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giovedì 3 novembre 2011

Governo allo sbando, parlamentari del PDL si sfilano dalla maggioranza

Il governo non è più credibile nemmeno per i membri del partito che lo compongono. Antonione, primo coordinatore di Forza Italia, in particolare ha usato parole forti dichiarando di uscire dal gruppo parlamentare del PDL e di non votare più eventuali fiducie per questo governo. A seguirlo, con profili più bassi, i fedelissimi Scajola e Pisanu con frotte di parlamentari appartenenti al vecchio gruppo dei "responsabili".

In questo roseo contesto, il consiglio dei ministri di ieri notte è riuscito a presentare qualche provvedimento in risposta alle richieste della UE: vendita degli immobili dello Stato, liberalizzazione delle professioni e misure sul trasporto locale. Insomma un piano che sembrerebbe solo la pallida ombra di ciò che l'Unione Europea si aspetta da noi e che non rispetta minimamente gli intenti presentati a Bruxelles. E' un piano che viaggia sugli stessi binari delle manovre economiche di questa estate: usano l'aspirina mentre ci sarebbe bisogno dell'antibiotico.

Non che caldeggi misure assassine contro il welfare state sia chiaro, i soldi sanno tutti dove andarli a prenderli, diventa difficile farlo quando manca la volontà e si è in malafede.

Nel frattempo mentre Berlusconi e compagnia bella giocano col nostro futuro, la Merkel e Sarkozy fanno la voce grossa e dichiarano che la priorità è la stabilità dell'euro, con o senza Atene. In Grecia il famoso referendum lanciato da Papandreou potrebbe essere effettuato il 4-5 dicembre, esso decreterà la permanenza o meno di Atene nell'Unione. Fino ad allora ovviamente, non ci sarà un solo euro di aiuti per il paese ellenico.


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