E' ciò che si evince dalla dalla seduta alla Camera di ieri quando, un deputato del M5S, ha osato criticare il Presidente della Repubblica per aver convocato al Quirinale la maggioranza per parlare della legge elettorale. Perchè solo la maggioranza? E soprattutto: la legge elettorale non è forse competenza del Parlamento?
Alessandro di Battista (M5S) commenta così l'accaduto:
"Quel che e' accaduto oggi in aula e'
intollerabile in una Repubblica parlamentare. Il collega Manlio Di
Stefano (vedere video) fa un intervento legittimo sul Capo dello Stato.
Lo critica duramente ma correttamente. La Presidente Sereni (PD)
si comporta in modo parziale, piu' realista del Re Giorgio, censura,
toglie la parola, mente (quando dice "ha finito il tempo" al secondo 48
quando si hanno 2 minuti negli interventi di fine seduta). Al momento
della censura il gruppo del M5S, compatto, ha protestato sonoramente
costringendo la Presidente a tornare sui suoi passi e ridare la parola
al collega Di Stefano che conslude il suo fastastico intervento. Nel
mentre Enzo Lattuca, deputato PD, aggrediva fisicamente e verbalmente la
collega del M5S Maria Edera Spadoni, prima firmataria della Convenzione
di Istanbul sulla violenza sulle donne, dimostrando un atteggiamento da
squadrista di bassa categoria. Tutta questa bagarre nasce dal fatto che
ormai, in questa legislatura dell'inciucio e della "rielezione",
Presidenti di Camera e Senato ritengono il Presidente Napolitano
innominabile e non criticabile. Ma dove siamo in dittatura? Se pensate
di intimorire sappiate che state ottenendo l'opposto: state rafforzando i
cittadini nelle Istituzioni. Presto andrete a casa e certi
atteggiamenti da fine regime saranno soltanto un brutto ricordo.
Invadete la rete con queste informazioni! Tutti devono sapere."
L'accaduto è veramente allucinante: la Presidente Sereni legge l'art.90 della Costituzione volendo in tal modo "istruire" i deputati che protestavano; peccato che tale articolo non impone in nessun modo il divieto di critica verso il Presidente della Repubblica. Questo dopo aver mentito ("ha finito il tempo") e dopo essersi arrogata il diritto, illegittimo, di suggerire cosa dire o non dire a un deputato della Repubblica che esercita la sua funzione nei limiti della legge e dei regolamenti.
Napolitano ha dimostrato di non essere un Presidente della Repubblica degno di tal ruolo dicendo, del Movimento 5 Stelle, che se ne frega dei problemi del Paese. Il Movimento si è infatti macchiato della grave colpa di aver avuto sospetti, assolutamente legittimi, sulla possibilità di un indulto volto a favorire la situazione del condannato più celebre d'Italia e, probabilmente, del pianeta.
Il Movimento 5 Stelle in questi mesi ha presentato diversi provvedimenti volti a migliorare le condizioni dei detenuti italiani; il Movimento è dunque ben consapevole del problema ma, probabilmente, il tutto è avvenuto a insaputa del presidente della Repubblica. Per rinfrescargli la memoria è stato consegnato al Quirinale un piano carceri che non comprenda amnistie o indulti (clicca QUI per vedere la conferenza stampa in cui lo si illustra) i quali sono provvedimenti inutili così come ben dimostrato dall'indulto di pochi anni fa. Dopo un anno saremmo infatti punto e a capo.
Strettamente correlato all'emergenza carceri è il problema del reato di clandestinità che, grazie al M5S, potrebbe essere abrogato. Il reato di clandestinità esiste anche in altri Paesi europei, peccato che da noi comporti una serie di norme assurde... fra queste l'obbligatorietà dell'azione penale che ha sovraccaricato un sistema giudiziario già messo a dura prova.
L'emendamento del M5S, approvato in commissione giustizia, potrebbe porre la parola fine su una legge assurda e rappresenta una vittoria per il Movimento stesso celebrata la sera stessa sul blog di Beppe Grillo con un post firmato da "M5S Senato". A rovinare l'atmosfera ci pensa proprio Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio pubblicando un post in cui si attacca duramente questa iniziativa dichiarandosi in disaccordo nel merito e nel metodo (in quanto non sarebbe stata approvata dall'assemblea) e dicendo che, se tale punto fosse stato inserito nel programma, il Movimento avrebbe preso percentuali da "prefisso telefonico".
Inutile sottolineare come questo post sia ridicolo alla luce del risultato ottenuto. Il disaccordo sul metodo ci può anche stare ma era veramente necessario pubblicarlo sul blog? Grillo si lamenta, quasi sempre a ragione, del trattamento ingeneroso dei media verso il Movimento; ebbene questi media non aspettano altro che un post del genere per attaccarlo, era necessario fornigli assist? Spesso sarebbe utile alzare il telefono ed essere più presenti, così come indicato da Alessandro di Battista.
Ciò che veramente è inconcepibile è il disaccordo sul merito giustificandolo con la frase "se fosse stato nel programma avremmo preso percentuali da prefisso telefonico". L'abolizione di tale reato, o almeno la radicale riformulazione, è talmente giusta che pone un interrogativo ben più profondo sugli obiettivi a lungo termine del Movimento 5 Stelle: è veramente giusto aspirare alla piena democrazia diretta? Partecipazione maggiore è ovviamente auspicabile e obbligatoria per una democrazia che voglia definirsi sana ma una democrazia diretta imporrebbe che il popolo prenda decisioni che difficilmente potrebbero essere corrette in certi contesti.
Il reato di clandestinità è fra questi perchè la sua abolizione viene interpretata, da molti, come un invito agli emigranti di tutto il globo a venire da noi quando, i più informati, sanno benissimo che non è così. Per fare un altro esempio: quanto sarebbe facile per il popolo legalizzare la pena di morte in seguito ad un reato particolarmente grave e cruento? La persona lucida sa benissimo che non è eticamente corretto legalizzarla, il popolo non è in grado. E' proprio il concetto della democrazia rappresentativa: scelgo un delegato, di comprovata onestà e competenza, che possa rappresentarmi e prendere decisioni che, da solo, non sarei in grado di prendere. Il problema dell'Italia è che questi delegati si chiamano Gasparri e via dicendo.
E' un discorso veramente interessante ma, per ora, vi saluto con un Travaglio particolarmente efficace nel spiegare il problema carceri.
Più di cento morti, circa 250 dispersi. Questi sono i numeri provenienti da Lampedusa, numeri che si sommano alle decine di migliaia di decessi che il mar Mediterraneo ha visto negli ultimi vent'anni. I numeri sono solo numeri se non si pensa che ognuno di essi è accompagnato da un nome, da un viso e da una storia. Una storia spesso fatta di dolore e sofferenza a causa della fame, della povertà e della guerra.
Gli europei hanno stuprato il cosiddetto "sud del mondo" per secoli, hanno colonizzato le loro terre, rubato le loro risorse e esportato schiavi soprattutto (ma non solo) in America. Ancora oggi, "l'occidente civilizzato", attraverso le multinazionali, condannano alla povertà quegli stessi popoli.
Popoli che magari sono irrisi da noi occidentali per i loro costumi così diversi dai nostri, disprezzati per il colore della loro pelle o per la loro religione così differente dal cristianesimo. Mi chiedo, ovviamente in modo retorico, dove stia veramente l'ignoranza: nell'analfabetismo di una persona che non ha mai conosciuto il concetto di "diritto allo studio" o nei commenti pieni di disprezzo del razzista italiano. La nostra Costituzione che ancora una volta si dimostra giusta e più che mai attuale recita le seguenti parole: “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio
delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha
diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni
stabilite dalla legge”. L'Italia la deve applicare, l'Europa deve seguire.
I politici dal canto loro votano in Parlamento a favore di quelle stesse guerre che spingono le popolazioni a migrare per poi tuonare contro gli sbarchi clandestini a Lampedusa. Oltre cento morti spingono quegli stessi politicanti a parlare di lutto nazionale, a proporre minuti di silenzio e nobel per la pace; probabilmente domani torneranno a votare a favore dell'acquisto degli F35 senza pensare che, probabilmente, sono le nostre stesse armi a provocare tanta disperazione.
L'ipocrisia è l'arma di distruzione di massa più pericolosa della storia.
Nel mio ultimo post non ho colpevolmente tenuto conto dello scenario più probabile: la permanenza dell'attuale governo per l'incapacità fisica del PDL di mantenere la parola data, di essere coerenti e di non prendere in giro l'intero Paese.
Questa mattina Silvio ha cambiato idea ogni dieci minuti su cosa fare in aula (per lui quest'oggi seconda presenza dall'inizio della legislatura, assenze sopra il 99%) e alla fine ha optato per confermare la fiducia al governo! Sarà mica vero che, come dichiarato, continua a credere nonostante "travagli interni", alla bontà di questo esecutivo? Direi proprio di no, semplicemente non voleva essere messo in un angolo dal suo stesso partito perchè una discreta fetta di senatori pidiellini avrebbe comunque votato la fiducia per questo governo.
Berlusconi pretendeva forse che rinunciassero a quella comoda poltrona senza nessuna assicurazione su future ricandidature? Sia mai. Assicurarsi della stabilità di quella poltrona è il primo dei pensieri di questi pagliacci; per dirla alla Razzi "qui dentro mi faccio i cazzi miei, caro amico!"
Letta dal canto suo, all'annuncio di Berlusconi sul si alla fiducia, gli fa, sorridendo, i complimenti: "grande". E' ormai una storia d'amore quella fra PD e PDL: dopo l'abbraccio fraterno fra Alfano e Bersani in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica, le parole dolci si sprecano... almeno fra una litigata e l'altra ad uso e consumo dei talk show e degli italiani ipnotizzati davanti allo schermo a credere che siano veramente in disaccordo, mentre in aula, votano insieme.
Nel frattempo il TG4 afferma con convinzione questo "capolavoro politico di Berlusconi" mentre il resto del pianeta, al solito, ci prende per il culo con dei titoli che sono tutto un programma: "Le Monde parla del voto di oggi come “l’ultimo colpo di teatro di Berlusconi”, mentre la tedesca Bild sottolinea “il grande disonore” per il Cavaliere. L’agenzia Reuters titola “L’inversione a U di Berlusconi assicura la sopravvivenza del governo” e The Times apre con una frase ad effetto: “Berlusconi appoggia la coalizione con un umiliante dietrofront”." (fonte: FQ online)
Ormai usare la parola "credibilità" per l'Italia a livello internazionale non ha senso, lasciamo perdere.
Vi lascio con il video della senatrice Taverna rilasciata oggi prima del breve discorso di Berlusconi, perfetto riassunto delle porcate di questa maggioranza, dura solo 11 minuti, dateci un occhio che ne vale la pena.