Poche luci e tante ombre: questo fu il mio commento riguardante l'iniqua manovra di Monti. Le poche luci erano riferite all'esautoramento delle province e alla tassazione (seppur troppo bassa) dei capitali scudati.
Tuttavia, pure queste poche luci rischiano di spegnersi. Infatti, sembrerebbe che l'esautoramento delle province debba passare tramite legge parlamentare, quindi attraverso i partiti che in questi anni le hanno sempre salvaguardate. Difficilmente quindi passeranno un provvedimento simile. Il discorso sarebbe diverso se il governo Monti ponesse la fiducia sul decreto legge, che comprende appunto la decisione sulle province. In quel caso i partiti non potrebbero che avallare.
Anche la tassazione dei capitali scudati è a rischio: quei capitali infatti non potrebbero essere più disponibili, vuoi perchè spesi, vuoi perchè spostati altrove. D'altronde le banche dovrebbero essere a conoscenza della collocazione odierna di quei capitali ma la loro volontà di collaborare con lo Stato è francamente in dubbio. Il che fa specie visto e considerato che sono state le banche a creare la crisi e che nonostante ciò gli Stati le hanno salvate.
Della manovra di questo governo tecnico quindi, resterebbero solo i provvedimenti a carico dei soliti poveracci, in pieno stile governo politico. L'avranno capito anche coloro che erano in piazza a festeggiare le dimissioni di Berlusconi.
Nel calderone degli scudati ci sono parecchie famiglie non ricche che detengono all’estero conti da illo tempore, non essendosi fidate dell’Amministrazione italiana, ma avendo comunque continuato a pagare le tasse sui profitti derivanti dal lavoro. Questi soggetti sono trattati come riciclatori, pur avendo corrisposto più imposte di tanti cittadini che ora sbraitano indignati.
RispondiEliminaDetto questo, la ritassazione dei capitali rimpatriati costituisce un segnale di degrado istituzionale estremo. Il provvedimento non rispetta la parola (giusta o sbagliata, non conta) data dallo Stato al cittadino. È un fatto d’inaudita gravità che marchia il governo Monti e apre a derive inquietanti nel caso di una caduta dell’Europa.
I partiti che reclamano con impeto demagogico il bollo sullo scudo non fanno altro che incitare al tradimento. Quali prospettive d’investimento può avere un paese in cui, di fatto, l’autorità baratta miseramente il diritto per danaro? Quanto valgono le ricadute economiche al netto della manovra?
La certezza del diritto è un bene non monetizzabile di tutti, non solo di chi in un certo momento viene tutelato. I precedenti contro di esso sono una minaccia
seria per l’intera collettività. Un popolo democraticamente maturo non fatica a comprenderlo. Oggi ingannano te, ma domani toccherà a me. Brutti tempi.
Non interessa niente a nessuno dell'identità di coloro che mettono denaro all'estero per non pagare le tasse, sta di fatto che su questi capitali è stata imposta una tassa del 5% ridicola se confrontata con i capitali "residenti" in Italia.
RispondiEliminaTassare i capitali scudati sarà pur un "venir meno alla parola data", ma allo stesso modo dire all'operaio cinquantanovenne che ha sempre pagato le tasse ed a cui mancano pochi mesi alla pensione che dovrà lavorare altri 1-2-3 anni è un atto ben più grave ed ingiusto.
Senza contare che, personalmente, pagare un ICI versione lusso, benzina come oro e iva alle stelle per questa gente non mi fa certo piacere. C'è anche gente non ricca nel calderone? Ha voluto comunque fare la furba. E ricordiamolo, una tassa totale del 6,5% sui loro capitali rientrati risulta ugualmente ridicola se confrontata con quella dei capitali italiani.
Che poi il peccato originale stia a monte non ci piove: lo scudo fiscale, se necessario, doveva essere ad un tasso ben più alto così come ha fatto, ad esempio, la Gran Bretagna.
Monti non vuole fare accordi con la Svizzera, perché gioca a fare l'europeista, anche se chiaramente siede in panchina. Infatti, le mosse di Germania e Regno Unito con la Svizzera (che ha mantenuto il segreto bancario e ha ottenuto garanzie di accesso finanziario alle piazze europee) sono state criticate da Bruxelles.
RispondiEliminaIntanto quelli avranno un nutrito gettito fiscale in futuro e hanno persino ricevuto finanze in anticipo. Rifiutare l'offerta della Svizzera è per l'Italia un'azione kamikaze; questi sono fuori di cotenna.
Adesso che l'Europa è infragilita e hanno tradito gli scudati con provvedimenti retroattivi (sembrerebbe incostituzionali) un accordo con la Svizzera diventa più difficile, ma non ancora impossibile.
Nel frattempo vista l'etichetta di "black list" e i nuovi italici provvedimenti il canton Ticino (in disaccordo comunque con Berna) potrebbe tagliare altri ristorni ai comuni italiani.
Se Tremoni ha causato la malattia, Monti sta somministrando il cianuro. I più non capiscono che gli scudati sono solo uno specchieto per allodole. E il popolo italiano è pieno di allodole.
Per lavoro vedo situazioni che voi umani... Qualcuno dei benpensanti ha un’idea, ad esempio, della quantità di stranieri passati da noi che sono rimasti invischiati in questa trappola? O di chi ha ricevuto un’eredità all’estero e ha poi scudato per essere a posto col fisco? O di chi ha sposato uno straniero che aveva già un conto o una casetta fuori confine? Ci sono famiglie che hanno portato al riparo in Svizzera i loro risparmi al tempo della guerra e hanno sempre pagato le tasse, ma siccome hanno scudato (per usare i soldi) devono rispondere per anni del “grande crimine” del nonno. Ci sarebbero decine di altri esempi che conosco... Queste persone sono tutte grandi evasori?
RispondiEliminaNon è poi così difficile afferrare che in una democrazia almeno decente non si possa fare di ogni erba un fascio e che chiunque deve essere tutelato. Ben mi rendo conto che i vari Di Pietro non brillino per acume, ma qualcuno sarà pure in grado di pensare con la propria testolina e non finire preda di demagoghi da bar sport. Paese acerbo questo. Ma rischia ugualmente di cadere dall’albero come una pera marcia. Non era la fiducia il problema centrale di questa crisi? La risposta è il tradimento. Complimenti!
Giusto, Kidi, specchietti per allodole, per la porzione bovina del popolo.
RispondiEliminaIl fatto è che molte persone non hanno la più pallida idea di quanto possa risultare lesiva ed errata l’equazione scudatore = grande evasore.
E allora spieghiamo per l’ennesima volta, prima che si scateni un’altra imbecille caccia alle streghe: un conto è esportare del nero, un altro paio di maniche è la semplice omissione dichiarativa degli averi in un paese (l’Italia) che finora non ha previsto patrimoniali.
Non si pensi peraltro che mafiosi e riciclatori siano così babbei di aver creduto nello scudo. Molti di questi sono cu. e camicia con gli apparati pubblici, quindi sanno come vanno le cose. Nella rete sono certamenti finiti alcuni pesci medi e piccoli o alcuni furbetti e questi si meritano ampiamente la "punizione"; ma ci sono anche persone che hanno colpe minori, persino banali, comunque di gran lunga inferiori a quelle commesse quotidianamente da bottegai e professionisti di mezza Italia.
Ed è esattamente questo giustizialistico e pericoloso sparare nel mucchio che riflette la criticità di essere "nello stesso calderone". Il commento d'apertura di Giulio è sacrosanto. Io insisto un po' di più sulla stupidità di chi giudica senza sapere...
Concordo con Giulio Romanchio su un punto in particolare. Il tradimento dello Stato è un fatto gravissimo. Molti non lo capiscono, il che è in sé sconfortante, ma domani potrebbe toccare anche a loro, per altri motivi. Togliere la certezza del diritto significa per me incrinare le basi della società civile, la collettività in cui si troveranno a lavorare i miei nipoti. Non so se il provvedimento sui capitali scudati sia tecnicamente ammissibile (sembra di no). Ma per me l'oggetto del contendere è altro, ben oltre i tecnicismi. Giuro su Tremonti che non ho conti all’estero, ma non invidio nessuno e mi auguro con tutto il cuore per il mio Paese che questa follia disgustosa non passi mai!
RispondiEliminaConcordo con mi ha preceduto (salvo steil ovviamente). Aggiungo che il tradimento degli scudati e la compromissione del diritto non è che uno dei tantissimi segnali dello sfascio drammatico dell’Italia.
RispondiEliminaIntanto, mentre Vendola, Camusso, Bersani e orrori vari sbraitano per soffocare ancora di più le piccole e medie imprese, io sto proprio pensando di mettere i miei due talleri all’estero, dove sono certamente più al sicuro. Dico talleri perché sono pochi (devo dare tutto a Befera) e perché gli euro su base italiana non li voglio, non parliamo dei titoli di stato. Per quanto sia difficoltoso, sto anche pensando di spostare parte della mia attività in un’altra nazione, verso mercati e sistemi meno cupi (ben rispecchiati dalle facce di chi adesso governa) e dove posso confidare che un domani non mi tirino il pacco come provano a fare con chi ha scudato. Voglio serenità, non uno stato di polizia con le pezze al sedere e quindi incattivito perchè rischia di rimanere in mutande.
Spero solo che non alzeranno a tradimento anche la tassa sui conti fuori confine. Spero anche che i sapientoni che ora governano si rendano conto che questo tipo di chiusura è una forma di autarchia (finanziaria) simile a quella (commerciale) che fu una delle concause del ‘29 negli Usa. Che pool di fenomeni ha piazzato Napolitano... Che tristezza...
Anche a me questo provvedimento sugli scudati sembra una grande anomalia. Per carità, è giusto fare pagare i disonesti, ma se ci vanno di mezzo persone che non c'entrano niente... allora proprio no. Mi preoccupo della superficialità e dell'incompetenza con cui il governo si è mosso in questo frangente, facendo venire meno la certezza del diritto. Un patto è un patto, su questo non dovrebbe esserci la minima discussione. Tutti dovrebbero capirlo. Purtroppo, l'Italia è carica di spirito di rivalsa, di giustizialismo e anche d'ignoranza. Mi domando a questo punto se non ci saranno ricorsi a valanga. Una cosa è certa: i veri truffatori se ne fanno un baffo di questo decreto.
RispondiEliminaMi chiedo se non ci saranno ricorsi
Riporto da un altro sito un commento che mi pare tagliare la testa al toro...
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La normativa di Tremonti parlava chiarissimo.
La legge 102 del 2009, articolo 13 bis, comma 3, così recita:
IL RIMPATRIO OVVERO LA REGOLARIZZAZIONE SI PERFEZIONANO CON IL PAGAMENTO DELL'IMPOSTA E NON POSSONO IN OGNI CASO COSTITUIRE ELEMENTO UTILIZZABILE A SFAVORE DEL CONTRIBUENTE, IN OGNI SEDE AMMINISTRATIVA O GIUDIZIARIA, IN VIA AUTONOMA O ADDIZIONALE.
Sottolineo:
NON POSSONO IN OGNI CASO COSTITUIRE ELEMENTO UTILIZZABILE A SFAVORE DEL CONTRIBUENTE
Pertanto, il decreto di Monti non può affiancarsi alla vecchia legge in modo indolore nella forma di una "tassa sull'anonimato", ad esempio. Esso è invece esplicitamente in contrasto con essa. Ripeto: esplicitamente. Infatti, la vecchia legge si riferisce in modo inequivocabile al "dopo", dando una garanzia al contribuente che è un DIVIETO tassativo - scritto nero su bianco - per il fisco o l'intermediario.
Direi che ci sono ben pochi dubbi che Monti abbia operato contro la Costituzione.
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Ad ogni modo, lo Stato italiano comincia a farmi paura. Sta diventando un regime che non rispetta i patti e il diritto. Nemmeno in Sudamerica...
Voi tutti citate in modo più o meno diverso la tanto cara "certezza del diritto" come se il diritto venisse calpestato per la prima volta con questo provvedimento.
RispondiEliminaLo scoprite ora che lo Stato è più un nemico che un alleato, non lo avete capito mentre calpestavano 350.000 firme per una legge di iniziativa popolare. No, lo scoprite perchè hanno tassato ancora i capitali scudati. Stiamo scherzando? Questa è la più piccola delle nefandezze dello Stato.
A questo proposito mi chiedo ancora cosa sia più ingiusto: prelevare ancora da questi capitali scudati oppure aumentare l'età pensionabile per persone che hanno iniziato a lavorare a 16/17 anni e che dovranno continuare fino oltre i sessant'anni per non avere penali.
Quando si entra nel mondo del lavoro si firma un implicito patto con lo stato: ti pago i contributi per tot anni e tu in cambio mi dai una pensione. Ora, mio padre ha iniziato a lavorare quando questo "tot anni" era pari a 35, prima gli hanno detto che dovrà lavorare 5 anni in più ed ora altri 2. E' giusto questo?
No, ma attenzione al grave crimine della tassazione dei capitali scudati.
Steil, concordo con te che non è la prima volta che lo Stato italiano (per sua natura poco serio e inaffidabile) fa imboscate vergognose. Tuttavia, c'è una bella differenza rispetto alle pensioni, sia sul piano tecnico che su quello dei principi.
RispondiEliminaLe pensioni non rientrano in un accordo ed è scontato che possano essere modificate nel corso del tempo; è così in tutti i paesi. E poi penso che di baby-pensionati ce ne fossero davvero troppi in Italia. Ma non entro in queste considerazioni...
Il punto è che i capitali scudati, diversamente dalle pensioni, riflettono un accordo ben preciso, insomma un patto solenne sottoscritto dallo Stato e precisato nero su bianco in forma inequivocabile col decreto del 2009.
La violazione del patto e il ricatto che contiene per il fatto stesso di avervi aderito è un fatto gravissimo che non sembra avere precedenti. E' questo un aspetto che dovrebbe preoccupare seriamente tutti, non solo gli scudati.
Inoltre, il provvedimento Monti è marcatamente retroattivo (ad es imposta straordinaria), cosa inammssibile per le leggi tributarie e per la stessa Costituzione. Lo scudo fiscale e le garanzie tassative che si portava appresso erano stati tra l'altro considerati legittimi dal Tribunale Europeo.
Infine va assolutamente ricordato - la gente non lo fa perché si fa condizionare dai demagoghi di turno - quanto è già stato scritto sopra a chirissime lettere e cioè: avere scudato non significa affatto avere fatto nero, né avere esportato dei capitali. Non capirlo significa prendere parte a una nuova caccia alle streghe.