I risultati deludenti delle amministrative da parte del Movimento 5 Stelle impongono quanto meno un cambio di strategia per quanto riguarda la comunicazione: se la coordinazione fra il blog di Beppe Grillo e i gruppi locali può anche venir meno, diventa assolutamente indispensabile a livello nazionale con rappresentanti del Movimento in Parlamento. Semplicemente perchè i giornalisti continuano (anche giustamente per carità) a chieder conto ai parlamentari delle dichiarazioni rilasciate sul blog da Grillo mettendoli chiaramente in difficoltà. Il linguaggio provocatorio del comico va benissimo ma come possono fare lo stesso dei parlamentari della Repubblica italiana? Ci vuole diplomazia e, a remare contro in questo caso, c'è anche l'inesperienza e, a volte, l'ingenuità.
Se si parla strettamente di contenuti Beppe Grillo raramente ha torto:
- pensiamo al caso Rodotà: è sbagliato dire che è un miracolato della rete e che fino alla candidatura proposta dal Movimento era "in freezer"? Certamente non sarà stato con le mani in mano ma chi diavolo lo conosceva prima che il suo nome fosse portato alla ribalta dai 5 stelle? E' sbagliato, pertanto, dire che se aveva critiche da muovere poteva chiamare direttamente Grillo invece di rilasciare interviste su interviste? A parer mio no, Beppe Grillo aveva ragione. E' stata tuttavia una mossa intelligente criticarlo pubblicamente? No, assolutamente: è stata percepita come un'incoerenza. Si doveva fare finta di nulla, magari fare una telefonata a Rodotà stesso e parlargli facendo appello alla sua indiscutibile intelligenza.
- passiamo ora alla definizione di Parlamento come "tomba maleodorante": ha torto? Quando è stata l'ultima volta che il Parlamento ha fatto gli interessi degli italiani? Il Parlamento ospita condannati, corrotti ed evasori fiscali e ha agito spesso e volentieri in favore di questi. Quindi la definizione di Grillo non è sbagliata. E' stato giusto esternarla? No perchè con questa definizione poi i parlamentari del Movimento dovranno confrontarsi senza poter sostenere la stessa cosa: in Parlamento ci lavorano e lo fanno anche bene.
- infine c'è il recentissimo caso di Adele Gambaro, senatrice del M5S che ha definito Beppe Grillo la causa del flop del Movimento alle amministrative. Se è chiaro che a volte sbaglia ed esagera nelle sue esternazioni definirlo "la causa" mi sembra eccessivo anche perchè, se non fosse per lui, la senatrice non sarebbe di certo tale. Beppe Grillo riempie all'inverosimile ogni singola piazza in cui va a parlare e ha portato quasi con le sue sole forze in pochissimi anni un nuovo movimento politico in Parlamento. Come detto le strategie di comunicazione vanno riviste ma la signora Adele Gambaro è stata di un'ingenuità disarmante perchè Grillo ha ancora una volta ragione quando dice che le sue affermazioni danneggiano il Movimento.
E' stato giusto invitarla ad abbandonare il Movimento? Credo di no, queste decisioni vanno prese dal gruppo parlamentare. Ok, è stato un "invito" ma un invito di Grillo ha tanto il sapore di un ordine.
Riassumento credo che il Movimento 5 Stelle debba rivedere drasticamente il proprio modo di comunicare. Dal punto di vista dei parlamentarti far parlare chi è capace di farlo: i precedenti capigruppo non sono stati, a parer mio, all'altezza per quanto riguarda la comunicazione con l'esterno. Episodi come quello della Gambaro andrebbero evitati (supponendo che non ci sia malafede ovviamente, altrimenti c'è ben poco da fare). Dal lato di Beppe Grillo sarebbe utile confrontarsi quotidianamente con i parlamentari e riflettere, prima di scrivere qualcosa, se ciò che andrà sul blog potrà mettere in difficoltà i propri ragazzi davanti alla stampa.
Per il resto non facciamo drammi: i cambiamenti richiedono tempo anche se, il Paese, di tempo, ne ha sempre meno.
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