati altrove. D'altronde le banche dovrebbero essere a conoscenza della collocazione odierna di quei capitali ma la loro volontà di collaborare con lo Stato è francamente in dubbio. Il che fa specie visto e considerato che sono state le banche a creare la crisi e che nonostante ciò gli Stati le hanno salvate.
Della manovra di questo governo tecnico quindi, resterebbero solo i provvedimenti a carico dei soliti poveracci, in pieno stile governo politico. L'avranno capito anche coloro che erano in piazza a festeggiare le dimissioni di Berlusconi.
Tuttavia, pure queste poche luci rischiano di spegnersi. Infatti, sembrerebbe che l'esautoramento delle province debba passare tramite legge parlamentare, quindi attraverso i partiti che in questi anni le hanno sempre salvaguardate. Difficilmente quindi passeranno un provvedimento simile. Il discorso sarebbe diverso se il governo Monti ponesse la fiducia sul decreto legge, che comprende appunto la decisione sulle province. In quel caso i partiti non potrebbero che avallare.
Anche la tassazione dei capitali scudati è a rischio: quei capitali infatti non potrebbero essere più disponibili, vuoi perchè spesi, vuoi perchè spostati altrove. D'altronde le banche dovrebbero essere a conoscenza della collocazione odierna di quei capitali ma la loro volontà di collaborare con lo Stato è francamente in dubbio. Il che fa specie visto e considerato che sono state le banche a creare la crisi e che nonostante ciò gli Stati le hanno salvate.
Della manovra di questo governo tecnico quindi, resterebbero solo i provvedimenti a carico dei soliti poveracci, in pieno stile governo politico. L'avranno capito anche coloro che erano in piazza a festeggiare le dimissioni di Berlusconi.
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venerdì 9 dicembre 2011
Lega Nord: siamo al ridicolo
La Lega Nord ha avvallato nell'ultimo decennio qualsiasi legge ad personam che a Berlusconi venisse in mente senza mai fiatare neppure per le porcate più macroscopiche.
Tra le altre, troviamo il provvedimento per il quale le frequenze del digitale terrestre vengono assegnate d'ufficio alle emittenti già esistenti, soprattutto, neanche a dirlo, a RAI e Mediaset invece di metterle all'asta e ricavare dai 4 ai 6 miliardi di euro.
Oggi la Lega si sconfessa e dice che quella decisione non va più bene e presenta un emendamento alla manovra per introdurre l'asta! Certo se magari l'avessero scoperto qualche mese prima quando erano al governo forse non sarebbe stata necessaria una manovra così pesante ma tant'è, i nostri politici hanno i loro ritmi.
A proposito di coerenza, che dire dell'avvocato Ghedini? In aula, in veste da deputato, ha sempre sostenuto che le intercettazioni non devono essere pubblicate pena la galera per i giornalisti, mentre in tribunale, in difesa di (indovina un po'?) Berlusconi, le intercettazioni vanno pubblicate per dovere di cronaca.
Guardate un po' qui sotto!!!
Tra le altre, troviamo il provvedimento per il quale le frequenze del digitale terrestre vengono assegnate d'ufficio alle emittenti già esistenti, soprattutto, neanche a dirlo, a RAI e Mediaset invece di metterle all'asta e ricavare dai 4 ai 6 miliardi di euro.
Oggi la Lega si sconfessa e dice che quella decisione non va più bene e presenta un emendamento alla manovra per introdurre l'asta! Certo se magari l'avessero scoperto qualche mese prima quando erano al governo forse non sarebbe stata necessaria una manovra così pesante ma tant'è, i nostri politici hanno i loro ritmi.
A proposito di coerenza, che dire dell'avvocato Ghedini? In aula, in veste da deputato, ha sempre sostenuto che le intercettazioni non devono essere pubblicate pena la galera per i giornalisti, mentre in tribunale, in difesa di (indovina un po'?) Berlusconi, le intercettazioni vanno pubblicate per dovere di cronaca.
Guardate un po' qui sotto!!!
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Il peccato originale di Santoro
Dopo cinque puntate di Servizio Pubblico, nuova trasmissione di Santoro direi che si può azzardare un primo bilancio. In effetti la trasmissione da veramente quel che ci si aspetterebbe: ampia voce a chi altrove non riesce a dire la sua. Troviamo quindi l'operaio, l'impiegata e anche il piccolo imprenditore, accomunati dal cappio al collo messo dai politici e dai "tecnici", parlare della propria situazione personale e delle proprie difficoltà. In più troviamo costantemente l'opinione di giornalisti di diversa provenienza, primo fra tutti ovviamente, Travaglio; senza trascurare la voce dei banchieri e degli economisti sempre obiettivamente utili al dibattito.
Quel che proprio non va giu è la presenza dei politici e dei sindacalisti, eternamente impegnati a fare la loro campagna elettorale. Ascoltare poi Brunetta e Gasparri parlare come se fossero stati per vent'anni all'opposizione fa solo salire il sangue al cervello.
E' questo il peccato originale di Servizio Pubblico: la schiavitù dimostrata nei confronti della casta. Sembra quasi ci sia l'obbligo di invitarla questa gente. Ma allora perchè si è deciso di fare una trasmissione senza un editore? Non ha senso guadagnarsi la libertà se poi non la si esercita.
Il pubblico su Facebook ha dimostrato di non volerle ascoltare queste persone: ogni volta che uno di questi prendeva la parola venivano scritti centinaia di messaggi di insulti e chi ha donato volentieri dieci euro ritratta "ve li richiedere indietro i miei soldi".
Che Santoro ascolti il suo pubblico, perchè il suo è spesso un pubblico critico, non è quello del Grande Fratello.
Quel che proprio non va giu è la presenza dei politici e dei sindacalisti, eternamente impegnati a fare la loro campagna elettorale. Ascoltare poi Brunetta e Gasparri parlare come se fossero stati per vent'anni all'opposizione fa solo salire il sangue al cervello.
E' questo il peccato originale di Servizio Pubblico: la schiavitù dimostrata nei confronti della casta. Sembra quasi ci sia l'obbligo di invitarla questa gente. Ma allora perchè si è deciso di fare una trasmissione senza un editore? Non ha senso guadagnarsi la libertà se poi non la si esercita.
Il pubblico su Facebook ha dimostrato di non volerle ascoltare queste persone: ogni volta che uno di questi prendeva la parola venivano scritti centinaia di messaggi di insulti e chi ha donato volentieri dieci euro ritratta "ve li richiedere indietro i miei soldi".
Che Santoro ascolti il suo pubblico, perchè il suo è spesso un pubblico critico, non è quello del Grande Fratello.
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giovedì 8 dicembre 2011
I Radicali smascherano le bugie del Vaticano
La stampa cattolica insorge contro la protesta che dilaga sul web sul mancato pagamento dell'ICI sugli immobili della Chiesa dicendo che sono tutte bugie e che sulle proprie attività commerciali le tasse le paga eccome.
Benissimo, i Radicali, che ogni tanto fanno qualcosa di utile, hanno montato un video "stile iene" nel quale si rende palese come strutture esentate dalle tasse, in teoria dedicate solo a ospitare membri del clero di passaggio, siano invece utilizzate come veri e propri hotel.
Il Vaticano si conferma una vera e propria istutuzione politica in quanto si comporta allo stesso modo: negare l'evidenza con tutte le proprie forze con i propri organi di stampa: QUI si può "apprezzare" l'articolo di protesta comparso sull'Avvenire e qui sotto invece, il video montato dai Radicali che con i fatti smentisce i contenuti dell'articolo stesso.
Benissimo, i Radicali, che ogni tanto fanno qualcosa di utile, hanno montato un video "stile iene" nel quale si rende palese come strutture esentate dalle tasse, in teoria dedicate solo a ospitare membri del clero di passaggio, siano invece utilizzate come veri e propri hotel.
Il Vaticano si conferma una vera e propria istutuzione politica in quanto si comporta allo stesso modo: negare l'evidenza con tutte le proprie forze con i propri organi di stampa: QUI si può "apprezzare" l'articolo di protesta comparso sull'Avvenire e qui sotto invece, il video montato dai Radicali che con i fatti smentisce i contenuti dell'articolo stesso.
mercoledì 7 dicembre 2011
L'equità di Monti e il ridicolo giornalismo italiano
Ho perso 30 minuti della mia vita a guardare l'intervista di Vespa al Presidente del Consiglio Monti, illudendomi che sarebbe emerso qualcosa di interessante. Nel pieno rispetto della tendenza degli ultimi anni del giornalismo italiano, il giornalista diventa microfono e non fa una sola domanda che possa essere definitita tale.
Monti ha quindi potuto limitarsi a fare la cronaca della sua manovra, cioè niente di nuovo rispetto all'esposizione fatta a Camera e Senato.
Sarebbe stato tuttavia interessante chiedere Monti dove diavolo ha lasciato l'equità a lui tanto cara. Cosa c'è di equo nel colpire le pensioni da 1000 euro al mese e non toccare con l'ICI le proprietà della Chiesa? A questo proposito c'è pure la presa per il culo del cardinal Bertone: "i sacrifici fanno parte della vita"; incommentabile.
Cosa c'è poi di così equo nell'aumento del prezzo della benzina senza toccare i finanziamenti pubblici all'editoria, ai partiti e senza mettere all'asta le frequenze del digitale terrestre?
Per avere una sola domanda sul mancato ICI per il Vaticano c'è stato bisogno di un giornalista straniero che come risposta ha ricevuto "non abbiamo ancora vagliato questa ipotesi". Con comodo.
Monti ha quindi potuto limitarsi a fare la cronaca della sua manovra, cioè niente di nuovo rispetto all'esposizione fatta a Camera e Senato.
Sarebbe stato tuttavia interessante chiedere Monti dove diavolo ha lasciato l'equità a lui tanto cara. Cosa c'è di equo nel colpire le pensioni da 1000 euro al mese e non toccare con l'ICI le proprietà della Chiesa? A questo proposito c'è pure la presa per il culo del cardinal Bertone: "i sacrifici fanno parte della vita"; incommentabile.
Cosa c'è poi di così equo nell'aumento del prezzo della benzina senza toccare i finanziamenti pubblici all'editoria, ai partiti e senza mettere all'asta le frequenze del digitale terrestre?
Per avere una sola domanda sul mancato ICI per il Vaticano c'è stato bisogno di un giornalista straniero che come risposta ha ricevuto "non abbiamo ancora vagliato questa ipotesi". Con comodo.
lunedì 5 dicembre 2011
Lo spread crolla, il cambiamento portato dal governo Monti
L'effetto della manovra si fa sentire sui mercati: lo spread è di fatto crollato scendendo sotto i 400 punti dopo quasi due mesi. Il valore al termine della giornata di ieri era di 375 punti. Questa è la dimostrazione tangibile che le misure prese dal governo Monti piacciono ai mercati e che i mercati non sono esattamente interessati al benessere di noi cittadini italiani, anzi. L'importante è ottenere soldi, il "come" è un dettaglio che interessa solo a noi comuni mortali.
Cosa è cambiato in sostanza rispetto ai governi politici che ci hanno portato ad un passo dal default? Sostanzialmente nulla: questo governo tecnico è vincolato dalle richieste e dagli interessi dei partiti che controllano il Parlamento e appoggiano il governo stesso. Colpire ad esempio lo Stato Vaticano facendogli pagare l'ICI (si stimano in due miliardi all'anno la somma totale che sarebbe possibile raccogliere) diventa oltremodo difficile, come resta difficile, se non impossibile, mettere all'asta le frequenze del digitale terrestre con Silvio Berlusconi quasi monopolista del settore.
Formalmente tuttavia la situazione è cambiata parecchio, perchè se è vero che siamo abituati a essere presi in giro dalle pagliacciate dei politici di turno, siamo totalmente impreparati a ricevere "supposte" di questa entità da un premier che fa della serietà il suo biglietto da visita. Insomma, Berlusconi ci tirava gli schiaffi in faccia vestito da clown, Monti lo fa in giacca e cravatta con una sobria e inquietante freddezza.
QUI i dettagli del decreto legge "salva-Italia" e, aggiungo io, "ammazza cittadini".
QUI invece, quello che si poteva e doveva fare.
Cosa è cambiato in sostanza rispetto ai governi politici che ci hanno portato ad un passo dal default? Sostanzialmente nulla: questo governo tecnico è vincolato dalle richieste e dagli interessi dei partiti che controllano il Parlamento e appoggiano il governo stesso. Colpire ad esempio lo Stato Vaticano facendogli pagare l'ICI (si stimano in due miliardi all'anno la somma totale che sarebbe possibile raccogliere) diventa oltremodo difficile, come resta difficile, se non impossibile, mettere all'asta le frequenze del digitale terrestre con Silvio Berlusconi quasi monopolista del settore.
Formalmente tuttavia la situazione è cambiata parecchio, perchè se è vero che siamo abituati a essere presi in giro dalle pagliacciate dei politici di turno, siamo totalmente impreparati a ricevere "supposte" di questa entità da un premier che fa della serietà il suo biglietto da visita. Insomma, Berlusconi ci tirava gli schiaffi in faccia vestito da clown, Monti lo fa in giacca e cravatta con una sobria e inquietante freddezza.
QUI i dettagli del decreto legge "salva-Italia" e, aggiungo io, "ammazza cittadini".
QUI invece, quello che si poteva e doveva fare.
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Ecco la manovra "salva-Italia". Ministro in lacrime: piangono mentre ti accoltellano alla schiena.
I dettagli della manovra (contenuta in un unico decreto legge) che dovrebbe salvarci dal baratro pesa come un macigno sui normali cittadini. Qui sotto ne trovate un'introduzione, esposta dallo stesso Presidente del Consiglio:
Ma veniamo ai contenuti che vedono poche luci e parecchie ombre.
Il lato più positivo della manovra è sicuramente l'esautoramento delle province: non potendo eliminarle (servirebbe una lunga legge costituzionale) si è deciso di eliminare le giunte e di abbassare il numero di consiglieri provinciali a dieci unità elette dai consigli comunali, rendendo al contempo il loro incarico gratuito, puramente onorifico.
Altro elemento positivo è l'ulteriore tassazione dell'1,5% sui capitali rientrati con lo scudo fiscale voluto da Tremonti visto che ogni tanto fa piacere vedere pagare anche i ladri. Certamente si poteva fare di più, tuttavia è già una grande cosa che almeno questo governo ci abbia pensato.
Ultima luce di questa manovra è la decisione, certamente simbolica, di Monti, di rinunciare allo stipendio di Presidente del Consiglio e di Ministro dell'Economia. Tanto per citare un politico a caso, Berlusconi non ha nemmeno mai pensato di farlo nonostante sia ben più ricco dell'attuale premier.
Ed ora le numerosissime ombre.
L'attesa sberla all'evasione fiscale si rivela una carezza: vietato il pagamento in contanti sopra i 1000 euro. Gli evasori se la stanno già facendo sotto... ma resto in attesa per conoscere ulteriori dettagli, non si sa mai che i provvedimenti in tal senso nascondano qualche sorpresa.
Capitolo pensioni, il più duro, che colpisce tutti gli under 55 ma che beffa in modo vergognoso chi ha iniziato a lavorare molto presto ed ha circa 50 anni. Infatti dai 41 anni e un mese attuali necessari per andare in pensione prima dell'età minima, saranno necessari 42 anni e un mese di contributi. Un anno intero di lavoro in più che può sembrare poco solo per chi non sa cosa significa lavorare. Ma non è finita qui, l'età minima per percepire la pensione di vecchiaia passa immediatamente dai 60 a 63 anni, chi ci andrà prima, anche se avrà pagato i famosi 42 anni di contributi, dovrà rinunciare al 3% per ogni anno mancante alla soglia minima. Una soglia minima che gradualmente, nel 2022, arriverà a 67 anni.
La mazzata finisce qui? NO! L'indicizzazione delle pensioni, cioè il loro adeguamento all'inflazione e quindi al costo della vita è abolito per le pensioni superiori ai 960 euro, come se chi ne prendesse 1000 fosse salvo dalle conseguenze di un simile provvedimento.
Inoltre torna L'ICI e l'IVA che aumenta di un altro 2% (cosa non da poco).
Dopo aver esposto tutto questo la minaccia di Monti: "Siamo ben determinati ad andare oltre, soprattutto sul terreno del lavoro e del welfare". Si insomma, non è finita...
Vi lascio con le lacrime del Ministro al Lavoro e alla Previdenza Sociale che si commuove in diretta mentre parla delle pensioni. Invito la signora Fornero a leggere QUI una lista di provvedimenti che si sarebbero potuti adottare per evitare di toccare il sistema pensionistico e di versare di conseguenza lacrime da coccodrillo.
Siamo governati da ipocriti, piangono mentre ti accoltellano alla schiena.
Ma veniamo ai contenuti che vedono poche luci e parecchie ombre.
Il lato più positivo della manovra è sicuramente l'esautoramento delle province: non potendo eliminarle (servirebbe una lunga legge costituzionale) si è deciso di eliminare le giunte e di abbassare il numero di consiglieri provinciali a dieci unità elette dai consigli comunali, rendendo al contempo il loro incarico gratuito, puramente onorifico.
Altro elemento positivo è l'ulteriore tassazione dell'1,5% sui capitali rientrati con lo scudo fiscale voluto da Tremonti visto che ogni tanto fa piacere vedere pagare anche i ladri. Certamente si poteva fare di più, tuttavia è già una grande cosa che almeno questo governo ci abbia pensato.
Ultima luce di questa manovra è la decisione, certamente simbolica, di Monti, di rinunciare allo stipendio di Presidente del Consiglio e di Ministro dell'Economia. Tanto per citare un politico a caso, Berlusconi non ha nemmeno mai pensato di farlo nonostante sia ben più ricco dell'attuale premier.
Ed ora le numerosissime ombre.
L'attesa sberla all'evasione fiscale si rivela una carezza: vietato il pagamento in contanti sopra i 1000 euro. Gli evasori se la stanno già facendo sotto... ma resto in attesa per conoscere ulteriori dettagli, non si sa mai che i provvedimenti in tal senso nascondano qualche sorpresa.
Capitolo pensioni, il più duro, che colpisce tutti gli under 55 ma che beffa in modo vergognoso chi ha iniziato a lavorare molto presto ed ha circa 50 anni. Infatti dai 41 anni e un mese attuali necessari per andare in pensione prima dell'età minima, saranno necessari 42 anni e un mese di contributi. Un anno intero di lavoro in più che può sembrare poco solo per chi non sa cosa significa lavorare. Ma non è finita qui, l'età minima per percepire la pensione di vecchiaia passa immediatamente dai 60 a 63 anni, chi ci andrà prima, anche se avrà pagato i famosi 42 anni di contributi, dovrà rinunciare al 3% per ogni anno mancante alla soglia minima. Una soglia minima che gradualmente, nel 2022, arriverà a 67 anni.
La mazzata finisce qui? NO! L'indicizzazione delle pensioni, cioè il loro adeguamento all'inflazione e quindi al costo della vita è abolito per le pensioni superiori ai 960 euro, come se chi ne prendesse 1000 fosse salvo dalle conseguenze di un simile provvedimento.
Inoltre torna L'ICI e l'IVA che aumenta di un altro 2% (cosa non da poco).
Dopo aver esposto tutto questo la minaccia di Monti: "Siamo ben determinati ad andare oltre, soprattutto sul terreno del lavoro e del welfare". Si insomma, non è finita...
Vi lascio con le lacrime del Ministro al Lavoro e alla Previdenza Sociale che si commuove in diretta mentre parla delle pensioni. Invito la signora Fornero a leggere QUI una lista di provvedimenti che si sarebbero potuti adottare per evitare di toccare il sistema pensionistico e di versare di conseguenza lacrime da coccodrillo.
Siamo governati da ipocriti, piangono mentre ti accoltellano alla schiena.
domenica 4 dicembre 2011
Monti e la terza Camera dello Stato
Si conferma Terza Camera dello Stato lo studio di Porta a Porta condotto da Vespa. Anche il tecnico e sobrio Monti cede alle lusinghe del conduttore della Rai continuando la tradizione che vuole ogni sacrosanto presidente del Consiglio presentarsi da Vespa. Rimarrà negli annali la sceneggiata di Berlusconi quando nel 2001 firmò in diretta quel fantomatico contratto con gli italiani mai rispettato.
Ad ogni modo il problema non è Vespa, bensì una questione di opportunità: è un talk show il mezzo più consono a spiegare una manovra lacrime e sangue in un momento di emergenza nazionale? Non lo so, in questi momenti tutti i leader del pianeta farebbero una comunizione a reti unificate per parlare alla nazione, non penserebbero mai ad un talk show. Ma tant'è, siamo speciali, siamo italiani.
E meno male che al momento della nomina si prospettava un governo del fare poco propenso alle chiacchere mediatiche... d'altronde un dubbio doveva già venirci quando il nuovo ministro dell'ambiente dopo mezzo minuto dalla sua nomina si precipitava ad "un giorno da pecora".
Ad ogni modo il problema non è Vespa, bensì una questione di opportunità: è un talk show il mezzo più consono a spiegare una manovra lacrime e sangue in un momento di emergenza nazionale? Non lo so, in questi momenti tutti i leader del pianeta farebbero una comunizione a reti unificate per parlare alla nazione, non penserebbero mai ad un talk show. Ma tant'è, siamo speciali, siamo italiani.
E meno male che al momento della nomina si prospettava un governo del fare poco propenso alle chiacchere mediatiche... d'altronde un dubbio doveva già venirci quando il nuovo ministro dell'ambiente dopo mezzo minuto dalla sua nomina si precipitava ad "un giorno da pecora".
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sabato 3 dicembre 2011
Italia 2100 (seconda puntata)
Prosegue la rubrica sul mio personale e utopico futuro, ecco la seconda puntata. (QUI la prima).
Anno 2100
La parola “politico” è diventata una parolaccia, un insulto,
un brutto ricordo del passato. Esistono solo un centinaio di portavoce della
volontà popolare che eseguono il loro compito come servizio civile con un
massimo di due mandati.
L’evasore fiscale e il corrotto sono razze estinte e nel
corso degli anni le tasse sono sensibilmente diminuite per tutti aumentando al
contempo la qualità della vita. Ormai da anni l’Italia ha superato la Norvegia
in questa speciale classifica, soprattutto grazie agli investimenti sulle fonti
rinnovabili che forniscono al paese quasi la totalità dell’energia necessaria riducendo
drasticamente anche la mortalità per tumori e malattie respiratorie.
In Italia non esistono più veicoli alimentati da
combustibili fossili ma solo veicoli elettrici che possono caricarsi
gratuitamente ai generatori messi a disposizione da ogni comune. Tuttavia,
grazie all’aria pulita e al massiccio aumento delle piste ciclabili, gli
italiani preferiscono sempre più spesso spostarsi in bicicletta.
Anche l’etica e la morale è drasticamente cambiata rispetto
agli anni bui di inizio secolo: l’omosessualità non è più discriminata e
l’esistenza stessa della chiesa cattolica ed i suoi dogmi è messa in
discussione. Ogni cittadino pretende di essere libero di vivere la sua spiritualità
come meglio crede.
Il testamento biologico è infine un diritto inalienabile, tutti ricordano con orrore un passato in cui l'individuo non era padrone della propria vita e della propria morte .
venerdì 2 dicembre 2011
Italiani popolo di rassegnati, lunedì arriva la stangata
Le indiscrezioni che vedrebbero una stangata sulle pensioni come principale provvedimento per uscire dalla crisi si fanno sempre più insistenti. Si fa sempre un gran parlare di questo argomento e solo questo è semplicemente scandaloso. Protagonisti di queste sproloqui sono i politici e le figure dell'alta finanza descrivendo tali provvedimenti come fondamentali.
Quel che tuttavia fa ancora più arrabbiare è sentire gli stessi argomenti riportati da persone comuni, che fanno i fenomeni con pensieri politici inculcati a forza nelle loro menti da certi organi di informazione. E' l'illusione di non avere un'alternativa, la rassegnazione a dover fare sacrifici.
Poco tempo fa ho riportato sul blog venti misure a costo zero che ci permetterebbero di uscire da questo pantano. Sono misure che nessuno prende in considerazioni come se, per esempio, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che ci costa un miliardo all'anno fosse una bestialità.
A queste venti idee a costo zero se ne aggiungono parecchie altre, come ad esempio la legalizzazione della marijuana. In termini di tassazione quanti soldi potrebbe farci lo stato? Si ha paura che se si facesse una cosa del genere scoppierebbe il caos e tutti diventerebbero dei drogati? L'Olanda è uno dei paesi più civili al mondo ed è li a dimostrare che un tale rischio è semplicemente ridicolo. Non fumo marijuana, non sono spinto da interessi personali, uso semplicemente la logica: ci sono fior di studi che dimostrano come questa droga leggera non porti dipendenza e che fa male al pari di un bicchiere di alcol e di una sigaretta. Quindi qual è il vero motivo per cui ci si vuole privare di una tale rendita?
Il fatto stesso di chiederci sacrifici è semplicemente assurdo, eppure, lunedì, quando il governo Monti ci renderà finalmente partecipi delle sue idee, chineremo la testa e subiremo in silenzio. A quanto sembra tunisini, egiziani e libici valgono molto di più degli italiani.
Quel che tuttavia fa ancora più arrabbiare è sentire gli stessi argomenti riportati da persone comuni, che fanno i fenomeni con pensieri politici inculcati a forza nelle loro menti da certi organi di informazione. E' l'illusione di non avere un'alternativa, la rassegnazione a dover fare sacrifici.
Poco tempo fa ho riportato sul blog venti misure a costo zero che ci permetterebbero di uscire da questo pantano. Sono misure che nessuno prende in considerazioni come se, per esempio, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che ci costa un miliardo all'anno fosse una bestialità.
A queste venti idee a costo zero se ne aggiungono parecchie altre, come ad esempio la legalizzazione della marijuana. In termini di tassazione quanti soldi potrebbe farci lo stato? Si ha paura che se si facesse una cosa del genere scoppierebbe il caos e tutti diventerebbero dei drogati? L'Olanda è uno dei paesi più civili al mondo ed è li a dimostrare che un tale rischio è semplicemente ridicolo. Non fumo marijuana, non sono spinto da interessi personali, uso semplicemente la logica: ci sono fior di studi che dimostrano come questa droga leggera non porti dipendenza e che fa male al pari di un bicchiere di alcol e di una sigaretta. Quindi qual è il vero motivo per cui ci si vuole privare di una tale rendita?
Il fatto stesso di chiederci sacrifici è semplicemente assurdo, eppure, lunedì, quando il governo Monti ci renderà finalmente partecipi delle sue idee, chineremo la testa e subiremo in silenzio. A quanto sembra tunisini, egiziani e libici valgono molto di più degli italiani.
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giovedì 1 dicembre 2011
Iran, sarà guerra?
I rapporti tra Gran Bretagna e Iran sono sempre più tesi: in seguito all'attacco degli studenti all'ambasciata inglese, il governo di Londra ha deciso di espellere i diplomatici iraniani dalla capitale.
L'Iran fa parte della lista americana degli "stati canaglia" già da tempo e i rapporti, col tempo, non fanno altro che peggiorare, senza contare le pressioni di Israele affinché si intervenga.
La NATO ha appena concluso le operazioni in Libia e già una nuova guerra è quindi all'orizzonte.
Il paradosso è che il problema Iran è il risultato diretto della politica estera statunitense dell'ultimo decennio: l'equilibrio della regione era garantito dal bipolarismo tra Iran e Iraq, venendo a mancare quest'ultimo, l'equilibrio si è spezzato e il regime di Ahmadinejad è diventata una potenza regionale incontrastata.
La prima causa dell'attuale forza dell'Iran è dunque la caduta del regime di Saddam Hussein, George Bush senior, nei primissimi anni '90, con la prima guerra del Golfo, capì perfettamente l'importanza strategica dell'Iraq e non fece cadere il regime. Peccato che tale lungimiranza non sia stata tramandata al figlio.
L'Iran fa parte della lista americana degli "stati canaglia" già da tempo e i rapporti, col tempo, non fanno altro che peggiorare, senza contare le pressioni di Israele affinché si intervenga.
La NATO ha appena concluso le operazioni in Libia e già una nuova guerra è quindi all'orizzonte.
Il paradosso è che il problema Iran è il risultato diretto della politica estera statunitense dell'ultimo decennio: l'equilibrio della regione era garantito dal bipolarismo tra Iran e Iraq, venendo a mancare quest'ultimo, l'equilibrio si è spezzato e il regime di Ahmadinejad è diventata una potenza regionale incontrastata.
La prima causa dell'attuale forza dell'Iran è dunque la caduta del regime di Saddam Hussein, George Bush senior, nei primissimi anni '90, con la prima guerra del Golfo, capì perfettamente l'importanza strategica dell'Iraq e non fece cadere il regime. Peccato che tale lungimiranza non sia stata tramandata al figlio.
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mercoledì 30 novembre 2011
La casta taglia i vitalizi... ma solo per i prossimi eletti
I parlamentari hanno deciso di dare il buon esempio, infatti hanno deciso di dissanguarsi prevedendo l'abolizione del vitalizio per i senatori. Ah si, ovviamente questo vale solo a partire dalla prossima legislatura: gli "eletti" che occupano attualmente la poltrona possono stare tranquilli. Ma questo solo perchè "è impossibile toccare i diritti acquisiti", non per altro!
Non è che anche i cittadini possono rinviare i sacrifici a data da destinarsi?
Ad ogni modo tutti i parlamentarti, a partire dal 2012, andranno in pensione con il sistema contributivo come tutto il resto del Paese. Peccato che il provvedimento non sia retroattivo, dunque chi già percepisce la pensione (spropositata) continuerà a goderne.
Si insomma, nel divario da colmare tra le condizioni dei politici e quelle dei lavoratori è stata inserita una goccia quando servirebbe un oceano. E' la solita riforma all'italiana.
Non è che anche i cittadini possono rinviare i sacrifici a data da destinarsi?
Ad ogni modo tutti i parlamentarti, a partire dal 2012, andranno in pensione con il sistema contributivo come tutto il resto del Paese. Peccato che il provvedimento non sia retroattivo, dunque chi già percepisce la pensione (spropositata) continuerà a goderne.
Si insomma, nel divario da colmare tra le condizioni dei politici e quelle dei lavoratori è stata inserita una goccia quando servirebbe un oceano. E' la solita riforma all'italiana.
lunedì 28 novembre 2011
Italia 2050
Solo pochi giorni fa Beppe Grillo sul suo blog ha lanciato una rubrica a parer mio molto carina (QUI il post) in cui ha descritto una utopica società del futuro. Ho deciso di "rubare" l'idea e di proporre, attraverso una cronostoria, la mia personale visione di futuro per il nostro paese.
Ecco la prima puntata, Italia 2050
Ecco la prima puntata, Italia 2050
La crisi economica iniziata nel 2008 ha creato tensioni
sociali tali da far cadere l’intero sistema.
I cittadini si sono rivoltati contro i partiti colpevoli di essere tra i principali artefici della crisi. I politici hanno poi provato a far pagare il prezzo della crisi ai cittadini stessi senza neanche provare ad adottare misure a costo zero per ammortizzare i sacrifici.
I cittadini si sono rivoltati contro i partiti colpevoli di essere tra i principali artefici della crisi. I politici hanno poi provato a far pagare il prezzo della crisi ai cittadini stessi senza neanche provare ad adottare misure a costo zero per ammortizzare i sacrifici.
L’intera casta politica è stata messa di peso dal popolo
italiano in galera con l’accusa di Alto Tradimento.
Pochi anni dopo, per volontà dei cittadini, il Parlamento italiano è stato trasformato in un museo: è diventato inutile in quanto gli eletti sono pochi e sono semplicemente portavoce delle idee e delle decisioni dei cittadini che propongono e votano le proposte tramite il web.
Pochi anni dopo, per volontà dei cittadini, il Parlamento italiano è stato trasformato in un museo: è diventato inutile in quanto gli eletti sono pochi e sono semplicemente portavoce delle idee e delle decisioni dei cittadini che propongono e votano le proposte tramite il web.
Il primo provvedimento deciso dal popolo italiano è stato l’abolizione
del denaro contante rendendo di fatto impossibile l’evasione fiscale e molto
difficile la corruzione; in questo modo in pochi anni l’immenso debito pubblico
accumulato dai politici è stato azzerato e l’Italia sta rapidamente diventando uno dei Paesi
più ricchi al mondo.
Le spese per la difesa sono state poi sensibilmente diminuite in
quanto il popolo italiano ha deciso di non prendere parte alle cosiddette
“missioni di pace” in nome del petrolio. L’Italia ha di conseguenza deciso di
investire tutto sulle energie rinnovabili.
(continua...)
domenica 27 novembre 2011
Referendum calpestato: l'acqua rimane gestita dai privati
Il piccolo miracolo democratico compiuto da noi cittadini a giugno rischia di essere inutile, almeno per quanto riguarda la gestione pubblica dell'acqua. Il motivo? Le grosse società private che hanno investito e lucrato pesantemente sulle risorse idriche (Acea in testa) si attaccano ad ogni cavillo giuridico per rendere impossibile il ritorno della gestione dell'acqua nel settore pubblico.
I dettagli, non riassumibili in poche righe, sono ben spiegati in QUESTO articolo.
Sta di fatto che ci troviamo di fronte all'ennesimo attentato alla nostra democrazia, i cittadini si sono espressi e la loro volontà è stata schiacciata dagli interessi economici. Gli unici a mobilitarsi di fronte a questo scempio sono quegli stessi Comitati che hanno promosso il referendum ed hanno festeggiato insieme a 27 milioni di italiani la vittoria del si.
Il tutto ovviamente accade alla pensate ombra del silenzio dei media che alimentano in questo modo fenomeni ritenuti scandalosi in qualsiasi paese pienamente democratico e civile.
I dettagli, non riassumibili in poche righe, sono ben spiegati in QUESTO articolo.
Sta di fatto che ci troviamo di fronte all'ennesimo attentato alla nostra democrazia, i cittadini si sono espressi e la loro volontà è stata schiacciata dagli interessi economici. Gli unici a mobilitarsi di fronte a questo scempio sono quegli stessi Comitati che hanno promosso il referendum ed hanno festeggiato insieme a 27 milioni di italiani la vittoria del si.
Il tutto ovviamente accade alla pensate ombra del silenzio dei media che alimentano in questo modo fenomeni ritenuti scandalosi in qualsiasi paese pienamente democratico e civile.
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Il nuovo logo di Salerno da 200mila euro
Dovremo aspettare ancora una settimana prima di avere un'idea precisa delle misure che il governo Monti vorrà adottare. E' infatti arrivato ieri l'annuncio che il consiglio dei ministri del 5 dicembre sarà una data chiave in tal senso. Si da quasi per certo un ritocco alle pensioni per quanto riguarda il sistema contributivo e il ritorno dell'ICI.
Intanto, il Fatto Quotidiano porta alla luce l'ennesimo spreco all'italiana: il comune di Salerno ha infatti deciso di spendere 200mila euro per il suo nuovo logo che, parola del sindaco De Luca, permetterà alla città di competere sul piano internazionale.
Sarà qualcosa di meraviglioso penserete voi, e invece no! E' una S gialla su fondo blu. Roba che un bambino può tranquillamente fare in un minuto su Paint.
I commenti più gettonati dei cittadini sono inevitabilmente stati "inguardabile", "brutto", "ridicolo" e "inutile".
Tra l'altro, come se non bastasse il danno, è arrivata anche la beffa: il designer di fama internazionale Vignelli ingaggiato per il nuovo logo ha infatti dichiarato che è stato necessario assumere un team di tre persone che hanno lavorato al progetto per mesi.
Guardate il risultato!
Intanto, il Fatto Quotidiano porta alla luce l'ennesimo spreco all'italiana: il comune di Salerno ha infatti deciso di spendere 200mila euro per il suo nuovo logo che, parola del sindaco De Luca, permetterà alla città di competere sul piano internazionale.
Sarà qualcosa di meraviglioso penserete voi, e invece no! E' una S gialla su fondo blu. Roba che un bambino può tranquillamente fare in un minuto su Paint.
I commenti più gettonati dei cittadini sono inevitabilmente stati "inguardabile", "brutto", "ridicolo" e "inutile".
Tra l'altro, come se non bastasse il danno, è arrivata anche la beffa: il designer di fama internazionale Vignelli ingaggiato per il nuovo logo ha infatti dichiarato che è stato necessario assumere un team di tre persone che hanno lavorato al progetto per mesi.
Guardate il risultato!
venerdì 25 novembre 2011
Svalutazione impossibile dell'euro
Nella giornata di ieri, Beppe Grillo ha pubblicato sul blog un post che nella sua semplicità pone un problema piuttosto spinoso e rilevante anche se non certamente nuovo: l'impotenza da parte di un paese dell'Unione di gestire secondo necessità la moneta.
Paesi come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, prima dell'euro, avrebbero semplicemente svalutato la proprio moneta per tirarsi fuori dal baratro. Non sarebbe ovviamente stata una soluzione definitiva ma certamente un valido aiuto.
Quest'oggi non è possibile perchè abbiamo una moneta unica che va a coprire economie estremamente diverse fra loro. Scrive Grillo: "Il debito pubblico italiano è espresso in euro e deve essere ripagato in euro. Noi non possiamo svalutare l'euro e, anche se la nostra economia vale meno, i titoli mantengono il valore iniziale. E' un cappio al collo che si stringe un centimetro alla volta, il boia è lo spread."
E ancora: "E' stato demoniaco e certamente tafazziano legare il valore dei NOSTRI titoli pubblici al valore dell'euro sul quale non abbiamo alcun controllo e che prescinde dalla nostra economia reale. Gli eurobond dovrebbero ovviare a questa mostruosità, ma è improbabile che i tedeschi metteranno mano al portafoglio per salvare greci e italiani."
L'Unione Europea ha posto le sue basi sull'economia, ancora oggi senza moneta unica non esiste un'unione. Forse prima di un'unione economica era necessario perseguire una difficile unione politica. D'altronde è anche possibile che, semplicemente, i tempi non fossero maturi.
Solo il tempo (e lo spread) lo potrà dire.
Paesi come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, prima dell'euro, avrebbero semplicemente svalutato la proprio moneta per tirarsi fuori dal baratro. Non sarebbe ovviamente stata una soluzione definitiva ma certamente un valido aiuto.
Quest'oggi non è possibile perchè abbiamo una moneta unica che va a coprire economie estremamente diverse fra loro. Scrive Grillo: "Il debito pubblico italiano è espresso in euro e deve essere ripagato in euro. Noi non possiamo svalutare l'euro e, anche se la nostra economia vale meno, i titoli mantengono il valore iniziale. E' un cappio al collo che si stringe un centimetro alla volta, il boia è lo spread."
E ancora: "E' stato demoniaco e certamente tafazziano legare il valore dei NOSTRI titoli pubblici al valore dell'euro sul quale non abbiamo alcun controllo e che prescinde dalla nostra economia reale. Gli eurobond dovrebbero ovviare a questa mostruosità, ma è improbabile che i tedeschi metteranno mano al portafoglio per salvare greci e italiani."
L'Unione Europea ha posto le sue basi sull'economia, ancora oggi senza moneta unica non esiste un'unione. Forse prima di un'unione economica era necessario perseguire una difficile unione politica. D'altronde è anche possibile che, semplicemente, i tempi non fossero maturi.
Solo il tempo (e lo spread) lo potrà dire.
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Mediaset denuncia Santoro
Servizio Pubblico è una trasmissione che senza un canale di riferimento è riuscita a costruirsi uno share che si aggira intorno al 10%. Questo con il solo aiuto di internet, televisioni locali, Sky e, naturalmente, 100mila persone che hanno deciso di versare 10 euro a testa per sostenere l'iniziativa.
Già dalla seconda puntata tuttavia sono iniziati i problemi: furti di ripetitori delle televisioni locali che avrebbero dovuto mandare in onda il programma. Casualità? Dubito, visto che la storia si ripete appena prima di ogni puntanta.
Tuttavia gli ostacoli non finiscono qui, lo stesso Santoro infatti, rende noto di essere stato denunciato da Mediaset in quanto colpevole di aver parlato di conflitto di interessi nella puntata precedente.
Il conflitto di interessi è sempre un argomento un po' spinoso in Italia. Un'idea del motivo lo da una simpatica (ma neanche tanto) catena che mi è arrivata via email, ve la ripropongo:
Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna!
Che simpatico quadretto...
Già dalla seconda puntata tuttavia sono iniziati i problemi: furti di ripetitori delle televisioni locali che avrebbero dovuto mandare in onda il programma. Casualità? Dubito, visto che la storia si ripete appena prima di ogni puntanta.
Tuttavia gli ostacoli non finiscono qui, lo stesso Santoro infatti, rende noto di essere stato denunciato da Mediaset in quanto colpevole di aver parlato di conflitto di interessi nella puntata precedente.
Il conflitto di interessi è sempre un argomento un po' spinoso in Italia. Un'idea del motivo lo da una simpatica (ma neanche tanto) catena che mi è arrivata via email, ve la ripropongo:
Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna!
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mercoledì 23 novembre 2011
Il governo tecnico dorme e, come in un sogno, appare Casini
Il governo tecnico chiamato a salvare il paese dorme. Non c'è altra spiegazione. Qualcuno ha visto uno straccio di programma? I giornali sono costretti a speculare su mezze frasi di Monti sul ritorno dell'ICI e a fare ipotesi su una presunta patrimoniale.
Lo spread continua ad essere pericolosamente elevato, i mercati esigono risposte ed il nostro governo tecnico entrato in carica con un'urgenza senza precedenti non è stato capace, anche dopo un consiglio dei ministri, di chiarire le linee che intenderà seguire per ridare una parvenza di stabilità economica all'Italia.
L'unica attività registrata è quella di Monti con il suo tour europeo. Nel dormiveglia generale ecco però apparire come in un sogno Casini, che auspica un futuro dove PD, PDL e UDC si coalizzeranno per formare un governo di larga intesa ed escludere così le ali estreme.
Personalmente mi auguro che questi tre partiti facciano una grande intesa per levarsi dai...... e dalle tasche degli italiani. Ma tant'è, ad ognuno i suoi sogni.
Lo spread continua ad essere pericolosamente elevato, i mercati esigono risposte ed il nostro governo tecnico entrato in carica con un'urgenza senza precedenti non è stato capace, anche dopo un consiglio dei ministri, di chiarire le linee che intenderà seguire per ridare una parvenza di stabilità economica all'Italia.
L'unica attività registrata è quella di Monti con il suo tour europeo. Nel dormiveglia generale ecco però apparire come in un sogno Casini, che auspica un futuro dove PD, PDL e UDC si coalizzeranno per formare un governo di larga intesa ed escludere così le ali estreme.
Personalmente mi auguro che questi tre partiti facciano una grande intesa per levarsi dai...... e dalle tasche degli italiani. Ma tant'è, ad ognuno i suoi sogni.
Napolitano a ruota libera: cittadinanza ai figli degli immigrati
Caduto Berlusconi, Napolitano si è probabilmente sentito libero di esprimere più liberamente il proprio pensiero su temi delicati. In particolare ieri, ha dichiarato che trova assurdo non concedere la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati in Italia.
In effetti, stavolta, tutti i torti non li ha. Se un bambino nasce in Italia perchè dovrebbe avere la cittadinanza, per esempio, albanese? Lo si spieghi all'Albania, ci riderà dietro. Ci sono migliaia di figli di immigrati che non sono tali e non sono nemmeno italiani. Cosa sono? Persone che pagano le tasse ad un Paese che non li riconosce come suoi figli. Assurdo.
Neanche a dirlo, la Lega Nord è in rivolta e Calderoli annuncia le barricate in Parlamento. Da buon ex fascista, La Russa segue a ruota, dicendo che questi sono gli argomenti giusti per far cadere il governo Monti e andare dritti alla urne.
In che mani siamo...
In effetti, stavolta, tutti i torti non li ha. Se un bambino nasce in Italia perchè dovrebbe avere la cittadinanza, per esempio, albanese? Lo si spieghi all'Albania, ci riderà dietro. Ci sono migliaia di figli di immigrati che non sono tali e non sono nemmeno italiani. Cosa sono? Persone che pagano le tasse ad un Paese che non li riconosce come suoi figli. Assurdo.
Neanche a dirlo, la Lega Nord è in rivolta e Calderoli annuncia le barricate in Parlamento. Da buon ex fascista, La Russa segue a ruota, dicendo che questi sono gli argomenti giusti per far cadere il governo Monti e andare dritti alla urne.
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martedì 22 novembre 2011
La Russa insulta Celestini in diretta tv tra un finanziamento illecito e l'altro
Mentre restiamo in attesa delle mazzate del nuovo governo tecnico, i politici continuano a dare spettacolo.
Partiamo dall'instancabile La Russa che continua a mettere in mostra il suo elevatissimo livello di intelligenza dando del "coglione" in diretta televisiva su La7 ad Ascanio Celestini, scrittore, attore e drammaturgo, colpevole di aver fatto un pezzo satirico che non è piaciuto all'ex ministro della Difesa (il video in fondo).
Ma lo show è salito di livello quando sono emersi dettagli sul giro di denaro che vedrebbe coinvolta Finmeccanica (che lo ricordiamo è una azienda pubblica che fa capo al ministero dell'Economia) e l'UDC.
Gli ultimi aggiornamenti vedono il presunto coinvolgimento di esponenti del PDL, tra i quali, neanche a dirlo, La Russa.
Sento odore di finanziamento illecito ai partiti, il che è un paradosso visto e considerato che le casse pubbliche regalano ai partiti un miliardo di euro all'anno di leciti (secondo i politici ovviamente) rimborsi elettorali.
Partiamo dall'instancabile La Russa che continua a mettere in mostra il suo elevatissimo livello di intelligenza dando del "coglione" in diretta televisiva su La7 ad Ascanio Celestini, scrittore, attore e drammaturgo, colpevole di aver fatto un pezzo satirico che non è piaciuto all'ex ministro della Difesa (il video in fondo).
Ma lo show è salito di livello quando sono emersi dettagli sul giro di denaro che vedrebbe coinvolta Finmeccanica (che lo ricordiamo è una azienda pubblica che fa capo al ministero dell'Economia) e l'UDC.
Gli ultimi aggiornamenti vedono il presunto coinvolgimento di esponenti del PDL, tra i quali, neanche a dirlo, La Russa.
Sento odore di finanziamento illecito ai partiti, il che è un paradosso visto e considerato che le casse pubbliche regalano ai partiti un miliardo di euro all'anno di leciti (secondo i politici ovviamente) rimborsi elettorali.
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domenica 20 novembre 2011
I mercenari del nuovo millennio
Se in ambito militare pensavate che la parola "mercenario" fosse una
parola obsoleta volta ad indicare una professione ormai estinta vi
sbagliavate di grosso: i mercenari nel terzo millennio esistono ancora e
la loro presenza è tanto imponente da risultare inquietante.
Certamente oggi i mercenari (contractors) obbediscono a regole diversi dal passato. Essi rientrano nella categoria del settore terziario, quello dei servizi, ed obbediscono alle leggi di mercato. Si perchè esistono numerose società di consulenza e sicurezza militare che forniscono personale militare qualificato a chi ne fa richiesta.
Se pensate che queste aziende siano entità irrilevanti o che comunque giochino un ruolo di secondo piano nel panorama internazionale ecco alcune cifre:
in Iraq per ogni dieci militari in divisa troviamo almeno un soldato appartenente ad una società privata. Le stime parlano di 10000-15000 uomini, un vero e proprio esercito alle dipendenze di chi paga.
L'Iraq è il caso più clamoroso ma i mercenari del terzo millennio vengono impiegati in tutte le parti del globo. Le spese del loro ingaggio sono registrate nel bilancio della difesa dei paesi occidentali (uno su tutti, neanche a dirlo, Stati Uniti d'America).
Ma quando queste società private vengono interpellate? E' semplice: quando un governo ha l'interesse a "non sporcarsi le mani". Tornando all'esempio iracheno, gli USA nel conteggio dei soldati morti da mostrare al proprio elettorato, i "mercenari" non rientrano.
Ma per "sporcarsi le mani" si può anche intendere colpi di stato, operazioni segrete e chi più ne ha più ne metta.
Insomma il privato verrà interpellato in ogni situazione in cui un governo non vorrà metterci la faccia.
Come se tutto questo non bastasse, cosa rende ancora più inquietante questo scenario? Beh, le società private in questione non sono regolate da nessuna normativa che nn siano le leggi di mercato. Un vuoto legislativo gravissimo IGNORATO completamente dalla politica internazionale. Questo è l'aspetto peggiore e più preoccupante dei mercenari del terzo millennio che si accompagna ovviamente a questioni etiche e morali.
Certamente oggi i mercenari (contractors) obbediscono a regole diversi dal passato. Essi rientrano nella categoria del settore terziario, quello dei servizi, ed obbediscono alle leggi di mercato. Si perchè esistono numerose società di consulenza e sicurezza militare che forniscono personale militare qualificato a chi ne fa richiesta.
Se pensate che queste aziende siano entità irrilevanti o che comunque giochino un ruolo di secondo piano nel panorama internazionale ecco alcune cifre:
in Iraq per ogni dieci militari in divisa troviamo almeno un soldato appartenente ad una società privata. Le stime parlano di 10000-15000 uomini, un vero e proprio esercito alle dipendenze di chi paga.
L'Iraq è il caso più clamoroso ma i mercenari del terzo millennio vengono impiegati in tutte le parti del globo. Le spese del loro ingaggio sono registrate nel bilancio della difesa dei paesi occidentali (uno su tutti, neanche a dirlo, Stati Uniti d'America).
Ma quando queste società private vengono interpellate? E' semplice: quando un governo ha l'interesse a "non sporcarsi le mani". Tornando all'esempio iracheno, gli USA nel conteggio dei soldati morti da mostrare al proprio elettorato, i "mercenari" non rientrano.
Ma per "sporcarsi le mani" si può anche intendere colpi di stato, operazioni segrete e chi più ne ha più ne metta.
Insomma il privato verrà interpellato in ogni situazione in cui un governo non vorrà metterci la faccia.
Come se tutto questo non bastasse, cosa rende ancora più inquietante questo scenario? Beh, le società private in questione non sono regolate da nessuna normativa che nn siano le leggi di mercato. Un vuoto legislativo gravissimo IGNORATO completamente dalla politica internazionale. Questo è l'aspetto peggiore e più preoccupante dei mercenari del terzo millennio che si accompagna ovviamente a questioni etiche e morali.
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sabato 19 novembre 2011
La P2 e il piano di rinascita democratica
La P2 è stata la loggia massonica che più di tutte ha lasciato il segno nella nostra storia. Ufficialmente ha smesso di funzionare nel 1982, tuttavia ne ritroviamo i resti ancora oggi.
In che senso? La loggia stilò un vero e proprio programma denominato "Piano di rinascita democratica" che essenzialmente prevede:
Il monopolio RAI è stato spezzato da Mediaset, il sogno del bipartitismo è portato avanti da PD e PDL, c'è stato il tentativo, fortunatamente fallito, di Berlusconi di riformare la magistratura sottomettendo il CSM alla politica.
Con questo non voglio sottointendere nulla, è semplicemente, come dire, curioso!
In che senso? La loggia stilò un vero e proprio programma denominato "Piano di rinascita democratica" che essenzialmente prevede:
- Bipartitismo;
- Controllo dei media tramite la liberalizzazione dei quotidiani e delle televisioni allo scopo di controllarle per influenzare l'opinione pubblica;
- Progetto bicamerale con la ripartizione di competenze tra Camera e Senato: alla primo il potere politico, al secondo il potere economico;
- Riforma della magistratura tramite la divisione del ruolo del P.M. e del magistrato, e la responsabilità del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) verso il Parlamento;
- Riduzione del numero dei parlamentari;
- Abolizione delle province;
- Abolizione della validità legale dei titoli di studio.
Il monopolio RAI è stato spezzato da Mediaset, il sogno del bipartitismo è portato avanti da PD e PDL, c'è stato il tentativo, fortunatamente fallito, di Berlusconi di riformare la magistratura sottomettendo il CSM alla politica.
Con questo non voglio sottointendere nulla, è semplicemente, come dire, curioso!
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Divisione ideologica della società
Quest'oggi trascuro un po' l'attualità per compiere un'analisi politica della società odierna.
Il '900 fu caratterizzato da ideologie che impregnavano la società dall'alto verso il basso, fu il secolo dei totalitarismi rossi e soprattutto neri.
La gente si identificava con un colore e credeva nelle idee che quel colore evocava. Aveva senso, era comprensibile, era una conseguenza del momento storico.
Oggi quel momento storico è finito eppure le persone tendono a schierarsi definendosi di destra, di sinistra, o addirittura comunisti e fascisti. Tutto questo se ci pensate è strano perchè il fenomeno non si limita solo agli over 30 che hanno vissuto abbastanza del 900' da rimanerne influenzati ma si estende anche ai giovani, a quei ventenni che dovrebbero contribuire a ripulire la politica dalle catene del passato.
A influenzarli senz'altro il contesto famigliare ma, a mio avviso, anche una precisa strategie della classe (o casta) politica.
La prima regola per mantenere l'unità di una nazione è individuare un nemico esterno (soprattutto il popolo americano ne sa qualcosa), allo stesso modo la via principale per spingere un elettore a mettere una x sul proprio simbolo è cercare un nemico, demonizzarlo e costruirci sopra castelli credibili per le masse.
Pensiamo soprattutto a Berlusconi, lui è stato un maestro nel trovare un nemico e demonizzarlo: trovò i comunisti nonostante questi fossero tali solo di nome. Ma anche la Lega Nord non fu da meno: i meridionali e gli extracomunitari. L'unico a peccare di fantasia in Italia fu il centrosinistra che ha fatto dell'antiberlusconismo la sua bandiera (perdendo non a caso gran parte delle elezioni degli ultimi vent'anni).
Tutto ciò alla casta fa comodo perché mentre il popolino è occupato a farsi la guerra da solo su temi inconsistenti proposti dalla casta stessa, lei potrà continuare a prosperare alle sue spalle, continuerà a proteggersi ed a godersi i propri privilegi governandoci come un burattinaio fa con i suoi burattini.
E' incredibile come nelle manifestazioni di piazza spesso ci siano scontri tra polizia e manifestanti o tra manifestanti di diverso colore politico. Tutto questo è un'arma di DISTRAZIONE di massa, la matematica ci dice che il 90% che si accontenta delle briciole lasciate dall'altro 10% è molto più numeroso e potenzialmente potente delle lobby, dei privilegiati e delle caste. Sono loro che dovrebbero temerci, non il contrario.
Mettono noi morti di fame uno contro l'altro, vogliono vedere l'operaio che prende 1000 euro al mese picchiare il poliziotto che prende altrettanto e viceversa, ci vogliono divisi pronti a menar le mani per difendere un colore politico che non evoca più niente se non il dio denaro. Ci vogliono così e continueranno a spingerci verso questa direzione in modo che non capiremo mai che questa è una lotta di classe: la classe del popolo che lavora (o vorrebbe lavorare) contro caste di viscidi politicanti e banchieri mai così squallidi nella storia di questo paese.
Sembra tuttavia che il vento stia cambiando: aiutati dalla crisi, in tutto il mondo si assiste alla ribellione della gente contro i poteri della finanza, vero motore di un capitalismo malato da riformare. Un barlume di speranza almeno nel resto del mondo è presente, non resta che alimentarlo.
Il '900 fu caratterizzato da ideologie che impregnavano la società dall'alto verso il basso, fu il secolo dei totalitarismi rossi e soprattutto neri.
La gente si identificava con un colore e credeva nelle idee che quel colore evocava. Aveva senso, era comprensibile, era una conseguenza del momento storico.
Oggi quel momento storico è finito eppure le persone tendono a schierarsi definendosi di destra, di sinistra, o addirittura comunisti e fascisti. Tutto questo se ci pensate è strano perchè il fenomeno non si limita solo agli over 30 che hanno vissuto abbastanza del 900' da rimanerne influenzati ma si estende anche ai giovani, a quei ventenni che dovrebbero contribuire a ripulire la politica dalle catene del passato.
A influenzarli senz'altro il contesto famigliare ma, a mio avviso, anche una precisa strategie della classe (o casta) politica.
La prima regola per mantenere l'unità di una nazione è individuare un nemico esterno (soprattutto il popolo americano ne sa qualcosa), allo stesso modo la via principale per spingere un elettore a mettere una x sul proprio simbolo è cercare un nemico, demonizzarlo e costruirci sopra castelli credibili per le masse.
Pensiamo soprattutto a Berlusconi, lui è stato un maestro nel trovare un nemico e demonizzarlo: trovò i comunisti nonostante questi fossero tali solo di nome. Ma anche la Lega Nord non fu da meno: i meridionali e gli extracomunitari. L'unico a peccare di fantasia in Italia fu il centrosinistra che ha fatto dell'antiberlusconismo la sua bandiera (perdendo non a caso gran parte delle elezioni degli ultimi vent'anni).
Tutto ciò alla casta fa comodo perché mentre il popolino è occupato a farsi la guerra da solo su temi inconsistenti proposti dalla casta stessa, lei potrà continuare a prosperare alle sue spalle, continuerà a proteggersi ed a godersi i propri privilegi governandoci come un burattinaio fa con i suoi burattini.
E' incredibile come nelle manifestazioni di piazza spesso ci siano scontri tra polizia e manifestanti o tra manifestanti di diverso colore politico. Tutto questo è un'arma di DISTRAZIONE di massa, la matematica ci dice che il 90% che si accontenta delle briciole lasciate dall'altro 10% è molto più numeroso e potenzialmente potente delle lobby, dei privilegiati e delle caste. Sono loro che dovrebbero temerci, non il contrario.
Mettono noi morti di fame uno contro l'altro, vogliono vedere l'operaio che prende 1000 euro al mese picchiare il poliziotto che prende altrettanto e viceversa, ci vogliono divisi pronti a menar le mani per difendere un colore politico che non evoca più niente se non il dio denaro. Ci vogliono così e continueranno a spingerci verso questa direzione in modo che non capiremo mai che questa è una lotta di classe: la classe del popolo che lavora (o vorrebbe lavorare) contro caste di viscidi politicanti e banchieri mai così squallidi nella storia di questo paese.
Sembra tuttavia che il vento stia cambiando: aiutati dalla crisi, in tutto il mondo si assiste alla ribellione della gente contro i poteri della finanza, vero motore di un capitalismo malato da riformare. Un barlume di speranza almeno nel resto del mondo è presente, non resta che alimentarlo.
venerdì 18 novembre 2011
Un governo con le mani legate, tra conflitti di interesse e nucleare
Il governo tecnico è appena nato e già ha le mani legate: Berlusconi ha dichiarato che deciderà lui quanto durerà questo esecutivo, il dramma è che lo può fare sul serio.
Se il PDL ritirasse l'appoggio al governo, con la lega già all'opposizione, la maggioranza non sarebbe più tale, o al massimo, si reggerebbe su pochi deputati rendendo ingovernabile il paese.
Berlusconi insomma, può permettersi di fare il bello ed il cattivo tempo. Come può Monti in queste condizioni emanare provvedimenti come l'asta delle frequenze televisive (che pur porterebbe nelle casse dello stato 3-4 miliardi di euro a costo zero) in diretto contrasto con gli interessi economici del Caimano?
Intanto grazie al Fatto Quotidiano emerge l'inquietante passato di Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo Economico Infrastrutture e Trasporti. Egli potrebbe essere infatti protagonista di un conflitto di interessi che potrebbe essere all'altezza di quello di Berlusconi. QUI i dettagli.
Inoltre, Corrado Clini, Ministro dell'Ambiente, ha dichiarato che il ritorno al nucleare dovrebbe essere un'opzione da valutare seriamente. Questo dopo due referendum, l'ultimo dei quali recentissimo, che hanno pesantemente bocciato quella possibilità. La Prestigiacomo era l'unico Ministro dell'Ambiente al mondo favorevole al nucleare, l'Italia è stata capace di sfornarne un altro.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino...
Se il PDL ritirasse l'appoggio al governo, con la lega già all'opposizione, la maggioranza non sarebbe più tale, o al massimo, si reggerebbe su pochi deputati rendendo ingovernabile il paese.
Berlusconi insomma, può permettersi di fare il bello ed il cattivo tempo. Come può Monti in queste condizioni emanare provvedimenti come l'asta delle frequenze televisive (che pur porterebbe nelle casse dello stato 3-4 miliardi di euro a costo zero) in diretto contrasto con gli interessi economici del Caimano?
Intanto grazie al Fatto Quotidiano emerge l'inquietante passato di Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo Economico Infrastrutture e Trasporti. Egli potrebbe essere infatti protagonista di un conflitto di interessi che potrebbe essere all'altezza di quello di Berlusconi. QUI i dettagli.
Inoltre, Corrado Clini, Ministro dell'Ambiente, ha dichiarato che il ritorno al nucleare dovrebbe essere un'opzione da valutare seriamente. Questo dopo due referendum, l'ultimo dei quali recentissimo, che hanno pesantemente bocciato quella possibilità. La Prestigiacomo era l'unico Ministro dell'Ambiente al mondo favorevole al nucleare, l'Italia è stata capace di sfornarne un altro.
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino...
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mercoledì 16 novembre 2011
La lista dei carnefici
I nuovi carnefici del welfare state italiano hanno da ieri un nome ed un cognome, come detto nella giornata di ieri sono persone nominate da un tizio che è stato a sua volta nominato da altri nominati (leggi QUI), ecco il frutto di cotanta democrazia:
- Ministro dell’Economia: Mario Monti;
- Ministro degli Interni: Anna Maria Cancellieri;
- Ministro della Difesa: Giampaolo Di Paola;
- Ministro della Giustizia: Paola Severino.
- Ministro degli Affari Esteri: Giulio Terzi di Sant’Agata;
- Ministro dello Sviluppo Economico Infrastrutture e Trasporti: Corrado Passera;
- Ministro per le Politiche Agricole: Mario Catania.
- Ministro dell’Istruzione: Francesco Profumo;
- Ministro dei Beni Culturali: Lorenzo Ornaghi;
- Ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità: Elsa Fornero;
- Ministro della Salute: Renato Balduzzi;
- Ministro della Funzione Pubblica: Luisa Torchia.
- Ministro dell’Ambiente: Corrado Clini;
- Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri: Antonio Catricalà.
Viviamo in una NOMINOCRAZIA
Monti nella giornata odierna salirà al Colle per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri. In attesa di sviluppi è giusto riflettere sul nostro recente passato e cercare di capire cosa è successo negli ultimi anni e cosa continua ad accadere tutt'oggi.
La legge elettorale vigente, descritta come "una porcata" dal suo stesso ideatore Calderoli, è probabilmente la peggiore che sia mai stata ideata in un paese considerato pienamente democratico come il nostro. Analizziamo le ultime due legislature:
i segretari di partito hanno presentato le loro liste, noi elettori le abbiamo votate, di conseguenza ci ritroviamo in Parlamento gente che non abbiamo eletto noi ma che è stata nominata dal leader della forza politica di turno. Una volta insediati questi nominati hanno a loro volta nominato il Presidente della Repubblica il quale, in questi giorni, ha nominato il nuovo Presidente del Consiglio Monti che suggerirà a Napolitano stesso una lista di ministri da nominare.
Cosa c'è di democratico in tutto questo? Non è democrazia è una NOMINOCRAZIA.
Se Monti non vorrà o non riuscirà a cambiare la legge elettorale dovremo metterci bene in testa che la democrazia sarà solo un ricordo.
La legge elettorale vigente, descritta come "una porcata" dal suo stesso ideatore Calderoli, è probabilmente la peggiore che sia mai stata ideata in un paese considerato pienamente democratico come il nostro. Analizziamo le ultime due legislature:
i segretari di partito hanno presentato le loro liste, noi elettori le abbiamo votate, di conseguenza ci ritroviamo in Parlamento gente che non abbiamo eletto noi ma che è stata nominata dal leader della forza politica di turno. Una volta insediati questi nominati hanno a loro volta nominato il Presidente della Repubblica il quale, in questi giorni, ha nominato il nuovo Presidente del Consiglio Monti che suggerirà a Napolitano stesso una lista di ministri da nominare.
Cosa c'è di democratico in tutto questo? Non è democrazia è una NOMINOCRAZIA.
Se Monti non vorrà o non riuscirà a cambiare la legge elettorale dovremo metterci bene in testa che la democrazia sarà solo un ricordo.
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lunedì 14 novembre 2011
Le promesse di Monti
Nella giornata di ieri, dopo un iniziale e sensibile calo, lo spread è tornare a salire verso livelli preoccupanti durante la giornata.
Una situazione imputabile al tracollo di Unicredit e all'aumento dello spread francese sui titoli tedeschi.
Ho pausa solo a pensare a cosa sarebbe successo se Berlusconi fosse stato ancora premier.
In ogni caso Monti oggi ha incontrato le diverse forze politiche del paese, tutte tranne la Lega Nord che si è limitata ad una telefonata. Da oggi il partito più ridicolo d'Italia ha deciso di seguire la linea dura e cruda di una forte opposizione nella speranza di riacquisire un po' di quel consenso fra la base leghista andato perso in un decennio di sottomissione a Berlusconi.
Intanto Monti inizia a svelare qualcuno dei suoi piani: governo fino al 2013, sacrifici si ma non lacrime e sangue, attenzione verso i giovani e ancora, equità sociale. Tante belle parole, speriamo che seguiranno i fatti... certamente le voci che vedono Veronesi come ministro alla Salute mettono già un po' di ansia: un oncologo a favore del nucleare non deve stare molto bene poverino, un ministro anziano e bisognoso di cure l'abbiamo già avuto nel nostro recentissimo passato e ci è bastato.
Per non parlare di Giuliano Amato: gli spettri del passato non muoiono proprio mai.
A proposito un ministro under 50 che non sia una ex velina/soubrette/modella/tronista e via dicendo non è proprio possibile?
Aspettiamo tuttavia la lista ufficiale prima di lamentarci. Per ora Monti ha fatto trapelare solamente che il suo governo durerà possibilmente fino a fine legislatura "per compiere un lavoro serio finalizzato a promuovere la crescita"
Facilissimo fare promesse...
Una situazione imputabile al tracollo di Unicredit e all'aumento dello spread francese sui titoli tedeschi.
Ho pausa solo a pensare a cosa sarebbe successo se Berlusconi fosse stato ancora premier.
In ogni caso Monti oggi ha incontrato le diverse forze politiche del paese, tutte tranne la Lega Nord che si è limitata ad una telefonata. Da oggi il partito più ridicolo d'Italia ha deciso di seguire la linea dura e cruda di una forte opposizione nella speranza di riacquisire un po' di quel consenso fra la base leghista andato perso in un decennio di sottomissione a Berlusconi.
Intanto Monti inizia a svelare qualcuno dei suoi piani: governo fino al 2013, sacrifici si ma non lacrime e sangue, attenzione verso i giovani e ancora, equità sociale. Tante belle parole, speriamo che seguiranno i fatti... certamente le voci che vedono Veronesi come ministro alla Salute mettono già un po' di ansia: un oncologo a favore del nucleare non deve stare molto bene poverino, un ministro anziano e bisognoso di cure l'abbiamo già avuto nel nostro recentissimo passato e ci è bastato.
Per non parlare di Giuliano Amato: gli spettri del passato non muoiono proprio mai.
A proposito un ministro under 50 che non sia una ex velina/soubrette/modella/tronista e via dicendo non è proprio possibile?
Aspettiamo tuttavia la lista ufficiale prima di lamentarci. Per ora Monti ha fatto trapelare solamente che il suo governo durerà possibilmente fino a fine legislatura "per compiere un lavoro serio finalizzato a promuovere la crescita"
Facilissimo fare promesse...
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