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lunedì 16 dicembre 2013

Il ricatto di Renzi

All'assemblea nazionale del Partito Democratico, il nuovo segretario, svela la sua sorpresina (annunciata) per Beppe Grillo: rinuncerà ai 40 milioni di euro di rimborsi elettorali del prossimo anno SE il Movimento 5 Stelle appoggerà le riforme dei democratici in Parlamento che prevedono l'abolizione delle province, una nuova legge elettorale e il superamento del Senato.

Interessante come la  rinuncia doverosa di rimborsi dichiarati illegittimi dalla Corte dei Conti debba passare attraverso un ricatto (rinuncio se tu fai come dico). Dovrebbe essere una rinuncia dovuta e, anzi, dovrebbe implicare la restituzione delle somme già incassate, non solo la rinuncia delle somme ancora nelle casse dello Stato. Ma dell'argomento ho parlato diffusamente QUI.

Beppe Grillo risponde alla provocazione di Renzi spiegando come l'abolizione delle province sia nel programma del Movimento 5 Stelle e che un tale provvedimento verrà votato indipendentemente da chi lo presenterà. Tuttavia, aggiungo io, è interessante constatare come il PD abbia votato in aula, all'interno del decreto sul femminicidio,  un emendamento che le province le ha salvate per l'ennesima volta (clicca QUI se te lo sei perso). Si parla di un mese e mezzo fa e in quei giorni il M5S passava in tv e sui giornali per un gruppo contrario a contrastare la violenza di genere solo perchè si è rifiutato di votare l'ennesima porcata a favore della casta che, stavolta, ha utilizzato in modo ignobile un problema serio per salvare poltrone.
Adesso Renzi scopre di voler abolire le province, benissimo: se il PD proporrà qualcosa di serio il M5S voterà a favore.

Beppe Grillo chiude poi le porte per la legge elettorale in quanto questo Parlamento non ha legittimità costituzionale e, soprattutto, morale, per farne una. Non ha torto ma probabilmente la netta chiusura è anche dettata dalla paura che i partiti possano inventarsi una legge elettorale anti-movimento. A parer mio ha perfettamente ragione ad averne, non mi aspetterei nulla di meno dai partiti. Il M5S è stato anche accusato di voler a tutti i costi il Porcellum ma, è giusto ricordare, che è stato l'unico gruppo in Parlamento a votare a luglio a favore della mozione Giachetti che il Porcellum l'avrebbe eliminato per ripristinare il Mattarellum.

A proposito di Mattarellum, è' mia opinione personale (e non solo in certa misura) che l'attuale Parlamento non sia legittimato a fare un bel niente (riforme intelligenti o stupide che siano): la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale buona parte del Porcellum, ne consegue dunque che anche buona parte del Parlamento lo sia in quanto eletto da quella legge elettorale. Bisognerebbe subito tornare al Mattarellum (ultima legge elettorale valida, non certo perchè sia meravigliosa) e lasciare alla prossima legislatura il compito di fare le riforme.


 



sabato 14 dicembre 2013

Letta mantiene la sua promessa

Letta mantiene la promessa di abolire i tanto odiati rimborsi elettorali... o forse no?

I rimborsi elettorali sono stati dichiarati illegittimi dalla Corte dei Conti con molto comodo dopo vent'anni e, finalmente, sono stati aboliti dal governo di Letta... o forse no, appunto. I rimborsi elettorali spariranno completamente solo dal 2018 dopo che dal 2015 verranno progressivamente abbassati.

Già questa sarebbe una presa per il culo bella e buona perchè se la Corte dei Conti dice che i partiti hanno rubato dal '93 quasi tre miliardi di euro non vedo perchè debba rubare altri milioni fino al 2017 compreso; anzi bisognerebbe prendere provvedimenti affinché i partiti restituiscano il maltolto. Ma figuriamoci, sarebbe utopia, questi ladri non hanno nemmeno la decenza di restituire ciò che hanno preso a luglio (quando Letta con una mano scriveva di voler abolire i rimborsi e con l'altra mano incassava).

Come se non bastasse sarà previsto il due per mille che i cittadini potranno devolvere al partito che vorranno (questo da subito, così i partiti avranno una doppia entrata fino al 2017), se non verrà indicata una preferenza la somma resterà allo Stato. La cosa, in questi termini, potrebbe anche andare bene se non fosse che è previsto un apposito fondo dello Stato che coprirà tutte le donazioni che i cittadini non faranno. Insomma, alla fin fine a pagare sono sempre gli stessi: cambia solo la forma e le modalità.

E' finita? Assolutamente no: i corsi di formazione politica promossi dai partiti infatti, godranno di detrazioni che arriveranno fino al 75%. In altre parole se un corso costerà 100 euro, 75 li mette lo Stato e 25 il partecipante. Queste detrazioni sono ovviamente di gran lunga superiori a quelle di cui gode l'istruzione ordinaria e permette ai partiti che lo vorranno di creare un gran numero di corsi inutili semplicemente per far cassa.
Voi direte: "possibile che non abbiano messo nessun paletto a riguardo?". Certo che l'hanno messo: ci sarà una "Commissione di garanzia" che ogni anno dovrà approvare questi corsi di formazione e assicurarsi che non siano "fuori tema", cioè messi li appunto solo per incassare. Peccato che questa commissione sarà di natura parlamentare e dunque composta dai partiti stessi: il controllore corrisponde al controllato, un classico all'italiana!

Infine, esistono dei paletti per le donazioni private? Perché la politica americana dominata dalle lobbies che finanziano i partiti in cambio "di qualcos'altro" non è esattamente un bel modello a cui ispirarsi.

Tuttavia Letta può andare in televisione a dire che ha eliminato i rimborsi elettorali, cinguettare su Twitter che lui è uno che mantiene le promesse e far sì che i renziani possano esultare di questo benefico "effetto Renzi" non meglio identificato. A me sembra il solito "effetto presa per il culo" che piace tanto agli italiani.


* fonte: ilfattoquotidiano.it

lunedì 9 dicembre 2013

Chi era Renzi

Avevo già pronto un post che parlava di Europa sulla scia di quanto detto e proposto da Beppe Grillo al VDay; dimenticavo tuttavia le primarie del PD, probabilmente perché non me ne fregava assolutamente niente: qualunque candidato avesse vinto ero, e sono sicuro, che non cambierà sostanzialmente nulla in quel partito.

Certo, con Renzi magari il PD avrà qualche dinosauro in meno, ma quale sarà la linea del partito? Matteo Renzi era quello che in televisione risultava convinto della sicurezza degli inceneritori, arrivando addirittura ad inveire contro una povera oncologa che sosteneva il contrario (clicca QUI se te lo sei perso), era quello delle cene con banchieri e finanzieri che uscivano tutti entusiasti (interessante capire come gli interessi di quella categoria possano coincidere con quelli del "popolino", clicca QUI se te lo sei perso), era quello favorevole al TAV, era quello favorevole alla politica aziendale di Marchionne, era quello della cena ad Arcore da B. e, a proposito di B., era quello che voleva sconfiggerlo con le urne e non con le sentenze, come se fosse una questione di "onore" e non di giustizia (clicca QUI se te lo sei perso, questo video è veramente epico, ed è talmente bravo a muovere la bocca che sembra dica qualcosa di intelligente, sembra).

In molte di queste tematiche Renzi ha poi cambiato idea, casualmente spesso a ridosso delle primarie. L'impressione è che sia l'ennesimo animale da televisione tanto bravo a chiacchierare e a capire in che direzione soffia il vento.

Spero ovviamente di essere smentito, sono sempre pronto a ricredermi. Il nuovo segretario, per esempio, potrebbe iniziare a fare forti pressioni per tornare in fretta al Mattarellum e andare al voto, visto e considerato che la Corte Costituzionale, dopo otto anni, ha scoperto che il Porcellum non rispetta la Costituzione dichiarando di fatto illegittimi un notevole numero di parlamentari. Anche l'eventuale adozione di una nuova legge elettorale sarebbe viziata, a cascata, di illegittimità se fatta da un Parlamento illegittimo in quanto eletto con una legge elettorale in buona parte incostituzionale.

Per finire, l'accento e l'entusiasmo posto sulla partecipazione alle primarie con oltre due milioni di votanti lo trovo piuttosto immotivato essendo questo il trend:


Direi che è la "naturale" diminuzione di partecipazione dovuta alla malapolitica degli ultimi anni. Flop clamorosi comunque non ce ne sono stati. Da una parte fa piacere: la gente ha ancora voglia di dire la sua. Dall'altro lato tuttavia risulta incredibile come quasi tre milioni di persone abbiano speso due euro per esprimere il loro voto, non tanto per la modesta somma quanto per una semplice questione etica: la Corte dei Conti infatti, con calma dopo vent'anni, si è accorta che non è stato rispettato il referendum del 1993 che aveva abolito il finanziamento pubblico ai partiti e i rimborsi sono dunque incostituzionali (quando lo diceva prima Beppe Grillo e poi il M5S erano populisti demagoghi). I partiti dovrebbero restituire alla collettività un totale di 2,7 miliardi di euro e il Partito Democratico ha avuto ancora il coraggio di chiedere due euro ai propri elettori. Quasi tre milioni di persone ci sono state, dunque che dire? Contenti loro...



lunedì 2 dicembre 2013

La mia personale cronaca del V3Day

Quello di ieri è stato il mio primo Vday, i primi due li avevo saltati perchè ero ancora impegnato a credere ai partiti, alle parole vuote e ai fatti inesistenti. L'unico mio punto di paragone era la visita di Beppe Grillo nella mia città in occasione delle amministrative: ricordo infatti con piacere la piazza della mia città gremita all'inverosimile. Inutile sottolineare come Piazza della Vittoria di Genova non sia nemmeno paragonabile alla nostra piccola Piazza Martiri!!!

Nelle settimane prima dell'evento ho iniziato a chiedere chi volesse accompagnarmi con risultati piuttosto scarsi, tuttavia, alla fine, mia madre ha deciso di venire con me... peccato che sia stata poco bene poco prima della partenza! Non potevo tuttavia mancare, infatti, pur non conoscendo nessuno, mi sono recato al ritrovo stabilito dal Movimento Cinque Stelle di Novara che ha organizzato un autobus per raggiungere l'evento ad un prezzo assolutamente conveniente.

Con mio grande piacere, sull'autobus con noi, c'era anche un deputato novarese del Movimento che ha passato buona parte del viaggio a rispondere alle nostre domande. Si trattava di Davide Crippa, vicepresidente della Commissione attività produttive, turismo e commercio. Mentre questo ragazzo rispondeva con competenza alle nostre curiosità ripassavo mentalmente le interviste ai politici "classici", quelli dove la competenza è un optional e l'apparenza è l'unica cosa che conta. Avevo di fronte un deputato un po' spettinato, vestito con jeans e una semplice felpa, una persona che non solo dava l'impressione di essere uno di noi ma lo era realmente.

Nella piazza gremita infatti, in mezzo a noi, c'era un gran numero di parlamentari del Movimento 5 Stelle che, come Davide, rispondevano con piacere alle nostre domande: quando mai in Italia si è vista una cosa del genere? I membri dei partiti non si muovono senza scorta nemmeno per andare al supermercato, figuriamoci stare liberamente in mezzo alla gente durante una manifestazione politica.

Siamo arrivati in Piazza della Vittoria poco prima dell'una e la prima cosa che mi ha colpito è la sua grandezza in quanto non c'ero mai stato neanche per altri motivi. Sinceramente ho pensato che sarebbe stato impossibile riempirla tutta... non sapevo quanto mi stavo sbagliando!!! Dopo aver mangiato un panino velocemente ho deciso di avvicinarmi il più possibile al palco: mica ero arrivato fino a Genova per vedere i protagonisti solo sul megaschermo posto fra il palco e l'arco della Piazza! Sono riuscito, alla fine, ad arrivare a una decina di metri dal palco, un po' spostato sulla sinistra.

Da quel momento, pian piano, la gente intorno a me aumentava esponenzialmente: intorno alle due non vedevo fisicamente la fine della marea umana che mi circondava nonostante i miei 192cm di altezza. Dalle foto "aeree" viste poi in serata avrei scoperto che la piazza era gremita dal palco all'arco: chi conosce quella piazza sa cosa vuol dire. Non saprei quantificare numericamente le presenze, so solo che sono partito da solo e sono arrivato in una famiglia di decine di migliaia di persone, tutte unite nel pretendere un cambiamento.

Ma chi sono stati i protagonisti di questa giornata? 

Alle due e mezza circa ha parlato Beppe Grillo alla sua maniera, illustrando le sue "modeste" proposte di cambiamento per l'Europa, lanciando, in tal modo, la campagna elettorale per le europee. Sulla bontà di tali proposte ci sarà tempo per discutere, non è la giornata della polemica ma una vera e propria festa. E' significativo, a parer mio, anche il passaggio in cui ammette "voi mi avete superato", il Movimento infatti non è più solo Beppe Grillo e a testimoniarlo c'è la partecipazione numerosissima agli incontri promossi dai parlamentari cinque stelle che nei week end girano l'Italia per incontrare i propri elettori.

Dopo Beppe si è presentato sul palco l'ospite che, forse, ho gradito più di tutti gli altri: Micah White, uno dei fondatori di Occupy Wall Street, uno dei movimenti di contestazione pacifica più celebri al mondo, ha parlato alla Piazza del Movimento 5 Stelle con ammirazione per i risultati raggiunti dallo stesso qui in Italia dicendo che Occupy Wall Street deve prenderne ispirazione ed esempio.

Paul Connett, che non credevo fosse un così bravo oratore, è l'ideatore della strategia "rifiuti zero" e, anche lui, è intervenuto di persona al VDay, sottolineando la partecipazione di 72 comuni italiani a tale strategia.

Il successivo ospite è Helena Norberg Hodge, fondatrice dell'International Society for Ecology and Culture. Questa signora è ormai considerata fra le dieci ambientaliste più influenti al mondo e si occupa dell'impatto dell'economia globale sulle culture e sull’agricoltura. Missione dell’Istituto ISEC è quella di esaminare le cause profonde della nostra crisi sociale ed ambientale, promuovendo modelli di produzione, di consumi e di vita più equi e sostenibili sia a nord che a sud del nostro pianeta.

E' intervenuto anche Riccardo Petrella, economista politico che ha pubblicato, nel 2001, il Manifesto mondiale dell'acqua che, generalmente parlando, pone l'attenzione sull'acqua come fonte insostituibile di vita e, in quanto tale, il suo accesso deve essere un diritto umano e sociale imprescindibile. Con tale premessa è ovvio che la gestione dell'acqua deve essere pubblica: a tal proposito Petrella ha ricordato l'esito del referendum sull'acqua pubblica completamente ignorato dalle istituzioni.

Si è anche parlato di architettura sostenibile: il relatore ha mostrato come sia possibile ristrutturare edifici, anche storici e con gli inquilini dentro, in modo da farli diventare strutture con una classe energetica adeguata. E' stato infatti sottolineato come il 98% degli edifici in Italia siano "vecchi" e dunque inefficienti sotto il profilo del risparmio energetico.

Il criminologo norvegese di fama mondiale Nils Christie è stato l'ultimo ospite ad apparire sul palco del VDay, ha parlato della sua avversità verso le prigioni in quanto vere e proprie "università del crimine" esponendo una visione di società che, per noi italiani, è totalmente estranea così presi dal ritenere la carcerazione un provvedimento punitivo piuttosto che riabilitativo.

Prima di lui tuttavia ha parlato il premio nobel per la letteratura Dario Fò che, alla sua età, risulta più lucido che mai. Il suo intervento, tutt'altro che banale, ha colpito parecchio la piazza; quasi commovente il momento in cui ha ricordato sua moglie Franca: "sarebbe felice di essere qui con noi quest'oggi".

Grande assente della giornata è Julian Assange, fondatore di Wikileaks, ricercato in mezzo mondo per aver divulgato segreti di stato. Oggi vive come un ostaggio a Londra all'ambasciata dell'Ecuador che gli ha concesso asilo politico. Avrebbe voluto mandare un video ma gliel'hanno sconsigliato: è comunque una persona che negli Stati Uniti sarebbe condannata a morte. La sua simpatia per il Movimento 5 Stelle non è certo un mistero; fra l'altro, poche settimane fa, sono andati a trovarlo una delegazione del Movimento stesso. 

Il sostegno di cui gode il Movimento 5 Stelle anche all'estero da personaggi così importanti e influenti è sorprendente. Rende chiaro come si possano superare perfino i confini nazionali.

Sono tornato a casa decisamente infreddolito, ma anche contento e soddisfatto di poter dire "io c'ero", e chissà che non possa diventare un giorno, spero non troppo lontano, "io ero fra le decine di migliaia di persone che in Piazza della Vittoria a Genova volevano un cambiamento e l'hanno ottenuto".

 

giovedì 28 novembre 2013

Ciò che avrebbe dovuto dire il PD

Silvio Berlusconi, dalle 17.42 di ieri non è più un senatore della Repubblica.
La buona notizia è che non potrà più avvalersi dell'immunità parlamentare: se servirà potrà essere intercettato, perquisito e arrestato liberamente in quanto non ha più la protezione di una carica istituzionale. A parte questo però, sostanzialmente, rispetto a prima, non cambia più o meno nulla: B. continuerà a fare politica dall'esterno così come dichiarato ieri sul palco di Palazzo Grazioli davanti ai suoi accaniti fan che, a questo punto, dovrebbero essere tutti in malafede perchè anche all'ignoranza ci dovrebbe essere un limite.

L'importanza etica della sua decadenza è comunque di fondamentale importanza e il merito va:
  • a quei magistrati coraggiosi che hanno deciso di trattare Berlusconi esattamente come ogni altro cittadino nonostante le inevitabili campagne diffamatorie mezzo stampa che avrebbero (ed effettivamente hanno) subito;
  • ai pochi giornalisti liberi che hanno sempre raccontato le sue malefatte mettendo in gioco, a volte, anche la propria carriera;
  • a Beppe Grillo che, già nel 2007, organizzò un VDay ponendo l'accento sulla necessità di un Parlamento Pulito raccogliendo, a tal proposito, 300.000 firme che i partiti decisero di ignorare. Anche da quell'episodio nacque il Movimento 5 Stelle che ieri ha votato per la decandenza di Berlusconi dopo essere stati decisivi nell'imposizione del voto palese (quanto facile sarebbe stato organizzare una nuova compravendita di senatori col voto segreto?).
Ciò che Berlusconi ha fatto comunque rimane, sia a livello culturale che legislativo: quante leggi andrebbero smantellate e riviste!!! Rimane in piedi il sistema ed in piedi rimangono i suoi migliori alleati del Partito Democratico che, in vent'anni, non si sono mai sognati di pronunciare le seguenti parole:





Un discorso memorabile.


mercoledì 20 novembre 2013

L'ipocrisia uccide e l'arte della chiacchiera

Come ho sostenuto poco tempo fa quando morirono circa 250 immigrati vicino alle coste di Lampedusa, l'ipocrisia uccide.

Questa volta a morire sono gli italiani, in Sardegna, a causa di una calamità naturale: sull'isola si è abbattuta, in una sola giornata, l'acqua di sei mesi. Siamo tuttavia sicuri che, la politica, tanto per cambiare, non abbia colpe? La cementificazione distrugge il territorio e la Sardegna non è certo diversa dalla Liguria in tal senso. E' veramente accettabile ascoltare, ancora una volta, parole tanto solidali quanto vuote, di quegli stessi politici che hanno promosso la cementificazione del territorio?

Non è sterile polemica o strumentalizzazione politica, si tratta di capire il perchè di tutte quelle morti: se in Afghanistan un soldato italiano perde la vita, io me la prendo con il politico che ce l'ha mandato inutilmente, non mi limito a dispiacermi. Poche cose sono casuali: ciò che è accaduto in Sardegna e alle Cinque Terre a suo tempo poteva essere evitato semplicemente evitando la cementificazione selvaggia del territorio e mettendo in sicurezza le aree a rischio, l'unica grande opera di cui l'Italia ha bisogno.

Le lacrime del giorno dopo mi ricordano tanto un episodio assai più banale e meno grave: le ferrovie dello Stato che ogni inverno vengono sorprese dalla neve provocando ritardi e soppressioni perchè, in effetti, la neve in inverno è sempre un episodio imprevisto. La natura ogni tanto "reclama il suo spazio", non possiamo sorprenderci ma, piuttosto, fare in modo che certi disastri non accadano più con politiche di gestione del territorio efficaci ed intelligenti.

A proposito di ipocrisia, un applauso a tutti i candidati alla segreteria del Partito Democratico che, in televisione, dicono che la Cancellieri si deve dimettere e, in Parlamento, insieme al proprio seguito, votano in direzione esattamente contraria. E' stata infatti respinta pochi minuti fa la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle. Napolitano, sempre più un monarca, ha ordinato: "la Cancellieri deve rimanere al suo posto!" e, i servi, hanno votato di conseguenza a dispetto delle promesse e dei proclami. E' la loro arte della chiacchiera.



mercoledì 13 novembre 2013

La democrazia diretta è auspicabile?

Non credo ci sia nemmeno bisogno di parlare della Cancellieri. In qualsiasi altro Paese civilizzato un ministro colto in flagrante mentre favorisce la scarcerazione di un detenuto in particolare si sarebbe dimesso immediatamente o, in caso contrario, il governo l'avrebbe cacciata a pedate.

Qui invece siamo in Italia, il Paese dove tutto è lecito e negare davanti all'evidenza è la regola. Il Presidente del Consiglio Letta va in giro per l'Europa a dichiarare: "dicono che ho le palle d'acciaio". Siamo una barzelletta. Berlusconi non è un problema per ciò che ha fatto ma per la cultura dell'illegittimo reso banale, normale. Per lui è anche normale paragonare i propri figli agli ebrei sotto Hitler visto quanto sono "perseguitati".

Parlare di queste cose non mi interessa particolarmente: la verità è palese. Quel che più mi interessa quest'oggi è affrontare un tema a me caro e portato alla ribalta dal Movimento 5 Stelle. La finalità ultima del Movimento, che tranquillamente si può definire utopica, è la democrazia diretta: il governo diretto del popolo.

Attualmente, la nostra, è una democrazia rappresentativa: il popolo elegge i suoi rappresentanti che, in virtù della loro onestà e della loro competenza, fanno gli interessi dell'intera popolazione. Il motivo per cui la democrazia rappresentativa è stata messa in discussione dal Movimento 5 Stelle è perchè quelle persone "oneste e competenti" si chiamano Razzi, Gasparri, Brunetta etc. etc. Insomma non sono certo personalità in grado di prendere decisioni migliori di qualsiasi altro italiano.

La domanda fondamentale è: "è giusto che sia il popolo a decidere direttamente?"

La risposta che personalmente mi sono dato è no, o meglio, ni. Mi spiego meglio: il popolo potrebbe anche decidere, il giorno dopo un omicidio particolarmente cruento, che la pena di morte sia legittima. Il popolo potrebbe pensare che il matrimonio fra omosessuali sia una cosa sbagliata. Il popolo potrebbe decidere, per colpa di una informazione malata, che la guerra in Afghanistan sia giustificabile.

Già, proprio l'informazione è un problema cruciale: un governo diretto del popolo implica la necessità che il popolo sia informato adeguatamente. Come può garantire tale condizione un Paese che "Freedom House" classifica come "parzialmente libero" relativamente alla libertà di stampa?
Non può nemmeno valere il discorso "deciderà chi lo vuole fare, chi non si interessa non conta nulla". Questo va benissimo per i referendum (il quorum va assolutamente eliminato) ma quando c'è da prendere una decisione moltissime persone si sentono in dovere e in diritto di dire la loro nonostante non siano minimamente informate dei fatti. Come può un tale contesto portare a decisioni sensate? Certo, probabilmente, se gliel'avessero chiesto agli italiani, non avremmo avuto la guerra in Afghanistan e in Iraq ma in altri contesti?

Beppe Grillo invoca un referendum sulla permanenza o meno nell'Unione Europea, ma come può la massa prendere una tale decisione? Ho due lauree e non saprei cosa votare: come può farlo qualuno che questi argomenti non li ha mai nemmeno sfiorati se non in qualche slogan politico e in qualche chiacchiera da bar? Molti economisti hanno opinioni divergenti sull'argomento e non sembra esserci una risposta univoca.

Tuttavia importa veramente che le decisioni del popolo siano corrette? Anche in caso di clamorosi errori una piena democrazia diretta sarebbe la piena realizzazione del sacrosanto principio per cui "la sovranità appartiene al popolo". Pur potendo prendere decisioni sbagliate piuttosto facilmente sarebbe comunque una forma di governo più "etica"sotto questo punto di vista.

Ma queste sono solo divagazioni, esercizi intellettuali: la democrazia diretta, auspicabile o meno, non arriverà di certo nei prossimi anni. Il tasto su cui si deve continuare a insistere è senza dubbio la maggior partecipazione: inconcepibile, ad esempio, che il Parlamento non abbia l'obbligo di discussione delle leggi di iniziativa popolare.

venerdì 25 ottobre 2013

Re Giorgio non si può nominare in aula

E' ciò che si evince dalla dalla seduta alla Camera di ieri quando, un deputato del M5S, ha osato criticare il Presidente della Repubblica per aver convocato al Quirinale la maggioranza per parlare della legge elettorale. Perchè solo la maggioranza? E soprattutto: la legge elettorale non è forse competenza del Parlamento?

Alessandro di Battista (M5S) commenta così l'accaduto:

"Quel che e' accaduto oggi in aula e' intollerabile in una Repubblica parlamentare. Il collega Manlio Di Stefano (vedere video) fa un intervento legittimo sul Capo dello Stato. Lo critica duramente ma correttamente. La Presidente Sereni (PD) si comporta in modo parziale, piu' realista del Re Giorgio, censura, toglie la parola, mente (quando dice "ha finito il tempo" al secondo 48 quando si hanno 2 minuti negli interventi di fine seduta). Al momento della censura il gruppo del M5S, compatto, ha protestato sonoramente costringendo la Presidente a tornare sui suoi passi e ridare la parola al collega Di Stefano che conslude il suo fastastico intervento. Nel mentre Enzo Lattuca, deputato PD, aggrediva fisicamente e verbalmente la collega del M5S Maria Edera Spadoni, prima firmataria della Convenzione di Istanbul sulla violenza sulle donne, dimostrando un atteggiamento da squadrista di bassa categoria. Tutta questa bagarre nasce dal fatto che ormai, in questa legislatura dell'inciucio e della "rielezione", Presidenti di Camera e Senato ritengono il Presidente Napolitano innominabile e non criticabile. Ma dove siamo in dittatura? Se pensate di intimorire sappiate che state ottenendo l'opposto: state rafforzando i cittadini nelle Istituzioni. Presto andrete a casa e certi atteggiamenti da fine regime saranno soltanto un brutto ricordo. Invadete la rete con queste informazioni! Tutti devono sapere."

L'accaduto è veramente allucinante: la Presidente Sereni legge l'art.90 della Costituzione volendo in tal modo "istruire" i deputati che protestavano; peccato che tale articolo non impone in nessun modo il divieto di critica verso il Presidente della Repubblica. Questo dopo aver mentito ("ha finito il tempo") e dopo essersi arrogata il diritto, illegittimo, di suggerire cosa dire o non dire a un deputato della Repubblica che esercita la sua funzione nei limiti della legge e dei regolamenti.

Ecco il video:


venerdì 11 ottobre 2013

Piano Carceri del M5S e Reato di Clandestinità. Il Grillo fuori luogo.

Napolitano ha dimostrato di non essere un Presidente della Repubblica degno di tal ruolo dicendo, del Movimento 5 Stelle, che se ne frega dei problemi del Paese. Il Movimento si è infatti macchiato della grave colpa di aver avuto sospetti, assolutamente legittimi, sulla possibilità di un indulto volto a favorire la situazione del condannato più celebre d'Italia e, probabilmente, del pianeta.

Il Movimento 5 Stelle in questi mesi ha presentato diversi provvedimenti volti a migliorare le condizioni dei detenuti italiani; il Movimento è dunque ben consapevole del problema ma, probabilmente, il tutto è avvenuto a insaputa del presidente della Repubblica. Per rinfrescargli la memoria è stato consegnato al Quirinale un piano carceri che non comprenda amnistie o indulti (clicca QUI per vedere la conferenza stampa in cui lo si illustra) i quali sono provvedimenti inutili così come ben dimostrato dall'indulto di pochi anni fa. Dopo un anno saremmo infatti punto e a capo.

Strettamente correlato all'emergenza carceri è il problema del reato di clandestinità che, grazie al M5S, potrebbe essere abrogato. Il reato di clandestinità esiste anche in altri Paesi europei, peccato che da noi comporti una serie di norme assurde... fra queste l'obbligatorietà dell'azione penale che ha sovraccaricato un sistema giudiziario già messo a dura prova.

L'emendamento del M5S, approvato in commissione giustizia, potrebbe porre la parola fine su una legge assurda e rappresenta una vittoria per il Movimento stesso celebrata la sera stessa sul blog di Beppe Grillo con un post firmato da "M5S Senato". A rovinare l'atmosfera ci pensa proprio Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio pubblicando un post in cui si attacca duramente questa iniziativa dichiarandosi in disaccordo nel merito e nel metodo (in quanto non sarebbe stata approvata dall'assemblea) e dicendo che, se tale punto fosse stato inserito nel programma, il Movimento avrebbe preso percentuali da "prefisso telefonico".

Inutile sottolineare come questo post sia ridicolo alla luce del risultato ottenuto. Il disaccordo sul metodo ci può anche stare ma era veramente necessario pubblicarlo sul blog? Grillo si lamenta, quasi sempre a ragione, del trattamento ingeneroso dei media verso il Movimento; ebbene questi media non aspettano altro che un post del genere per attaccarlo, era necessario fornigli assist? Spesso sarebbe utile alzare il telefono ed essere più presenti, così come indicato da Alessandro di Battista.

Ciò che veramente è inconcepibile è il disaccordo sul merito giustificandolo con la frase "se fosse stato nel programma avremmo preso percentuali da prefisso telefonico". L'abolizione di tale reato, o almeno la radicale riformulazione, è talmente giusta che pone un interrogativo ben più profondo sugli obiettivi a lungo termine del Movimento 5 Stelle: è veramente giusto aspirare alla piena democrazia diretta? Partecipazione maggiore è ovviamente auspicabile e obbligatoria per una democrazia che voglia definirsi sana ma una democrazia diretta imporrebbe che il popolo prenda decisioni che difficilmente potrebbero essere corrette in certi contesti.

Il reato di clandestinità è fra questi perchè la sua abolizione viene interpretata, da molti, come un invito agli emigranti di tutto il globo a venire da noi quando, i più informati, sanno benissimo che non è così. Per fare un altro esempio: quanto sarebbe facile per il popolo legalizzare la pena di morte in seguito ad un reato particolarmente grave e cruento? La persona lucida sa benissimo che non è eticamente corretto legalizzarla, il popolo non è in grado. E' proprio il concetto della democrazia rappresentativa: scelgo un delegato, di comprovata onestà e competenza, che possa rappresentarmi e prendere decisioni che, da solo, non sarei in grado di prendere. Il problema dell'Italia è che questi delegati si chiamano Gasparri e via dicendo.

E' un discorso veramente interessante ma, per ora, vi saluto con un Travaglio particolarmente efficace nel spiegare il problema carceri.


venerdì 4 ottobre 2013

L'ipocrisia Uccide

Più di cento morti, circa 250 dispersi. Questi sono i numeri provenienti da Lampedusa, numeri che si sommano alle decine di migliaia di decessi che il mar Mediterraneo ha visto negli ultimi vent'anni. I numeri sono solo numeri se non si pensa che ognuno di essi è accompagnato da un nome, da un viso e da una storia. Una storia spesso fatta di dolore e sofferenza a causa della fame, della povertà e della guerra.

Gli europei hanno stuprato il cosiddetto "sud del mondo" per secoli, hanno colonizzato le loro terre, rubato le loro risorse e esportato schiavi soprattutto (ma non solo) in America. Ancora oggi, "l'occidente civilizzato", attraverso le multinazionali, condannano alla povertà quegli stessi popoli.

Popoli che magari sono irrisi da noi occidentali per i loro costumi così diversi dai nostri, disprezzati per il colore della loro pelle o per la loro religione così differente dal cristianesimo. Mi chiedo, ovviamente in modo retorico, dove stia veramente l'ignoranza: nell'analfabetismo di una persona che non ha mai conosciuto il concetto di "diritto allo studio" o nei commenti pieni di disprezzo del razzista italiano.  La nostra Costituzione che ancora una volta si dimostra giusta e più che mai attuale recita le seguenti parole: “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”. L'Italia la deve applicare, l'Europa deve seguire.

I politici dal canto loro votano in Parlamento a favore di quelle stesse guerre che spingono le popolazioni a migrare per poi tuonare contro gli sbarchi clandestini a Lampedusa. Oltre cento morti spingono quegli stessi politicanti a parlare di lutto nazionale, a proporre minuti di silenzio e nobel per la pace; probabilmente domani torneranno a votare a favore dell'acquisto degli F35 senza pensare che, probabilmente, sono le nostre stesse armi a provocare tanta disperazione.

L'ipocrisia è l'arma di distruzione di massa più pericolosa della storia.


mercoledì 2 ottobre 2013

Berlusconi e la Pagliacciata

Nel mio ultimo post non ho colpevolmente tenuto conto dello scenario più probabile: la permanenza dell'attuale governo per l'incapacità fisica del PDL di mantenere la parola data, di essere coerenti e di non prendere in giro l'intero Paese.

Questa mattina Silvio ha cambiato idea ogni dieci minuti su cosa fare in aula (per lui quest'oggi seconda presenza dall'inizio della legislatura, assenze sopra il 99%) e alla fine ha optato per confermare la fiducia al governo! Sarà mica vero che, come dichiarato, continua a credere nonostante "travagli interni", alla bontà di questo esecutivo? Direi proprio di no, semplicemente non voleva essere messo in un angolo dal suo stesso partito perchè una discreta fetta di senatori pidiellini avrebbe comunque votato la fiducia per questo governo.
Berlusconi pretendeva forse che rinunciassero a quella comoda poltrona senza nessuna assicurazione su future ricandidature? Sia mai. Assicurarsi della stabilità di quella poltrona è il primo dei pensieri di questi pagliacci; per dirla alla Razzi "qui dentro mi faccio i cazzi miei, caro amico!"

Letta dal canto suo, all'annuncio di Berlusconi sul si alla fiducia, gli fa, sorridendo, i complimenti: "grande". E' ormai una storia d'amore quella fra PD e PDL: dopo l'abbraccio fraterno fra Alfano e Bersani in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica, le parole dolci si sprecano... almeno fra una litigata e l'altra ad uso e consumo dei talk show e degli italiani ipnotizzati davanti allo schermo a credere che siano veramente in disaccordo, mentre in aula, votano insieme.

Nel frattempo il TG4 afferma con convinzione questo "capolavoro politico di Berlusconi" mentre il resto del pianeta, al solito, ci prende per il culo con dei titoli che sono tutto un programma: "Le Monde parla del voto di oggi come “l’ultimo colpo di teatro di Berlusconi”, mentre la tedesca Bild sottolinea “il grande disonore” per il Cavaliere. L’agenzia Reuters titola “L’inversione a U di Berlusconi assicura la sopravvivenza del governo” e The Times apre con una frase ad effetto: “Berlusconi appoggia la coalizione con un umiliante dietrofront”." (fonte: FQ online)

Ormai usare la parola "credibilità" per l'Italia a livello internazionale non ha senso, lasciamo perdere.

Vi lascio con il video della senatrice Taverna rilasciata oggi prima del breve discorso di Berlusconi, perfetto riassunto delle porcate di questa maggioranza, dura solo 11 minuti, dateci un occhio che ne vale la pena.


domenica 29 settembre 2013

Il Padrone ordina e c'è la crisi di governo

I ministri del PDL del governo Letta si dimettono per volere del loro padrone e il governo va in crisi. E' l'inevitabile epilogo di un governo vergognoso che in eredità ci ha lasciato:

- 2 miliardi di euro di condono per le slot machine;
- altri miliardi di F35;
- IMU abolita per poter far dire a B. di aver mantenuto le sue promesse (fa niente se ci sarà la Service Tax, lui dirà che ha mantenuto la parola e il gregge lo seguirà);
- aumento dell'IVA che rende vane tutte le porcate di quell'altro fenomeno di Mario Monti.

Questo il breve riepilogo di sei mesi di governo PD-PDL. Li voterete ancora??? Siete soddisfatti???

Per l'ennesima volta una legislatura formata da PD o PDL non riesce a cambiare legge elettorale. E' evidente che questa legge elettorale fa comodo ai partiti: le segreterie possono scegliere liberamente le liste favorendo in tal modo accordi sottobanco e la compravendita di parlamentari promettendo sicure rielezioni. Il signor Razzi, vecchio "responsabile" ed ex Italia dei Valori è stato premiato da Berlusconi per la sua lealtà nel 2011 con la rielezione in questa legislatura. Per chi ancora non sa chi sia questo fenomeno può tranquillamente visionare QUESTO video.

Giachetti, un parlamentare del Partito Democratico, aveva per la verità presentato una mozione in cui si chiedeva di abolire il Porcellum in favore della precedente legge elettorale (Mattarellum) che non era la perfezione ma nemmeno una tale schifezza. A votare a favore sono stati sono stati solo i parlamentari del M5S e il firmatario della mozione. Anche i democratici hanno votato contro nel silenzio generale della stampa e della televisione.

Gli stessi che hanno votato contro in aula sono poi i fenomeni che ci ritroviamo nei talk show a sottolineare l'importanza di cambiare la legge elettorale. E gli italiani ancora che gli credono.

Come evidenziato da Di Maio (M5S) una legge elettorale si può cambiare anche senza governo, o meglio, col governo dimissionario, in appena due settimane. C'è la volontà di farlo? E' evidente che la risposta sia no. C'è anche il pericolo che un Parlamento di tale composizione potrebbe partorire qualcosa di ancora peggiore rispetto al Porcellum (è ciò che teme Grillo come sottolineato nel suo blog) ma andare a votare nelle medesime condizioni di pochi mesi fa renderebbe probabile una situazione di stallo analoga alla presente legislatura se gli italiani non smettono di votare PD e PDL.

Sarebbe stato utile che il sig. Napolitano sei mesi fa, visto che comunque il mandato al M5S non voleva darlo perchè sono brutti e cattivi, dicesse "Non c'è una maggioranza, sapete che c'è? Ora do il mandato a una figura super partes per un governo con il solo compito di fare una nuova legge elettorale, dopo torniamo a votare e mi dimetto". Ecco cosa avrebbe dovuto fare invece di appoggiare queste larghe intese (o larghe vergogne). Questo disastro è diretta responsabilità del nostro amato Presidente della Repubblica e per questo motivo mi aspetto le dimissioni.

L'ipotesi ventilata di un Letta bis fa semplicemente inorridire perchè alle parole e alle promesse preferisco sempre guardare ai fatti. Questi mi parlano di un Letta e di un Partito Democratico sottoposto al volere di un pregiudicato: dovrei essere felice di essere governato da questa gente? Ai ricatti si risponde ribaltando il tavolo, perchè il PD non l'ha fatto? Perchè Napolitano ha avallato tale situazione? Piuttosto che Letta è meglio piuttosto: subito al voto con tutti i rischi che esso comporta visto che la legge elettorale non la vogliono cambiare e speriamo che il M5S finalmente trionfi. Alla fin fine i sondaggi lasciano il tempo che trovano (il penultimo di Ballarò è stato fatto chiamando 10.200 persone e di queste, solo 800 hanno risposto: è un sondaggio affidabile?).





sabato 21 settembre 2013

Napolitano si schiera con B.

Sarà lo stress imposto dal suo ruolo, sarà l'età, sarà che indipendentemente da essa è uno dei peggiori Presidenti della Repubblica della nostra storia... ciò che è certo è che Napolitano ha passato di gran lunga il segno. Lo aveva già fatto firmando qualsiasi porcata venisse in mente a Berlusconi durante il suo governo e a maggior ragione lo fa oggi quando si schiera dalla parte della politica nello scontro istituzionale che sta vivendo il Paese fra politica e magistratura.

Uno scontro che, è bene specificare, è composto da politici che rubano e magistrati che tentano di trattarli come tutti gli altri cittadini italiani. E' questo il cosiddetto scontro istituzionale e ha per protagonista indiscusso Silvio Berlusconi. Napolitano si schiera platealmente con quest'ultimo invocando una riforma della giustizia e dicendo ai magistrati di avere "senso del limite". Per la verità, da un lato, Napolitano invoca anche rispetto per i magistrati ma dall'altro è chiaro come determinate parole nel clima che stiamo vivendo in questi giorni sembrano più che altro una legittimazione delle proteste del PDL che, in qualunque Paese civilizzato, sarebbero considerato eversive.

Gli unici a indignarsi sono come al solito i parlamentari del M5S che invocano le dimissioni. Il PD, al solito, è un sonnambulo che esprime solo commenti di circostanza e il PDL, al discorso di Napolitano, ovviamente risponde esultando. La Santanché dichiara: "anche Napolitano si sta accorgendo della malattia della giustizia".

Mi chiedo quando gli italiani si accorgeranno della "loro" di malattia.


venerdì 13 settembre 2013

Cronache di Ordinaria Follia: Amato alla Corte Costituzionale, deputati del M5S sospesi e Rimborsi Elettorali

Giuliano Amato è il nuovo membro della Corte Costituzionale, giusto riconoscimento ad una carriera piena di successi: amicone di Craxy e apprezzato da Berlusconi, Napolitano nel nominarlo, avrà tenuto sicuramente conto della bellissima idea del suo amichetto che, in una nottata del 1992, invece di dormire, pensò bene di effettuare un prelievo forzoso da ogni conto corrente. La nomina di Amato, famoso più per la sua pensione dorata che per quel che ha dato al Paese lascia quantomeno perplessi ma direi che è una costante della presidenza di re Giorgio.

Bisogna tuttavia stare tranquilli perchè a vigilare sul rispetto delle regole c'è la Boldrini inflessibile a punire quei criminali del Movimento 5 Stelle che hanno occupato il tetto di Montecitorio per srotolare uno striscione con la frase eversiva "la Costituzione è di tutti". Non mi si fraintenda: i gesti di disobbedienza civile infrangono, per definizione, qualche regola e bisogna accettarne le conseguenze; lascia tuttavia l'amaro in bocca vedere sospesi per 5 giorni 12 deputati del M5S e ancora comodamente seduto sulla sua poltrona un condannato per frode fiscale che ha rubato 300 milioni di euro alla collettività.

Insomma se difendi la Costituzione vieni punito, se frodi il fisco non c'è problema. E' un paradosso che non si può accettare con leggerezza.

A proposito di paradossi: la legge per abolire il finanziamento pubblico ai partiti, nonostante i proclami di Letta diffusi a intervalli regolari, trova un nuovo rinvio. Ricordo che ad essi si può rinunciare anche senza legge così come ben dimostrato dal Movimento 5 Stelle e che a luglio i partiti, ad una mozione del Movimento stesso per sospendere i pagamenti in attesa della legge, hanno votato NO.


venerdì 6 settembre 2013

Berlusconi vince ancora

L'ho scritto nel mio ultimo intervento: Berlusconi ha costruito un'intera campagna elettorale sull'abolizione dell'IMU dopo aver votato per la sua istituzione sotto il governo Monti ed ora, grazie agli alleati del Partito Democratico, può dire di essere riuscito ad eliminarla. Il PDL era un partito sconfitto due mesi prima delle elezioni ma, grazie alla scialba (per usare un eufemismo) campagna elettorale del PD è riuscito a recuperare il gap che lo divideva dal presunto nemico; ciò nonostante il PDL è comunque sconfitto ma i democratici gli offrono il governo su un piatto d'argento ed ora, per concludere, gli permettono di chiudere il cerchio abolendo l'IMU.

Non importa niente se al suo posto compare la Service Tax. Berlusconi ha detto che ha abolito l'IMU, ha "mantenuto la promessa" e la schiera dei suoi sostenitori è pronta a credergli comunque; nonostante la nuova tassa pronta a sostituirla, nonostante la condanna e nonostante il vergognoso concetto di tassazione uguale per tutti.

Infatti, è bene sottolineare, che l'uguaglianza fra ricchi e poveri quando si parla di tasse non è democrazia ma ingiustizia sociale. Dovremmo ricordarlo quando si viene a sapere che il sig. Brunetta non pagherà l'IMU per il suo villone con piscina.


martedì 27 agosto 2013

Priorità: salvare Silvio

Il grottesco spettacolo della politica italiana non si è fermato nemmeno ad agosto. Il pregiudicato Silvio Berlusconi si becca in rapida successione l'apertura da parte di Napolitano per una grazia e la possibilità di mandare la legge Severino in ricorso alla Consulta.

La legge Severino è, per chi non lo sapesse, quella legge votata sotto "l'illuminato" governo Monti che impone l'incandidabilità (o la decadenza dal ruolo se già in carica) per i condannati in via definitiva per più di due anni e votata, pensate un po', anche dal PDL che ora vorrebbe farla passare come incostituzionale.

Un po' come la storia dell'IMU: il PDL vota a favore della sua istituzione sotto il governo Monti e neanche un anno dopo fa un'intera campagna elettorale contro la sua esistenza. E il popolo italiano lo ha votato... io adoro gli italiani.

Se gli italiani avessero tanta voglia di informarsi quanta quella di vedere la moviola di quel presunto calcio di rigore probabilmente darebbero meno peso alle parole e più ai fatti. Non rivoterebbero gli stessi partiti che hanno promesso di non comprare gli F35 e di non prendere rimborsi elettorali per poi votare in senso opposto in Parlamento. Non lo farebbero mai, sarebbe masochismo. Invece nella vita di tutti i giorni è più importante capire se quel rigore c'era o meno.

Ad ogni modo la priorità è solo una: salvare Silvio. A settembre si voterà per la decadenza del senatore Berlusconi (che, per la cronaca, ha messo piede in Senato solo il giorno della fiducia al governo) e sarà interessante vedere come si comporteranno gli alleati piddini.

Non mi si fraintenda, votare per la decadenza dal ruolo è un fatto che dovrebbe essere ovvio come l'alba e il tramonto: nessun merito, solo il minimo dei doveri. Tuttavia al fango non c'è mai fine, non mi stupirei di colpi di scena in tal senso: i migliori alleati di B. d'altronde sono sempre loro, così come ben dimostrato da Violante nel 2003: "Vi avevamo promesso già dal '94 che non avremmo toccato le televisioni", confessando con tale frase oscuri accordi con il presunto nemico. Il matrimonio si è poi celebrato sotto il governo Monti e nell'attuale legislatura in cui i due partiti hanno potuto consumare la loro unione governando insieme (pur mantenendo, a parole, un immancabile astio: è fondamentale per lo show e per i creduloni).



giovedì 8 agosto 2013

Come fate a votarli ancora?

C'era un tempo, definito come "campagna elettorale" in cui PD e PDL facevano proclami ben precisi promettendo, con una sola voce, di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, di investire in modo più intelligente i miliardi degli F35, di diminuire il numero di parlamentari e di cambiare la legge elettorale.

Pur promettendo le stesse cose e pur venendo da un anno e mezzo di alleanza sotto il governo Monti, i due partiti si davano battaglia... in particolare il PD affermava: "mai con Berlusconi!". Seppur un Enrico Letta profetico faceva già presagire che quelle sarebbero state solo parole "piuttosto che M5S meglio che i voti vadano al PDL".

Finito il tempo della campagna elettorale Bersani chiede la fiducia per un governo di minoranza PD al M5S, dunque non un'alleanza come lo stesso ex segretario dei democratici ha recentemente ammesso (guarda QUI il video). Come poteva il Movimento concedere una fiducia basata sul nulla visti i loro precedenti vent'anni di politica malata?

Il PD avrebbe poi, con i fatti, dato ragione al M5S: innanzitutto sceglie di andare al governo col presunto nemico, decide poi per l'acquisto degli F35 senza nemmeno coinvolgere il Parlamento in una discussione, a luglio il M5S presenta una mozione per sospendere i pagamenti dei rimborsi elettorali dopo aver già rinunciato autonomamente a 42 milioni di euro e l'intero Parlamento, PD compreso, rifiuta e passa alla cassa. A questo proposito è proprio di ieri la notizia che la discussione sul finanziamento pubblico ai partiti è spostata a settembre: con calma non c'è problema! E pensare che già mesi fa Letta faceva eclatanti proclami sull'argomento! Anche se, è giusto sottolineare, per rinunciare ai rimborsi elettorali basta la volontà anche senza una legge specifica così come ampiamente dimostrato da quegli irresponsabili del MoVimento 5 Stelle.

Infine c'è l'atteggiamento riguardo la vicenda Berlusconi dove i democratici dimostrano di avere dignità pari ad un cane da compagnia: il padrone ordina e loro scodinzolano felici. Nessuna vergogna nel dichiarare di combattere l'evasione fiscale mentre sono al governo con un condannato per frode fiscale. Nessuna vergogna nello stare al governo con un pregiudicato: ci vuole responsabilità. Ma responsabilità di cosa? L'unica azione responsabile per un governo così moralmente elevato era provare a cambiare la legge elettorale e tornare al voto (tutti in campagna elettorale la vogliono cambiare e nessuno lo fa da oltre sei anni, chi deve rendere conto se non PD e PDL?)

C'è viceversa la volontà di modificare la Costituzione; un condannato che mette mano alla Costituzione... una bestemmia: firma QUI la petizione online per impedirlo, hanno già firmato in 320mila.
 
In questi giorni si parla insistentemente di "riforma della giustizia": è il prezzo da pagare per governare con un condannato in via definitiva. Quale condannato non vorrebbe riformare la giustizia? C'è da capirlo. Un po' meno compresione ne ho per un presidente della Repubblica che si fa ricattare dallo stesso condannato: "o la grazia o il voto". E ancor meno comprensione per quel partito di masochisti dei democratici.

Insomma, il colpo del KO a Berlusconi, gli alleati del PD e Re Giorgio non glielo vogliono dare ma quel che ancora mi chiedo è... COME DIAVOLO FATE A VOTARLI ANCORA?


venerdì 2 agosto 2013

Berlusconi condannato: è la fine?

Silvio Berlusconi è condannato in via definitiva a 4 anni di galera per l'ormai celeberrimo processo Mediaset.

E' la fine di un percorso lungo decenni fatto di 9 processi archiviati, 6 prescrizioni e altri due reati estinti per amnistia. Tutti procedimenti conclusi per motivazioni ben diverse dall'assoluzione.

Chi crede che quest'uomo sia innocente e un perseguitato pecca senza dubbio di ignoranza, un'ignoranza ancora più acuta se condivide la necessità di avere "una magistratura eletta dal popolo". Stiamo scherzando? L'articolo 104 della Costituzione italiana sancisce l'indipendenza da ogni altro potere della magistratura stessa mentre l'articolo 101 ricorda come essi siano soggetti soltanto alla legge.
Su che base poi i magistrati dovrebbero essere votati? Sulle sentenze? Li voteremo in base a chi mettono dentro e a chi non mettono dentro? E' il sogno proibito dei fan di Silvio: tramite il loro voto potrebbero salvare il leader.

Per questo è tuttavia troppo tardi. Da ieri sera Silvio Berlusconi è un pregiudicato. Tramite un video messaggio prega gli elettori di concedergli la maggioranza dei voti "per riformare la giustizia" promettendo in questo modo, ancora una volta, di tenere in ostaggio l'intero Paese mettendolo al servizio dei suoi problemi giudiziari. Come se, in ogni caso, riformare la giustizia fosse la priorità di uno Stato economicamente al collasso come il nostro. Come se la giustizia fosse più importante della gente che, ogni giorno, si ammazza per la crisi.

Solo in Italia è possibile vedere un condannato in via definitiva che dichiara di voler "rimanere in campo".
Solo in Italia è possibile vedere un partito come il PD, alleato senza problemi con il partito di un condannato, voler continuare il governo con loro anche dopo la sentenza di Cassazione.
Solo in Italia è possibile vedere il partito di un condannato per frode fiscale voler modificare una Costituzione scritta da dei giganti: Gasparri che modifica ciò che scrisse De Gasperi. A questo proposito vi invito a firmare la petizione promossa dal Fatto Quotidiano QUI.

Non so se Berlusconi sia finalmente un uomo politicamente morto: applicare la sentenza è un procedimento piuttosto lungo, almeno sei mesi. In teoria non dovrebbe riuscire ad applicare le sue promesse/minacce ma visti i precedenti...


giovedì 25 luglio 2013

Se non è un tentativo di colpo di stato questo...

Partiamo dal capitolo "decreto del fare": il Movimento 5 Stelle propone oltre 400 emendamenti per migliorare, dove possibile, il testo del governo. Ebbene sono colpevoli di lavorare troppo: rallentano le riforme! Il M5S risponde riducendo gli emendamenti ad otto, i punti considerati irrinunciabili; il governo infine se ne frega dichiarando la volontà di porre la fiducia sul decreto. Per i profani ciò significa che il Parlamento è ancora una volta esautorato dalle sue funzioni e non può discutere e modificare il testo proposto dal governo dovendo quindi limitarsi a votare "si" o "no". Una situazione di questo tipo è particolarmente odiosa per un decreto che di fatto include molti provvedimenti importanti in svariati campi e che quindi, di regola, dovrebbe essere il più condiviso possibile.

Aldilà di questo modus operandi vergognoso ciò che desta veramente preoccupazione è il disegno di legge costituzionale di delega al Governo per le riforme. Questo provvedimento permetterebbe al famoso comitato di saggi (tutti rigorosamente filo governativi del pd, pdl e scelta civica, ci mancherebbe) di avere un ruolo istituzionale nelle riforme costituzionali limitando il Parlamento, ancora una volta, alla sola ratifica dei provvedimenti del comitato. Sarebbe quest'ultimo infatti a pensare ed elaborare le riforme.

Si tratta, di fatto, di aggirare l'articolo 138 della Costituzione che recita:

"Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti."

E' un articolo che rende la revisione costituzionale difficile a meno di avere un'ampia condivisione, prolungata nel tempo, su un determinato tema. Ed è giustissimo che sia così. Rendere più facile modificare la Costituzione così com'è chiaramente intenzione di questo provvedimento significa consegnare il Paese e i pilastri della nostra democrazia al governo eletto di turno. Un governo capace di modificare facilmente la Costituzione potrebbe, ad esempio, sottomettere il potere legislativo e giudiziario al potere politico (sogno proibito di B.). Anche Hitler fu votato dal popolo. E' fondamentale avere un'ancora di salvezza come la Costituzione anche per contrastare le "passioni momentanee": quanto sarebbe facile, altrimenti, istituire la pena di morte dopo un mostruoso delitto?

Permettere una modifica più agevole della Costituzione, per di più pensata da un Comitato assolutamente di parte, in nome di "riforme necessarie e fondamentali" è solo uno specchietto per le allodole. Prima della Costituzione i partiti inizino a dirottare i miliardi degli F35, i milioni dei rimborsi elettorali e del TAV dove servono davvero.
Ai ragazzi del Movimento 5 Stelle che stanno facendo ostruzionismo da ormai 24 ore contro questo attentato alla Costituzione va tutta la mia gratitudine.


lunedì 22 luglio 2013

Prodezze di Mezza Estate

Uno non riesce nemmeno a farsi tranquillo una settimana di mare che il relax viene turbato dalle mirabolanti prodezze dei nostri politici preferiti: quelli italiani.

Iniziamo dal sempre verde (in tutti i sensi) Calderoli che definisce il ministro Kyenge un orango. Sarebbe meraviglioso poter etichettare questo personaggio come un imbecille qualsiasi da ignorare bellamente tuttavia, questo signore, è l'attuale vicepresidente del Senato della Repubblica italiana votato, e quindi voluto in tale carica, da 119 parlamentari compresi quelli del Partito Democratico. Credevano che Calderoli fosse l'uomo adatto per ricoprire un importante ruolo istituzionale? Eppure qualche piccolo indizio sul valore della sua persona l'aveva lasciato in passato... giusto per fare un paio di esempi:
- "alcune etnie hanno una maggiore propensione a delinquere"
- "tornino giu nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie"

Di questo ometto e delle sue esternazioni se ne è accorto anche il Financial Times contribuendo in questo modo a peggiorare la nostra già magnifica reputazione all'estero.

Rispetto alle parole tuttavia, restano di gran lunga peggiori le azioni, come ad esempio consegnare innocenti nelle mani della dittatura kazaca. Il ministro dell'Interno Alfano si giustifica dicendo che lui non ne sapeva nulla... come se fosse una cosa normale... e poco importa se la Costituzione impone il principio della responsabilità oggettiva per il quale ogni ministro è responsabile del proprio ministero. A pagare sono stati come sempre i pesci piccoli mentre la mozione di sfiducia per Alfano è stata bocciata dal partito unico PD-PDL.

Se la nostra politica estera fa pietà possiamo come sempre "consolarci" sul lato interno. Infatti la mozione del M5S che chiedeva la sospensione dei pagamenti dei rimborsi elettorali di luglio per destinarli dove realmente sarebbero serviti è stata bocciata dall'intero Parlamento ad eccezione della Lega Nord e, ovviamente, dal Movimento 5 Stelle stesso.
E' facile fare gli splendidi in campagna elettorale promettendo la rimozione dei rimborsi, poi quando si tratta di incassare nessuno si tira indietro (sempre M5S a parte).


giovedì 11 luglio 2013

Partito Democratico indecente: lo difende Telese

Il Partito Democratico approva la sospensione dei lavori del Parlamento così come richiesto dal PDL: il padrone comanda, lo schiavo ubbidisce.

Se è ormai risaputo che il PDL esiste ad uso e consumo di Silvio Berlusconi non posso fare a meno di essere indignato di fronte al comportamento dei democratici che si confermano i loro migliori alleati. Senza rispetto per i loro elettori che di certo non li hanno votati per vederli governare con il (presunto) nemico e senza rispetto per milioni di italiani che dal Parlamento pretendono risposte ad una situazione che ogni giorno vede aziende chiudere e persone suicidarsi. Incredibile come qualche irriducibile elettore piddino riesca ancora a difendere il suo partito preferito: dovrebbe far indignare ancor di più perchè ad ogni campagna elettorale si professano diversi e migliori di Berlusconi&co.

Non mi preoccupo nemmeno più di attaccare troppo duramente i democratici perchè a loro difesa si erge Luca Telese, un uomo capace di scrivere queste cose:

"È un indicatore di civiltà offrire una tregua agli avversari se il loro leader rischia il carcere. La bandiera bianca e il suo riconoscimento non sono un indicatore di compromissione, ma la certificazione della diversità. Ed è forse per questo che trovo incredibile l'attacco del Movimento 5 Stelle contro i parlamentari del Pd, quei cori di dileggio in Aula "Servi-servi! Buffoni!". [...] molti grillini cercano di interpretare quella tregua di mezza giornata concessa al Pdl come una gravissima compromissione. Invece secondo me il Pd ha fatto benissimo a votare quella sospensione e non ha rinunciato a nessun valore, non ha sfigurato la democrazia".

Non so come funziona nel meraviglioso mondo ideale di Telese ma io vorrei un Paese in cui non fosse nemmeno pensabile che il leader del principale partito di centrodestra rischi il carcere (in Italia è una costante e non certo per persecuzione come vuol far credere) e che, anche fosse, questo non influisca in nessun modo sull'attività politica della repubblica italiana visto e considerato che gli interessi di sessanta milioni di italiani andrebbero comunque tutelati a prescindere da questo o quel processo. 

Davanti ad un Parlamento che si inchina ai bisogni di un singolo individuo non posso che applaudire l'esemplare protesta del M5S: via giacca e cravatta e sit in davanti Montecitorio. Dopo i primi mesi di assestamento stanno insegnando a fare politica, quella vera, a quella marea di pagliacci che scalda la sedia da 10, 20 o addirittura 30 anni. Tutte le attività parlamentari del M5S sono facilmente monitorabili tramite questo gruppo facebook oltre che sui normali siti istituzionali. 


mercoledì 10 luglio 2013

I processi di Berlusconi tengono in ostaggio l'intero Paese

La Corte di Cassazione fissa al 30 luglio l'udienza per il processo Mediaset per cui Berlusconi è già stato condannato a quattro anni di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.
Il primo agosto sarebbe andato in prescrizione una parte del reato e si è dunque decisa una data antecedente per evitarlo così come prescrive la legge. Il magistrato ha infatti il dovere di cercare di evitare la prescrizione nonostante i provvedimenti politici del centrodestra (comunque mai annullati o modificati dal centrosinistra) che, negli anni, l'hanno accorciata sempre di più rendendo tale operazione un'impresa non da poco.

Nessuna persecuzione e nessun colpo di stato dunque, si chiama solo giustizia. Qualcuno lo insegni a Brunetta e compagnia bella.

Proprio oggi il PDL blocca le attività parlamentari per protesta contro la magistratura chiedendo la sospensione dei lavori per tre giorni. La Santanché minaccia che, nel caso di un rifiuto a tale richiesta, cadrà il governo. L'intero Parlamento e quindi l'attività politica della Repubblica italiana sono ostaggio dei processi di Silvio Berlusconi e dei membri del suo partito. Malan blatera di "crisi della democrazia" ed io ogni giorno mi chiedo se credano davvero in ciò che affermano o siano semplicemente in malafede.

Ancora una volta il dibattito politico italiano è monopolizzato dal PDL che si erge a difesa del suo leader ignorando tutto il resto: lavoro, sanità e istruzione. Ringraziamo ancora il Partito Democratico che per vent'anni l'ha sostenuto e ha reso possibili queste mirabolanti opere e che, dopo una condanna in secondo grado, fa finta di nulla e resta al governo con lui come se fosse la cosa più normale del mondo. Anche se il governo cadesse oggi il PD ha comunque perso la poca dignità che gli rimaneva.




venerdì 5 luglio 2013

Chiacchiere vs Fatti

Mentre il governo PD-PDL perde tempo dietro alle condanne di padron Berlusconi, rinviare una tassa (imu) per poi aumentarne altre (irpef, rifiuti e benzina) e promettere tagli ai costi della politica sempre e solo a parole c'è chi in Parlamento decide di agire di propria iniziativa senza che nessuna legge imponga alcunché:

i parlamentari del Movimento 5 Stelle infatti, restituiscono allo Stato italiano più di un milione e mezzo di euro ricavati dai loro stipendi e dalla diaria non utilizzata. Tale somma va ad aggiungersi ai 42 milioni di euro di rimborsi elettorali che il Movimento ha deciso di non riscattare nonostante, secondo la legge, ne avesse diritto.

Credo che un italiano con pensiero critico abbia il dovere morale di chiedersi perchè gli altri partiti e gli individui che li compongono non possano fare il medesimo gesto.

Neppure però si può puntare il dito sul governo Letta dicendo che stia con le mani in mano, il governo infatti risulta attivissimo: opportunamente mascherato da "Consiglio supremo della Difesa", formato appunto da una serie di ministri con l'aggiunta del Capo di Stato Maggiore della Difesa e del Presidente della Repubblica che lo presiede, ha deciso che il Parlamento non può porre veti sull'acquisto degli F35.
A decidere insomma è il solo esecutivo.

Il nostro status di sudditi degli Stati Uniti d'America, che nel frattempo perde tempo pure a spiare le nostre ambasciate, insieme ad un apparato militare offensivo che in virtù della nostra costituzione nemmeno dovrebbe esistere, conta più del benessere del popolo italiano. Decine di miliardi di euro buttati nell'acquisto di questi cacciabombardieri che, fra l'altro, sono pure difettosi.

A portare fino in fondo questa scelta è il governo del partito unico PD-PDL. Se fossimo in un Paese normale i loro elettori ne terrebbero pesantemente conto ma credo che essi preferiranno guardare con odio allo scandalo della mancanza di democrazia nel Movimento 5 Stelle mentre, a loro insaputa, i partiti che hanno votato espellono attivisti a giorni alterni e con l'esecutivo che hanno formato rendono il Parlamento un contenitore vuoto ed inutile con il solo compito di avvallare i suoi decreti legge.



lunedì 24 giugno 2013

Berlusconi condannato a 7 anni in primo grado

A differenza del Parlamento italiano il Tribunale di Milano non ha creduto alla favoletta della "nipote di Mubarak" e condanna Silvio Berlusconi a 7 anni di reclusione con annessa interdizione dai pubblici uffici.
Citando il Fatto Quotidiano "Berlusconi ha costretto la Questura di Milano a violare la legge per rilasciare Ruby prima che parlasse e ha avuto incontri ravvicinati di tipo sessuale a pagamento con una minorenne.
E, per salvarsi dalla condanna, ha pagato decine di testimoni (fra cui due deputati) per giurare il falso dinanzi ai giudici".

Sono queste le motivazioni di una sentenza che potrebbe avere anche ripercussioni politiche. Ritengo che sia più facile vedere cadere il governo per mano del PDL come rappresaglia contro le "toghe rosse" piuttosto che per pudore da parte del PD. I democratici non si vergognano di niente: come può una condanna in più di Berlusconi far cambiare loro idea sul loro alleato preferito?

Tutto può comunque succedere.

Nel frattempo ennesimo flop del Movimento 5 Stelle: prende il 70% a Ragusa e Piccitto è il nuovo sindaco. Sconfitto quindi Cosentini, il candidato appoggiato da UDC, PD e PDL (prove di inciucio anche a livello locale?)


mercoledì 19 giugno 2013

La JPMorgan ci dà ancora lezioni

"I sistemi politici dei Paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni, adottate dopo la caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione europea. C'è forte influenza delle idee socialiste in special modo per quanto riguarda la tutela dei lavoratori"

Sono queste le parole che il colosso bancario trascrive su un documento di 16 pagine puntando così il dito sui paesi in crisi dell'eurozona chiedendo loro di fare riforme stutturali basate, udite udite, sull'austerità.

E' un mondo meraviglioso quello in cui i responsabili della crisi del 2008 accusano le principali vittime di essere il problema. La JPMorgan è stata infatti accusata formalmente nel 2012 dal governo americano di essere fra i principali responsabili della catastrofe finanziaria degli ultimi anni essendo fra gli inventori della cosiddetta "finanza creativa" che ci ha creativamente messo in ginocchio.

Ciò nonostante il gigante della finanza globale vuole darci lezioni su come uscire dalla crisi: austerity, austerity e ancora austerity nonostante quelle brutte e cattive costituzioni socialiste vorrebbero salvaguardare i popoli che le hanno ideate.

Parlando dell'Italia comunque la JPMorgan potrà stare tranquilla: qui è usuale calpestare la costituzione ogni sacrosanto giorno.


mercoledì 12 giugno 2013

Adele Gambaro e una strategia per la comunicazione

I risultati deludenti delle amministrative da parte del Movimento 5 Stelle impongono quanto meno un cambio di strategia per quanto riguarda la comunicazione: se la coordinazione fra il blog di Beppe Grillo e i gruppi locali può anche venir meno, diventa assolutamente indispensabile a livello nazionale con rappresentanti del Movimento in Parlamento. Semplicemente perchè i giornalisti continuano (anche giustamente per carità) a chieder conto ai parlamentari delle dichiarazioni rilasciate sul blog da Grillo mettendoli chiaramente in difficoltà. Il linguaggio provocatorio del comico va benissimo ma come possono fare lo stesso dei parlamentari della Repubblica italiana? Ci vuole diplomazia e, a remare contro in questo caso, c'è anche l'inesperienza e, a volte, l'ingenuità.

Se si parla strettamente di contenuti Beppe Grillo raramente ha torto:

- pensiamo al caso Rodotà: è sbagliato dire che è un miracolato della rete e che fino alla candidatura proposta dal Movimento era "in freezer"? Certamente non sarà stato con le mani in mano ma chi diavolo lo conosceva prima che il suo nome fosse portato alla ribalta dai 5 stelle? E' sbagliato, pertanto, dire che se aveva critiche da muovere poteva chiamare direttamente Grillo invece di rilasciare interviste su interviste? A parer mio no, Beppe Grillo aveva ragione. E' stata tuttavia una mossa intelligente criticarlo pubblicamente? No, assolutamente: è stata percepita come un'incoerenza. Si doveva fare finta di nulla, magari fare una telefonata a Rodotà stesso e parlargli facendo appello alla sua indiscutibile intelligenza.


- passiamo ora alla definizione di Parlamento come "tomba maleodorante": ha torto? Quando è stata l'ultima volta che il Parlamento ha fatto gli interessi degli italiani? Il Parlamento ospita condannati, corrotti ed evasori fiscali e ha agito spesso e volentieri in favore di questi. Quindi la definizione di Grillo non è sbagliata. E' stato giusto esternarla? No perchè con questa definizione poi i parlamentari del Movimento dovranno confrontarsi senza poter sostenere la stessa cosa: in Parlamento ci lavorano e lo fanno anche bene.

- infine c'è il recentissimo caso di Adele Gambaro, senatrice del M5S che ha definito Beppe Grillo la causa del flop del Movimento alle amministrative. Se è chiaro che a volte sbaglia ed esagera nelle sue esternazioni definirlo "la causa" mi sembra eccessivo anche perchè, se non fosse per lui, la senatrice non sarebbe di certo tale. Beppe Grillo riempie all'inverosimile ogni singola piazza in cui va a parlare e ha portato quasi con le sue sole forze in pochissimi anni un nuovo movimento politico in Parlamento. Come detto le strategie di comunicazione vanno riviste ma la signora Adele Gambaro è stata di un'ingenuità disarmante perchè Grillo ha ancora una volta ragione quando dice che le sue affermazioni danneggiano il Movimento.
E' stato giusto invitarla ad abbandonare il Movimento? Credo di no, queste decisioni vanno prese dal gruppo parlamentare. Ok, è stato un "invito" ma un invito di Grillo ha tanto il sapore di un ordine.

Riassumento credo che il Movimento 5 Stelle debba rivedere drasticamente il proprio modo di comunicare. Dal punto di vista dei parlamentarti far parlare chi è capace di farlo: i precedenti capigruppo non sono stati, a parer mio, all'altezza per quanto riguarda la comunicazione con l'esterno. Episodi come quello della Gambaro andrebbero evitati (supponendo che non ci sia malafede ovviamente, altrimenti c'è ben poco da fare). Dal lato di Beppe Grillo sarebbe utile confrontarsi quotidianamente con i parlamentari e riflettere, prima di scrivere qualcosa, se ciò che andrà sul blog potrà mettere in difficoltà i propri ragazzi davanti alla stampa.
Per il resto non facciamo drammi: i cambiamenti richiedono tempo anche se, il Paese, di tempo, ne ha sempre meno.


martedì 4 giugno 2013

La truffa della proposta di legge per l'eliminazione dei rimborsi elettorali

Questo governo è meraviglioso: propone un disegno di legge per eliminare il finanziamento pubblico ai partiti.

"Era ora!" verrebbe da dire, visto che un referendum li aveva bocciati già nei primi anni Novanta... e invece no! Perchè l'eliminazione dei rimborsi elettorali vede la nascita delle "donazioni" da parte dei cittadini tramite un 2x1000. Donazioni fra virgolette perchè, secondo questo disegno di legge, l'unico modo per non destinare questi soldi ai partiti è darli allo Stato che, comunque, piacerebbe sapere come li spenderebbe. Se il cittadino non lo indica espressamente o non decide nemmeno quale partito sostenere allora i suoi soldi andranno in un fondo comune diviso proporzionalmente fra tutti i partiti. Il funzionamento è analogo all'8x1000: se non si dice dove destinare i propri soldi vanno alla Chiesa Cattolica.

Come se non bastasse questo meccanismo che ha il sapore amaro della pura e semplice presa per il culo, "donare" ai partiti diventa anche più conveniente rispetto ad eventuali donazioni alle onlus, così come ben rilevato dal Fatto Quotidiano quest'oggi (QUI l'articolo)

Insomma come al solito, per fare citazioni illustri, "ci pisciano in testa e ci dicono che piove".

Tuttavia, è bene specificare, che ancora nulla è deciso: si tratta di una proposta che deve ancora essere approvata in Parlamento. L'andazzo comunque è quello sopra descritto, qualcuno sperava davvero in qualcosa di meglio???


mercoledì 29 maggio 2013

Franca Rame insultata dal TG2 e commenti sulle amministrative

I risultati delle amministrative rilevano un dato significativo se l'indizio delle politiche non è bastato: a vincere è stato l'astensionismo. Certamente ci sono state altre valutazioni: il PDL si ritiene soddisfatto, qualcuno del PD ha addirittura parlato di trionfo ed è stato invece indicato come un flop il risultato del Movimento 5 Stelle.
Se si paragonano le amministrative alle politiche, operazione non troppo lecita se si vuole fare un'analisi seria, allora questi commenti possono starci, ma se si paragonano le amministrative del 2013 a quelle del 2008 il quadro cambio radicalmente così come ben mostrato da questa immagine:


Certamente quello del Movimento 5 Stelle non è stato un flop ma altrettanto certo è che non sono stati confermati i numeri esaltanti delle elezioni politiche. Perchè? A mio modesto parere c'è un problema di fondo: una larga parte dei milioni dei voti presi alle politiche sono di persone che il Movimento 5 Stelle l'hanno votato per mera protesta soffermandosi poco o nulla su ciò che propone. Voti del genere sono "volatili", oggi ci sono e domani non ci sono più. Bisogna rivedere a parer mio le strategie comunicative per arrivare di più e meglio alla gente e, questa, è un'operazione tutt'altro che semplice considerata la situazione drammatica dell'informazione italiana.

Un paio di esempi (come se non ne avessi già parlato diffusamente!!!)

Rai2 ha ricordato Franca Rame usando le seguenti, testuali, parole: "ha usato la bellezza fisica per imporre attenzione fino a quando non è stata stuprata". Non mi invento niente, QUI il video. Qualcuno mi spieghi come diavolo è possibile una cosa del genere su un telegiornale nazionale.

Quest'altro esempio risponde a coloro che credono che basti andare un po' di più in televisione per dare una visione chiara del Movimento 5 Stelle: l'inviato del programma Quinta Colonna istruisce i presenti sulla domanda che verrà fatta durante la serata e, alle proteste della gente che avrebbe voluto parlare liberamente, l'inviato risponde che l'argomento non lo impone lui. QUI il video. Questa è televisione che non vuole informare ma che vuole FORMARE idee.

Questa è l'informazione in Italia. Un'informazione che quasi esulta al presunto flop del Movimento (che cmq raddoppia i rappresentati nei comuni) e che non sottolinea minimamente i milioni di voti persi dal partito unico PD-PDL.

venerdì 24 maggio 2013

Le loro priorità

Nell'ultimo post che avevo scritto lamentavo l'ossessione della stampa per la diaria dei 5 stelle. Quest'ultima settimana c'è chi ha accusato questi ultimi di parlare solo di quello: meraviglioso! La stampa scrive boiate e se qualcuno risponde è colpevole di parlarne. Inviterei chi di dovere ad andare a vedere tutto ciò che è stato proposto in parlamento sui siti istituzionali oppure sulla pagina facebook del Movimento stesso (a proposito, QUI l'ultimo resoconto). Mentre il Movimento 5 stelle lavora, si può essere d'accordo o meno sulle proposte ma delle proposte le fa, il resto del Parlamento o è assente oppure propone l'improponibile.

Il PD ad esempio, invece di pensare a lavoro, sanità e istruzione, ha deciso che la sua priorità è impedire a chi non è un partito di partecipare alle elezioni. Ovviamente è una proposta generica rivolta a tutti i movimenti ma credo che l'obiettivo sia un movimento in particolare, o no?

Il PDL ha osato presentare, per poi fare subito un passo indietro, una legge che avrebbe dimezzato le pene per il concorso esterno in associazione mafiosa: sarà mica per Dell'Utri? Oppure come dice Travaglio è una proposta per i milioni di italiani perseguitati da quella pena?

Il tema dei rimborsi elettorali è epico: PD e PDL dicono di aspettare una legge ma basterebbe firmare un assegno intestato allo Stato per restituire il maltolto. Come si dice, basta la volontà.

A proposito di epicità: Matteo Renzi, principale candidato ad assumere la guida dei democratici in autunno, dichiara che votare l'inellegibilità di Berlusconi è ridicolo perchè gli avversari vanno sconfitti con le idee. Come sei nobile giovane Matteo, peccato che una legge del 1957 dichiara inelleggibile chiunque abbia una concessione da parte dello Stato. E ci mancherebbe. Insomma, Renzi inizia già a fare prove d'inciucio.

Avvisatemi quando inizieranno a parlare seriamente di lavoro, dopo tre mesi sono già stufo di fare il disoccupato... e c'è chi lo fa da anni, non ha più una casa e pensa al suicidio se già non l'ha fatto.

Per dare una sferzata di buon umore vi lascio con la foto dell'aula gremita di parlamentari che lavorano:

Aula vuota mentre si discute del Documento di Economia e Finanza (DEF), l’istituto che ha preso il posto del Dpef e impegna il governo alla politica economica. Presente in massa solo il M5S.


venerdì 10 maggio 2013

Le cinque notizie della settimana

1) Com'era ampiamente prevedibile PD e PDL si sono spartiti le presidenze delle commissioni: il pieno compimento dell'inciucio. Formigoni indagato per lo scandalo sulla sanità in Lombardia messo all'agricoltura è qualcosa di epico. Cicchitto e Casini si prendono altre presidenze contribuendo a completare quel cambiamento chiesto dagli elettori. Riesco a fare un po' meno umorismo su La Russa presidente della giunta per le autorizzazioni alla Camera.

2) Quest'ultima presidenza è senz'altro funzionale a B. che, STRANAMENTE, è stato condannato anche in appello a 4 anni con interdizione dai pubblici uffici per il processo Mediaset. Sarà interessante vedere la legge sull'evasione fiscale proposta dal partito di un condannato per evasione fiscale. Ma tranquilli: il suo partito e l'alleato di sempre del PD (che non si vergogna nemmeno un po' di essersi alleato con quel signore) riusciranno a tirarlo ancora una volta fuori dai guai. Intanto il PDL va in piazza per protestare contro la sentenza come se fosse una cosa normale manifestare contro il potere giudiziario dello Stato (libero e indipendente così come il potere esecutivo e legislativo: si chiama stato di diritto). E' una follia, per di più eversiva. Se ne è accorto perfino Napolitano; non che abbia fatto sfracelli ma ha almeno aperto bocca.

3) Si parla di una Convenzione per le riforme e si è anche parlato di Berlusconi presidente. E' chiaro che il solo pensiero fa rabbrividire ma tanto, comunque vada, il PDL ha vinto in ogni caso: se si faranno le riforme potrà dettare l'agenda politica, se non si faranno si andrà in tempi brevi alle elezioni e in campagna elettorale B. potrà accusare il PD di non aver permesso riforme "importanti per il Paese". Il tutto grazie alla lungimiranza politica del PD, sia chiaro: tutti conoscono il PDL, un po' meno ci si aspettava il suicidio politico dei democratici.

4) Andreotti è morto ed è diventato immediatamente un santo, un "grande statista". Tutti dimenticano che una condanna per associazione a delinquere ha accertato rapporti con Cosa Nostra almeno fino al 1980 e che è stato salvato solo dalla prescrizione. Ma non importa: destra e sinistra uniti nel ricordare con plausi e affetto il padre costituente. Ipocrisia di Stato.

5) A tenere banco (invece di lavoro, sanità, istruzione, ricerca e altri argomenti di minore importanza) sono gli stipendi dei parlamentari a 5 stelle che nell'ordine hanno rinunciato: ai rimborsi elettorali (42 milioni), a metà indennità (prendono 5000 lordi), al bonus per il doppio incarico all'interno del Parlamento e all'assegno di fine mandato. Si discute tuttavia sulla diaria (massimo 8000 euro), alcuni parlamentari infatti vorrebbero restituirla su base volontaria mentre, la maggioranza, vorrebbe restituire tutto ciò che non è redicontato con scontrini alla mano. Da qui la polemica. Per dirla alla Beppe Grillo, che ha invitato tutti a restituire fino all'ultimo centesimo, qualche "pezzo di merda" ci sarà sicuramente, è la natura umana, ma da qui a creare un caso nazionale mi sembra eccessivo. Mi piacerebbe che tale veemenza la stampa ce la mettesse con chi invece non rinuncia nemmeno ad una lira... ma sull'informazione italiana è meglio stendere un velo pietoso. Quel che è certo è che ci sarà qualcuno che i soldi se li terrà ben stretti: dovrà essere allontanato dal gruppo parlamentare come quel genio di Mastrangeli che passava il tempo da Barbara D'Urso mentre il gruppo parlamentare lavorava. Che facciano i ladri nel gruppo misto e se la vedano con i loro elettori.


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