Un declassamento che definirei annunciato quello di Standard & Poor's. Il rating italiano viene infatti tagliato da A+ ad A ma niente paura. Il nostro premier ha già identificato il colpevole: la stampa italiana.
Come se fosse la stampa a governare e fare manovre finanziarie. Probabilmente se le cose stessero davvero così il paese andrebbe meglio; certo, a patto di escludere Belpietro, l'uomo dagli attentati immaginari, e Sallusti, dipendente della famiglia Berlusconi.
Come dicevo ieri il danno è stato fatto ma il colpevole non è al governo. Ci mancherebbe! Non conta che tra le motivazioni esposte dall'agenzia di rating venga citata la crescita zero e la fragilità del governo.
Tra l'altro, il declassamento ha pure outlook negativo, il che significa che l'Italia potrà essere soggetta ad un ulteriore taglio di rating. Il tutto mentre in queste in queste ore lo spread supera i 400 punti.
Grecia arriviamo.
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