La prescrizione è quel simpatico istituto giuridico che dopo un tot di tempo rende impunibile un reato.
Non è dunque un sinonimo di assoluzione come tanti sostenitori di Berlusconi credono.
Il centrodestra (con la decisiva complicità del centrosinistra) negli ultimi vent'anni si è sempre adoperato affinchè i tempi di prescrizione si accorciassero con la scusa di rendere i processi più brevi.
Qualsiasi paese civile si impegnerebbe a rendere la giustizia più efficiente, in Italia invece preferiamo mutilarla disarmando di fatto la giustizia e inaugurando una serie enorme di processi nei quali la difesa non pensa ad altro che a tirarla lunga per raggiungere l'agognata prescrizione.
Il tutto si traduce ovviamente in una lentezza esorbitante dei processi e quindi in un costo altissimo per lo stato.
D'altronde il motivo per il quale l'Italia decide di avere una giustizia lenta e dispendiosa viene rivelato nel momento in cui si va a vedere quante volte Berlusconi si è avvalso della prescrizione: ben sei volte. L'ultima delle quali ieri, la quale fa decadere l'accusa di aver corrotto l'avvocato Mills.
E' qui necessaria una parentesi: Mills è stato ritenuto colpevole in primo grado di essere stato corrotto da Berlusconi per fare gli interessi di Berlusconi.
Per la giustizia italiana tuttavia, questo non è un elemento utile per verificare la colpevolezza di Berlusconi stesso e, il processo messo in atto per tale funzione, è stato interrotto appunto dalla prescrizione.
Applausi.
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