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sabato 21 settembre 2013

Napolitano si schiera con B.

Sarà lo stress imposto dal suo ruolo, sarà l'età, sarà che indipendentemente da essa è uno dei peggiori Presidenti della Repubblica della nostra storia... ciò che è certo è che Napolitano ha passato di gran lunga il segno. Lo aveva già fatto firmando qualsiasi porcata venisse in mente a Berlusconi durante il suo governo e a maggior ragione lo fa oggi quando si schiera dalla parte della politica nello scontro istituzionale che sta vivendo il Paese fra politica e magistratura.

Uno scontro che, è bene specificare, è composto da politici che rubano e magistrati che tentano di trattarli come tutti gli altri cittadini italiani. E' questo il cosiddetto scontro istituzionale e ha per protagonista indiscusso Silvio Berlusconi. Napolitano si schiera platealmente con quest'ultimo invocando una riforma della giustizia e dicendo ai magistrati di avere "senso del limite". Per la verità, da un lato, Napolitano invoca anche rispetto per i magistrati ma dall'altro è chiaro come determinate parole nel clima che stiamo vivendo in questi giorni sembrano più che altro una legittimazione delle proteste del PDL che, in qualunque Paese civilizzato, sarebbero considerato eversive.

Gli unici a indignarsi sono come al solito i parlamentari del M5S che invocano le dimissioni. Il PD, al solito, è un sonnambulo che esprime solo commenti di circostanza e il PDL, al discorso di Napolitano, ovviamente risponde esultando. La Santanché dichiara: "anche Napolitano si sta accorgendo della malattia della giustizia".

Mi chiedo quando gli italiani si accorgeranno della "loro" di malattia.


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