Definire l'operato politico di Matteo Renzi ambiguo è un eufemismo: da una parte, in televisione, il premier ti spiega come il lavoro sia una priorità, che la disoccupazione vada combattuta e la giustizia sociale sia fondamentale; dall'altra parte invece, propone il suo "jobs act" e rimani basito nell'apprendere che i contratti a tempo determinato potranno essere prolungati senza interruzioni fino a tre anni.
E' praticamente un inno al precariato che non fa altro che rafforzare le differenze fra i lavoratori a tempo indeterminato e i lavoratori precari che non potranno permettersi di pianificare il proprio futuro.
Le certezze sul futuro sono sacrificate sull'altare di mezzo punto percentuale sull'occupazione che, chiaramente deve aumentare, ma mi chiedo se, per farlo, l'unica via sia affermare ancora di più il precariato, un fenomeno che già oggi uccide i sogni e le speranze per il futuro dei più giovani semplicemente perché un futuro non possono nemmeno permettersi di immaginarlo.
Fortunatamente in Parlamento non è ancora arrivato NULLA di tutto questo, sappiamo ormai bene che Matteo Renzi fa politica a forza di tanti spot elettorali e nessuna sostanza.
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