- non si voterà più, il presidente della provincia e i membri del consiglio provinciale saranno eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali e non riceveranno nessun compenso;
- addio alla "giunta provinciale", "arriva l'assemblea dei sindaci" come organo della provincia;
- le sue funzioni saranno:
a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza;b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali.
Fonte: Senato
C'è chi apprezzerà, aldilà del merito su questa trasformazione (e non abrogazione) delle province, il fatto che ci saranno meno politici da pagare (1700 in meno e non 3000 come sbandierato da Renzi).
Tuttavia questo è solo una parte della riforma, c'è anche quella che riguarda i comuni dove assessori e consiglieri vengono sistematicamente aumentati. Praticamente il governo fa uscire dalle porte della provincia il politico e lo fa rientrare dalle finestre dei comuni.
Ma tanto va bene lo stesso: Renzi in tv dice che ha abolito le province, la stampa non verifica gli atti parlamentari e il governo passa per eroe. Film già visto.
Infine c'è anche l'introduzione di dieci "città metropolitane", altro livello intermedio fra comuni e regione, in altre parole, un nuovo mezzo della casta per creare poltrone e quindi posti di potere..... raccontatemi ancora la favola di quanto risparmieremo!
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