Il contenuto della famosa letterina di intenti (quasi fosse una lettera di desideri da inviare a Babbo Natale) presentata ieri sera all'Unione Europea è venuto finalmente a galla.
Si tratta della solita macelleria sociale che andrà a toccare le pensioni, renderà i licenziamenti più facili, aumenterà le tasse universitarie e avvierà privatizzazioni di massa.
Leggendo il testo della lettera non si riesce a capire se sia meglio ridere o piangere: praticamente metà del documento è costituita da un'autocelebrazione del governo che loda il suo stesso operato in questi anni.
Poco importa se i risultati li abbiamo tutti sotto gli occhi, la lettera è per i loro pari: politici che non sanno cosa sia la vita reale.
Infatti sorprendentemente l'Unione sembra accogliere bene la lettera del nostro governo; forse non sanno che in Italia tra il dire e il fare ce ne passa e che le promesse dei nostri politici valgono quanto i titoli di stato greci (o grechi, come direbbe la Santanché) indipendentemente dal loro contenuto.
Nel frattempo Bossi fa finta di essere ancora un politico indipendente dichiarando di avere il coltello dalla parte del manico e di andare al voto quando lo decide lui. Caro Umberto cosa aspetti? Di cedere anche sulla pensione di anzianità?
La realtà è che Bossi è di fatto schiavo di Berlusconi, altrimenti avrebbe già fatto cadere il governo una decina di volte. Non ci sono altre spiegazioni per l'incoerenza dimostrata verso i valori del suo partito; aver ceduto sulla pensione a 67 anni dopo nemmeno 24 ore ne è solo l'ultima prova.
E fortuna che "La Padania" titola in prima pagina "La Lega non molla!!!"
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