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sabato 19 novembre 2011

Divisione ideologica della società

Quest'oggi trascuro un po' l'attualità per compiere un'analisi politica della società odierna.

Il '900 fu caratterizzato da ideologie che impregnavano la società dall'alto verso il basso, fu il secolo dei totalitarismi rossi e soprattutto neri.
La gente si identificava con un colore e credeva nelle idee che quel colore evocava. Aveva senso, era comprensibile, era una conseguenza del momento storico.

Oggi quel momento storico è finito eppure le persone tendono a schierarsi definendosi di destra, di sinistra, o addirittura comunisti e fascisti. Tutto questo se ci pensate è strano perchè il fenomeno non si limita solo agli over 30 che hanno vissuto abbastanza del 900' da rimanerne influenzati ma si estende anche ai giovani, a quei ventenni che dovrebbero contribuire a ripulire la politica dalle catene del passato.

A influenzarli senz'altro il contesto famigliare ma, a mio avviso, anche una precisa strategie della classe (o casta) politica.
La prima regola per mantenere l'unità di una nazione è individuare un nemico esterno (soprattutto il popolo americano ne sa qualcosa), allo stesso modo la via principale per spingere un elettore a mettere una x sul proprio simbolo è cercare un nemico, demonizzarlo e costruirci sopra castelli credibili per le masse.

Pensiamo soprattutto a Berlusconi, lui è stato un maestro nel trovare un nemico e demonizzarlo: trovò i comunisti nonostante questi fossero tali solo di nome. Ma anche la Lega Nord non fu da meno: i meridionali e gli extracomunitari. L'unico a peccare di fantasia in Italia fu il centrosinistra che ha fatto dell'antiberlusconismo la sua bandiera (perdendo non a caso gran parte delle elezioni degli ultimi vent'anni).

Tutto ciò alla casta fa comodo perché mentre il popolino è occupato a farsi la guerra da solo su temi inconsistenti proposti dalla casta stessa, lei potrà continuare a prosperare alle sue spalle, continuerà a proteggersi ed a godersi i propri privilegi governandoci come un burattinaio fa con i suoi burattini.

E' incredibile come nelle manifestazioni di piazza spesso ci siano scontri tra polizia e manifestanti o tra manifestanti di diverso colore politico. Tutto questo è un'arma di DISTRAZIONE di massa, la matematica ci dice che il 90% che si accontenta delle briciole lasciate dall'altro 10% è molto più numeroso e potenzialmente potente delle lobby, dei privilegiati e delle caste. Sono loro che dovrebbero temerci, non il contrario.

Mettono noi morti di fame uno contro l'altro, vogliono vedere l'operaio che prende 1000 euro al mese picchiare il poliziotto che prende altrettanto e viceversa, ci vogliono divisi pronti a menar le mani per difendere un colore politico che non evoca più niente se non il dio denaro. Ci vogliono così e continueranno a spingerci verso questa direzione in modo che non capiremo mai che questa è una lotta di classe: la classe del popolo che lavora (o vorrebbe lavorare) contro caste di viscidi politicanti e banchieri mai così squallidi nella storia di questo paese.

Sembra tuttavia che il vento stia cambiando: aiutati dalla crisi, in tutto il mondo si assiste alla ribellione della gente contro i poteri della finanza, vero motore di un capitalismo malato da riformare. Un barlume di speranza almeno nel resto del mondo è presente, non resta che alimentarlo.


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