Servizio Pubblico è una trasmissione che senza un canale di riferimento è riuscita a costruirsi uno share che si aggira intorno al 10%. Questo con il solo aiuto di internet, televisioni locali, Sky e, naturalmente, 100mila persone che hanno deciso di versare 10 euro a testa per sostenere l'iniziativa.
Già dalla seconda puntata tuttavia sono iniziati i problemi: furti di ripetitori delle televisioni locali che avrebbero dovuto mandare in onda il programma. Casualità? Dubito, visto che la storia si ripete appena prima di ogni puntanta.
Tuttavia gli ostacoli non finiscono qui, lo stesso Santoro infatti, rende noto di essere stato denunciato da Mediaset in quanto colpevole di aver parlato di conflitto di interessi nella puntata precedente.
Il conflitto di interessi è sempre un argomento un po' spinoso in Italia. Un'idea del motivo lo da una simpatica (ma neanche tanto) catena che mi è arrivata via email, ve la ripropongo:
Vivo
a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio.
Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il
Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi
reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del
Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.
Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario
il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella
del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro,
vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove
compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del
Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala
del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film
prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio:
questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo
presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a
casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder
prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati
da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti
da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del
Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui
il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del
Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati
nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto
eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con provider del
Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di
navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà
del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi
democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del
Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento
dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati
del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse,
per fortuna!
Che simpatico quadretto...
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