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domenica 11 settembre 2011

Belgio esempio per l'Europa, il segreto? Non ha un governo

Il Belgio sta vedendo migliorare il suo deficit pubblico di mese in mese e mostra una crescita decisamente superiore alla media europea. Il tutto non è frutto di un governo illuminato, ma di un'assenza del governo stesso che manca da oltre 450 giorni. Le elezioni del 2010 si sono concluse con l'eclatante risultato di un 30% per il partito separatista fiammingo con gli altri partiti immobilizzati per l'incapacità di giungere ad un accordo e formare così un esecutivo.

Per tenere le redini del paese in realtà un governo cè: è quello presieduto da Yves Leterme che avrebbe dovuto curare gli "affari correnti" in attesa della formazione di un esecutivo pienamente politico e legittimato dalle urne.
A mancare a questo eterno governo di transizione non è solo la legittimità democratica ma anche le continue pressioni dello scontro tra valloni e fiamminghi, cioè la questione che da sempre limita le politiche belghe: ne nasce quindi un governo che si può basare esclusivamente sul buonsenso e non su interessi localistici.

Un'analogia importante anche per il nostro paese: lungi da me considerare legittimo un governo non eletto, desta tuttavia curiosità poter vedere cosa sarebbe capace di fare il nostro paese senza il gioco al massacro dei partiti. Essi si confermano non solo il cancro della nostra Italia, ma pandemia dell'intera Europa. Il buonsenso sarebbe il principio che guiderebbe ogni cittadino con un minimo di raziocinio, capace di vedere aldilà dei propri interessi personali. Un principio che i politici italiani hanno smarrito da troppo tempo.

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