C'era un tempo, definito come "campagna elettorale" in cui PD e PDL facevano proclami ben precisi promettendo, con una sola voce, di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, di investire in modo più intelligente i miliardi degli F35, di diminuire il numero di parlamentari e di cambiare la legge elettorale.
Pur promettendo le stesse cose e pur venendo da un anno e mezzo di alleanza sotto il governo Monti, i due partiti si davano battaglia... in particolare il PD affermava: "mai con Berlusconi!". Seppur un Enrico Letta profetico faceva già presagire che quelle sarebbero state solo parole "piuttosto che M5S meglio che i voti vadano al PDL".
Finito il tempo della campagna elettorale Bersani chiede la fiducia per un governo di minoranza PD al M5S, dunque non un'alleanza come lo stesso ex segretario dei democratici ha recentemente ammesso (guarda QUI il video). Come poteva il Movimento concedere una fiducia basata sul nulla visti i loro precedenti vent'anni di politica malata?
Il PD avrebbe poi, con i fatti, dato ragione al M5S: innanzitutto sceglie di andare al governo col presunto nemico, decide poi per l'acquisto degli F35 senza nemmeno coinvolgere il Parlamento in una discussione, a luglio il M5S presenta una mozione per sospendere i pagamenti dei rimborsi elettorali dopo aver già rinunciato autonomamente a 42 milioni di euro e l'intero Parlamento, PD compreso, rifiuta e passa alla cassa. A questo proposito è proprio di ieri la notizia che la discussione sul finanziamento pubblico ai partiti è spostata a settembre: con calma non c'è problema! E pensare che già mesi fa Letta faceva eclatanti proclami sull'argomento! Anche se, è giusto sottolineare, per rinunciare ai rimborsi elettorali basta la volontà anche senza una legge specifica così come ampiamente dimostrato da quegli irresponsabili del MoVimento 5 Stelle.
Infine c'è l'atteggiamento riguardo la vicenda Berlusconi dove i democratici dimostrano di avere dignità pari ad un cane da compagnia: il padrone ordina e loro scodinzolano felici. Nessuna vergogna nel dichiarare di combattere l'evasione fiscale mentre sono al governo con un condannato per frode fiscale. Nessuna vergogna nello stare al governo con un pregiudicato: ci vuole responsabilità. Ma responsabilità di cosa? L'unica azione responsabile per un governo così moralmente elevato era provare a cambiare la legge elettorale e tornare al voto (tutti in campagna elettorale la vogliono cambiare e nessuno lo fa da oltre sei anni, chi deve rendere conto se non PD e PDL?)
C'è viceversa la volontà di modificare la Costituzione; un condannato che mette mano alla Costituzione... una bestemmia: firma QUI la petizione online per impedirlo, hanno già firmato in 320mila.
In questi giorni si parla insistentemente di "riforma della giustizia": è il prezzo da pagare per governare con un condannato in via definitiva. Quale condannato non vorrebbe riformare la giustizia? C'è da capirlo. Un po' meno compresione ne ho per un presidente della Repubblica che si fa ricattare dallo stesso condannato: "o la grazia o il voto". E ancor meno comprensione per quel partito di masochisti dei democratici.
Insomma, il colpo del KO a Berlusconi, gli alleati del PD e Re Giorgio non glielo vogliono dare ma quel che ancora mi chiedo è... COME DIAVOLO FATE A VOTARLI ANCORA?
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