A quanto pare la promessa di Berlusconi di dimettersi dopo l'approvazione del Patto di Stabilità non ha convinto i mercati. Ieri abbiamo probabilmente assistito alla giornata più nera della Seconda Repubblica: lo spread ha infatti raggiunto per un attimo il terrificante livello di 574 punti con tassi di interesse al 7,48% (si tenga presente che il punto di non ritorno individuato da molti economisti è il 7%).
Probabilmente a diminuire lo spread, poi attestatosi a quota 552, hanno contribuito le parole del presidente della Repubblica Napolitano che ha assicurato che le dimissioni sono certe, non una mera possibilità.
Tuttavia la situazione rimane a dir poco drammatica e non si risolverà certamente mandando a casa Berlusconi. Resta però fuor di dubbio che nel breve termine la finanza italiana avrebbe benefici rilevanti: i casi di Spagna, con le dimissioni di Zapatero, e della Grecia, dopo aver risolto il problema Papandreou, sono li a farci da esempio.
In questo contesto da panico spunta però un'ottima notizia (seppur sensibile a future smentite): la fine di Berlusconi come uomo politico. Egli stesso ha infatti dichiarato che non si ricandiderà più... con nostra somma gioia!
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